Storie di Spirito
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Chicago

31 Ottobre 1931

Lo Spirito di Chicago amava Halloween. Avevano abbracciato la festa quando era arrivata in America e l'avevano resa propria. Aveva pizzicato le sue corde molto in profondità: lo Spirito di Chicago, che si trasformava in mostri e ricattava la città, era semplicemente innamorato dell'idea che i bambini facessero lo stesso. Non ci volle molto per fare in modo che prendesse il via, e ora lo Spirito aveva una festa prediletta.

In ogni caso, allo Spirito piaceva essere coinvolto nella comunità. Fare un po' di carità e di buona volontà portava molto lontano: le ultime persone che vuoi avere contro sono i cittadini del luogo in cui stai operando, le persone che possono fare la spia agli sbirri. Portali dalla tua parte e sarai più sicuro.

Quest'anno, un piccolo numero di membri dello Spirito ha organizzato una serata di poker. Erano solo in cinque, una cosa informale. La mattina doveva arrivare un carico, della brodaglia fresca da contrabbandare in tutta la città. Lo Spirito non aveva niente di meglio da fare nel frattempo, e qualcuno doveva pur sorvegliare la porta del rifugio. Lo Spirito di Chicago adorava Halloween, dopo tutto.

Il più giovane del gruppo, Tommy, stava ancora lavorando sulla porta fino a tarda notte. A quell'ora, non si presentavano più molti ragazzi. Era annoiato - e a peggiorare le cose, i suoi superiori gli avevano fatto indossare un costume da fantasma a dir poco ridicolo. Non gli piaceva, ma non era niente in confronto al peggio di ciò che lo Spirito faceva alla gente. Poteva andare molto peggio.

Venti minuti dopo che gli ultimi ragazzini se n’erano andati, Tommy guardò il piatto di biscotti accanto a lui. Li avevano comprati in un panificio all'inizio della notte. Ne erano rimasti alcuni. Visto che non ce n'era più bisogno, allungò la mano e ne prese uno.

Dopo altri venti minuti, quando i biscotti erano quasi finiti, Tommy diede un grido al resto dei membri Spirito nascosti in casa.

"Non ci sono più bambini! Posso rientrare?"

"Sei sicuro?"

"Certamente!"

Ci fu una seconda pausa; stavano discutendo la questione tra di loro.

"Va bene, ma devi tenere il costume da fantasma."

Tommy sospirò e marciò su per le scale. Gli altri quattro membri dello Spirito al piano di sopra lo comandavano sempre a bacchetta, ma doveva sopportarlo se voleva far strada. In ordine di rango, c'erano Robinson, Bones, Flannagan e Schultz. Robinson era il cervello, Bones il mago, Flannagan i muscoli e Schultz era il capo. Era stato nello Spirito per decenni, prima del volgere del secolo.

"Benvenuto, benvenuto, ragazzo. Stavamo giusto parlando della leggenda di Vecchio Leggy, il più veloce che lo Spirito abbia mai visto."

"Leggy?"

"Una vecchia leggenda, un contrabbandiere che non è altro che gambe. Si dice che sia il corridore più veloce che lo Spirito abbia mai visto, che possa superare le macchine. Non esiste, non proprio."

Bones sibilò e mormorò. "Tsk, tsk. Gringo, è qui che ti sbagli! Ho visto Leggy con i miei occhi - credi che i miei occhi mentano?"

I quattro che erano già seduti scoppiarono in una risata quando Tommy prese posto. Questo era chiaramente basato su qualche altro scherzo che tutti conoscevano.

Robinson si sporse in avanti. "E neanche Night lo è, se è per questo!"

Le risate si fermarono tutt'intorno. Schulz posò il sigaro. "Mr. Night è reale. Molto reale".

"Ok, va bene. Mr. Night è il nome che Chappell, Sawteeth o Derringer usano quando non vogliono che si risalga a loro, ma è solo quello."

Flannagan gli rispose con un'occhiataccia. "Questa è una bugia, figliolo. I capi dello Spirito non sono vigliacchi, non hanno bisogno di una copertura. Agiscono semplicemente come gli pare."

"Ma tengono alla segretezza più di ogni altra cosa."

"E allora a cosa servirebbe il nome Mr. Night? Solo a far sapere a tutti che è stata una delle tre, quattro persone che hanno fatto qualcosa? Bel segreto."

Tommy intervenne da sotto il lenzuolo del fantasma. "Chi cazzo è Mr. Night?"

Questo attirò l'attenzione di tutti i membri anziani dello Spirito, che fissaronoTommy con espressioni che andavano da lieve interesse al totale shock. Schulz ruppe il silenzio.

"Mr. Night è uno degli uomini di punta dello Spirito. È un vecchio amico di Richard Chappell, ed è stato nel giro con lui anche più a lungo di quanto lo sia stato io. Anche quando lo Spirito di Chicago era solo il nome di un bar. Ancora prima, penso."

