Sono in due davanti al cancello del canile. Una coppia, di sicuro. Lei indossa dei pantaloni neri, piccoli stivali con brillantini, una felpa verde e ha un piercing brillante sul naso. Discute con suo marito, un uomo di altezza media, piuttosto sottile, asiatico, che sembra stressato. Forse oggi è il primo giorno di una nuova vita per uno degli animali del rifugio.
La moglie finisce la sua sigaretta e la butta nella spazzatura. L’uomo fa un respiro profondo, afferra la mano della sua sposa ed entrano nel rifugio.
"Buongiorno", dice lei con accento toscano. "Abbiamo visto un cane sul vostro sito internet e saremmo interessati."
"Certo, quale vorreste vedere?"
Si scambiano uno sguardo e un sorriso.
"Vorremmo vedere Lola."
Gli occhi del responsabile del rifugio brillano.
"Lola? Davvero?"
"Sì" risponde l’uomo. "È bellissima. E sì, sappiamo della sua… particolarità. È per questa ragione che vogliamo adottarla. Un cane come lei starà meglio in una casa, e la nostra è piuttosto vasta, con un giardino".
Poggia la testa contro la spalla della moglie.
"E poi, Antonia adora i Border Collie."
"Anche tu, Liang, non fare come se non fosse vero, risponde la donna ridendo."
Allora il responsabile del rifugio li accompagna verso il canile. Intorno a loro, è un concerto di latrati. Nei box, tanti cani che aspettano una casa in cui vivere per sempre. Liang, il marito, si sente subito a disagio. Vorrebbe adottare più di un cane e tutti questi animali in gabbia gli straziano il cuore.
"Liang? Va tutto bene?"
"Poverini… Mi fanno tanta pena."
"Anche a me, amore" risponde Antonia. "Anche a me."
Sulla sua destra, vede un pastore abruzzese che l’osserva con degli occhi azzurri. Se lo segna, forse a Lola piacerebbe un amico.
"Antonia, vieni."
"Sì, arrivo."
I box si succedono. Più si avvicinano, più il cuore della coppia accelera. Stanno per incontrare un animale straordinario.
"Eccola."
Il responsabile del rifugio si ferma di fronte a un box. Si sente l’emozione nella voce di Liang.
"Oooooh, quanto è carina!"
In mezzo a delle coperte colorate piegate alla rinfusa, un cane sta dormendo appallottolato. Marrone e bianco, dal lungo pelo.
"Vi presento Lola. Ha undici anni. È li da mesi, nessuno vuole adottarla per colpa della sua… particolarità."
"Poverina… Cosa le è successo?"
La risposta la sanno già, ma per mantenere la copertura, devono porre quella domanda, come farebbero delle semplici persone.
"È stata investita da una macchina. Quest'incidente l'ha paralizzata a tutte e quattro le zampe. Quindi per permetterle di camminare di nuovo, le hanno sostituito le zampe con delle protesi."
"Che tristezza…"
"Il suo proprietario ha lasciato una lettera, con la richiesta di darla a chi adotterà Lola, ve la daremo."
"Grazie mille."
Udendo delle voci, il cane apre gli occhi.
"Buongiorno, Lola!" Dice il responsabile con una voce gioiosa. "Come stai, bella? Ti senti bene?"
La cagnolina si alza, lasciando vedere quattro protesi identiche a delle normali zampe, se non fosse per l'acciaio visibile. Liang e Antonia fanno un sorriso soddisfatto per provare a nascondere sotto la pietà, o forse la gioia. Hanno raggiunto il loro scopo.
"Quanto è bella! Buongiorno, Lola!
"Nonostante le sue protesi, rimane un Border Collie con i bisogni di un Border Collie normale. Lunghe passeggiate, molto spazio, un bisogno intenso di attività… Per colpa delle protesi e della sua età, Lola non corre velocemente, ma ha comunque bisogno di uscire fuori."
Antonia e Liang si guardano e annuiscono, come se leggessero i pensieri l’uno dell’altro.
"Abbiamo una casa in campagna con un grande giardino di 200 metri quadrati" dice Antonia. "A me piacciono le lunghe passeggiate nei boschi, Liang fa jogging ogni mattina, viviamo vicino ai campi, abbiamo pure una piscina e potremo far partecipare Lola a sport per cani se ne è capace. Tra l’altro, siamo entrambi veterinari, non avremo problemi per le cure mediche di Lola."
"Oh, siete entrambi veterinari?"
