
Foto d'archivio di SCP-IT-077, Giugno del 1947.
PROCEDURE SPECIALI DI CONTENIMENTO: SCP-IT-077 è attualmente contenuto al Sito-77, ala umanoidi 11, cella 77. La cella deve essere completamente insonorizzata, qualsiasi membro del personale che desidera interagire in qualsivoglia modo con esso deve indossare un paio di cuffie isolanti, e non deve entrare direttamente in contatto fisico con l'anomalia onde evitare l'attivazione dei suoi effetti anomali.
DESCRIZIONE: SCP-IT-077 è un maschio umano d'età avanzata, dalla corporatura esile e sul metro e 70 di altezza. L'anomalia mostra un avanzato stato di calvizie, con poche ciocche di capelli bianchi rimasti e una folta barba mal curata. Possiede una chitarra dall'aspetto datato1 che, causa della sua anomalia, non è possibile prelevare e, dunque, sottoporre ad analisi.
IT-077 passa il proprio tempo unicamente suonando IT-077-A, senza alcun bisogno di riposarsi o nutrirsi; sembra principalmente suonare melodie dal ritmo veloce, anche se ciò risulta difficile da verificare. L'effetto anomalo principale di IT-077, infatti, si manifesta quando un essere umano ascolta per un periodo prolungato2 la musica prodotta dall'anomalia tramite IT-077-A, rendendo i soggetti indifferenti o disinteressati nello svolgere le loro mansioni; essi invece iniziano a compiere attività di svago3. Il periodo che impiega un soggetto per tornare alla normalità è direttamente proporzionale al periodo passato ascoltando la musica prodotta; i ricordi delle istanze collezionati in questo periodo sono vaghi, descritti all'unanimità come "un po' di tempo ben speso" [sic].
Nonostante non ascoltare la musica di IT-077 sia sufficiente a non esserne influenzati, toccare IT-077 o IT-077-A sembra eludere questa limitazione, influenzando immediatamente i soggetti - ciò ha reso decisamente più difficile lo studio dell'anomalia, dato che IT-077 si è più volte dimostrato non collaborativo o indifferente verso il personale.
ADDENDUM-077-1: DOCUMENTI SISMA
Quanto segue sono una serie di documenti che il Sistema Informazione e Sicurezza Materiali Anomali (SISMA) ha redatto circa IT-077. Suddetti documenti sono stati ceduti alla Fondazione in seguito agli accordi con lo Stato Italiano del 19964.
IT-077 fu designato 1335UCU dal SISMA e contenuto nel 1977. Insieme ai suoi effetti personali, furono trovati svariate lettere suggerenti un possibile legame con la Famiglia Baldini e, di conseguenza, col Cenacolo Arcano dei Musici Onorati (CADMO)5.
INTERR.
DATA E ORA: 25/09/1977; 17:35 - 18:13
LUOGO: Casa Baldini, Gorična
PARTECIPANTI:
- G█████ Franchi, Tenente
- Pio Baldini, Civile
SOGGETTO: L'interrogatorio è stato condotto dopo aver trovato alcune lettere negli affetti personali di 1335UCU con mittenti alcuni membri della famiglia Baldini. Segue la trascrizione dell'interrogatorio svolto.
[DATI ESTRANEI OMESSI]
Franchi: … e ora vorrei chiarire un'ultima cosa, il nocciolo della questione insomma. Sig. Baldini, mi saprebbe parlare di quest'uomo? [Il Tenente mostra una fotografia ritraente l'individuo anomalo.]
[Il Sig. Baldini rimane in silenzio fissando la fotografia e sospira.]
Baldini: Zio Claudio. Sembra essere passata un'eternità. L'ultima volta lo vidi qui a Gorična vent'anni fa, poco prima che nascesse la leggenda del viandante. Speravo che almeno non si trattasse di lui… come fate ad avere quella foto?
Franchi: Ritrovata in un villaggio in Romagna, crediamo di avere una pista e, se è disposto a collaborare, le potremmo anche far avere sue notizie.
Baldini: Certo! Claudio Baldini, fratello di mio padre Umberto. Parlava poco, lo si vedeva di meno.
Franchi: Ha idea di cosa gli successe per… diventare quello che è ora?
Baldini: Quando venne la chiamata alle armi nel '38, la famiglia abitava ancora a Novara e mio padre e i suoi fratelli partirono al fronte in cinque. Tornarono in due. Zio Giovanni il Grande venne centrato da un partigiano, e zio Giovanni il Piccolo morì di freddo nelle steppe russe. Zio Amedeo doveva andare con lui, ma disertò per inseguire le idee del Barone. Tornarono mio papà Umberto, che tornò all'Accademia per dedicarsi di nuovo all'arte, e zio Claudio… beh, nessuno dei due era lo stesso, ma lui era messo molto peggio. Come biasimarlo?
Franchi: E quindi?
