sono passati quasi tre giorni dall'ultima volta che ti ho vista
su
non è sicuro qui
"In piedi, agente."
Wight inalò improvvisamente, mentre il Dottor K le diede un colpetto sulla testa con il taglio della mano.
"Nngh - cosa?"
"Siamo approdati. Muoversi."
Lo seguì, la testa annebbiata ancora incapace di sopportare bene la bianca luce del mezzogiorno, dalla quale stava nascondendo gli occhi mentre dormiva. Scese giù per la scaletta del motoscafo cercando di ascoltare quello che il Dottor K le stava dicendo, senza riuscirci un granché. Le sue orecchie erano ancora piene di parole indistinte.
Il "cancello" del Sito 78, foderato di filo spinato, si spalancò di fronte a loro quando lei presentò il proprio badge all'uomo al casello d'ingresso.
"… una mancanza di vere parole per esprimere alcuni concetti. Ad ogni modo, presto dovrebbe essere in grado di avere familiarità con il posto." Senza aspettare una risposta, il Dottor K se ne andò passeggiando verso la più grande delle torri di osservazione del sito.
Wight si strofinò gli occhi, guardandosi intorno. Il Sito 78 circondava questo gruppo di isole, coperte dalle rovine sgretolate di una civilizzazione ormai morta. Decise che le sue esplorazioni potevano ben cominciare dal centro di tutto.
Mentre si avvicinava alle fondamenta di quello che doveva essere stato un edificio estremamente spazioso, scorse un paio di figure in lontananza, in piedi su una piccolissima isola con un'arcata. Attraversò la grossa isola su cui stava, si tolse gli stivali, e cominciò a guadare l'acqua verso la piccola isola.
Una delle figure si rivelò essere una donna dai capelli castani, scarna; si accucciò sul terreno di fronte all'arcata. Ogni qualche secondo c'era un click ed un lampo di luce, con la donna ancora accoccolata a scattare diverse foto dei pittogrammi incisi nella pietra erosa. L'altra figura, una donna alta dal vestito rosso, era chiaramente riconoscibile come SCP-900-1: non aveva caratteristiche di spicco al di fuori dei suoi lunghi capelli bianchi, coperti perlopiù da un da un candido scialle. Aprì gli occhi e disse qualche parole all'altra donna, che si alzò in piedi e si girò di scatto.
"… Agente Mercoledì Wight, giusto? Nuovo cecchino?"
"Esatto." Fece un cenno al boa constrictor penzolante sulle sue spalle. "Questo è Rob. Lei chi è?"
"Liddell. Sono una delle milioni di linguiste che incontrerai qui, probabilmente. E per milioni intendo tre." Fece un cenno in direzione di 900-1. "Questa è 900-1. Ovviamente, chiamarla così è d'obbligo."
900-1 parlò a Liddell. La sua lingua era dolce e piena di grazia, interrotta solo raramente da una consonante dura.
"Curioso," disse Liddell.
"Cosa?"
La donna scosse la testa e parlò a 900-1. Wight pensò che il modo di parlare quella lingua da parte di Liddell fosse, molto evidentemente, una modo americano di pronunciare una lingua poco familiare.
"Ci sono delle parole che usa che non riesco a riconoscere", disse, togliendosi le scarpe, "quindi dovrò portarla e farle ripetere quel che ha detto al Dr. Vanheissen. Lui è il capo del sito e, ehm, il nostro linguista più qualificato. Puoi venire anche tu, se ti va."
Le tre donne sguazzarono attraverso il guado verso l'isola maggiore.
"Il nostro ufficio è un po' stretto, anche se comunque non è che siamo in tanti, qui." Liddell si fermò un attimo per rimettersi le scarpe. "Oh, e il nostro sistema è quasi completamente analogico."
"A causa dei disturbi elettronici, immagino."
"Già. Vanno e vengono, e solitamente non sono granché forti, ma possono essere una rottura da affrontare, quindi alla fine abbiamo deciso di evitare semplicemente di usare tutta l'attrezzatura elettronica avanzata. Tutto tranne che i ventilatori, le luci, e quella recinzione." Fece un cenno in direzione dei muri che recintavano il gruppetto di isole. "Ah, abbiamo anche una radio. Spesso è solo statico, ma a volte si possono sentire delle voci indistinte."
"Figo", disse Wight. Sperò di non essere sembrata una stronza con quel tono. La sua voce era sempre così morta che era difficile non dare quell'impressione.
Liddell aprì la porta dell'ufficio per Wight e 900-1. Wight si diede un'occhiata intorno: il posto era poco illuminato e fresco, piastrellato con quelle strane mattonelle grigie screziate che andavano tanto di moda negli uffici un paio di decadi fa. C'era un tipo in camicia hawaiana seduto ad una scrivania coperta di carte che armeggiava con una vecchia radio; Wight si sentì le budella contorcere istintivamente, ma quando si accorse che l'aggeggio era spento tirò un sospiro di sollievo.
"Dannazione, non c'è di nuovo corrente", borbottò Liddell. Cominciò a camminare verso una porta alla sua sinistra quando scorse l'uomo con la camicia hawaiana.
"Come butta, nanerottola?" disse lui, facendo un cenno a Liddell.
"Non chiamarmi così, e non armeggiare con la radio durante un blackout. Lo ordina il Dr. V."
"Ha anche ordinato di non fare il sicofante. Nanerottola."
Liddell se ne andò, seguita da 900-1. L'uomo poggiò la radio sulla scrivania e si girò verso Wight con un sorrisino sulle labbra. Ora che la stava guardando dritta in faccia, lei poté vedere che le sue iridi erano di diverso colore. "Delacroix. Medicina di emergenza e demolizioni."
"Uhm…" Wight aveva controllato il rapporto: c'erano soltanto 32 persone nell'intero Sito, 900-1 inclusa. "Ogni quanto ha l'occasione di praticare, da queste parti?"
"Praticamente mai. È per questo che sto sempre qui ad ascoltare la radio." Diede un pugno a martello alla piccola scatola di plastica. "O almeno, questo è quello che farei se 'sto posto non continuasse a far scassare la mia roba."
"Oh. Ad ogni modo, non mi piacciono le radio."
"Brutte esperienze?"
"Può dirlo forte." Si massaggiò la nuca, sentendosi un po' in imbarazzo. "Uhm, dov'è finito il Dottor K?"
L'uomo indicò la porta attraverso la quale Liddell era sparita poco prima. Wight vi si avvicinò. Per un momento, era stata quasi fiera di sé stessa per aver fatto la cosa giusta, una volta tanto.
Tornarono le luci, e con esse la radio, che produsse il Suono. Rob si strinse a lei; pochi attimi più tardi le sue mani si riempirono di piccoli tagli causati dall'esplosione di una finestra di vetro. Sbatté le palpebre un paio di volte per contrastare il calore che le stava riempiendo l'occhio sinistro.
"Gesù Cri —"
Cercò di rispondere a Delacroix, ma perse coscienza prima di poter emettere un suono.