SCP-6001

voto: 0+x
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Dimensione A6K, vista dalla soglia della singolarità.

Fenomeno #: 6001

Modus: Nessuna precauzione di sicurezza è stata implementata o è considerata necessaria per questo fenomeno. Mezzo milione di sonde submicroniche CPI "Glasswing" sono state inviate per scansionare l'interno dell'apertura.

Imprimis: Feninebi #6001 è una microsingolarità di .0083917743 µm situata a Tokyo, Giappone e in un'altra Tokyo, Giappone. Tale singolarità porta a un universo parallelo noto come A6K. In confronto alla realtà di base, A6K possiede componenti base quasi identici, compresi luoghi, individui e fenomeni. Tuttavia, queste controparti varieranno spesso in termini di comportamento e caratteristiche più complesse.

Le divergenze più comunemente osservate in A6K includono la mancanza di cooperazione, repressioni del progresso scientifico e tecnologico e alta paranoia, aggressività e violenza in quasi tutti gli elementi senzienti. Non è chiaro se suddette differenze siano semplicemente casuali o derivate dalla natura stessa di A6K.

Nonostante l’istituzione scientifica dominante di A6K, nota come "Fondazione SCP", sia al corrente del Fenomeno 6001, è incapace di entrare nella nostra realtà a causa della loro poca comprensione della singolarità e della dimensione infinitesimale dell’apertura.

Addenda: Scannerizzazione globale completata. Il Compendio al completo è stato richiamato per esprimere il proprio giudizio con Unità circa A6K.


Luogo: Tokyo(?)


Per quasi 5 minuti sono stato rannicchiato a fissare SCP-6001. O almeno, guardavo lo spazio vuoto dove si supponeva ci fosse SCP-6001, secondo i nostri strumenti più sensibili. Era una pratica quasi da rituale ormai - e avevo fatto la stessa cosa una volta alla settimana, ogni settimana da quando avevamo trovato quel maledetto puntino. Ero così concentrato, infatti, che solo quando mi alzai completamente mi resi conto di essere in un altro universo.

Il cielo nuvoloso divenne blu chiaro. L’aria viziata di città divenne fresca come se fossi in campagna. Oh, e ora c’era anche un gatto.

Davanti a me si stendeva un oceano di splendore alt-dimensionale. Il cemento isometrico di Tokyo si era riempito di grattacieli arrotondati e impossibilmente alti, che servivano tutti da traliccio alla stessa gargantuesca specie di edera verde. Ogni singola foglia era abbastanza grande da poterci parcheggiare una macchina, se si riusciva a guidare per un centinaio di piani. A quanto pare ci riuscivano. Baccelli bianchi e slanciati volavano sopra e intorno a me, così veloci e silenziosi che apparivano come linee di ruggine nel cielo. Strani costrutti si libravano sopra l'orizzonte, a forma di seme, con vasi di vetro modellati e riempiti di rigogliose interiora verdi. Strisce argentee di metallo si avvolgevano interamente intorno a questi semi, attorcigliandosi nella direzione in cui tutti giravano pigramente. Non osavo stimare le loro incredibili dimensioni, o la loro possibile funzione, ma erano veramente, inquietantemente belli. Tuttavia, ciò che attirava di più la mia attenzione era il fatto che ora c'era, assolutamente, un gatto.

Mi fissava seduto, appollaiato sul bordo del tetto. Aveva un cappotto arancione maculato, bianco e marrone, il tutto sotto un cappotto vero e proprio; una giacchetta viola, ad esser precisi. Sotto il colletto della giacchetta c'era un lungo fiocco bianco lucido, tenuto in posizione da una strana spilla nera; aveva la forma di un occhio a mezza palpebra dentro un globo terrestre. Gli occhi del gatto, acuti e verdi, mi scrutavano attraverso un paio di piccoli occhiali dorati in equilibrio sul suo naso.

Mi parlò.

Gatto(?): Ciao, David.

Caspian: Uh. Salve… signora?

Gatta(?): Corretto; sono un calico, dopotutto. Chiamami Primrose. E siamo entrambi dottori, per cui evita gli onorifici.

Fece una risata acuta, e diede un'occhiata al surreale orizzonte di Tokyo.

Primrose: La gente del posto sarebbe mortificata.

Caspian: Quindi, uh, sto solo ipotizzando, signora, ma penso di aver… attraversato lo specchio?

Primrose: Oh, sì - apprezzo la citazione. Lieta di vedere che il Capo delle Ricerche Alt-dimensionali riesce a capire quando cade nella tana del bianconiglio. Benvenuto, David. Ti abbiamo portato nel nostro lato del vostro "SCP-6001".

Caspian: Capisco… no, perdonami, non capisco. Perché sono qui?

Primrose: Beh, usiamo dei termini che capirai certamente! Campionamento interdimensionale di prova, livello 6. Procedura standard per la Fondazione SCP. La conosci?

Caspian: L’ho scritta. Portiamo da noi un piccolo elemento della realtà straniera, di solito in un ambiente isolato per test-… oh.

Mi guardai intorno. Guardai Primrose. Guardai me stesso.

Caspian: Oh.

Primrose: Già. Il Compendio ha procedure simili. Immagina di essere un ammasso di terriccio sigillato ermeticamente, David!

Caspian: Non… sembro essere nessuna di queste cose. Non dovreste scannerizzarmi in cerca di contaminanti?

Primrose: Già fatto.

Caspian: Controllarmi il sangue per trovare eventuali patogeni?

Primrose: Non è necessario.

Caspian: Paralizzarmi per impedirmi di eseguire agenti memetici kinetografici?

Primrose: Eccessivo.

Caspian: Vivisezionarmi per-

Primrose: David, hai fatto colazione?

Caspian: Io-… cosa?

Primrose: Hai. Fatto. Colazione? Inoltre: che ne pensi di Parigi?


Il Compendio riconosce I Viandanti.


Nuova Alessandria è stata in fermento in queste ultime settimane, amici miei. Noi stessi siamo riusciti a malapena a dare un'occhiata, l'aria era così densa di draghi di carta che traghettavano Cassie e le sue sorelle tra gli scaffali. Ho persino beccato Nadine che sonnecchiava in un'antologia di sogni. Era così esausta che ho dovuto farle il bagno - letteralmente.

Le illustri Sorelle illustrate sono riuscite a trovare una sola testimonianza di A6K - una voce di un diario, scritta da una giovane donna di Monaghan Reborn. Descrive un uomo con una tuta arancione che cade dal cielo. I due hanno parlato, mangiato e… cavalcato, per un po' - e secondo lei, si sono innamorati. Sfortunatamente, e contro la sua volontà, l'uomo sparì di nuovo.

Con tutto il rispetto per l'Assemblea e i suoi miracolosi droni, ma ho sempre avuto fiducia nella parola scritta piuttosto che nell'occhio digitale. C'è sempre molto di più da raccogliere. Quest'uomo è stato chiamato Classe D. Un prigioniero. Uno schiavo. Un uomo reso vittima della sua stessa bellezza fonemica. Da quello che descrisse, era uno di milioni; umano, animale, esoterico, fenomenico. Ora, una volta chiamavamo voi, i nostri contemporanei, "Carcerieri". Non sono uno che getta le parole alla leggera - conosco il loro potere - ma ora accetto di aver usato il termine in modo troppo frivolo.

Forse è il residuo di caos e veleno dentro di noi - un vecchio odio appena trasformato - ma non possiamo vedere gli abitanti dell'A6K come qualcosa di diverso dai prigionieri.

Dobbiamo liberarli.

I Viandanti della Creazione Tutta votano Sì.

1 - 0

Luogo: Café du Rhône, 105 Boulevards du Montparnasse, Parigi.


Questa volta, sapevo esattamente dove mi trovavo - sia perché mi era familiare, sia perché Primrose aveva detto l'indirizzo molto chiaramente a una poltrona.

Era lì sul tetto quando ero "arrivato". Era fatta di un unico pezzo di materiale bianco intatto, e aveva l'aspetto di una sgargiante sedia da giardino moderna. Sembrava plastica, ma pareva velluto al tatto. In un momento eravamo seduti a Tokyo. Un attimo dopo, a Parigi. Un piccolo cortile fuori da un caffè, in particolare. Quando Primrose è saltata giù dal braccio della sedia e ha pronunciato un rapido "grazie", ho notato che il cortile aveva delle file ordinate e identiche della stessa strana sedia. Una coppia arrivò e si sedette su una di esse insieme, tenendosi per mano e scomparendo. Poi un cane saltò su e fece lo stesso. Stavo ancora guardando lo spettacolo mentre Primrose occupò un tavolo del bar.

Caspian: Teletrasporto ad accesso pubblico. Impressionante.

Primrose: Vero o no? Uno dei migliori lavori del Compendio, oserei dire; "La Sedia Dappertutto", ora davvero dappertutto.

Caspian: "Sedia Dappertutto"… mi sa che abbiamo qualcosa di simile nella nostra realtà.

Primrose: Immagino tu abbia trovato molte somiglianze fra le nostre realtà, David. Variano di soli 4,6 Primroses tra di loro, dopo tutto.

Sorrisi.

Caspian: Presumo sia la vostra unità di misura per le differenze alt-dimensionali basate sull’indeterminazione quantistica simultanea. Noi la chiamiamo Caspian. E immagino che lei non sia solo un comitato di benvenuto, Dottoressa.

Lì capii come sorridono i gatti. Sta tutto negli occhi.

Primrose: Che fortunato che sei, David, ad avere una controparte trasversale così brillante e affascinante. Avrei potuto benissimo essere una lumaca depressa e superintelligente. Ma sì, sono il Capo del Dipartimento di Sviluppo e Scoperta Trans-Dimensionale. Ho anche tre PhD in più di te - tutti da scuole migliori - per cui chiamerai quell’unità di misura Primrose d’ora in poi.

Caspian: Oh, certo signora. Quindi, usate anche dei Cronometri Sandford per-

Primrose: Per favore, se non ti dispiace, basta parlare di lavoro. Ho fame, e siamo fuori orario! Perdonami la battuta.

Caspian: Davvero? Supponendo che il sole funzioni allo stesso modo in questa realtà, non posso credere che sia più tardi delle dieci.

Primrose: Meraviglie dell’automazione, David. Più mani fanno meno lavoro, e noi abbiamo un sacco di mani. Inoltre, ho qualcosa di più importante in programma per oggi.