Baldini: In famiglia tutti dicevano che era il più socievole dei fratelli… cosa che non posso confermare. Alle riunioni, di famiglia o per il Cenacolo che fossero, era sempre per i fatti suoi, e al di fuori di quelle non lo si vedeva mai. So solo che viaggiò per qualche anno in tutto il paese, va' a capire perché… poi tornò qui, nel '52. Papà e altri anziani del Cenacolo lo incontrarono, ma non ho idea di che si dissero. Lo intravidi mentre tornava a casa, fu l'ultima volta che lo vidi. Vorrei avergli detto qualcosa, averlo salutato perlomeno.
Franchi: Una punizione del genere, ha idea di cosa abbia fatto per meritarselo?
Baldini: Non ne ho idea, se lo portarono tutti nella tomba. Ho sempre chiesto, anche dopo che scomparì, ma mi han sempre detto che avrei saputo a tempo debito.
Franchi: [Il Tenente si alza e allunga la mano.] Va bene così. Grazie mille per la cooperazione, Sig. Baldini.
Baldini: [Baldini si alza e stringe la mano al Tenente.] È stato un piacere. Mi auguro di avere sue notizie nell'immediato futuro almeno.
Franchi: Potremmo avere qualche traccia. Le faremo sapere in caso trovassimo qualcosa.
Attenzione! Il seguente documento è riservato al livello d'accesso 4 "Secret". L'accesso non autorizzato è severamente proibito, e i trasgressori saranno puniti.
Sempre stando ai documenti del SISMA, IT-077 sembra essere fuggito durante un esperimento non meglio documentato - l'anomalia si sarebbe poi rifugiata nella pianura Padana, dove ha sostato fino al 1997, anno in cui la Fondazione la ha individuata e contenuta.
ADDENDUM-077-2: INTERVISTA-077-1-2001
Sino al 2001, le qualità anomale di IT-077 non hanno permesso un diretto contatto con esso. Tramite la neonata tecnologia del Sistema Cella della Realtà, è stato possibile condurre un'intervista; ne segue la trascrizione.
Intervistatore: Dott. Longo7
Intervistato: SCP-IT-077
Personale Ausiliario: Specialista del Contenimento Giari, addetto all'attivazione del Sistema Cella della Realtà.
Prefazione: N/A
[Inizio Log]
Longo: Okay, sta registrando.
Giari: Sei pronto?
Longo: Entro, vi dico quando attivare la Cella e cominciamo. Affermativo.
Giari: A posto così. Entra e mi dai il via.
(Il Dott. Longo entra nella cella di SCP-IT-077, seduto e intento a suonare.)
IT-077: (Cantando) Me ne frego dei prigionieri, tanto li fanno sempre neri, delle guardie che me ne può fregar? Tanto stanno sempre a rubar…
(IT-077 si ferma a guardare il dottore, per poi riprendere a suonare.)
IT-077: (Cantando) Non m'importa se sei un agente, un maggiore o un tenente, non m'importa se sei ammiraglio, non mi metterai il bavaglio!
Longo: Cominciamo alla grande. (Voltandosi) Attivi la cella!
(Lo Specialista Giari alza un pollice in segno di approvazione, attivando il Sistema Cella della Realtà.)
(Il Dott. Longo traballa per qualche secondo, poi si riprende.)
Longo: Dio, non mi ci abituerò mai… ma ora veniamo a noi.
(Il dottore si volta verso IT-077, il quale sembra stia accordando IT-077-A con fare ansioso.)
IT-077: Andiamo, funzionava fino a ora…
Longo: Ora non più, Signor Baldini. Sono il dottor Longo e ho alcune domande per lei; fintanto che si trova qui dentro la sua musica non avrà più effetto.
(IT-077 si alza di soprassalto, camminando in direzione del Dott. Longo.)
IT-077: Fatemi uscire. Fatemi uscire ora!
Longo: Tutto a tempo debito. Piuttosto, pensavo si sarebbe rivelato grato per averla liberata, no?
IT-077: Dimmi una cosa, giovane. Chi decide quando i galeotti escono di prigione?
Longo: Signor Baldini, le ho già detto che ne discuteremo a tempo debito. Ora, avrei un paio di domande da farle, poi potremo discutere del suo sta-
IT-077: Rispondi alla mia domanda! Chi lo decide?
Longo: Di nuovo, le ho già detto ch-
IT-077: Già detto un corno! Risponda o non aprirò bocca!
(Il Dott. Longo sospira.)
Longo: Va bene. Sulla domanda… il direttore del carcere, quando finiscono di scontare la pena, immagino.
IT-077: E se, appena uscito, un carcerato commettesse un altro crimine?
Longo: Cosa?
IT-077: Quindi sta al prigioniero decidere quando venir rilasciato!
Longo: (Sospirando) Gradirei evitassimo i sofismi, Signor Baldini. Dove vuole andare a parare?
IT-077: Voglio andare a parare con un'altra domanda, a dirla tutta: chi siete voi per dirmi come scontare la mia pena?
Longo: Signor Baldini, per l'ultima volta: possiamo discutere in un secondo momento la sua permanenza da noi, ma per ora deve rispondere a delle domande.
IT-077: Me ne frego della vostra prigione! Quel che m'importa è la mia pena!