Annuiscono. Per confermare la veridicità di ciò che dice, Antonia mostra una foto della sua casa, che corrisponde alla descrizione che ha detto al responsabile.
"Allora non abbiamo nessuna preoccupazione per Lola. Volete giocare un momento con lei nel parco o passeggiare nella foresta per vedere come si comporta con voi?"
"Certo! Andiamo nel parco."
"Vado a prepararla per uscire."
La coppia si reca nel parco del rifugio.
"Liang, ho visto un bellissimo pastore abruzzese. Sai che quasi quasi…"
"Non è il momento, Antonia."
"Lo so, ma forse più tardi…"
"Eccoci!"
Torna il responsabile del rifugio, con Lola. La cagnolina trotta con gioia, il guinzaglio attaccato al collare. Le sue protesi si notano perfettamente. Sembrano normali zampe di cane, e Lola si muove senza difficoltà.
"Le protesi sembrano completamente fuse con la pelle… È affascinante."
I due si scambiano un nuovo sguardo.
Adesso, le proprietà anomale del cane si vedevano davvero. Un tale tipo di protesi, così realistico e funzionante, era ancora scientificamente impossibile. Ecco perché quel cane era considerato anomalo.
"Dove sono state fatte queste protesi?" Chiede Liang.
"Non lo sappiamo."
Lola si dirige verso Antonia e Liang, per farsi accarezzare; come se avesse già capito.
"Ma sì, quanto sei bella, Lola. Vuoi giocare con noi?
Subito, Lola inizia a correre, a giocare nel parco. Riporta la palla, cerca carezze, soprattutto da parte di Liang. Preso dal gioco, il veterinario gli lancia la palla, parlando in cinese.
"Suo marito è cinese?"
"Sì", risponde Antonia. "Vive in Italia da 30 anni, ma a volte ritorna alla sua lingua natia. Posso saperne di più su Lola?"
"Certo. È stata trovata vicino a Montereale da persone che passeggiavano in foresta. Stava cacciando topi, provava a farcela da sola. L’hanno portata dal veterinario, per sapere se avesse un chip. Ne aveva uno, ma il suo proprietario era morto. La sua famiglia non la voleva, quindi è arrivata qui. Pertanto, cerchiamo una famiglia per lei. Siete i primi che la vogliono."
Antonia si asciuga con discrezione una lacrima.
"Povera cagnolina… Aveva già le protesi prima della morte del suo proprietario?"
"Sì. Apparentemente è lui ad aver-"
"Wow, Lola, con calma!"
Una risata li fa sobbalzare. Antonia si gira e vede il suo marito che abbraccia Lola. Gli è saltata nelle braccia, come se fosse il suo proprietario da anni.
"Liang, va tutto bene?"
"Sì, va tutto bene! Credo Lola mi abbia adottato!"
"Allora l'adotteremo anche noi. La porteremo a casa."
Il responsabile del rifugio ha un immenso sorriso meravigliato.
"Davvero?"
"Davvero."
"Ma che splendida notizia! Sono così contento! Lola se lo merita, è davvero gentile e dolce!"
"Antonia, andiamo a firmare i documenti!"
Si dirigono verso gli uffici amministrativi del rifugio. È stato più facile di quel che avevano preventivato.
"Allora… datemi i vostri nomi."
"Liang Zhao e Antonia Rossi. Viviamo a Coppito. E siamo veterinari."
"Chi sarà il proprietario ufficiale?"
"Io."
"Signor Zhao, giusto?"
"Esatto."
Si succedono le domande di routine e le formalità amministrative. Antonia e Liang li conoscevano più che bene, ogni volta era un passo obbligatorio, ma tanto noioso.
"Ed eccola!"
Dopo aver pagato l’adozione, Lola era tutta loro.
"Ecco la più bella! Starai bene con noi, piccola, te lo promettiamo."
Il responsabile del rifugio tira fuori una lettera.
"Ecco a lei, signor Zhao. È una lettera scritta dal primo proprietario di Lola."
Sono sempre stato da solo nella mia vita. Abbandonato da tutti, rigettato perché ero "diverso". Non mi chiedete perché e in che modo ero differente, non sono in grado di rispondere. Sognavo troppo, non ascoltavo in classe, ero povero… non lo so.