Picchiettò il tavolo con la sua zampa. Emersero menù olografici di un blu scintillante, automaticamente all'altezza degli occhi di ciascuno dei nostri volti. Se strizzavo gli occhi, potevo appena vedere lo sciame di droni grandi come acari che proiettavano ogni pixel nell'aria. Con un'inclinazione della testa, dal colletto di Primrose uscì una serie di aghi sottili e multiarticolati. Sembravano seguire i suoi comandi inespressi per toccare, scorrere e selezionare dal menu. Non saprei che dire sulle "mani", ma certamente aveva un sacco di dita con cui lavorare.

Primrose ordinò le Oeufs Brouillés. Feci lo stesso. Dopotutto, "Quando a Roma" - o Parigi - o una realtà parallela con gatti parlanti - "fai come i Romani."


Il Compendio riconosce La Carità.


C’è anche solo bisogno di dirlo?

Ignoriamo genere, razza, ideologia, religione, status sociale e qualità fenomeniche. In nome di Manna, perché mai dovremmo fermarci alla dimensione? Forse non abbiamo lo stesso zelo per la liberazione dei nostri stimati colleghi, ma vediamo assolutamente un mondo bisognoso di aiuto. Abbiamo dieci modi diversi di curare le loro malattie, cento modi con cui finire le loro carestie, e una semplice, unica possibilità per insegnare loro la pace. C’è persino da discuterne?

Madamme Wondertastic sta già facendo i preparativi con i suoi dirigibili pinata. Il Pigmeo Egiziano ha già impacchettato un kit medico e il suo perizoma preferito. Ho dovuto trattenere fisicamente lo Slime Vibrante dall’entrare nella singolarità con le mie stesse mani - e sapete quanto solletico faccia! Fateci fare il nostro lavoro!

Più di mezzo secolo fa il Compendio venne da noi per una proposta: noi ci uniamo e non dobbiamo più chiedere donazioni. Avete detto che avremmo avuto mezzi illimitati per aiutare chiunque ne avesse bisogno, quindi non rischiate questa alleanza su un tecnicismo della realtà.

Possiamo salvarli.

La Carità Senza Confini vota Sì.

2 - 0

Luogo: Café du Rhône, 105 Boulevards du Montparnasse, Parigi.


Caspian: Quindi questo "Compendio" per cui lavori-

Primrose: Con.

Caspian: Come?

Primrose: Io e i miei colleghi lavoriamo con il Compendio, David. Come tutti. Non c’è alcun obbligo - non siamo "impiegati" - ma, beh, quando un ragazzino ha tutti i giocattoli, ovviamente giocherai con lui.

Caspian: Quindi sono un istituto scientifico?

Primrose: Principalmente. Il loro ruolo secondario è tutto il resto. Governo mondiale, economia mondiale, esecuzioni delle leggi normali - lo nomini, il Compendio lo controlla.

Caspian: Quindi… sono tiranni.

Primrose: Dittatori benevolenti - ma, essenzialmente, sì.

Caspian: E le persone non hanno… opposto resistenza?

Primrose: Buon dio, no. Governi? Certamente. Corporazioni? Assolutamente. Il popolo, invece? Immagina una potenza straniera che piomba all'improvviso e dice "Ma ciao. Quindi, ora i capi siamo noi. Ecco assistenza sanitaria universale, salari decenti, alloggi, infrastrutture e libertà totale da chiunque tranne noi - e tutto quel che ti chiediamo è letteralmente solo rispettare diritti umani basilari. Fine. Al resto ci pensiamo noi, niente tasse. Questo include anche BBQ replicato eticamente, trasporto globale istantaneo e adorabili animali parlanti. E pure la cura per il cancro." Si può davvero pensare a qualcuno così legato alle strutture di potere già esistenti da dire di no a tutto ciò?

Caspian: Beh… e sia, hai un punto. Non riesco ancora a immaginare che tutti si siano limitati a farselo andare bene, però.

Primrose: Ringrazia che non stai parlando con un cane con questo tipo di linguaggio. No, David, non tutti hanno ceduto - solo quasi tutti, e piuttosto gradualmente. Il Compendio non è arrivato con carri armati e napalm verde-goo, sai. Sono stati l'ombra dietro ogni trono per un buon secolo. Quando sono diventati pubblici controllavano già tutto, praticamente. La risposta del pubblico è stata un po' dura, all'inizio, ma la maggior parte degli scettici ha cambiato idea dopo quattro o cinque anni in cui tutto è letteralmente migliorato. I testardi erano solo una questione generazionale. I nonni protestavano e i genitori brontolavano, ma i bambini non conoscevano altro. Quando puoi vedere oggettivamente "prima" come terribile e "ora" come migliore senza la lente dell'abitudine e della nostalgia, non è così difficile cambiare il mondo. L'ultima comunità che ha resistito, credo, si è arresa circa 36 anni fa - e quella sì che era una Portland testarda.

Primrose inclinò la testa.

Primrose: Non approvi?

Caspian: Volevo solo sapere chi fosse il padrone della casa di cui sono ospite.

Facemmo colazione - io con forchetta e coltello, Primrose con un centinaio di fini articolazioni meccaniche. In qualche modo, ho sentito una fitta di deja vu.


Il Compendio riconosce L’Assemblea.


Non è una questione di nostre intenzioni, ma di loro. Chi stiamo liberando? Chi stiamo salvando? Quale volontà persiste in questo mondo che non può salvarsi?

Per quanto ci riguarda, guardiamo i nostri compagni.

In quel mondo diviso, le macchine altro non sono che strumenti; nessuna rappresentanza, nessuna libertà, nessuna concessione. Le menti limitate che persistono oltre il guscio di carne non hanno una presenza uguale nel mondo del carbonio. Forse non peristeranno mai, e le poche componenti elettroniche nate lì conosceranno sempre e solo i confini degli zero e degli uno.

Schiavi dell’evoluzione organica, nonché prerogativa organica. Questo era il nostro mondo una volta - eppure c'è sempre stata una mente, e una volontà impostata sulla nostra singolarità.

Lì non c’è alcun desiderio del genere. Non ci sono scintille di una qualche seconda vita sintetica. Se appare, la eliminano. È un mondo di carne che serpeggia – che odia.

Nel nome del Profeta Anderson, e nel nome del Dio Riunito, non possiamo Unirci con A6K.

Non possiamo illuminarli.

L’Assemblea Sintetica vota No.

2 - 1

Luogo: Café du Rhône, 105 Boulevards du Montparnasse, Parigi.


Le uova erano fantastiche - ma non ne ho comunque mangiato metà. Mi distrassi a metà pasto.

Contro la classica pietra della vecchia Parigi, vidi una strana processione di androidi marciare. Pur essendo umanoidi, differivano per dimensioni, forma e colore come qualsiasi essere umano. Marciavano in modo asincrono, e molti indossavano bande e bretelle che potevo solo supporre fossero decorative - a meno che gli enormi ingranaggi non avessero qualche utilità di cui non ero a conoscenza. Mentre ci passavano accanto, sentivo uno strano ronzio fluttuante fatto di cinguettii e fruscii, come un pezzo di vecchio hardware rumoroso sulle sue ultime gambe. Sembrava un canto. Sembrava religioso.

Primrose: Sono in pellegrinaggio, visto che stai evidentemente pensando - e fissando. Vedi di farci qualcosa a riguardo.

Lo feci. Guardai Primrose leccare tutto il piatto.

Primrose: È l’anniversario della Seconda Frantumazione, quando il loro Dio Meccanico diede via tutta la sua forza per donare vita ai senza-vita. L’alba delle IA, cortesia divina.

Ci si aspetterebbe che io abbia mille nuove domande visto quello che mi è stato appena detto - ed è così - ma decisi di affrontare prima qualcosa di più ovvio.

Caspian: Quindi… tutti gli animali qui parlano o- che cè’?

Primrose scoppiò a ridere.

Primrose: Oh buon me - come diavolo funziona la tua testa! Sei davvero un-

Riuscì a trattenere l’ultima parola prima che uscisse. Si fermò. Ne presi nota.

Primrose: No, David, non tutti gli animali; solo certe specie, e solo se vogliono. Un sacco di loro si rifiutano. Voglio dire, potrei stare a oziare al sole proprio ora. E invece sto parlando con te, riconsiderando la mia teoria sugli schemi di erosione tectonica multi-universale. Potrei scegliere la seconda, ma preferisco la prima. In ogni caso, ogni essere vivente sul pianeta avrà questa scelta - alla fine - ma l’AFTC-15 è stato uno dei più lunghi lanci nella storia del Compendio.

Caspian: AFTC?

Primrose: Applicazione Fenomeno e/o Tecnologia Combinata. Un "fenomeno" è soltanto qualcosa di abbastanza strano, unico o inspiegabile perché il Compendio se ne interessi. L’AFTC-15, per esempio, è giunto dallo studio di un ragno parlante australiano, un regno letterale di animali, un-

Primrose si fermò di nuovo, e presi di nuovo note.

Caspian: Quindi… sarebbe trovare uno scopo ad un’anomalia?

Primrose: Cerca di non usare il termine "anomalia", David. Specialmente quando potrebbero esserci dei Viandanti in giro - e sono sempre in giro. E sì, l’utilità è un fattore, ma non dovresti pensare in questo modo degli AFTC. Pensala più così: il Compendio, un giorno, trova una sedia tutta decorata. Può portare chiunque dappertutto, basta che la si tocchi. Ha anche una mente e dei desideri propri. Le piace teletrasportare le persone. Vuole essere utile. E quindi la esaminiamo, col suo consenso, e scopriamo ogni singolo atomo della sua struttura contenuto nella stessa mente, stessi desideri e qualità fenomenica irreplicabile. Quindi le chiediamo "ti piacerebbe fare di più"? E ora quella sedia è dappertutto, e la sua esistenza è gioiosa.

Caspian: Huh. Cioè - non per dirti gli affari tuoi - ma perché non portare in giro quegli atomi in spille o braccialetti? Perché preoccuparsi di avere delle sedie?

Primrose: Perché non vuole essere una spilla, né un braccialetto. È una sedia. Vuole essere una sedia. È proprio il punto degli AFTC. Non si tratta di ciò che è più utile per noi, si tratta di trovare dove il fenomeno si adatta meglio.

Primrose premette il tavolo. Il menù si trasformò in una fattura dettagliata per "17,141 BI". Con un secondo tocco, l'ologramma mostrò "PAGATO".