Flannagan ridacchiò. "Un vecchio amico? No, è l'alter ego di Chappell. Non è un vero uomo, è solo Chappell quando dà di matto".

Bones fece di nuovo una smorfia. "Mr. Night può non essere in carne ed ossa, come me e te, ma è reale come ognuno di noi. È uno spirito, non è nato in questo mondo. È pieno di saggezza e di potere, più di chiunque altro nello Spirito."

"Cioé, sarebbe lo Spirito di Chicago? Stai cercando di dire che tutta la banda porta il nome di Mr. Night, ma tengono segreta la sua identità?"

Tommy si guardò intorno. La sua voce ora aveva un accenno di paura, era quasi tremante. "Ma dici sul serio? C'è qualche uomo nero di cui nessuno sa nulla ai vertici dello Spirito?"

Robinson bevve un sorso del suo distillato. "Se dai ascolto a questi vecchi cani superstiziosi, sì. Io sono un po' più razionale, non accetto queste storie di fantasmi come fossero vangelo."

"Non è uno scherzo di Halloween? Un po' di storie di fantasmi per il nuovo arrivato?"

Bones scattò. "Non si scherza su Night. Non dovremmo nemmeno parlare di lui."

"Perché no?"

"Dicono che se parli di lui ti ucciderà, dolorosamente. Ma conosco molti che hanno parlato di lui, e alcuni sono ancora vivi." Bones rise della sua stessa battuta.

"Questo è ridicolo. Parli di lui una volta e sei su una lista di morte?"

Gli altri quattro alzarono le spalle.

Robinson sfogliò il suo taccuino. "Se Mr. Night esiste, cosa di cui dubito, allora è un bastardo inafferrabile. Sono anni che cerco di capire se è reale, e tutto quello che ho tirato fuori sono voci e storie di fantasmi. Non si riesce a distinguere la verità dalle bugie. Quindi presumo semplicemente che sia tutto una bugia. Certo, qualcosa potrebbe essere vero, ma…"

Schulz si strofinò i baffi. "Se preferisci credere che il tuo capo non esista, per me non c'è problema."

"Molti nello Spirito lo fanno. Non sono il solo."

Bones intervenne, cercando di spostare la conversazione sul prossimo dei suoi numerosi racconti. "Hai mai sentito cosa si dice di Night e Segadenti?"

Flannagan ridacchiò. "Ovviamente sei tu a tirare fuori questa, Bones."

"Uh, non avevo quasi nemmeno sentito parlare di Night, quest’altro?"

"Segadenti è un uomo spericolato, sapete. Dicono che è immortale, no? Si dice che sia già morto, molte, molte volte. Ogni volta che succede, Night lo riporta indietro tre giorni dopo, come Gesù dalla tomba."

Robinson sgranò gli occhi. "Il numero di teorie che la gente ha su Night è pazzesco. Alcuni dicono che Chappell non sa nemmeno fare trucchetti, e si limiti a sfruttare i poteri di Night".

Flannagan annuì. "L'ho sentito dire. Se Night è reale, la cosa ha senso."

"Davvero?"

"Sì. Chappell fa il timido con i suoi poteri, cerca sempre di usarli davanti a meno persone possibili. Le uniche persone che conosco che l'hanno visto fare qualcosa dicono che aveva sempre qualche strumento o qualcosa con sé. Bacchette e robe del genere."

"Ma per piacere. Allora che mi dici di Rudy Benson? Il ragazzo che ha ucciso quando aveva undici anni."

"Un tizio che conosco dice che una volta ha visto Chappell fare la stessa cosa a qualcun altro con [[[scp-298|un piccolo fischietto.]] Gli ha succhiato tutto il sangue. Proprio come a Benson."

Schulz scosse la testa. "Non ha senso, non sta in piedi. Sono stato nello Spirito per più di trent'anni e ho visto…" Schulz si interruppe a metà frase, rendendosi conto che in realtà non aveva mai visto Chappell fare qualcosa di strano.

Bones si avvicinò. "Non hai mai visto Chappell fare un trucco, vero?"

"Io… no. Non l'ho visto."

"E nemmeno chiunque abbia lavorato con Chappell o fatto qualcosa con lui l’ha visto! Tutto quello che abbiamo è la sua parola che è lui a fare i trucchi con le bacchette e i Carroll, e che i trucchi che fa a porte chiuse sono effettivamente suoi!"

"Ma come avrebbe fatto a cominciare? Come avrebbe fatto ad entrare nel mondo della magia se non c’era dentro dalla nascita?"

"Non stavi ascoltando? Night era con lui fin dall'inizio! Fin da Rudy Benson, l'alba dello Spirito!"

