Intervistato: Agente M█████
Intervistatore: Dr. E████
Premessa: Intervista standard condotta entro 48 ore dall'acquisizione dell'SCP. L'Agente M█████ è stato un membro dalla Fondazione per █ anni e in questo periodo ha recuperato o messo in sicurezza █ SCP, tra questi, il recupero di SCP-740 lo ha visto per la sesta volta a capo di una squadra di recupero.
<Inizio Registro>
Intervistatore: È pregato di indicare, a parole sue, cos'è successo durante lo svolgimento del recupero.
Agente M█████: Sono stato mandato a recuperare un SCP che consisteva in una fotografia dalla casa di un certo signor A█████ F█████████. Ha attirato la nostra attenzione dopo che il signor F█████████ ha provato a venderla a un'asta senza successo, prima di questo avvenimento l'ho tenuto d'occhio per circa tre settimane.
Intervistatore: Cosa gli ha impedito di venderla?
Agente M█████: Il banditore d'asta ha preso fuoco spontaneamente. Voglio dire, la causa del decesso ufficiale è inalazione di fumo, ma questo è ciò che è successo.
Intervistatore: Capisco. È pregato di continuare.
Agente M█████: Ad ogni modo, dopo aver recuperato la foto, che il signor F█████████ ha provato a farla vedere a un gruppo di persone per venderla. Quando sono andato a visitare casa sua la stava praticamente regalando.
Intervistatore: E nessuno la prese?
Agente M█████: Quando sentirà che cos'è successo, capirà il perché. [L'agente M█████ sospira e si ferma per 3,5 secondi.] Dopo aver ottenuto l'autorizzazione per acquistarla, ho portato una squadra al sito di recupero. Era considerato un recupero a basso rischio, quindi sono rimasti in disparte nel vialetto, mentre bussavo alla porta. Avevamo fissato l'incontro per le due meno un quarto del ██ marzo 19██. Era un posto davvero carino; un'enorme villa del New England. Mi ha accolto, mi ha fatto accomodare e mi ha offerto del brandy che ho rifiutato. Era molto vecchio, magro e rugoso, ma particolarmente vivace e gesticolava molto.
Intervistatore: Com'è accaduto l'incidente?
Agente M█████: [Inspira] Già. Beh, ha parlato del più e del meno per dieci minuti finché non gli ho chiesto della fotografia, e poi si è comportato come se si fosse dimenticato il motivo per il quale mi trovavo lì. È andato, l'ha presa, l'ha portata in una busta e me l'ha consegnata. Ha esitato, però, e mi ha guardato in modo strano, come se stesse cercando di leggermi nel pensiero o qualcosa del genere. Comunque, l'ho tirata fuori ed eccola lì, una Polaroid del disastro dell'Hindenburg. La prima cosa che ho fatto è stata chiedergli com'è riuscito a catturare l'esplosione con una macchina fotografica fatta decenni dopo l'avvenimento e lui mi ha detto che è la foto di una foto. E poi ho cominciato a sentirle.
Intervistatore: Sentire cosa?
Agente M█████: Esplosioni. Fuoco. Persone — uomini, donne, bambini — le loro urla di terrore e sofferenza. [L'Agente M█████ si ferma per dieci secondi.] Era come se fossi stato risucchiato in quella foto, non riuscivo a distogliere lo sguardo. Poi il vecchio si è chinato in avanti e ha distolto la mia concentrazione, era come se mi fossi dimenticato di poter guardare in alto. Mi lancia di nuovo quello sguardo e dice: "Li senti anche tu, vero?" Ho detto di sì. Poi ha scosso la testa come se fosse deluso. "Siete tutti uguali, al diavolo", è letteralmente ciò che ha detto.
Intervistatore: Sa che cosa intendesse con ciò?
Agente M█████: Sì, ha continuato dicendomi che tutti quelli a cui ha mostrato la foto potevano sentire quelle cose. Ho chiesto se le sentiva anche lui e ha detto di no, poi si è avvicinato per riprenderla. A questo punto si è verificato l'incidente. Ha detto: "No figliolo, non ti ritiene degno, ridammela", e io gli ho risposto senza usare parole forti che me la sarei portata via, ho anche menzionato la valigetta di soldi che avevo portato, ma non ne era interessato. Mi ha detto: "Ho visto uomini bruciare vivi perché non erano degni. Ora ridammela". Si è lanciato verso di me, rovesciando la mia sedia. Parecchio forte per essere un vecchio.
[Pausa di undici secondi]
Intervistatore: Per favore, continui.
Agente M█████: Non… Non c'erano informazioni che indicavano che quel tizio fosse un SCP, altrimenti avrei portato anche lui con me. Avrei seguito il protocollo, chiamato la mia squadra. Ma con quelle voci nella testa, la foto che non riuscivo a lasciare, e c'era del fuoco che usciva dai suoi occhi e dalla testa — sono andato nel panico, ok? Faccio questo lavoro da anni, ma sono andato nel panico! Ho estratto la mia arma, ho sparato, qualcosa come tre volte, quattro?
Intervistatore: Il verbale riporta tre colpi.
Agente M█████: Non ricordo. Comunque, mi sono ripreso subito, ho preso la busta e sono uscito dalla casa. Mi sentivo pure molto caldo, anche se faceva piuttosto freddo, era comunque marzo e ci trovavamo nel New England.
Intervistatore: È in quel momento che la casa prese fuoco?
Agente M█████: [Pausa di cinque secondi.] Si. Quando sono uscito fuori ho notato del fumo che proveniva dal tetto. Una volta che la mia squadra si è presentata e mi ha strappato dalle dita l'SCP, l'intera casa era ormai in fiamme. Abbiamo dovuto restare in disparte… Non riuscivo a non starle lontano. Non volevo averne nulla a che fare. [Pausa di tre secondi.] Doc, ho visto i rapporti della scientifica. Sa che cosa dicevano?
Intervistatore: Che cosa dicevano?
Agente M█████: Hanno identificato il punto focale proprio dove è atterrato il corpo del vecchio dopo che gli ho sparato. Il suo corpo ha mandato in malora l'intero posto in tre fottuti minuti. Io… Gesù.
Intervistatore: Grazie, Agente, è sufficiente.
<Fine Registro>
Dichiarazione Conclusiva: L'Agente M█████ è stato rinviato a valutazione psichiatrica per tre mesi per curare i traumi e la pirofobia acuta che non erano precedentemente menzionati nel suo profilo psicologico. In seguito al fallito tentativo di cura della sua condizione mentale tramite l'uso di amnestici, l'agente è stato riassegnato ad una posizione clericale.