Alex Molina si avvicinò all'ufficio di Faeowynn Wilson in silenzio e con un decoro floreale natalizio in mano. Con sua grande sorpresa, lei non era affatto impegnata, e con sua sorpresa ancora maggiore, la porta era spalancata. Bussò comunque.
"Avanti." Non alzò nemmeno lo sguardo dalla scrivania.
"Hey amore." La salutò Alex.
"Oh, ciao Alex. Come va?" Faeowynn alzò il capo sorridendogli.
"Ti ho portato questa." Le porse la pianta, poi la appoggiò in cima al cassetto accanto. "Al tuo ufficio serve proprio un po' di spirito natalizio."
"Grazie, ora posso finalmente smetterla di essere Ebenezer Scrooge." Rise.
"Heh. Comunque, volevo chiederti se hai già dei piani per la Vigilia?"
"Nada. Lavorerò e basta. Come al solito."
"Beh, ci sarebbe qualcosa che vorrei fare con te. Hai mai sentito parlare di Tamalada?"
Fae si portò la penna al labbro e ci rifletté. Era passato molto tempo da quando prendeva lezioni di spagnolo alle superiori.
"Ha qualcosa a che fare con i tamales?"
"Esatto! E la Tamalada è una tradizione natalizia in Messico che la mia famiglia fa ogni anno. In pratica, ci si mette a fare tamales tutti assieme."
"Certo, mi piacerebbe andarci. Perché non me l'hai chiesto prima?"
"Beh, mi ero scordato. Lo sai quanto sono impegnato in questo periodo. Visto che tutti vogliono passare le feste con la famiglia mi tocca fare del lavoro in più." Fece spallucce. "Ad ogni modo, non sapevo se te la sentivi di incontrare i miei."
"Lo so che sono stata… restia… al nostro primo appuntamento, ma non per questo non voglio incontrarli."
"Restia? Davvero?" Alex le sorrise andando intorno alla scrivania fino a raggiungere Fae.
"Porta rispetto. Lo sai che posso licenziarti." Si alzò in piedi incrociando le braccia.
"Pensi davvero di farlo? Ricordati che io sono la unica tua fonte di tamales in tutta Boring."
"Posso andare in auto fino a Portland."
"E chi ti porterà il caffè ogni giorno?"
"Posso chiederlo a chiunque altro."
"Così mi offendi, Fae."
"Bene. Affonda nell'umiliazione." Lei gli sorrise beffarda. Alex si finse indignato.
"Va bene, mi tocca giocare il pezzo forte. Chi farà una lavata di capo ai volontari ora che il Vecchio Al è in pensione?"
Per un breve momento di silenzio Fae si strofinò il mento.
"Hmm… Qui mi cogli impreparata." Annuì per dargliela vinta.
"Posso darti una ragione anche migliore se vuoi."
"Sarebbe?"
Senza una sola parola, Alex si mise in punta di piedi e premette le labbra contro quelle di Fae. Lei sorrise, ridacchiò un po' e poi si distolse.
"Va bene. Tieniti pure il lavoro. E di alla tua famiglia che non vedo l'ora di incontrarli."
"Lo farò!" Dopo di ché, Alex si voltò e tolse il disturbo, così lasciando Faeowynn nuovamente sola.
Si risedette. Era nervosa. Lo era sempre. Per questo prendeva gli ansiolitici; questi davano un grande aiuto. Ma si sentì particolarmente nervosa in quel momento esatto.
Il pensiero di di incontrare la famiglia di Alex la incantava, e sarebbe anche stato un passo importante nella loro relazione. Senza dubbio Alex ci teneva molto, altrimenti non l'avrebbe chiesto.
Ma, e questo 'ma' c'era sempre, non sapeva se la sua famiglia l'avrebbe accettata. Tim; no, papà, fino ad ora ci aveva messo il minimo sforzo, e lui era suo padre. La famiglia del suo ragazzo come l'avrebbe presa? L'avrebbero mandata via assieme ad Alex? Se lui l'avesse dovuta lasciare? No, non l'avrebbe mai fatto. Ma allo stesso tempo non voleva che lui ci rimettesse. Neanche Faeowynn voleva rimetterci, ma era già tutta la vita che faceva i conti con questo rifiuto; che sarebbe stato un rifiuto in più?
Ma, ed ecco tornato il 'ma', le avrebbe comunque fatto del male.