"Ma allora perché Night vuole lavorare con Chappell?"

"Chi lo sa? Forse perché è il fottuto Chicago incarnato, e Chappell incarna la città?"

"Non ho mai detto che era lo Spirito di Chicago, solo uno spirito di qualche tipo."

"Quindi potrebbe essere qualcos'altro incarnato!"

"Ora ci sei vicino." La voce proveniva da sotto il lenzuolo di Tommy, ma non era Tommy. Era troppo profonda, troppo bassa, troppo calma. Niente a che vedere con il tono di Tommy.

I quattro si voltarono lentamente verso il fantasma, ognuno estraendo la propria pistola e puntandola contro il fantasma.

"Che cos’hai fatto a Tommy?"

"Tommy stava per andare alla Fondazione – o, come le chiamate voi, le Giubbe Grigie - e raccontare tutto. Mi sono sbarazzato di lui a Bubbly Creek, proprio come ho fatto con Rudy Benson tanti anni fa. Gli ho preso la faccia prima, naturalmente."

"Si- Signor Chappell? Mi scusi tanto, noi-"

"Schulz, tu Richard lo conosci. Ti sembra che questa sia la sua voce?"

"No. Non lo è."

"Oh no."

Con un solo movimento, il fantasma diede un calcio alla sedia, si alzò in piedi e scagliò via il lenzuolo, scagliandolo attraverso la stanza. La figura assomigliava ancora a Tommy, ma stava in piedi con un'aria che Tommy non avrebbe mai usato. C'era una linea sottile intorno al collo, la pelle sembrava staccarsi.

"Signor Night, mi permetta di riformulare le nostre scuse. Siamo-"

"Oh cazzo, ci ucciderà. Abbiamo parlato dell'uomo nero ed eccolo qui."

"Hai ragione a metà. Non mentivo quando ho detto che quelle voci erano 'ridicole'. Come avrebbe fatto qualcuno di voi a sentirne parlare, se fossero state vere?"

"A metà…? Hai comunque intenzione di ucciderci."

"Sì, è vero. Avete scoperto il segreto di Chappell, e noi cerchiamo di tenere questo tra di noi. Non eravamo sicuri di chi in questo gruppo l'avesse scoperto - uno di voi ha mandato una lettera che ne parlava qualche giorno fa, ma non l'ha firmata - così sono venuto qui per indagare."

"Ammazza Flannagan, allora, ma risparmiaci."

"Lui ve l'ha detto. Non possiamo permettere che qualcuno lo scopra, né la Fondazione, né nessun altro."

Night mise la mano nella tasca della giacca di Tommy, e ci furono quattro colpi di pistola in rapida successione. Flannagan fu il primo, e Bones lo seguì subito dopo. Robinson venne colpito subito dopo, e Schulz esitò per una frazione di secondo prima di unirsi agli altri. Tradire lo Spirito di Chicago non era facile, ma erano a corto di tempo e di opzioni.

Night tirò fuori dalla tasca della giacca una sigaretta e un accendino. Fece alcuni lunghi tiri mentre si guardava intorno alla stanza, ora con quattro cadaveri, ognuno morto a causa dei suoi stessi proiettili. Non sarebbe stato difficile far credere a qualcuno che erano suicidi. I ripulitori dello Spirito di Chicago non avrebbero fatto domande al mattino.

" Apprezzo molto quando le situazioni si risolvono da sole."

L'uomo si schiarì la gola e borbottò tra sé e sé..

">Dimentico sempre di smetterla con la voce, vero?"

Cinque bambini erano stati gli ultimi a uscire quella notte. La maggior parte delle luci si erano spente e nessuno rispondeva più al campanello quando suonavano. Erano fuori da soli e si godevano la loro libertà. Tuttavia, quella libertà era la radice della loro sciocca decisione di uscire più tardi del solito, e non se la stavano godendo.

"Ti ho detto che saremmo dovuti uscire prima! Nessuno ci darà più caramelle!"

"Guarda, quella casa ha ancora una luce accesa! Proviamo con quella"

I cinque, visto che era la loro opzione migliore, andarono verso la casa e suonarono il campanello. Rimasero lì per quello che sembrò loro fin troppo tempo, ma non è che avessero altro da fare quella sera. Dopo un minuto o poco più, la porta si aprì lentamente.

Un uomo baffuto stava in piedi nella cornice della porta, ridacchiando tra sé e sé e tenendo un piatto con pochi biscotti. Per una frazione di secondo, i bambini pensarono che ci fosse qualcosa di sbagliato nella faccia dell'uomo, prima che a quella parte del loro cervello venisse detto di stare zitta.

"Siete piuttosto in ritardo, devo dire. Dai, fatevi sotto."

"Dolcetto o scherzetto!"

"Ci sono stati fin troppi scherzi stasera. Vada per il dolcetto!"

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