Crescendo, ho scoperto la passione per la meccanica e la metallurgia. Sapevo fare sculture di metallo molto realistiche e sono diventato famoso per questo nel mio paesino. Ho iniziato a vendere le mie creazioni, ad avere un lavoro, degli amici…
Ma rimaneva tutto superficiale, non avevo nessuno accanto a me per sostenermi. Di sera ero da solo, nella mia casa vuota. Nessuno con chi parlare. La solitudine mi stava uccidendo.Lola è nata il 13 agosto 2008, dalla cucciolata del mio vicino. L’ho presa per portarla a casa mia il primo di novembre del 2008, appena ha avuto due mesi e mezzo. Era così carina e già così attiva… Appena mi ha visto, mi ha fatto delle coccole: ho subito capito che sarebbe stata la mia amica per sempre. Con lei, ho fatto passeggiate, ho vinto concorsi di agility, ho fatto tanti viaggi…
Fino a quando non è avvenuto quel terribile incidente. Lola è stata investita da una macchina mentre attraversavamo una strada. Non potrò mai dimenticare le sue urla di dolore, mentre la macchina fuggiva via. Qualcuno aveva provato ad uccidere la mia unica amica. Giaceva sull’asfalto, le zampe insanguinante. L’ho portata dal veterinario, aiutato da alcuni passanti. Ero troppo scioccato per fare qualcosa da solo e non ringrazierò mai abbastanza quelle persone, forse Lola non sarebbe sopravvissuta senza loro.Dal veterinario mi hanno annunciato l’inevitabile. Lola aveva le quattro zampe frantumate. Era paralizzata. Non poteva mai più camminare, era condannata a strisciare e a soffrire. E io non potevo accettarlo. Meritava una seconda chance.
Allora ho approfittato delle mie competenze. Ho fatto del mio meglio e fabbricato il metallo più puro e flessibile per fabbricare le protesi più belle e potenti, degne dei più potenti sportivi. Erano bellissime. Ma come fare per fissarle al suo corpo?
Allora è arrivato un abitante del mio quartiere, questo Cosimo. Voleva vedere Lola, sapere come stava, e se potesse aiutarmi. Vedendola, ha detto che era un miracolo che fosse ancora viva. Cosimo è molto credente, pensava che se Lola fosse ancora qui, è perché fosse la volontà di Dio e che questa cagnolina fosse stata benedetta. E mi ha proposto di aiutarmi ad occuparmi di Lola. Ho accettato. Cosimo è rimasto a casa mia per qualche giorno, mentre mi riposavo. Ne avevo davvero bisogno. Ho passato le mie giornate a dormire, mentre Cosimo si occupava di Lola.Ho dovuto passare due giorni a L’Aquila per affari. Quando sono tornato, Cosimo era scomparso. E ho ritrovato Lola dritta sulle sue zampe. Camminava, correva pure. Come se non fosse mai stata investita. E le sue protesi erano fissate alla sua pelle, al suo corpo. Come zampe vere, ma erano protesi d'acciaio. Lola non sembrava soffrire e si è abituata subito. È ridiventata la cagnolina che era prima dell’incidente. Grazie a Cosimo. Vorrei tanto che lui la veda, sarebbe tanto felice. Grazie a lui, Lola ha ritrovato la sua gioia di vivere.
Se dovessi morire prima di lei, vorrei che questa lettera vada alla gente che l'adotterà. Lola è un cane meraviglioso, merita di essere amata e viziata. Avevo solo lei nella mia vita, mi ha salvato della morte. Vi prego, lasciatele una chance, ve la renderà cento volte di più.
Ignazio
Liang sorride tristemente mettendo la lettera nella sua borsa.
"La gente non sa a che punto un animale può salvare una vita… Brava Lola, hai fatto del tuo meglio."
"Ora non hai più nulla da temere. Starai bene con noi, bella."
"Grazie di darle una seconda chance nella vita, signor Zhao e signora Rossi."
"Se lo merita."
Con la loro nuova amica, si dirigono verso la macchina. Lola salta all’interno e si sdraia sui sedili posteriori.
"Arrivederci, e dateci qualche notizia di lei, per favore."
"Sarà fatto! Arrivederci!"
Antonia e Liang si siedono e chiudono le porte. Dietro, Lola sta guardando dalla finestra. Antonia Rossi avvia la macchina e mentre tornano alla loro casa con il loro nuovo cane, Liang Zhao prende il suo telefono e chiama un certo "Tommaso".
"Pronto? Passini qua."
"Dottor Passini? Foriani al telefono. Io e la dottoressa Rossetti abbiamo recuperato l’anomalia. Torniamo al Cerere, preparate la cella e gli amnestici."