Elemento #: SCP-630
Classe dell'Oggetto: Euclid
Procedure Speciali di Contenimento: SCP-630 è contenuto ██ m sottoterra, nelle rovine di una miniera di rame, ██ km a nord di ████, Perù (██° ██' ██" S, ██° ██' ██" W). La camera contenente SCP-630 deve essere illuminata quanto più possibile con luci LED e fluorescenti e sigillata utilizzando delle porte blindate. La manutenzione settimanale deve essere eseguita solo da membri del personale di classe D, addetti all':
- Ispezione e sostituzione di eventuali lampadine fulminate.
- Utilizzo dei telemetri GPS e sonar forniti per misurare e tracciare il movimento del margine anteriore di SCP-630.
Dal momento che la miniera di rame ████ si trova in uno degli ambienti desertici più ostili del pianeta e non contiene altre entità SCP, il contenimento si riduce semplicemente al limitare l'accesso alla miniera ed il corretto trattamento delle persone interessate. Si stima che SCP-630 si muova ad una velocità di 30 metri all'anno attraverso un complesso sistema di caverne. Delle ricerche sui suoi possibili percorsi futuri sono attualmente in corso, così come delle spedizioni per la mappatura delle caverne in questione. Finché rimane contenuto, non si ritiene che il movimento di SCP-630 possa rappresentare una minaccia diretta per le zone più densamente popolate.
Il maneggiamento di campioni di SCP-630 o dei materiali da esso interessati deve essere eseguito solo con un'attrezzatura termica interamente riflettente. Chiunque entri in diretto contatto cutaneo con SCP-630 è da considerarsi pericoloso e sarà classificato come SCP-630-1. I soggetti esposti devono essere messi in quarantena fino a quando non saranno fornite delle disposizioni per il loro smaltimento. I campioni di SCP-630 e i resti delle istanze di SCP-630-1 devono essere eliminati mediante combustione a distanza con una miscela di alluminio e idrossido di sodio.
Descrizione: SCP-630 è un ghiacciaio sotterraneo largo 130 metri e, secondo gli ecoscandagli di superficie, lungo almeno 12 km, che si muove ad una velocità stimata di 30 metri all'anno. È composto da quella che si teorizza essere una miscela di acqua-ghiaccio di colore nero opaco che non riflette alcuna forma di luce visibile o radiazione elettromagnetica. Il margine anteriore del ghiacciaio è abbastanza fragile da consentire l'estrazione di campioni; tuttavia, questi hanno dimostrato di poter resistere a temperature superiori ai 1500°C senza liquefarsi. Le sonde termiche indicano che il ghiacciaio si sia solidificato alla temperatura di circa -10°C e che, quindi, qualsiasi scioglimento significativo possa essere ottenuto solo tramite una reazione esotermica prolungata sostenuta dalle molecole d'acqua all'interno del ghiaccio. Quando sciolto, SCP-630 ritorna allo stadio liquido sotto forma di acqua ordinaria, seppur leggermente impura, e presenta un normale spettro di riflessione/assorbimento. Ogni fonte idrica esposta a SCP-630 cristallizza, formando del ghiaccio che si comporta a tutti gli effetti come l'istanza originale. Quando i campioni vengono posti a contatto con ghiaccio naturale, non sono registrati cambiamenti in nessuno di essi. Sono attualmente in corso delle ricerche per stanziare un protocollo di contenimento criogenico d'emergenza nel caso in cui un qualsiasi oggetto colpito dall'effetto di SCP-630 venga introdotto in un corpo d'acqua non supervisionato.
Il personale che lavora nelle prossimità di SCP-630 riporta frequenti allucinazioni uditive, il più delle volte il vociferare supplichevole di qualcuno che chiede aiuto dall'interno del ghiaccio. Il personale ha riferito che, nel tempo, queste allucinazioni possono causare impulsi difficili da contrastare a stabilire un contatto fisico con SCP-630. Le attrezzature di registrazione non hanno captato alcun rumore fuori dall'ordinario; soltanto suoni a bassa frequenza coerenti con il movimento glaciale. I rapporti di acquisizione hanno indicato anche che i minatori avessero originariamente sfondato un muro di roccia nella caverna credendo di star seguendo le grida di alcuni individui intrappolati da un crollo.
Quando viene stabilito un diretto contatto cutaneo con SCP-630, il corpo smette di riflettere la luce in entrata, facendolo diventare nero come la pece e rendendo l'individuo cieco, sordo e muto. Dei test estensivi hanno indicato che SCP-630 colpisca solo animali a sangue caldo: uccelli e mammiferi. Rettili, anfibi, invertebrati e pesci non subiscono alcun effetto avverso a parte lo shock ipotermico. Una volta esposti, questi esemplari saranno classificati come SCP-630-1. I soggetti affetti non rispondono ad alcuno stimolo visivo o uditivo, tuttavia sono in grado di percepire l'ambiente circostante attraverso il tatto e le vibrazioni; spesso seguendo le pareti e nascondendosi all'interno di cavità.
L'analisi delle istanze di SCP-630-1 ha indicato che la temperatura interna possa diminuire fino a 5°C/ora e che i soggetti tentino istintivamente di entrare in contatto con fonti di calore, inclusi fuoco, apparecchiature elettroniche, luci a incandescenza o qualsiasi essere umano nelle vicinanze. È stato riportato che attacchino in massa i supervisori durante la loro ricerca di calore, provocando diversi casi gravi di ipotermia. I tentativi di comunicare con SCP-630-1 hanno avuto esito negativo, poiché i soggetti divengono troppo ostinati nella ricerca di calore per poter rispondere. Anche se difficili da vedere, SCP-630-1 è vulnerabile alle lesioni fisiche ed è abbastanza facile da sopprimere. Tuttavia, è necessario prestare attenzione allo smaltimento dei resti poiché i liquidi secreti dal loro corpo si solidificano rapidamente, presentando un rischio per il personale non protetto.
Con il passare del tempo, le abilità motorie e la velocità di SCP-630-1 cominceranno a diminuire e, dopo aver trovato un angolo od uno spazio chiuso, si raggomitolerà in posizione fetale e infine cesserà del tutto di muoversi. La temperatura attorno a SCP-630-1 continuerà ad abbassarsi fino a raggiungere i -10°C. Una volta avvenuto ciò, l'umidità ambientale unita ai contenuti idrici naturali del corpo, si congeleranno producendo uno strato di ghiaccio che ricoprirà interamente il soggetto. Dopo aver raggiunto lo stadio finale, qualsiasi contatto cutaneo con l'entità provocherà gli stessi effetti di SCP-630. In aggiunta, i tentativi di scioglimento del ghiaccio non hanno ancora rivelato tracce di resti organici.
-Non avrei mai pensato di sentirmi così grato nell'aver trovato questa cosa in un posto sperduto come questo. Anche se pare improbabile che una quantità sufficiente di questa schifezza possa mai entrare in contatto con uno specchio d'acqua abbastanza grande da causare un evento di Classe XK nel corso della nostra esistenza, sembra che raggiungerà le falde acquifere del bacino amazzonico nel giro di ███ anni. - Dr. ██████