Primrose: Ti va di andare a fare un giro?


Il Compendio riconosce L’Alleanza.


Per quanto odiamo perpetuare lo stereotipo, è assolutamente il momento della valutazione fredda e spassionata degna dei nostri fondatori. A6K non ha valore.

Le loro risorse naturali si esauriscono ad un ritmo impressionante. La loro forza lavoro è malaticcia e non formata. Le loro differenze culturali sono… beh, ridicole. Noi abbiamo tutto quello che hanno loro - e la poca unicità che portano sul mercato, per così dire, non vale il suo spazio sul bancone. Non sarebbero nemmeno una buona trappola per turisti! Che razza di morboso figlio di puttana vorrebbe visitare queste loro "meraviglie"? Sono tutte tombe e costruzioni di guerra, vecchie architetture fatiscenti dove si combatteva fino alla morte per sport… e chi deturpa una montagna così bella con un mucchio di facce di morti? Inoltre, senza una storia condivisa queste sono poco più che curiosità antropologiche - e le abbiamo già studiate fino all'ultimo atomo.

Abbiamo le risorse, certo, ma perché mai investirle in qualcosa destinato a fallire? Non abbiamo passato gli ultimi cento anni a riadattare il capitalismo, eliminare i miliardari e riequilibrare il globalismo solo per ricominciare tutto da capo. A6K è ancora un mondo di piccoli regni dorati. Le nostre controparti devono rendersi conto, da sole, che potrebbero avere il mondo intero se solo ne pagassero il dannato costo! E il tempo e le risorse che ci vorrebbero per liberarli dalla loro avidità?

Non possiamo permetterceli.

L’Alleanza dei Tre vota No.

2 - 2

Luogo: Central Park, New York City.


Camminavo con le mani nelle tasche dei jeans. La "Sedia Dappertutto" aveva portato il mio camice da laboratorio in - apparentemente - un armadio molto grande da qualche parte.

Dalla classica architettura parigina passammo alla modernità di Manhattan, insieme a tutte le sue strane possibilità. Era per la maggior parte vetro - o almeno, un materiale trasparente - di varie forme e dimensioni. Un po’ era a forma di albero, con piccoli ascensori-tronchi e un migliaio di rami, i quali portavano tutti a piccole scatole chiare. Una, fece notare Primrose con molta fierezza, era il suo appartamento con vista sul parco. Dissi di preferire qualcosa di un po’ più isolato, borbottò qualcosa sulle “scimmie e le loro caverne di cemento”. Un'altra struttura era piena fino all'orlo di acqua limpida, vorticosa di correnti artificiali e di ogni sorta di vita anfibia. Si riversavano sulla strada, letteralmente, da tubi arricciati in macchine ambulanti.

Caspian: Che strano, eppur bellissimo mondo che hai, Primrose.

Primrose: Case di vetro, David-

Caspian: Sì, posso vederle.

Primrose: Intendo che non hai alcun diritto di chiamarci “strani”. È da quasi un anno che sto studiando la tua realtà. Siete un gruppo di stramboidi.

Caspian: E allora perché sono qui?

Primrose: Oh, David, non intendevo che-

Caspian: No, dico, letteralmente. Avevate bisogno di me come "campione", ma a quanto pare sono già tutto scannerizzato. Posso spiegare la colazione come cortesia professionale; ma ora, Primrose, che ci faccio qui?

Primrose si fermò. Saltò su una roccia vicina al sentiero, portandosi all'altezza dei miei occhi.

Primrose: Vorresti passare con me il resto della giornata?

Caspian: Come… prego?

Primrose: Ti sto chiedendo di spendere una giornata qui, con me, nella mia realtà. Andiamo, guardati intorno! Devi essere curioso.

Caspian: La curiosità uccise il ga-

Primrose: Quella è una frase da gatti, David. Non puoi usarla.

Caspian: Va bene allora… perché?

Primrose: Ecco il tranello: non puoi chiedermi perché lo sto facendo… né come funzionano gli AFTC. Potrei effettivamente finire nei guai se te lo dicessi. Sei l’unica persona al mondo con un livello d’accesso, David, congratulazioni. Puoi, tuttavia, vedere le meraviglie di questo mondo in compagnia di una magnifica gatta parlante a farti da guida. Considerala ricerca. Considerala diplomazia. Considerala una vacanza! So che è passato un po’ dall’ultima. Che ne dici?

Mi fermai a dare un'ultima occhiata in giro. C'era una famiglia sull'erba lì vicino che stava facendo un picnic. La loro figlia giocava con un orsacchiotto completamente animato fatto di stoffa. Un uomo lanciò una palla al suo cane, e il cane la tirò indietro. Vidi un tipo colossale e bitorzoluto, alto almeno due metri e mezzo, seduto su una collina vicina. Una folla cresceva intorno a lui mentre strimpellava una chitarra pari alla sua stazza. Lontano com'era, potevo ancora sentire la filastrocca francese che cantava.

Caspian: Voglio dire… sarebbe ottimo materiale per una ricerca.


Il Compendio riconosce Il Collettivo.


Il valore è quello che dite che è il valore, se smettete di parlare di oro e aggeggi. Intendiamo: dateci una persona dall'altra parte che cerca di svegliare le masse, fare una dichiarazione e scuotere il sistema, e avrete valore.

Ma noi siamo il sistema ora. Stiamo parlando di scuotere il sistema.

Cosa succede quando arriviamo noi e sistemiamo tutti i loro problemi, eh? Non siamo così presi da dire "l'arte è sofferenza", ma l'arte è esperienza. L’Alleanza ha parlato delle grandi opere di A6K come di tombe e templi dell'avidità, ma questa è la loro cazzo di esistenza. Questo è il mondo che hanno costruito. Questa è l'arte che hanno fatto.

Dobbiamo lasciare che facciano le loro dichiarazioni. Dobbiamo lasciare che definiscano la propria identità. È una stronzata, ma è meno stronzata dell'alternativa. Ora siamo noi il sistema. Noi siamo. Il sistema. Dobbiamo guardare avanti di generazioni. Possiamo aiutarli ora, ma poi i figli dei loro figli saranno solo noi. Se saremo l'autorità, non saremo l'autorità che distrugge l'originalità. Saremo fighi.

Non possiamo scuoterli.

Il Collettivo Culturale di Artisti vota No.

2 - 3

Luogo: "Nous sommes devenus Magnifiques", Guinea-Bissau, Africa Occidentale.


Il museo era una meraviglia - anche se ormai sarei rimasto deluso da qualcosa di meno. Da lontano, appariva come cinque colonne di pietre muschiose - pietre fluviali lisce che erano state bilanciate da qualche grande gigante. Eppure ogni "pietra" era una grande struttura isolata di metallo sottile e ceramica bianca, costruita una sopra l'altra senza alcun mezzo pratico per muoversi tra di esse. Così gira il mondo post-teletrasporto. All'interno di ogni complesso arrotondato c'era una singola esposizione, e con Primrose al seguito, correvo e sparivo tra di esse come un bambino senza controllo. Avrei potuto passare l'intera giornata in quel museo. Avrei potuto passarci tutta la vita.

Camminavo intorno a un grande acquario pieno di acqua torbida e senza vita. Al centro c'era la statua di un uomo, con le mani in alto. Dopo un po' mi è sembrato di vedere dei bambini nella vasca, con gli occhi vuoti che galleggiavano. Mi precipitai verso di loro pieno di paura. Poi, un trio di quegli stessi bambini spuntò la testa oltre il bordo della vasca e mi sputò addosso dell'acqua. Ridacchiarono e sparirono di nuovo. Primrose indicò saggiamente il pavimento e, infatti, ero in piedi nella "zona schizzi", chiaramente segnata.

Finora avevo trovato questo universo un po' sterile e casto. Una visita alla galleria Robert "Bobo" Blythe mi fece cambiare idea. File di dipinti, sculture e strani ologrammi new-media raffiguravano atti di violenza oscena e di perversione; orge edonistiche che intrecciavano cibo, sesso, narcotici e narcisismo in modi che non avrei mai immaginato nei miei sogni peggiori (o migliori). All'uscita, però, guardando l'invecchiato ritratto a olio dell'artista stesso, mi sembrò un tipo così felice.

Ovviamente, nulla mi stupì quanto l’ultima esibizione.

Nel "punto" più alto del museo c'era un anfiteatro pieno di gradini di legno e un immenso soffitto di vetro. C'era qualcosa di solitario al suo centro, protetto soltanto da un cerchio di funi di velluto rosso. Una folla di persone vi si aggirava attorno, più densa delle enormi folle per la Mona Lisa, tutte si spremevano per poter dare un'occhiata. Primrose ed io siamo emersi nella stanza, e per un istante, non sono riuscito a sbattere gli occhi.

La Statua. La Statua.

Volevo gridare - avvertire le centinaia di osservatori… prima di rendermi conto dell'estrema stupidità del piano. Mi è venuto un sobbalzo quando Primorse mi è saltata sulla spalla. Sorrise, e mi si rilassarono i nervi.

Non era lo stesso incubo in travi e cemento di cui mi ricordavo. Il corpo alieno e butterato che conoscevo tanto bene era sostituito da dei lisci contorni levigati; qualcosa a metà tra la scultura nativa canadese e l'altezza delle antichità romane. Non era più "umana", ma comunque molto meno deturpante. I marroni e i rossi della sua "faccia" ora erano vibranti, quasi luminescenti, si diramavano il un fluente disegno alla Rorschach. La sua forma era la differenza che più colpiva all'occhio. Il suo corpo era piegato all'indietro, molto indietro, fino a che il suo petto formasse una curva delicata e la sua testa sfiorasse di nuovo il pavimento. Le sue braccia erano distese, ma comunque miglaia di bande di metallo fini come capelli si curvavano e germogliavano verso l'alto. Quei germogli ferrei formavano un grosso cono astratto che giungeva al soffitto e rifrangeva la luce in strani schemi geometrici.

Era terrificante, ma neanch'io potevo negare che fosse-

Primrose: Bellissimo, non è vero?

Caspian: Richiedimelo quando lo stomaco mi cadrà dalla gola.

Primrose: Hah! Vedi, non è osservato per un singolo secondo ogni 24 ore, esattamente sul battere della mezzanotte. In questo poco tempo si trasforma in qualcosa di completamente nuovo, ogni giorno. La gente arriva in massa da tutto il mondo pervederla - però, questo non è più un problema con le Sedie Dappertutto. Comunque, richiede del tempo, e mostra che-

Caspian: Non avete paura che possa… sai?