Longo: Per carità, potrebbe spiegarsi?
IT-077: Il fatto è questo, dottore o quel che è: io sono una brutta persona che ha fatto delle brutte cose; come tale, è d'uopo io sconti la mia pena.
Longo: Un momento… quindi lei vuole rimanere nella sua prigione?
IT-077: Che domande! Certo che sì!
Longo: Non me ne capacito, insomma, da quel che sappiamo, la sua famiglia l'ha resa così.
IT-077: Perché lo chiesi io, ai tempi. Era e rimane una giusta punizione.
Longo: Da quel che ricordo lei combattè nella seconda guerra mondiale… è collegato a quello, sì?
IT-077: Certo.
Longo: Non pretendo di essere io a decidere per lei, ma sono passati quasi 60 anni, mi sembra abbia scontato anche più di quanto dovesse.
(IT-077 infila la mano nella cassa di risonanza di IT-077-A, ne estrae un biglietto piegato varie volte.)
IT-077: Legga.
Longo: Sono dei nomi?
IT-077: Sono più che nomi. Ci sono tutti. Tutte le persone che ho condannato. Uomini, donne, bambini e vecchi… non ho risparmiato nessuno.
Longo: È… davvero lunga.
IT-077: È davvero da codardi quel che sto per dire, ma… avevo paura. Avevo paura che se non avessi ubbidito alla perfezione, allora i Baldini, o peggio il Cenacolo… il Regio Istituto ci conosceva, sapeva che stavamo facendo e lo permetteva fintanto che non eravamo d'intralcio. Ma lo leggevo nei loro telegrammi, sentivo che il loro fastidio verso di noi stava crescendo di giorno in giorno. Ricordo la mia ultima vittima. Era un giovane, barba corta, biondo, non poteva avere più di trent'anni, l'ho colpito in pieno petto. Fui l'ultima cosa che vide. Quando chiuse gli occhi realizzai tutto il sangue che scorse per mano mia, capii che ero andato troppo oltre, che neanche l'ergastolo o l'esilio sarebbero stati abbastanza. La pena di morte nemmeno era un'opzione, figuriamoci risolverla così in fretta! Tentando di difendere quel che amavo da presunti mostri diventai io stesso un mostro.
Longo: Eppure mi sembra che suo fratello non ebbe i suoi stessi sensi di colpa, come mai?
IT-077: Oh, Umberto! Non poteva far del male a una mosca. Era volenteroso, ma già solo vedere il sangue gli faceva venire la nausea… lui non avrebbe mai potuto andarci. Ogni volta che c'erano esecuzioni andavo io al posto suo, dicendo che non si sentiva bene, che era già impegnato con altro o che so io, e che l'avrei coperto. Feci lo stesso ogni volta ci fossero rappresaglie o assalti. Ricordo quando ci presero di sorpresa, sparò d'istinto a un soldato e lo uccise sul colpo… si sentì male tutto il resto della giornata. Insomma, capisce che la sua lista è infinitamente più piccola della mia, e quindi il suo fardello fu più leggero del mio.
Longo: … Capisco. Quindi dopo la guerra chiese al Cenacolo di renderla così?
IT-077: Circa. Prima viaggiai per tutta Italia… ho cercato le famiglie delle mie vittime, porsi loro le mie condoglianze e, quando possibile, regalavo loro un cimelio, qualcosa che avevo recuperato dai corpi dei loro famigliari.
Longo: Ah, posso solo immaginare come fosse, insomma, dire alle famiglie quel che fece…
(IT-077 rimane in silenzio per qualche secondo.)
IT-077: Ah, quello… diciamo che quando visitavo le famiglie non ero completamente veritiero… quella è una delle tante cose di cui mi pento.
Longo: È passato tanto tempo, ma potrebbe comunque scusarsi con i figli, o nipoti-
IT-077: No! Questa è la mia pena. Ho fatto quel che ho fatto, per quanto codardo io sia stato, e non ho diritto a seconde occasioni.
Longo: Capisco.
IT-077: La musica m'è prigione e m'è conforto. Non penso lo sappiate, ma il più delle volte io stesso sono vittima dei suoi effetti.
Longo: E visto che la musica spinge le persone a perdere tempo…
IT-077: Mi metto io stesso a perder tempo, sì. Dopo tutto il male che ho fatto, il minimo poteva essere solamente portare l'allegria per dove passavo, no? Per di più, ecco… mi aiuta anche a non pensare alle mie azioni.
Longo: Ho abbastanza informazioni da farmele bastare per un bel po'. Grazie mille, Signor Baldini.
IT-077: Grazie a lei per aver ascoltato i deliri di un vecchio.
Longo: (Rivolto a Giari) Abbiamo finito! Puoi spegnere la Cella!
(Lo Specialista Giari disattiva il sistema. Il Dottor Longo si dirige verso l'uscita. Prima di aprire la porta, dà un ultimo sguardo a IT-077.)
IT-077: (Cantando) Me ne frego dei dottori, anche se sono ammaliatori, me ne frego pure di Longo, anche quando suono il bongo!
[Fine Log]