Sospirò, prese il telefono dalla tasca. Scorse tra le tante app con una mano mentre si mangiava le unghie con l'altra. Infine, aprì il canale IRC.
juliachildenthusiast: Hey Jude.
juliachildenthusiast: Hai un secondo?
bluntfiend: Al momento sono strafatto
bluntfiend: Ma sì, c'è sempre del tempo per un'amica
juliachildenthusiast: Grazie.
juliachildenthusiast: Okay, quindi. Ti ricordi di Alex? Lo avevi incontrato alla tua ultima visita.
bluntfiend: Sì
juliachildenthusiast: Vuole presentarmi alla sua famiglia.
bluntfiend: Congratulazioni
bluntfiend: O condoglianze
bluntfiend: Non so quale delle due dire
juliachildenthusiast: Nel senso, non fraintendermi, mi piace che siamo arrivati fino a questo punto.
juliachildenthusiast: Ma comunque, incontrare i genitori è un incubo anche se non si è trans, capisci?
juliachildenthusiast: Hai consigli da darmi?
bluntfiend: In realtà, no
juliachildenthusiast: Cazzo.
bluntfiend: Prendimi pure in giro
juliachildenthusiast: Jude, non ti prenderei mai in giro.
bluntfiend: Non sono mai stato in una relazione
juliachildenthusiast: Davvero?
juliachildenthusiast: Huh.
juliachildenthusiast: Okay.
juliachildenthusiast: Perché? Se posso
bluntfiend: Oh
bluntfiend: Beh
bluntfiend: Non mi sono mai sentito
bluntfiend: Tipo
bluntfiend: In buono stato per una buona relazione
bluntfiend: Questo più non voglio ferire nessuno?
bluntfiend: Amare se stessi prima degl'altri o qualche cazzata simile
bluntfiend: Non lo so
juliachildenthusiast: Anch'io mi sono sentita così per un bel po'.
juliachildenthusiast: Oltre ad Alex ho avuto una sola relazione.
bluntfiend: Intendi dire quel chaser1?
juliachildenthusiast: Sì.
juliachildenthusiast: Quel tipo là mi ha proprio scombussolata.
juliachildenthusiast: Almeno ne sono uscita e ho reimparato a fidarmi.
bluntfiend: Non è che non mi fidi
bluntfiend: Lo sai che mi fido di te, di esther, di jj e di bones
bluntfiend: Sento solo di non poter essere un buon partner visto quanto sono messo male
bluntfiend: Lo sai quello che ho passato
juliachildenthusiast: sì.
bluntfiend: Inoltre, la mia filosofia personale per quanto riguarda le relazioni è di non ridurre mai l'altro peggio di quando ci si è messi assieme
bluntfiend: E io senz'altro ridurrei qualcun altro peggio di come era prima
juliachildenthusiast: Cosa dovrei fare allora?
bluntfiend: So che non è un gran consiglio ma
bluntfiend: Segui il tuo cuore
bluntfiend: In altre parole
bluntfiend: Tu lo ami alex?
Faeowynn appoggiò il telefono.
Lei amava Alex? Era da un anno che stavano assieme. Lui aveva sempre fatto il suo meglio per farla sentire a suo agio. Era comprensivo quando lei doveva stare al Centro e cancellare i piani all'ultimo. Si era fatto piacere la lentezza con cui lei aveva voluto far progredire la loro relazione. L'unica sua abitudine che la infastidiva era che lui mangiava sempre l'ultima fetta della pizza presa da Panucci.
Tornò a mangiarsi le unghie.
bluntfiend: Fae?
bluntfiend: Terra chiama fae?
juliachildenthusiast: oh, scusa.
juliachildenthusiast: Ero impegnata.
bluntfiend: Erano di nuovo quei fascisti?
juliachildenthusiast: No, è entrato qualcuno in ufficio.
bluntfiend: Afferrato
bluntfiend: Quindi cosa pensi di fare?
juliachildenthusiast: Mi presenterò alla sua famiglia.
bluntfiend: Buon per te, sono contento
bluntfiend: Se succede qualcosa noi ci siamo
juliachildenthusiast: Grazie.
juliachildenthusiast: Sul serio, grazie, Jude.
bluntfiend: Sono io che parlo, non l'erba, quindi credimi se dico
bluntfiend: Ti voglio molto bene, sorè
juliachildenthusiast: E io ne voglio a te, fra.
Alex e Faeowynn rimasero nell'auto parcheggiata di fronte alla casa dei Molina. Aveva nevicato da poco ma il viale era stato spalato. Da fuori si sentiva della musica in stile cumbia. Dalle finistre era possibile vedere le ombre di svariate persone.
"Beh, eccoci arrivati." Alex guardò verso Fae.
"Già."
"Entriamo"
"Non ancora."
"Vuoi aspettare ancora un po'?"
"Sì."
Silenzio.
.
..