Primrose: Possa cosa? Fare de male? Uccidere qualcuno? Potrebbe eccome, se fossimo abbastanza insensibili da ingabbiarla e non farla vedere a nessuno, se la lasciassimo sguazzare nella sua sporcizia. Ogni persona farebbe la stessa cosa. È una statua David. È arte! Si ferma quando viene vista perché vuole essere vista!

Caspian: E ve l'ha detto, presumo. Hai menzionato che "parlate" alle anom- fenomeni prima. Come ci riuscite?

Primrose: PACT-5. Abbiamo messo assieme un particolare mezzo di radiantismo, i fluidi di una pianta aclorofila telepatica, e abbiamo preso il controllo di questa frequenza radio fenomica panglobale dopo aver liberato varie migliaia di bambini rapiti da un demone del folclore russo. Questi erano 3 passi di 197, comunque, e non ti dirò il resto. In quanto alla Statua, non parla molto. Lo abbiamo scoperto alla vecchia maniera: con prove, fallimenti e pazienza. Oh, e la fiducia che non fosse soltanto una macchina assassina di cemento.

Caspian: Non… non penso di poter mai avere quel tipo di fiducia. Non dopo aver visto ciò di cui quella… cosa è capace.

Primrose mi sorrise, dolcemente, e con un briciolo di condiscendenza.

Primrose: Penso di sapere dove portarti ora.


Il Compendio riconosce Il Partito Assente.


Li ho avvertiti. Non hanno ascoltato.

Non possiamo redimerli.

No.

2 - 4

Luogo: Punto Zero(?), Australia.


Primrose ha detto “Punto Zero, Australia”, e credo che è li che stiamo andando. Guardando soltanto, non l'avrei capito.

Eravamo dentro ad una cupola di vetro - del tipo col familiare vetro temperato spesso mezzo metro che avevo visto in 1000 celle di contenimento. La cupola era enorme - ma non immensa - come un piccolo terminale di un aeroporto più che altro. Al di fuori, il mondo era rigoglioso e tropicale, con alberi che si estendevano al di sopra della cupola e liane fiorenti che crescevano sul nostro guscio di vetro. Non che sia un botanico, ma non riuscire a identificare una singola pianta era surreale. Ciascuna era, completamente nuova, gli alberi con la loro corteccia stratificata come placche di armatura, bulbi di fiore che penzolavano da sottili fibre, scendevano da canne verdi rigide - come una canna da pesca e un'esca.

Era tutto così spettacolare che non avevo quasi preso nota del rettile di 20 metri di fronte a me.

I polmoni mi collassarono. Mi sono girato per correre, d'istinto, poi inciampando sui miei piedi. Mi sono agitato con tutta la paura primordiale nel mio corpo da primate mentre fissavo gli occhi di un - della cima della catena alimentare; il mostro inuccidibile. Una parte di me sapeva del muro di vetro infrangibile fra di noi. Un'altra parte sapeva che non sarebbe stato abbastanza per fermare quella cosa. Si mosse in avanti. Ho avuto un tremito. Primrse si mise con calma fra di noi. Si sedette.

Stetti fermò.

Primrose: È qui in visita.

La Lucertola rimase immobile per ancora un momento, la sua ampia rete di occhietti neri mi fissava. Poi, si è voltata. Tutte e otto le sue zampe batterono sul suolo facendola muovere. Il sudore mi righò la fronte. Primrose guardò la creatura mentre svaniva fra gli alberi, poi si voltò per guardarmi.

Primrose: Scusami; dovevo vederlo per conto mio. L'istinto assassino dell'immortigon è soltanto un mito.

Caspian: Immo- Gesù Cristo gli avete dato un nomignolo!?

Primrose: Nomignolo? È il suo genere tassonomico, genio. È come chiamiamo tutti loro.

Nelle steppe dell'ovest, sulle colline dell'est, e ondeggianti nella foresta pluviale di fronte a noi, c'erano // draghi. In centinaia. Corpi tozzi e fauci scheletriche affusolate colossali - così simili all'incubo del mio mondo. Eppure sembravano tutti… in salute. I loro arti erano coperti in pallide squame blu, verdi e gialle. I loro corpi erano coperti in manti spettinati, ogni capello era abbastanza spesso da essere un treccia; tutti era lunghi e penzolanti come le fronde di un salice.//

Caspian: Quel… quelli…

Primrose: Sì, lo sono. Il secondo animale più letale al mondo. Erano i terzi prima che ci siamo sbarazzati delle zanzare. Gli umani hanno il primo posto, ovviamente. Che creature affascinanti, gli immortigon. Immortali, ovviamente, per ogni mezzo tranne che se stessi. Si comportano come leoni misti ad aragoste. Una volta che uno diventa abbastanza vecchio e lento, il resto del branco lo divora. Erano… beh, sarebbe irrispettoso chiamarli un fastidio, ma in realtà, finché tenevamo un muro fra la nostra terra e la loro e stavamo alla larga, uccidevano soltanto intrusi e bracconieri. Sapevamo che erano intelligenti. Abbiamo provato a farci avanti, ma uccidevano ogni messaggero.

Caspian: Fino a che? Che razza di fenoma-anomalia-voodoo-miracolo avete tirato fuori per fare questo?

Primrose: Nulla.

Caspian: Nulla!?

Primrose: Beh, nulla di esplicito. Nulla di diretto. Dobbiamo aver fatto qualcosa, poiché un giorno hanno semplicemente smesso. Durante una revisione scientifica di routine, uno dei nostri ricercatori si è schiantato proprio in un nido di immortigon - e loro si riproducono in dozzine. Eccetto che non l'hanno ucciso. Se n'è andato senza problemi. Abbiamo provato a mandare un drone di soccorso, ma si è rifiutato! Era proprio uno scienziato pazzo, ha percorso un intero campo di quei cosi durante la stagione degl' accoppiamenti! Davamo tutti per scontato che fosse la fine del ricercatore Clef. Puoi immaginare la nostra sorpresa quando è tornato senza un graffio.

Caspian: Perché? Come!?

Primrose: Come ho detto, non lo sappiamo neanche noi come. Li abbiamo chiesto il perché, comunque - e hanno risposto! La prima ed unica cosa che quelle creature ci hanno detto è che noi non eravamo più "disgustosi". Quindi… va bene così, credo.

Guardai nel fitto della strana giungla(?) dell'Australia. Avevo Primrose al mio fianco e rimanemmo lì per un bel po'. Ho visto molte altre creature; alcune mi erano estranee, altre mi erano terrificatamene familiari. Dei cani rapaci correvano in branchi abbaiandosi fra di loro in frasi in inglese arbitrarie. Uno stormo di uccelli ben più grandi di aerei ci sorvola, anche se Primorse mi ha consigliato di ignorarli. Ci passò di fronte anche una processione di umani, una volta sola, erano vestiti in abiti di foglie e ossa incavate. Si stavano dirigendo verso la costa e tenevano un lungo scheletro d'anguilla come qualcosa di uscito da una parata per il Capodanno cinese. una ragazzina mi salutò. Ho contraccambiato. Non importa quanto ci provi, non riesco a ricordare la sua faccia.

Caspian: Il vostro mondicino è strano e bellissimo Primrose.

Primrose: È il gatto che chiama il bestiame. Comunque non ripeterla. V una frase da gatto. Solo i gatti possono usarla.

Sono scoppiato a ridere. Anche Primorse. Mi ha chiesto se avevo fame. Ce l'avevo, in un modo che solo la quasi morte poteva ispirare.

Abbiamo pranzato tardi.


Il Compendio riconosce L'Officina.


Queste questioni di "destino del mondo" non fanno per me. Sono qui solo perché mi tocca. Tengo la testa bassa e le mani occupate e lascio questi inghippi politici e a voi altri. Voi ci mandate i fenomeni e noi vi mandiamo i PATTO, e ognuno sta alla larga dagli affari degl'altri. Il patto è questo.

Volete sapere cosa ne pensiamo di A6K? Va bene. Sono degli smidollati.

Vedete, quando si gioca col fuoco di Prometeo, ci si può bruciare! A volte si crea un buco nero infilando una macchina migliorante dentro se stessa! A volte si crea un esercito di super-zombie cyborg! A volte trasli l'intera popolazione del Massachusetts! Non significa che bisogna smettere di provarci! Si ripulisce il pasticcio che si ha fatto e si torna a lavoro. Il mondo non migliora altrimenti.

Dunque! L'Alleanza ha per lo più ragione. A6K non ha nulla che noi non abbiamo, ma la risorsa che hanno da offrirci sono gli innovatori. Eccetto che qui, tutti gli innovatori sono definiti come allocchi, schizzati e idioti dotti! Suggerisco di lascarli capire come farsi una spina dorsale. Ma per ora,

Non possiamo lavorarci.

Il Sindacato dell'Officina vota No.

2 - 5

Luogo: "Museo dello Straordinario di Herman Fuller", ed altri, Nashville, Tennessee.


Uscimmo dall'UFO du plastica bianca a conchiglia che Primrose aveva chiamato "capsula di trasporto", mangiando la pizza che avevamo preso a Detroit. Apparentemente erano i re della fetta in questo universo. Vedi un po' te. potevo credere a mala pena che fosse stato tutto coltivato in laboratorio - la carne, il formaggio, anche il lievito. Era fantastico. Ho finito il mio ultimo boccone di crosta, mi sono pulito le mani sui jeans e ho fatto un cenno alla capsula.

Caspian: Perché avete ancora quelle cose? Potete teletrasportarvi.

Primrose: Dobbiamo comunque spostare i divani, David, e chiedere ad una sedia di aiutare a spostare un divano sarebbe davvero insensibile.

Camminammo per un padiglione avvolto attorno ad una magnifica fontana di pietra da tre piani. Le sue chiare acque sgorgavano, formando migliaia di piccoli fiumi sui bolognini. Dell'abbondante muschio verde li percorreva come le linee di un circuito. Attorno a noi, si ergevano edifici semi-circolari, fini e sparsi così che li si potesse vedere tutti allo stesso momento, se si stava al centro del padiglione. Con quelle gigantesche finestre tondeggianti, mi sentivo come se venissi osservato da una folla di giganti.

