Giara dell'Abbondanza, XI-XIII sec. circa
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Giara dell'Abbondanza

DENOMINAZIONE D'UFFICIO: 597-[LO]

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Scatto frontale dell'opera



Autore: Sconosciuto

Data: Tra il 960 e il 1279

Luogo: Dengfeng, Cina

Dimensioni: 36.83 cm × 23.18 cm

Tecnica: Grès porcellanato, incisioni a sabbia

Luogo dell'Esposizione: Grande Archivio Britannico, Londra

Descrizione: L'opera è una piccola giara in porcellana bianca, realizzata durante il periodo della dinastia Song. Il luogo di produzione è la città di Dengfeng, come attestato dalla presenza dei logogrammi apposti al di sotto del piede. Si presume che un simile oggetto potesse avere funzioni più decorative che pratiche, viste le dimensioni non particolarmente adatte a essere recipiente per cibarie o bevande; non è tuttavia da escludere che sia potuto servire per contenere unguenti, profumi o balsami. Le incisioni, realizzate mediante pressione a sabbia, ricoprono l'intera superficie del manufatto e raffigurano un cielo stilizzato nel quale sono presenti piccoli nembi. Due figure maschili dal ventre scoperto e particolarmente voluminoso sono rappresentate mentre camminano sulle nubi, trasportando degli otri appesi su lunghi bastoni. Si è ipotizzato che le due figure siano due divinità o personaggi mitologici del folklore contadino cinese e stiano ad indicare abbondanza e prosperità.

Eccezionalità: Chiunque tocchi l'oggetto e stia provando sensazioni di stanchezza, fame, sete o ansia si sentirà immediatamente libero da queste e proverà all'opposto sazietà, appagamento e tranquillità. Indipendentemente dal protrarsi del contatto, gli effetti hanno durata variabile e dipendono da persona a persona. Il contatto visivo con l'artefatto provoca gli stessi effetti seppure d'intensità minore.

Qualora venga versato all'interno della giara un liquido o un oggetto durante le giornate di equinozio o solstizio, esso inizierà nel giro di qualche minuto a moltiplicarsi e a traboccare dal foro superiore. Il processo continua ininterrotto per tutta la durata della giornata, ma è possibile fermarlo prima appoggiando il palmo della mano al di sopra dell'apertura, e la fuoriuscita cesserà.

Conservazione: L'oggetto è attualmente esposto in condizioni eccellenti assieme ad altri manufatti cinesi nella Ala dedicata alle opere asiatiche della Sede. Gli interventi sul pezzo per ora si limitano alla pulizia regolare della ceramica, eseguiti con pennello a setole morbide e con detergenti chimici a pH quanto più neutro possibile.

Giudizio critico: Un delizioso esempio dell'arte ceramica cinese medievale, nella sua semplicità reputo il manufatto superiore ad altri esempi più complessi ma eccessivamente carichi negli ornamenti appartenenti alla ceramistica Song. La fine lavorazione del grès porcellanato è il punto di forza di questo manufatto, apparentemente insignificante ma dotato a suo modo di grande eloquenza.

Norbert Filmore


Provenienza:

Tra 960-1279 d.C. : L'artefatto è stato realizzato presso le fornaci di Dengfeng, nella provincia di Henan.

15 ottobre 1843: La presenza dell'opera è documentata per la prima volta a Londra, presso la sede della Compagnia Britannica delle Indie Orientali. L'oggetto è venduto a un'asta a Sir W██████ A████. Al momento dell'acquisto aveva 59 anni.

11 marzo 1894: Dopo il decesso del precedente proprietario, i suoi beni sono messi all'asta dagli eredi. Il manufatto viene acquistato dall'allora Tutore della Sede Britannica. Viene da subito esposto.

01 gennaio 1901: Sono stati necessari i primi interventi di pulizia e restauro sulla ceramica dell'artefatto.

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