…
All'improvviso, ci fu un leggero suono sordo che fece sobbalzare Faeowynn.
"Hey, hey, va tutto bene. Era solo della neve che cadeva da quell'albero là, lo vedi?" Alex indicò il tettuccio della macchina sul quale era atterrato un mucchietto di neve.
"Oh." Fae sospirò tenendosi la testa tra le mani. Si portò la destra alla bocca e cominciò a masticare l'unghia dell'indice.
Di nuovo silenzio.
.
..
…
"Hey."
"Hey tu."
"Se non te la senti, posso riportarti a casa. Possiamo guardare Nightmare Before Christmas sul divano o potremmo prenderci dei waffle all'IHOP sulla tangenziale. Ma se vuoi stare da sola posso anche anche lasciarti a casa e basta. Non giudico." Alex le sorrise.
Fae rimase in silenzio. Si sistemò il vestito. Era da tanto che non ne indossava uno; era così abituata all'uniforme del Centro che si sentiva quasi a disagio in quel vestitino grigio. Si osservò nello specchietto retrovisore. All'improvviso, le sue spalle erano troppo larghe. Il suo mento era troppo sporgente. I suoi zigomi erano troppo definiti. In quel riflesso non vide altro che il il figlio di suo padre. Non c'era modo che lei andasse bene alla famiglia di Alex.
Non appena si distolse dallo specchietto le si infossò il volto. Tremò. Alex lo notò e le mise un braccio sulle spalle.
"Va tutto bene, amore. Andiamo a casa."
Proprio quando Alex era sul punto di avviare il motore, la porta della casa si aprì. Ne uscì una donna anziana in scialle con una torcia in mano. Indirizzò la luce verso i due.
"Mijito?" Attraverso il vetro quella vocina la si sentiva a malapena. Alex aprì il finestrino e rispose:
"Abuela? Sei tu?"
"Sí, mijo, soy yo!" Si avvicinò all'auto. Faeowynn si raggelò.
"Oh merda." Bisbigliò Alex.
"Mijo, ven adentro, te vas a morir de frío aquí fuera!"
"Abuela, stavo per andarmene! Faeowynn no se siente bien."
"Dios mio, mi dispiace Faeowynn! Piacere di incontrarti!" Ormai era di fronte alla macchina, la luce era anche accecante. Fae era ancora immobilizzata. Abuela spense la torcia.
"Alex, apri la finestra! Voglio vederla!"
"Pero Abuela—"
"Hazlo." La voce era aspra e severa, la stessa identica di quando gli faceva da babysitter e lui combinava dei pasticci. Obbedì come per riflesso. Il finestrino si abbassò rivelando Faeowynn,
lì seduta e inpanicata. Era da anni che non piangeva, ma in quel momento sentì di essere sul punto di scoppiare in lacrime.
Vi fu un breve silenzio nel mentre che Abuela la scrutava. Corrugò la faccia per un istante, ma immediatamente i connotati le si riammorbidirono.
"Perché una ragazza carina come te sta piangendo? Mio nipote non ti tratta come si deve?" Chiese con un accento molto forte.
Fae balbettò.
"I… Io… No… Mi tratta bene."
"Ottimo! Si no, altrimenti avrei dovuto colpirlo con la scopa." Abuela rise. "Avanti, entrate! Qua fuori fa troppo freddo!"
"A dire il vero, Abuela, Faeowynn non si sente tanto bene. Eravamo sul punto di andarcene."
"No, no, no. Non c'è niente che un buon tamal non possa sistemare. Alex me dijo che a te piacciono davvero tanto!"
Alex le aveva già parlato di lei? O forse la stavano accettando e basta? Ad ogni modo, poco importava. Questa sera non avrebbe ricevuto nessun rifiuto. Questa sera sarebbe stata la donna che aveva sempre saputo di essere. Fae si ripulì il naso.
"Abuela, Io—" Alex tentò di dire qualcosa ma Faeowynn lo interruppe.
"No. Voglio rimanere. Sto meglio ora." Lei lo osservò con un leggero sorriso.
"Sei sicura?"
"Lo sono."
"Que bueno!" Abuela scoppiò a ridere di nuovo. "Avanti! Stiamo guardando La razón de la culpa e Ricardo Montalban sta per entrare in scena!"
Alex e Fae uscirono dalla macchina nel mentre che Abuela infreddolita tornava di corsa in casa. Alex ripulì l tettuccio dalla neve caduta, Faeowynn gli si mise accanto.
"Hey."
"Hey lo dici solo ai cavalli."
Rimasero in silenzio per un po'.
"Ti amo." Disse Fae sorridendo.
Alex strabuzzò gli occhi
"Anch'io ti amo."