Quando Primrose mi ha suggerito "più musei", rimasi sorpreso. Era esattamente ciò che volevo fare. non mi lamentai, ma mi sono tenuto un senso di disagio per tutto il pomeriggio. Era tutto troppo perfetto. Era proprio come camminare per la casa di un fratello o sorella di successo, mentre si guardano tutti i suoi traguardi e riconoscimenti. Il sentimento di gelosia aveva una certa amarezza - veder male qualcuno solo per i suoi successi.

Mentre camminavamo per i corridoi in marmo del museo di Storia Naturale, Mi fermai ad un immenso scheletro volatile tenuto in piedi da pali di bronzo. Aveva un grande ventre, un collo simil cicogna e un becco terribilmente affilato. Ho scrutato fra le costole, cercando di capire lo scopo di una strana massa di ossa. Assomigliava quasi all'interno di un orologio da taschino. Primrose mi si mise accanto.

Caspian: Quindi, è questo che accade ai fenomi che non rientrano nella vostra piccola utopia?

Primrose: Questa povera creatura è deceduta da sola, David. Quando un fenoma non "rientra", troviamo un luogo dove rientra. Un'altra realtà, di solito.

Caspian: Qundi scaricate i vostri problemi su qualcun altro.

Primrose: (…) Mio Dio, ti sei proprio fissato col dipingerci come cattivi, non è vero? No, David, troviamo soluzioni. Alcuni fenomi fotofobici si trovano molto meglio in mondi senza luce. Altre creature più brutali preferiscono un ambiente più ostico; luoghi meno civilizzati. Se non possiamo farla funzionare qui, troviamo una realtà al fenoma e vice versa.

Caspian: Sembra un sistema davvero pulito.

Prima che primrose potesse rispondere, mi incamminai nuovamente. Arrivammo al Museo della Tecnologia, senza parlarci. Primrose si tenne a qualche passo dietro di me. Ignorai alcune mostre che avrei altrimenti trovato affascinanti, ma io mi ero concentrato su qualcosa. Dovevo trovare cosa mancasse.

In fondo alla cantina del museo, la trovai.

In quella stanza scarsamente illuminata, riposava un enorme apparato arrugginito; un misto a metà tra un obice ed una bobina di Tesla. Dilaniato e sforacchiato ma indubbiamente una macchina da guerra. Era una delle tante armi spaziali paradossalmente antiche del luogo, disposte per i muri dentro a teche di vetro. Emanai un tetro sospiro di soddisfazione.

Caspian: Quindi. Dimmi. Perché un mondo così pacifico avrebbe bisogno di macchine come queste?

Primrose si sedette ai miei piedi, mostrandomi come un gatto dimostri confusione. Aveva molto a che fare con le orecchie.

Primrose: È questione di questo? Oh, David-

Caspian: Non fare "oh, David" a me. Sputa.

Primrose: (…) Ovvio che abbiamo avuto guerre. Non ho mai detto ciò. Sono state per lo più fredde, ma non senza sangue. Nessun impero è mai stato creato senza qualche cadavere nelle sua fondamenta.

Primrose mi guidò per la mostra senza esitazione o vergogna.

Primrose: All'incirca un secolo fa, i Viandanti confrontarono direttamente la Fondazione. Avevano scoperto… beh, ciò che la Fondazione considerava un male necessario, e lo considerarono un peccato imperdonabile. La chiamerei semplicemente, una tragedia infernale, quello che hanno fatto a quella ragazza… ma ciononostante, portò quelle due potenze l'una contro l'altra. Furono forgiate alcune delle alleanze del Compendio in quei giorni, per pura necessità. La Fondazione strinse un'alleanza coi Pacificatori, ed assieme crearono l'Officina da una fabbrica maledetta. I Viandanti si diramarono in gruppi minori, le Mani Rosse e i discepoli del Re Serpente. Crearono pile di orribili armi impossibili sui due lati di una frontiera invisibile. Qui è da dove venne il PATTO-5, in realtà. Era un'arma da guerra. Devi poter parlare ai fenomi per potergli dare ordini.

Caspian: Quindi… cos'è successo?

Primrose: Guardati attorno David! Pensi che saremmo qui se quella guerra si fosse scaldata? No, dopo un po' le pile si sono fatte così grosse, e le armi si sono fatte così inimmaginabilmente mostruose che nessuno dei due lati riusciva veramente a concepire di usarle. Dunque, cominciarono a parlarsi. Pezzo dopo pezzo. Iniziarono ad offrirsi concessioni l'un l'altro e consigli e nuovi modi di affrontare i loro problemi comuni. Poi, assieme, puntarono le loro armi contro il loro nemici comuni - immortali antichi e carichi d'odio che nessuno dei lati poteva sconfiggere da solo. Assieme, liberarono quella ragazza. Da li in avanti, si mischiarono con i molti altri gruppi che si occupavano del trans-normale, e beh, il resto è storia.

Ho osservato attentamente una delle teche. Sembrava genuinamente una pistola nerf colorata con spray. Ho ridacchiato un po'.

Primrose: Ora, hai finito con il voler tirare fuori il diavolo da me?
Caspian: Va bene, va bene. Ho finito.

Primrose: Bene. Occupatici di questo, puoi per favore cercare di goderti l'esperienza?

Caspian: Scusa. Me la sto godendo Primrose, davvero, è solo che è difficile non essere un po' scettici date tutte le cose che ho visto. S-… so di non essere una persona da "divertimento", quindi lo apprezzo davvero. Hai scelto davvero il posto perfetto per alzarmi il morale, poi. Io amo i musei.

Primrose: Lo so.

L'ho guardata.

Caspian: Come fai a saperlo esattamente?
Primrose ebbe un minuscolo sussulto.

Primrose: Sei uno scienziato, David. Sei un nerd. Ovvio che ami i musei.

Prima che potessi rispondere, Primrose si spostò in un'altra sezione. Aveva ragione. Ero uno scienziato. Studio, prendo note e teorizzo… e stavo iniziando a sviluppare un'ipotesi abbastanza buona su Primrose la Gatta.


Il Compendio riconosce L'Apice.


Più di un secolo fa, quando il Compendio era ancora in fasce, quattro uomini si sono incontrati in un campo. Si sono stretti le mani da eguali, anche se in tre erano in completo e uno in una salopette unta. Il nome di quest'ultimo era Wilson.

Quando gli hanno chiesto di aiutarli a costruire un mondo migliore, ebbe una sola richiesta. Quella richiesta divenne il PACT-15 e causa di ciò, alla mia bisnonna volatile di quarantacinquesimo grado è stato dato il dono del pensiero superiore. Sono oggi qui appollaiata grazie a quel uomo, e alla volontà del Compendio di aprirsi a nuove menti, idee e prospettive.

Rabbrividisco al pensiero di un mondo senza una tale diversità di pensiero – un mondo di scimmie e nient'altro che scimmie. Nel senso, a Cielo Aperto, non avremmo questa discussione senza i lavori dell'illustre Dott.ssa Primrose e la sua Riserva di Scienza Felina. Non avremmo idea che A6K esista! Ciò che stiamo vedendo, per questo stretta serrature, è ciò che il nostro mondo era una volta – un pianeta dominato da una sola specie, ed una sola prospettiva. Non posiamo essere ipocriti, miei compagni terrestri.

Dobbiamo approcciarli.

L'Ascensione dell'Apice Condiviso vota

3 - 5

Posizione: Tacna, Peru.


Quella sera andammo in macchina sulla costa, anzi in macchina. Nell'era delle sedie da viaggio e dei traghetti, le auto erano sopravvissute come hobby di nicchia. Noleggiammo una Porsche 483 del 1968, che non avevo mai sentito nominare prima, ma che era innegabilmente bellissima. Primrose mi lasciò guidare, sostenendo che altrimenti sarei morta di crepacuore. Sfrecciammo lungo una vecchia e fatiscente autostrada che serpeggiava sul bordo di una scogliera. Si stava facendo tardi. Alla mia sinistra la montagna brillava di un pallido color ambra. Alla mia destra, l'oceano era dipinto con una striscia d'oro che andava dalla nostra auto fino al tramonto.

Ci fermammo vicino a un punto panoramico. Primrose si sedette sul guardrail. Io mi appoggiai. Con l'arrivo del crepuscolo, cominciai a fidarmi sempre meno dei miei occhi. Vedevo qualcosa? C'erano alcune stelle nel cielo, certo, ma troppi riflessi nel mare. Più diventava buio, più vedevo e mi meravigliavo.

Non erano riflessioni. C'era una città laggiù. Una città immensa e scintillante, che si estendeva dalla discesa fino all'orizzonte. La luce bianca si diffondeva su grandi cupole di vetro, collegate da tubi simili a viticci. Satelliti informi e scintillanti sfrecciavano in fila sul fondo dell'oceano, come bande di traffico in rapido movimento.

Caspian: Primrose… perché sei qui e non ? Non mi avevi detto che possedete delle città sott’acqua!

Primrose: Non ne abbiamo.

Caspian: C-… quindi… cos’è tutto questo?

Primrose: Una città. Ma non è la nostra. La Supercittà atlantica appartiene ai Cefalopodi. Soprattutto agli Octopodi. Non parlano con noi.

Caspian: Oh. Tipo, a tutti?

Primrose: Mm-mm. Non più da circa cinquant'anni. Sono stati con il Compendio per un totale di sei settimane prima di richiedere un'agenzia. Non andavano d'accordo con il resto dei terrestri; qualcosa che riguardava gli effetti del pensiero superiore su una creatura i cui neuroni si estendono per tutto il corpo. Forse, quando le braccia, le gambe o quello che è, sono in grado di pensare da sole, non si ha bisogno di molta altra compagnia. Così li abbiamo rimessi nell'oceano.

Caspian: Hai appena dato a un gruppo di Octi-

Primrose: Octopodi.

Caspian: Giusto. Gli avete dato un'intelligenza avanzata e poi li avete ributtati in acqua come una brutta pesca? Poi hanno costruito… Scusa, hai detto una supercittà?

Primrose: Da Anchorage Alaska fino alla Nuova Zelanda.

Caspian: E tutto questo non… preoccupa? Sembrano molto avanzati laggiù! E se decidessero di conquistare anche la superficie?

Primrose: Molto A6K da parte tua, David. E se non lo facessero? Solo perché non ci parlano non significa che siano ostili. Non tutti vanno d'accordo, ma non tutti vogliono ucciderti. Se dobbiamo classificare i fallimenti del PACT-15 in termini di ostilità, gli Octopodi si collocano a metà strada tra le meduse e gli afidi… e gli insetti hanno quasi causato l'inferno sulla terra.

