La Parabola del Coscritto
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Dall'Antologia di S. Tobia l'Immutabile, capitolo 5;


La Parabola del Coscritto

5 Un re di un regno lontano scese nel suo dominio, e vagò fra la sua gente. 2 Scelse fra di essi un ragazzo, giovane e saldo nella fede. 3 Guardato che lo ebbe negli occhi, il sovrano disse: “Vieni, figlio mio: la tua gente ha bisogno di un custode. 4 Ti concederò grande talento e potere, perché tu abbia la forza di vincere i tuoi nemici. 5 Non temere di versare sangue nel mio nome, perché i tuoi crimini saranno perdonati: io ti mostrerò la via per il paradiso.” 6 Il cuore del ragazzo si fece pesante, ma si abbandonò nelle braccia del re, accogliendo il ruolo scelto per lui.

7 Per volere del Re, il ragazzo fu allevato dai più grandi fra i saggi e fra i maestri, che gli insegnarono ogni dottrina e le arti della guerra. 8 Quando il ragazzo crebbe, gli fu concessa la forza di lottare coi serpenti che potevano ingoiare il sole, e la velocità di correre in silenzio, poiché era più rapido del suono dei suoi passi. 9 Quando il re vide la forza del ragazzo troppo grande per il suo corpo, lo fece bagnare nelle acque dello Stige, perché nulla potesse nuocergli, eccetto che negli occhi, nelle orecchie o nella bocca. 10 Gli anni passarono, e il ragazzo divenne uomo nella mente, nel corpo e nello spirito, ed egli amava tanto il suo Signore quanto la furia della battaglia.
 
11 Venne il tempo in cui il Regno fu sotto assedio da parte di un potere vasto e remoto, e il Re mandò a chiamare il suo guerriero coscritto. 12 “Dove prima era un ragazzo, ora vi è un uomo! 13 Sei pronto adesso, ma ricorda le mie parole. 14 Finora hai versato solo il sangue delle Bestie, ma presto farò di te un uccisore di Uomini. 15 Quando verserai il sangue dei tuoi simili, lavalo via da ogni parte del tuo corpo. Non permettere che penetri al di sotto della tua carne, poiché se questo avverrà sarai indegno del Paradiso.” 16 L'uomo ringraziò il suo signore, indossò la sua armatura più bella, e raccolse tutte le armi in cui era maestro. Poi partì per combattere per il suo popolo.

17 L'uomo spiccò centinaia di teste da centinaia di corpi, e per ogni vita che prese, sette furono salvate. 18 Ad ogni guerra ne seguivano altre, ma sempre l'uomo si assicurava di lavare via il sangue dalla pelle, e non permetteva che esso scendesse in profondità. 19 Ma grande era l'amore dell'uomo per la battaglia, e più grande ancora quello per il re, ed esso nutriva l'odio incessante per i nemici del signore. 20 E fu così che il riso folle che era nato per distruggere riecheggiò nelle sue orecchie, e poco a poco il sangue entrò sotto la pelle. 21 Non ebbe più pietà per coloro che sfidavano il re, e si compiacque nelle sofferenze dei nemici del suo popolo.

22 Ma un giorno anche il Guerriero andò incontro alla fine promessa a chi vive della spada, ed egli giunse alle porte del Paradiso, trovandole serrate. 23 Nonostante la sua forza, non poté nemmeno smuovere il battente, e i suoi colpi bastarono appena a far risuonare il metallo. 24 Allora gridò: “Mio Re! Mio Re! Non ho compiuto grandi imprese, e abbattuto i nemici in tuo nome? Non ho protetto i deboli e gli innocenti? Hai promesso di perdonare i miei crimini se avessi versato sangue in tuo nome, perché dunque le porte sono chiuse?”

25 La voce del Re riecheggiò sulle mura quando rispose: “Come promesso, perdono tutti i tuoi crimini: ma perdonare un profanatore non cancellerà i suoi atti. 26 Il sangue da te versato è penetrato troppo a fondo per poter essere lavato: io non ti trovo colpevole in nulla, ma gli impuri non possono entrare in paradiso. 27 Lontano da Me, o Insanguinato, non c'é posto per te fra di noi.”

28 Il guerriero cadde in ginocchio, e percosse il terreno, facendo tremare la terra. 29 Quando guardò le sue mani, si accorse infine delle macchie lasciate dai suoi simili. 30 Piangendo lungo la via, corse ad una vicina sorgente; 31 si lavò per giorni e giorni, ma vide che la macchia era profonda, più della carne e delle ossa.

32 Si levò dalle acque, ora assai più prodonde per le sue lacrime, e guardò la cima delle vaste mura. 33 Vide le persone che aveva protetto, che piangevano in silenzio mentre lo fissavano. 34 Il Guerriero prese le sue armi, e indossò di nuovo l'armatura. 35 Da allora vaga nell'oscurità esterna, sterminando i nemici del vecchio Signore come sempre aveva fatto, in una guerra senza fine orba di gioia e di riposo.

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