Tacos da Terapia

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Atto I - Scena III


Casa di Jazz, allestita con un tavolino da caffè, un divano centrale e due poltrone reclinabili. Jazz cammina avanti e indietro dietro il divano, è visibilmente sconvolta e sta avendo una conversazione senza parole e borbottando tra sé e sé. Dopo 10-20 secondi di questo camminare, va a sedersi sulla sedia più a sinistra del palco, tristemente rivolta in avanti verso una televisione implicita, e prende un telecomando dal tavolo. Lo preme una volta, e un riflettore si alza dietro le quinte, al centro, su una giornalista che tiene un microfono, rivolto direttamente verso il pubblico.

GIORNALISTA IN TV
Le affermazioni della già citata "Fondazione SCP" sostengono che la scomparsa della Corea del Nord sia stata causata da sacche di "energia taumatergica non sfruttata" e finora sono state accolte con estremo dubbio, per cui mentre non siamo ancora sicuri di cosa abbia causato l'incidente, con molti che credono sia un'arma militare segreta, mentre molti altri sostengono che sia stato un atto di Dio, quello di cui siamo sicuri è che dobbiamo rimanere in allerta. Qui Natasha Fliers per Channel 12 news.


Jazz preme il telecomando e il riflettore su Natasha si spegne. Lei si gira i pollici per un momento prima che il suo telefono cominci a vibrare. A malincuore, prende il telefono e lo accende.

CHANDLER
Ehi Jazz?

JAZZ
Pronto?

CHANDLER
Sono CHandler, del Sito-96. Ti dispiace se ti parlo per un secondo?

JAZZ
(visibilmente a disagio)
Sì, va bene.

CHANDLER
Allora, so che sei davvero davvero sconvolta per quello che è successo, ti capisco perfettamente, e ti è permesso essere triste e tutto il resto, io… Devo solo… chiederti se… potessi venire al lavoro? Anche solo per un po'? So che sei super triste per questo, ma tu… tu eri nella squadra responsabile di questa cosa quindi uhm… sarebbe davvero bello… avere la tua versione dei fatti… e i rapporti e il resto…


Breve pausa.

CHANDLER
Guarda, è… in realtà è un po' più serio di quello che sto facendo sembrare. Abbiamo scoperto l'origine del problema, e sembra che sia stato… beh… sembra che uno dei motori taumatici sia stato regolato troppo in alto e… ecco… è questo ad aver causato l'esplosione.


Jazz sussulta, il suo viso è in uno shock completo e morboso.

JAZZ
Io… Avevo fatto il controllo finale… Ho certificato tutti i motori… E…

CHANDLER
No- no, Jazz, non sto… Non ti sto accusando di nulla, è solo… Voglio dire… nessuno ti incolpa, devi solo… parlare con noi. Il pubblico ci sta alle costole per avere risposte su tutto questo casino e abbiamo bisogno di tutti i dettagli, altrimenti siamo nella merda fino al collo, va bene? Questo è tutto, ci vediamo presto.


Il telefono emette un bip, e Jazz lo spegne, appoggiandolo di lato. Si siede da sola, con la testa tra le mani per un momento, prima di iniziare a iperventilare, per poi alzarsi bruscamente e afferrare un cuscino dal divano. Urla violentemente nel cuscino per tutto il tempo possibile, finché l'urlo si trasforma in singhiozzo e crolla sul divano. Sdraiata sul divano, stringendo il cuscino al petto, i suoi singhiozzi diventano sempre più tranquilli finché non si è addormentata.

Un effetto sonoro di ticchettio implica il passare del tempo. Dopo una breve pausa, Brimley Opencoat, il fidanzato di Jazz, entra da una porta invisibile nella stanza a destra del palco. Brimley è al telefono.

BRIMLEY
Sì amico, non so, era ok, ma niente di speciale, sai?


Breve pausa.

BRIMLEY
Fratello, se vuoi farti pisciare addosso, sono affari tuoi amico. Io non voglio fare quella vita.


Breve pausa.

BRIMLEY
Ahah, sì certo, come vuoi amico. Devo andare. A dopo.


Brimley spegne il suo telefono e lo mette in tasca.

BRIMLEY
(gridando)
Yo cara! Sono a casa!


Jazz si sveglia di soprassalto, quasi cadendo dal divano. Brimley, che l'ha appena notata, si avvicina.

BRIMLEY
Oh, non ti avevo vista. Come va?

JAZZ
(sbadigliando)
Cazzo… che ore sono?

BRIMLEY
Sono le non me ne frega un cazzo e mezza? E comunque, perché stai dormendo?

JAZZ
(vergognandosi)
Io… Non avrei dovuto… va tutto bene. Non voglio farne un dramma.

BRIMLEY
Va bene cara. A proposito, vuoi prendere dei tacos? Perchè ho proprio una gran voglia di tacos.

JAZZ
Forse… Non so se me la sento ad essere sincera.

BRIMLEY
Che intendi?

JAZZ
Uh… è successa una cosa a lavoro.

BRIMLEY
(sarcasticamente)
OVa bene… potresti essere un pochino più vaga?

JAZZ
Mi dispiace, mi dispiace. Ho solo… Ho fatto un casino. Ho fatto un gran casino, ed è tutta colpa mia, e mi sento così male…

BRIMLEY
(Guardando il suo telefono)
Uh uh…

JAZZ
Ho causato così tanto dolore… tanta sofferenza, e tutto questo perché sono una stupida merdina del cazzo. Sono terribile e… e… e… non volevo ma… Avrei dovuto controllare di nuovo gli indicatori, e allora forse… forse…

BRIMLEY
(ancora guardando il suo telefono)
Sì… Vero…

JAZZ
È solo che… Non credo di riuscire a stare in pubblico in questo momento. Stare là fuori.

BRIMLEY
(camminando verso Jazz)
Ehi, ehi, piccola, non preoccuparti, tutto quello che hai detto… è tutto a posto, capito? Che ne dici se andiamo a prendere dei tacos e ne parliamo? Non sono chiamati “Talk-Os”1 per nulla.

JAZZ
Non penso che-

BRIMLEY
No, no, no, ascolta, va benissimo, perché è fondamentalmente terapeutico affrontare ciò che non si vuole fare. Fa funzionare meglio le proprie emozioni, lo sapevi? Quindi dovremmo assolutamente andare, anche perché Queso House chiude tra 20 minuti circa… ma sai, soprattutto per te.

JAZZ

BRIMLEY
Quindi… è un sì? A me sembra un sì.

JAZZ
(sopirando)
Certamente. Va bene.

BRIMLEY
Ahah, questo è lo spirito. Vedrai, niente funziona meglio per la psicoterapia che un po' di carnitas di maiale e altra roba.


Brimley si alza e si dirige verso la porta. Jazz sospira pesantemente.

BRIMLEY
Hai detto qualcosa tesoro?

JAZZ
No, niente.

BRIMLEY
Perfetto.


Brimley esce di scena rapidamente. Jazz si riprende, sospirando ancora una volta, prima di seguirlo con riluttanza.
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