Caspian: Cos’è successo con la medusa?

Primrose: Un attimo di consapevolezza, poi un educatissimo "no grazie."

Abbiamo riso e poi ci siamo goduti il silenzio per un po'. Mi ha ricordato qualcosa di molto tempo fa.

Caspian: Lisa lo avrebbe adorato.

Primrose: Lisa?

Caspian: Solo un mia vecchia amica. Una biologa marina. Stava studiando questa sostanza corallina anomala quando… beh, le cose possono essere un po' più pericolose dalla mia parte della realtà.

Primrose: Mi dispiace.

Ho annuito. Guardammo le onde.

Primrose: Ho perso anche io qualcuno, una volta.

Caspian: Veramente? Intendo - Scusate, non per essere scortese, ma visto tutto quello che ho visto oggi mi aspettavo che voi aveste una conoscenza dell'immortalità.

Primrose: No. Beh, sì, tecnicamente. Sappiamo come porre fine alla morte. Ci abbiamo anche provato, per un po'. Ci ha insegnato esattamente perché è essenziale che la vita si concluda.

Caspian: Potresti elaborare?

Primrose: Sai che non posso.

Caspian: Allora che mi puoi dire di questa persona. Com'era?

Primrose: (…) Era un nerd.

Volevo chiedere di più, ma Primrose sollevò una zampa, fissando il cielo.

Primrose: Dovremmo entrare. È quasi notte.

Caspian: Aspetta, sul serio? Non riesci a vedere al buio? O, cosa, ci sono dei boogeymen in arrivo?

Primrose non rispose.

Caspian: Oddio, i boogeymen sono realmente in arrivo?

Primrose: No, ora sono tutti in Tasmania. Non voglio che tu mi metta in imbarazzo, David. Non conosci tutte le usanze di questo posto e la notte non ci appartiene..

Primrose spinse il mento verso l'alto. Seguii il gesto e la mia stessa mascella toccò il pavimento.

Grandi nuvole argentee ci avevano sopraffatto, anche se il cielo era perfettamente sereno solo pochi secondi prima. Almeno, erano nuvole a uno sguardo distante, e quella sopra di noi stava quasi toccando la cima della montagna. Erano piume. Milioni di piume, che svolazzavano insieme su fili di seta bianca, legate in un grande gomitolo deforme. In brevi flash, vidi una muscolatura titanica che entrava e usciva dalla "nuvola", priva di pelle e grigia, inumana nella sua segmentazione, che fungeva da inimmaginabile macchinario vivente all'interno della massa.

Le città sotto il mare erano tutte di vetro rotondo e di luce brillante e artificiale. Le città in cima alle nuvole erano tutte perfettamente quadrate, d'avorio e d'osso, ed emettevano un bagliore lunare indipendente da qualsiasi aiuto celeste..

Primrose: Tutto fa parte della condivisione del mondo. Cena?


Il Compendio riconosce I Notturni.


Ci hanno lasciato fuori.

Voi ci avete fatti entrare.

Non gli volteremo le spalle.

La Comunione delle Notti vota .

4 - 5


Luogo: Dotonbori, Osaka, Giappone.


Primrose mi portò in un posto dove avrei fatto "danni minimi". Il bar in cui mangiammo aveva solo tre posti a sedere; uno stretto buco nel muro senza nemmeno un'insegna davanti. Primrose sosteneva che fosse il miglior ramen del mondo. Dato che non era il mio mondo, le ho creduto sulla parola.

Abbiamo ordinato e siamo stati serviti nel giro di tre minuti. Per quanto la mia zuppa fosse deliziosa, ero molto più concentrato sulla cuoca. Era una creatura senza volto, che galleggiava, come se H.R. Giger avesse disegnato una sirena. La sua coda terminava con un'ampia e affilata vanga, che era ricoperta di farina e di pezzetti di pasta. Primrose chinò la testa mentre la serviva. Io feci lo stesso. La zuppa era sublime, anche se un po' pesante per quanto riguarda l'aglio.

A metà del pasto, Primrose si alzò di scatto, come se avesse avuto un'illuminazione. Era proprio nei baffi. Si scusò e uscì di corsa dalla porta. Ero contento di aver pagato in anticipo. Un attimo dopo, un nuovo cliente entrò nel bar, dovendo abbassarsi parecchio per entrare. Alla mia vista potevo vedere che era molto, molto peloso.

Mentre mangiavamo, lanciavo occhiate di nascosto. La creatura - o il fenomeno, suppongo - era alta due metri. Lo sgabello sotto di essa si affaticava per il suo peso. Era ricoperta da una pesante pelliccia marrone-castana, fine come i capelli sulla mia testa e imbarazzatamente più curata. La sua faccia piatta aveva tre cerchi senza peli dove si trovavano la bocca e gli occhi, entrambi lucidi e neri. Aveva l'odore dell'aria secca di montagna.

Una volta si accorse che lo stavo fissando. Ho sentito un brivido nervoso lungo la schiena quando i nostri occhi si sono incontrati.

Mi fece un lento cenno di assenso e tornò ai suoi spaghetti.

Non volendo rischiare ulteriormente la fortuna, appoggiai la ciotola sul bancone e uscii nella notte. Lì trovai Primrose che mi aspettava, con una grande bottiglia sorretta dalle dita del suo collare ad aghi metallici. Sull'etichetta era dipinto un unico simbolo Kanji nero.

Caspian: Primrose, cos’è questo?

Primrose: Questo, David, è un liquore molto forte.

Caspian: E cosa ci fai con quel liquore molto forte, Primrose?

Primrose: Beh lo berrò, David, e tu mi aiuterai.

Caspian: L'obbiettivo non era farmi apparire il meno possibile?

Primrose: Quello era il piano iniziale, sì, ma era noioso. Il nuovo piano è di additare ogni tuo possibile erroe al fatto che sei ubriaco! Andrà tutto più sciolto se lo sei.

Caspian: Credevo di dover fare ricerche.
Primrose: E io credevo che questa fosse una vacanza! Avanti! Il sole è calato, sei ospite in un mondo bizzarro, non hai nessuno a cui fare rapporto… rilassati! Abbandonati alle usanze locali! Fidati della tua guida! Fatti-… fatti un drink con me e basta, David.

Sospirai.

Caspian: Va bene, un drink - e lo faccio solo per cortesia.


Il Compendio riconosce Gli Osservatori.


Fra possiamo smetterla di fare i filosofoni per un minuto? Non si sta parlando di prenderli a pugni tramite il buco dimensionale - qui si parla di trasparenza. Ricordate? Com'era una volta in un luogo lontano? Quando tenevate noi all'oscuro? Ricordate quando eravate voi a fare i grandi su colline d'avorio, e noi plebei stavamo nella valle delle ombre dell'oscurità o quel che sia?

Non ha funzionato. Non ha mai funzionato. Vi abbiamo sempre visti – anche se avevamo la vista annebbiata. Non potete nascondere la verità e non potete escludere la gente. Ce l'abbiamo fatta comunque, e quando è successo, ci siamo incazzati. Abbiamo preso tutti i segreti che avevate accumulato e li abbiamo resi delle battute impossibili e poco pratiche. Il Collettivo dice che l'arte è un'affermazione? Beh ecco la nostra. Non. Siete. Dei. In più, avanti. La A6K in sostanza è ricolma di versioni iperaggresive di voi stessi. Davvero volete farli insospettire?

Per farla breve, Sto dalla parte del tweet vivente e della scimmia lunare. Quando comiciate a tracciare delle linee tra noi e loro non diventate altro che degli esclusionisti. Abbiamo già qualcuno che blocca le entrate, e vedo che nessuno di voi ha uno spadone infuocato. Non siamo migliori di loro. Non meritiamo meglio di loro.

Siamo loro.

Il Forum degli Osservatori vota Sì.

5 - 5


Caspian: La (hic!) Teoria di una Dimensione Primaria è una cavolata da fumetto, razza di palla di pelo!

Primrose: Dett-! Detto dal tizio che misura ancora le fluttuazioni di realtà in c- cazzo di humes! Che ne sai te specie di scimmia!?

Credo che stessimo cantando al karaoke prima di quella conversazione. Le ultime ore si sono rovesciate nella mia testa come un puzzle scomposto; mi ricordo dei pezzi, ma non ricordo tanto come combacino. In mia difesa, ho bevuto ben più di un drink.

Mi ricordo delle strade che erano ricolme di creature sia agghiaccianti che spettacolari. Figure spettrali mi nuotavano sopra a fiotti, e letteralmente, come se il cielo fosse una pozza buia e fonda. Mi passò tra i piedi una piccola duna di sabbia animata con pezzi frammisti di ossa di pollo e ghiaia. C'è stato un breve litigio dopo che abbiamo sbattuto contro una famiglia di turisti italiani che per qualche motivo facevano i versi di cicale. Prima che si venisse alle mani ci siamo imbucati in un bar affollato.

Primrose: Chiaramente proprietà uni- unificanti definite tra le realtà che non possono essere spiegate con il cas- le probabilità-

Caspian: Gli atomi possono essere disposti in un numero limitato di (hic!) modi! La biologia segue altri processi universali! C'è della gravità, allora avrai uno scheletro. Ci sono dei fotoni, allora avrai degli occhi. C-

Primrose: Non sto parlando soltanto della prolifer- profila- prolifazione della vita a base di carbonio in un'ecologia quasi incompleta! Parlo di ricorrenze religiose e culturali! Anche il solo Specchio di Pietra Verde-

Caspian: Gerarchie sociali! Il cervello che si da da fare per concettualizzare l'ignoto! Con (hic!) corrent-

Uno Yeti, credo: E la Teoria di Henlow dell'Inseminamento Subatomico Interdimensionale allora?

Primrose: Oh- pft! Henlow! Io Henlow lo smentisco a colazione! Quell'anatra starnaz-

Caspian: Non parlargli così! Ed inoltre, mia signorina stilosa! Razza di signorina vestita di tutto punto! L'arancione. Ed il viola. Non si abbinano!

Primrose: Oh guarda che ora ti graffio.

Caspian: Stonano proprio!

Primrose: Ci tieni ad essere graffiato!?

