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Improvvisamente libera dalla morsa del dormiveglia, Wight si mise a sedere come un fulmine, con un palmo aperto che si abbatté sul retro della sua testa.
"Bene, agente." Il Dottor K si sistemò all'altro capo del tavolo con il suo portatile ed un bicchierino di plastica. "Lei sarà ben presto in grado di evitare i colpi anche nel sonno."
"Stavo sognando." Nella chiarezza della veglia, percepì i movimenti di Rob che si agitava nel cappuccio della sua giacca, disturbato dal movimento improvviso. Si portò il boa in grembo, permettendogli di arrotolarsi mentre gli eco rimanenti della Voce svanivano in lontananza. Quando questa era alla sua piena potenza, gli ricordava il ronzare delle cicale. Il suono della voce del Dottor K era quasi spaventoso da sentire dopo un suono così uniforme e grezzo. La sua, di voce, assomigliava più a quella di un vecchio vinile di canti di Natale, interpretati da qualcuno con una laringe eccezionalmente vellutata.
"Come mai al lavoro durante la pausa pranzo?"
"Ogni minuto di lavoro porta con sé dei risultati. Farebbe bene a ricordarlo; l'alternativa, ovviamente, è decisamente peggio di una sgridata per essersi addormentata nella sala pranzo."
"Mi dispiace." Le dispiaceva davvero, ma la sua voce sembrava sempre così falsa e vuota.
L'uomo pestò per un po' la tastiera del portatile, permettendo così ad un silenzio imbarazzante di dominare la scena. Lei si fissò i piedi.
"Cos'è che l'ha spaventata tanto in sogno?"
Era il sogno che avevano deciso di chiamare 'la caduta'.
"Emh, la caduta." Wight si fermò un attimo, scollando lo sguardo dai suoi scarponi alti. Si guardò intorno: non c'era nessun altro se non loro due, lì. "… cosa pensa che significhi?"
"L'interpretazione dei sogni è perlopiù un mucchio di stupidaggini." disse, non riuscendo a dare l'impressione che gli importasse qualcosa dell'argomento. "Prima che domandi il perché, sono sicuro che anche lei la penserebbe così dopo tante sessioni occupate interamente da un paziente che spiega un suo sogno in cui non riesce a decidersi su quale barattolo di uccelli sia quello adatto per il suo stufato di mandolini."
Il Dottor K le lanciò uno sguardo da sopra i suoi occhiali. I suoi occhi erano di una tonalità molto chiara di grigio, un colore degli occhi che lei pensava fosse praticamente una garanzia che la persona che l'avesse sarebbe diventata quel tipo di individuo da dare i brividi.
"Ho scoperto che i sogni non sono quasi mai la strada giusta da intraprendere per un serio studio di sé. Inoltre, se fossi in lei mi guarderei bene dal far sì che, in qualche modo, al Consiglio arrivasse la voce che lei sia il tipo di persona da essere facilmente agitata."
Wight sospirò. "Sissignore."
"Torni a lavoro, allora."