Elemento #: SCP-947
Classe dell'Oggetto: Keter
Procedure Speciali di Contenimento: SCP-947 è archiviato in un file di testo dentro una chiavetta USB. Questa chiavetta è al momento contenuta in una cassetta di sicurezza nell'armeria digitale del Sito 42. Ad oggi, il Ricercatore Junior Gautam Ramesh sta lavorando con la Squadra Speciale Mobile Upsilon-4 ("Dolci Pillole") per sviluppare un agente contro-memetico per SCP-947.
Descrizione: SCP-947 è un imprecazione memetica e contagiosa definita dal suo creatore per rappresentare "Una cosa o persona così falsa e noiosa che vorresti levartela dalle scatole"[sic]. Ogni persona anglofona che sente o legge SCP-947 capirà automaticamente la sua definizione, conoscerà il nome del suo creatore e inizierà a incorporarla nel suo vocabolario. Col tempo, gli individui affetti rimpiazzeranno gradualmente ogni imprecazione nel loro vocabolario con SCP-947.
SCP-947 attirò l'attenzione della Fondazione il 30 Giugno 2017, quando venne usato in alcuni tweet dai membri del Gabinetto del Regno Unito. Le proprietà anomale di SCP-947 sono state immediatamente riconosciute dato l'inserimento del nome del suo creatore. Un investigazione sulla attività online del Gabinetto rintracciò l'agente memetico fino ad un tweet di Gautam Ramesh, un immigrato indiano che vive con i suoi genitori a Leeds, Inghilterra. Ramesh mandò il vettore infettivo iniziale tramite Twitter e Facebook agli account dei social media di diverse industrie della difesa Britannica, dove si è rapidamente diffuso ed è stato in grado di infettare il Gabinetto Britannico in due giorni.
Il tweet iniziale di Ramesh era come segue:
Dovreste controllare questa Tecnologia o sembrerete dei veri [ESPLICITO REDATTO] [sic]
Il suo post di Facebook era come segue:
Ciao a tutti, mi è appena venuta in mente una Nuova Tecnologia davvero Figa: IDEE IN PAROLE. aiutatemi a diffondere la parola o sembrerete dei veri [ESPLICITO REDATTO] ' [sic]
Al momento, SCP-947 è usato da approssimativamente il ██% di tutti gli anglofoni del mondo.
Addendum: Intervista con Gautam Ramesh