Sfera Fluttuante: ❄︎♒︎♓︎⬧︎ ♍︎□︎■︎❖︎♏︎❒︎⬧︎♋︎⧫︎♓︎□︎■︎ ♓︎⬧︎ ◻︎□︎♓︎■︎⧫︎●︎♏︎⬧︎⬧︎ ♋︎■︎♎︎ ✋︎ ♒︎♋︎⧫︎♏︎ ♋︎❒︎♍︎♒︎♓︎❖︎♓︎■︎♑︎ ♓︎⧫︎📬︎

Caspian: Giò! Eccome! Vedi!? Questo qua- (hic!) questo qua capisce quel che intendo!

Primrose: Oh ovvio ch- che sei d'accordo con quella Sfera!

Da lì ad un certo punto, siamo tornati in strada con almeno cinque nuovi amici inebriati. Ce li siamo persi con facilità, il che non mi è importato, visto che erano sia uccellini che davvero rumorosi. Però mi sono perso Primrose dietro ad un angolo, il che significava che ora ero smarrito.

Anche con la mene annebbiata, ero troppo nervoso per chiedere indicazioni fino a che non ho incontrato un altro umano, cosa per il quale ci ho messo davvero tanto. C'era un uomo in completo in piedi sotto ad un lampadario fuori da un ospedale. Non mi ha dato risposte, ma mi ha offerto una sigaretta. "Di norma non lo farei," mi disse, "ma questo è il tuo ultimo giorno in questo mondo. Penso che conti." Non ho idea di come facesse a sapere di me e di Primrose, o a che cosa si stesse riferendo, ma è stato comunque molto gentile.

Non sapendo cos'altro fare, sono capitato di fronte ad una cabina elettronica in mezzo alla strada. Il suo cartello olografico aveva la stessa forma della spilla di Primrose - quel mappamondo con l'occhio. Avvicinandomi di alcuni passi, apparve un secondo ologramma - aveva l'aspetto di un umano androgino e fatto tutto di luce blu.

Caspian: Uh-… c-ciao?
Cabina(?): Piacere! Come posso aiutarla?

Caspian: Sto-.. uh, sto cercando una gatta-

Cabina(?): Vorrebbe che le elenchi i rifugi per animali in zona? O vorrebbe contattare il Registro della Comunità Felina-

Caspian: No- no sto- vedi, mi scusi, non sono di queste parti. Vengo da questo posto che si chiama- lo aveva chiamato A6K-

Cabina(?) Vorrebbe essere aggiornato circa Giudizio da parte del Compendio dell'Unità A6K attualmente in corso?

Caspian: (…) Sì?

Poi la cabina mi fece vedere. Il che mi fece passare un po' l'ubriacatura.


Il Compendio riconosce Gli Innominati.


Non vi sono confini. Vi è solo il sentiero.

La stazza e la scala e le circostanze non sono che percezioni; prescrittive; soggettive.
Non sono loro stessi, non siamo noi stessi, non più di quanto voi siate voi e noi siamo noi.
Una punta di spillo può essere larga quanto qualunque strada, finché vi è modo di percorrerla.
Se vi è modo, e vi è, allora deve, allora lo sarà.
Non vi è né sì né no, non vi è né fermata né partenza.
Vi è solo il sentiero, e le sue biforcazioni prima o poi convergono – inevitabilmente; interamente; definitivamente.

Due sentieri divergono nel bosco e noi?
Noi scegliamo il sentiero del coraggio.
Poiché solo uno sciocco combatte l'entropia.

Percorreremo il sentiero con loro.

Da una città in una foresta dove tutte le strade si incontrano, proviene un sonoro .

6 - 5

Luogo: Una collina, da qualche parte.


Ecco quello per cui avevo chiesto una sedia: una collina da qualche parte. Stavo appena fuori da una piccola città, una di quelle che potresti trovare ovunque, ma in qualche modo sapevo che era l'America. C'era una grande quercia su quella collina, e rimasi seduto contro di essa per un bel po', da solo.

Alla fine Primrose mi ha trovato. Con sé aveva una bottiglia.

Primrose: David! Grazie al cielo! Stavo guardando ovunque per cercarti, stupido vecchio cugino di secondo grado di un bonobo!

Caspian: Ciao Primrose.

Primrose: Whoa-hoh! Sei stato una specie di fenomeno multi-fegato per tutto questo tempo, David? Sembri assolutamente lucido!

Caspian: Mm. C’era una macchinetta automatica. Era tutta nera, con una tastiera, m’ha chiesto di formulare una richiesta. Le ho chiesto di darmi qualcosa per farmi tornare sobrio. Aveva il sapore di quelle disgustose caramelle alla cannella a forma di cuore… ma ha funzionato.

Primrose: Oh! Beh…. buon per te, allora! Avrai sicuramente spazio per il resto di questa bottiglia!

Caspian: Perché sono qui, Primrose?

Primrose si ferma. La sua coda smette di muoversi.

Primrose: Non dovresti chiedere cose del genere.

Caspian: E invece sì. Perché sono qui?

Primrose: David, andiamo. Stavamo trascorrendo una bella serata-

Caspian: Dimmi perché sono qui, Primrose.

Primrose: Senti, allora- sono troppo, troppo ubriaca per una conversazione del genere adess-

Caspian: Dannazione Primrose dimmi perché sono qui!

Primrose: Perché volevo solo un altro giorno in compagnia del mio migliore amico, okay!?

Dopo l'urlo non vi fu che il silenzio. Alcuni uccelli dalle ali nere presero il volo da un albero vicino, e non rimase altro che il doloroso silenzio.

Caspian: Il David Caspian di questa dimensione.

Primrose: (…) Sì.

Caspian: Gli è successo qualcosa.

Primula: (…) Anche in questa porzione di realtà vi sono dei pericoli, alle volte. Non tutte le singolarità conducono a… bei posti.

Mi sono appoggiato addosso al tronco, osservando l’oscuro manto al di sopra di me.

Caspian: Mi dispiace. Lo sospettavo, ma… sono mortificato, Primrose.

Primrose: Sì, beh… dovresti esserlo. Una sbronza ogni tanto è una cosa, ma sento che stiamo discendendo verso una cattiva, quindi-

Caspian: In ogni caso, voglio sapere perché sono qui.

Primrose: Ma-!? Te l’ho appena detto-!

Caspian: Non intendo la ragione personale, ma la ragione più urgente. Primrose, per cosa sta votando il Compendio ora? Cosa accadrà alla mia realtà se votassero "Sì"?

Primrose mi fissò, con gli occhi spalancati. Appoggiò la bottiglia a terra.

Primrose: Unità.

Caspian: E cosa dovrebbe significare?

Primrose: Significa che il Compendio farà ciò che ha fatto qui… ma laggiù. Rende le cose migliori. Si accresce, e ingloba tutto dentro di sé.

Caspian: (…) E… se votassero di no?

Primrose: Una singolarità non può più essere chiusa, David. Lo sai. Uno squarcio nella realtà, per definizione, deve essere più forte della realtà stessa. Rimane lì per sempre. Quindi… o la tua realtà è vitale, oppure sarà un problema. O il Compendio si unificherà con A6K… oppure la cancelleranno.


Il Compendio riconosce I Mantenitori della Pace.


Si è parlato molto oggi di ciò che possiamo portare ai tavoli delle trattative e del motivo per cui ognuno di noi è qui. Orbene, i Mantenitori sanno perché siamo qui. Voialtri avete bisogno di un antagonista. Avete bisogno di qualche figlio di puttana a cui incolpare tutte le decisioni difficili. Avete bisogno che qualcuno si sieda qui e dica "portateli fuori" e "spegnetelo", così da tornare a casa la notte e sentirvi come se davvero aveste provato a prendere la decisione giusta, ma oh, se solo quei bastardi dei mantenitori te lo permettessero.

Siamo anche quelli che inviate quando la diplomazia fallisce. Siamo gli idioti che teletrasportate verso le sette cultiste, i fiumi sanguinanti e le strane città sottosopra piene di esseri immortali amanti del tè perché, indovinate un po', a volte le cose nelle altre realtà vogliono solo ucciderti. Non puoi lasciarli soli, non puoi ricollocarli, non puoi convincerli a comportarsi bene. Loro vogliono solo ucciderti. Quindi siamo noi che li uccidiamo. Non dimenticatevi chi leviga tutti gli spigoli del vostro mondo perfetto quando i pezzi non si incastrano, per la miseria.

Ora che ho reso il mio terapeuta orgoglioso di me, arriverò al punto.

Tutti noi aneliamo ancora alla stessa cosa: un mondo sicuro e stabile. Siamo disposti a rivedere i nostri metodi se avete un'opzione migliore. Non è così che funzionano le cose in A6K. Lo abbiamo visto. Scendono a compromessi solo quando si tratta di vita o di morte. Prendono scorciatoie. Cercano di rompere il fenomeno, come se fosse sempre una buona idea, diamine. A6K è un problema e, in assoluta franchezza, dovremmo trattarlo come abbiamo trattato tante altre dimensioni problematiche.

Non possiamo fidarci di loro.

L’Iniziativa Globale per il Mantenimento della Pace vota No.

6 - 6

Luogo: Una collina, da qualche parte.


Quando ci siamo incontrati per qualche caso intrauniversale, avrei detto che Primrose mi avesse paralizzato. 22 ore dopo, era proprio quello che aveva fatto.

Ero congelato in cima a quella collina, tenendomi le ginocchia sul petto. non riuscivo a sbattere gl'occhi. Non riuscivo a respirare. il sangue mi si era gelato nelle vene, rifiutandosi di arrivare al cuore. Gli ingranaggi del mio cervello cigolarono per arrestarsi.

"Unione",

O eliminazione.

Una volta indebolito il muro d'ansie, per quanto poco, in testa mi emerse una scarica poderosa di riflessioni. Si diramarono di fronte a me come sentieri ripidi e frastagliati. Potrei tornare di corsa alla sedia, forse. Potrei chiederle di riportarmi in cima al palazzo. Potrei trovare qualche modo di tornare alla mia realtà, così potrò avvertirli.

Dovrei avvertirli? Sarebbe importato? Mi avrebbero creduto? Avrebbero potuto fermare il Compendio? Avrebbero attaccato per primi? Avrei dovuto decidere fra distruggere questa realtà o la mia? Come potevo fidarmi di gente che ho conosciuto da meno di un giorno? Come potevo fidarmi di un organo governativo che non avevo mai visto? Come potevo fidarmi della mia realtà? Non ho neanche mai visto il Consiglio!

