Appuntamento Waffle
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Quella giornata non sarebbe stata una qualsiasi vecchia giornata waffle.

Quella giornata…

Sarebbe stata una giornata con appuntamento waffle…

Uno dei giorni migliori del mese per Clef.

La stanza di Clef era scura e disordinata come sempre. Sapeva che Kondraki sarebbe arrivato presto, perciò raccolse alcune cose e le infilò alla bell'e meglio in ogni mobile possibile o sotto il divano per poi annuire tra sé e sé come a farsi le congratulazioni per il buon lavoro svolto. Si diede anche una pacca sulla spalla da solo per l'impegno.

Nel mezzo del salotto di Clef se ne stava un tavolino da caffé, che quella sera fungeva anche da tavolo normale. Era adornato da piatti, vari sciroppi che quella notte non sarebbero serviti solo per condire i waffles, e candele accese.

Non ci volle molto perché il campanello suonasse, alla solita ora.

Clef aggiustò velocemente la propria camicia blu a motivi floreali e corse alla porta, aprendola al punto da farle colpire il muro. In quel muro c'era già un buco pronto ad accogliere il pomello. "Konnie!" Clef brillava mentre stringeva le braccia attorno a Kondraki per dargli il benvenuto.

"Che— Oh." Il profumo di waffles sul fuoco arrivò al naso di Kondraki. Strinse a sua volta Clef tra le proprie braccia e inspirò a fondo. "È già ora, hrm? Pensavo proprio che fossi più eccitato del solito."

Clef molla la presa, tornando a stare sui talloni e tirando Kondraki per il braccio. Lo porta fino al tavolino da caffé e lo fa sedere sul pavimento. "Non ci vorrà molto per i waffles. Ho fatto qualcosa di speciale stasera."

"Credevo li facessi sempre molto speciali…" fece Kondraki, rivolto più che altro a se stesso, mentre Clef già correva in cucina.

"NOSSIGNORE!" Clef gli urlò in risposta poco dopo. "Ho detto QUALCOSA di speciale!"

Non passò molto prima che Clef riemergesse dalla cucina, portando una bottiglia d'acqua Aquafina dal cui collo protrudeva un waffle bollente. "Fidati di me adesso, questa cosa l'ho fatta centinaia di volte." Si avvicinò di corsa a a Kondraki, posando la bottiglia piena di waffle sul pavimento accanto a sé e sedendosi in grembo al proprio amante. Kondraki cominciava a capire perché Clef fosse così entusiasta quella sera ma nutriva qualche dubbio sulla bottiglia…

Kondraki non aveva esattamente il tempo di realizzare cosa stesse succedendo ma, con Clef in grembo che gli sfilava frettolosamente i pantaloni, si rilassò pian piano e si adagiò all'indietro. "E io che pensavo che sarebbe stata una serata waffle," sogghignò, sistemandosi le braccia dietro la testa e chiudendo gli occhi.

La stanza si riempì prima del suono di acqua che si increspava, seguito da un lieve 'pop'… Poi il silenzio.

"… Clef."

Clef guardava in basso quasi in preda allo shock, poi in alto verso Kondraki, poi di nuovo in basso. "Di solito questo non succede dovrebbe essere solo una fleshlight meno costos-".

"In che senso questo di solito non succ—" Disse Kondraki con voce più ferma per poi sporgersi in avanti e vedere una bottiglia Aquafina incastrata sul proprio pene con un waffle sciroppato infilato all'interno.

"CLEF," Kondraki strillò, afferrando la bottiglia e provando a sfilarla con un grugnito di dolore.

"Intendo che di solito tu poi- Sai- Ti ci diverti ma mi sa che stavolta ho sottovalutato lo sciroppo-"

"Per favore, ora chiamami un taxi- Clef."

Sconfitto com'era, Clef si alzò e prese un telefono fisso. Compose il numero di un servizio di taxi locale e chiese che uno si presentasse al più presto.

La coppia se ne stava sul marciapiede, Kondraki senza pantaloni e Clef con i suoi slacciati, fuori dall'appartamento con tutta la mercanzia a sventolare nella brezza notturna. Se ne stettero aspettando stretti per riscaldarsi quanto più vicini possibile alla strada.

Il taxi arrivò dopo poco tempo. Clef richiamò l'attenzione del conducente con un cenno di una mano. Rallentò mentre si avvicinava ma, alla vista di due uomini adulti dei quali uno aveva una bottiglia incastrata sul cazzo che se ne stavano lì a guardarlo, riprese velocità e sparì.

"HEY!" Clef gli abbaiò dietro con stizza, rincorrendo a velocità impressionante il conducente terrorizzato che stava facendo un secondo giro nella zona.

Il suono sommesso della plastica che andava a colpire il cemento gemette piano nella brezza. In fin dei conti faceva freddo… E Kondraki non era più incastrato nella sua bottiglia targata Aquafina.

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