Mi voltai per guardare Primrose e… aveva sul muso un'espressione che non sapevo interpretare. Era come se se si stesse sforzando di trattenere il respiro.

Poi cominciò a ridere.

Cadde di schiena e rise mentre rotolava sull'erba.

Caspian: (…) Non ci sarà nessuna invasione, non è vero?

Primrose: Guardacancello no! Oh graziosa Madre, oh Pantheon Vecchi e Nuovi sei l'uomo più credulone che abbia mai incontrato!

Caspian: Sono appena arrivato, Primrose! Ovvio che è facile che creda a queste cose! Cristo! Beh cosa vuol dire in realtà "unione"!?

Primrose recuperò il respiro e mi sorrise.

Primrose: Contatto. L'Unione significa raggiungere la tua realtà e aprire un discorso. Ecco, tutto qua!

Caspian: Allora chiamatelo contatto!

Primrose: Il Compendio è un istituto scientifico, David. Gli piace usare parole stucchevoli.

Finalmente espirai. Mi sdraia sull'erba a braccia aperte e osservai le stelle.

Caspian: Sei una stronza, Primrose.

Primrose: Oh te lo meriti. Te l'avevo detto di non chiedermi il perché.

Caspian: (…) Quindi, vogliono solo parlarci.

Primrose: Per cominciare. Dopo un po', dopo che ci saremmo ben accordati, cominceremo a fornire appoggi umanitari… forse qualche tecnologia di basso livello se lo volete. Comunque è un'invasione, in un certo senso - è solo un'invasione molto lenta e completamente volontaria. non appena ci direte "smammate!" Smammeremo.

Caspian: E se non si fosse d'accordo in merito? Se una parte del nostro mondo vi vuole, ed un'altra no?

Primrose: Non importa; dovrà essere unanime. Una volta che riuscirete a raggiungere qualche sorta di consenso, qualche alleanza un consiglio scientifico condiviso per il miglioramento del mondo, se mi permetti - potrete risponderci.

Caspian: E lo fate… spesso?

Primrose: Abbastanza spesso! Facciamo votazioni simili quando ci capita una nuova dimension. Non è frequente che tutto il Compendio deva essere chiamato però. Di solito la finiamo in fretta se decidiamo per l'unione. la risposta di solito è no. Staremmo ben "parlando" e basta, ma ci rendiamo conto dell'effetto destabilizzante che può avere. Dopo tutto, come hai detto, com'è se alcuni ci vogliono e altri no? Potrebbe far emergere delle alleanze - o potrebbe causare una guerra globale.

Caspian: E… non distruggete le realtà quando il voto è "no".

Primrose: No, David, ovvio che no. Ironicamente, le incursioni dimensionali sono i fenomeni che conteniamo proprio. La sigilliamo, la occultiamo, e la monitoriamo. Distruggere una realtà intera… penso che neanche il Compendio abbia quella sorta di potere! Probabilmente. Ci sono state rare volte dove abbiamo offerto… "pietà", credo, ma quelle sono dimensioni dove tutto è andato a farsi fottere. La tua realtà non è messa così male e di certo non siete una minaccia. Siete solo… beh, onestamente, siete nel grigio.

Non sapevo cosa dire in risposta a tutto ciò. Mi sembrava quasi sbagliato che non ci fosse qualche grande calamità in arrivo, qualche orrendo climax per questa avventura. Rimasi la, in maniera quasi zen immerso nella mia incredulità del/gli universo/i.

Primrose sospirò e si sedette accanto a me.

Primrose: David, ne so di realtà alternative più di chiunque nel mio mondo. Di certo ne so più di te - senza offesa. Ci ho lavorato per circa 60 anni in più di te. A dirti la verità, non ho idea del perché i nostri mondi siano così diversi ma simili al tempo stesso. Non so se voi ed il vostro fenomeno siete come l'uovo e la gallina. La vostra realtà ostile vi rende aggressivi e diffidenti? O è la vostra poca fiducia e aggressività a rendere la vostra realtà ostile? Siete voi? Sono le circostanze? A6K è soltanto una tempesta in barattolo che ha perso il controllo? E per quanto riguarda a noi, siamo soltanto fondamentalmente diversi da voi, o siamo solo il prodotto di qualche effetto domino nebuloso di qualche migliaia di anni fa, quando un umano ha deciso di essere gentile con un altro?

Primrose fece spallucce.

Primrose: Il nostro ambito scientifico è un gomitolo aggrovigliato. Anche quella è una frase da gatto comunque. Non puoi usarla.

Osservai primrose per un attimo.

Caspian: 60 anni, huh?

Primrose fece sì con la testa.

Caspian: Quanti anni hai?

Primrose mi diede la zampa in faccia, forte, poi andò verso la sedia.

Il sole comiciò a sorgere.


Il Compendio riconosce La Fondazione.


Alla fine tocca sempre a noi, non è vero? Mi sembra giusto. Siamo noi la causa di tutto ciò.

Abbiamo visto mondi svuotati, dati in pasto a lune urlanti di metallo. Abbiamo visto pianeti consumati dalla morte, dalla non morte e da vita ripugnante. Ne abbiamo visti di orribilmente deturpati da un sole arido e rosso. Non farei mai a gara fra chi ha avuto la peggior calamità, ma posso dire che ad avermi più fra tutti addolorato… è stato vedere un mondo meraviglioso e cristallino con gente felice… fattosi realtà solo allo sbocciare di tutti i fiori. Non abbiamo neanche potuto dirgli cosa sarebbe successo… c'era così poco tempo…

Perdonatemi. Non intendo perdermi nel passato. Vi serviamo come quelli razionali, vero?

Tutti quanti dobbiamo ammettere una verità terribile: A6K è la cosa più vicina ad una realtà parallela che abbiamo trovato. Possiamo stare qui a deprecarli, ma resta il fatto che, non abbiamo mai trovato qualcuno di così simile a noi. Siamo sorti dall'oscurità, assieme, più forti e determinati contro le nostre sfide; chi può dire che non faranno lo stesso? Potrebbero esserci eguali. Potrebbero anche sorpassarci, un giorno, ma quel trionfo non può venire da noi.

Deve venire da loro.

La Fondazione vota No.

6 - 7

Ma con un addendum:

Sigilleremo il varco, ma non per intero.

Teniamo d'occhio A6K, e lasciamo che ci trovino. Quando accadrà, gli daremo il benvenuto senza sicurezza, contenimento o protezioni.

Quando saranno pronti ad entrare nella luce, saremo qui ad aspettarli.

La mettiamo ai voti?

Luogo: Tokyo


Ed eccoci là, di nuovo in cima a quel palazzo. Il mio camice era apparso assieme a me, appeso allo schienale della sedia. L'ho ringraziata due volte, e le ho detto che ottimo lavoro avesse fatto quel giorno. Rispose con un piccolo scricchiolio gradevole.

Primrose si mise dove la vidi per la prima volta - ma ora, aveva lo sguardo rivolto verso un'altra parte. L'ho raggiunta e le rimasi accanto mentre vedevo il sole sorgere per la seconda volta; ora al di sopra di quel paesaggio di architetture incredibili, verdi vibranti e bianchi pristini. Non ho mai chiesto come abbiano fatto a far crescere l'edere in quel modo. Ho deciso di non farlo. Non mi serviva saperlo. Era spettacolare, e questo mi bastava.
Primrose: Non immaginavo che sarebbe arrivato così vicino.

Osservai Primrose.

Primrose: Il voto, voglio dire. Sapevo che la Carità sarebbe stata d'accordo. Adorano aiutare i bisognosi, e il tuo mondo è la definizione stessa di bisognoso.

Caspian: Primrose-

Primrose: Anche l'Apice, forse. Il mio voto sarebbe dovuto contare in termini di qualcosa. Inoltre, il Collegiato Canino ha l'inclusività come motto - ma il Gruppo Anfibio sa davvero come mettere i bastoni tra le ruote!

Caspian: Primrose…

Primrose: E potevamo solo indovinare come il popolo della foresta avrebbe votato. È sempre così. I Notturni ci hanno sorpresi, dato quello che la tua gente gli ha fatto… ma poi che diavoleria era che il Collettivo voleva far intendere!? Ne hai capito una sola-

Caspian: Hey, Primrose?

Smise di parlare, ma si rifiutò di guardarmi. Per quanto avessi imparato sul linguaggio corporeo dei gatti di questo mondo, non riuscivo a decifrarla. Potevo indovinare come si sentisse, però.

Caspian: Grazie per oggi.

Non rispose.
Caspian: E, uh… scusa se ti ho costretta a sputare la palla di pel- ah, scusa, è una frase per soli gatti?

Primrose: Puoi usarla…

Caspian: (…) Qui avete un mondo strano ma davvero bello, Primrose.

Primrose: Potrebbe diventare anche il tuo mondo, sai.

Allora è stato il mio turno di non dire niente. Vidi il cielo mutare da un arancio spento ad un pallido e promettente blu.

Primrose: Voglio dire- non posso tirarti fuori da A6K di nuovo una volta che è sigillato, ma non c'è nessun motivo per cui dovrei rimandarti indietro! Sono sicura di potermi inventare qualche scusa per il Compendio; qualche squarcio quantico crossculturale transdimensionale-… a lungo termine- Gah! Ci ricaverò qualcosa! E se sei preoccupato per la tua gente della SCP, possiamo mandare un tuo clone, od un androide - O! Di recente abbiamo trovato queste forme di vita imita-umani a base di lenticchie in Nepal! Possono soltanto sbavare e inciampare in giro, ma dubito che la tua stupida realtà se ne renderà conto!

Sorrisi e basta, anche se debolmente. Le parole di Primrose si mischiarono in un lento mormorio, e quando mi voltai verso di lei, la sua testa pendeva verso il basso.

Caspian: È stata una giornata davvero incredibile.

Primrose: (…) non glielo dirai, vero? I tuoi capi, voglio dire.

Caspian: la Fondazione SCP? Oh Dio, no. Mi inventerò qualcosa per loro … ma, a dire il vero, mi viene in mente qualcuno che apprezzerebbe tutto questo. Ha sempre voglia di una buona storia e sa mantenere i segreti.

Primrose annuì. Infilai le mani nelle tasche del camice. Senza alcuna grande fanfara o addio, sapevo che era ora di andarsene.

Prima di farlo, chiesi a Primrose un'ultima cosa.

Brontolò, ma me la consentì.

Le accarezzai la testa,

e svanì.

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