SCP-577
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Danni causati da SCP-577 alla sua unità di contenimento.

Elemento #: SCP-577

Classe dell’Oggetto: Euclid

Procedure Speciali di Contenimento: SCP-577 deve essere contenuto all’interno di una grossa unità di contenimento standard rinforzata con schermature in acciaio balistico. Tutte le porte dell’unità e le relative aree devono essere adatte all’uso da remoto.

Due volte all’anno, del personale di Classe-D deve essere inviato all’interno della cella per ispezionare le schermature balistiche alla ricerca di danni causati da SCP-577 ed effettuare le riparazioni necessarie. Sono anche responsabili della rimozione di cadaveri e detriti rimasti da precedenti ingressi nella cella di contenimento. Qualunque membro del personale della Fondazione deve indossare una protezione balistica completa all’ingresso nell’unità contenimento di SCP-577.

Descrizione: SCP-577 è una massa fluttuante ed animata di munizioni di vario calibro che ruota costantemente in formazione sferica. Approssimativamente il 40% delle munizioni sono 9mm; tuttavia, sono state identificate anche grandi quantità di 10mm e proiettili .45 ACP. I proiettili all’interno di SCP-577 sono capaci di lasciare la massa ed essere sparati a velocità simili a quelle di una pistola standard. Occasionalmente, la massa è stata osservata organizzarsi in forme e fattezze riconoscibili, solitamente di animali domestici. La massa totale di SCP-577 aumenta costantemente, con approssimativamente un migliaio di nuovi proiettili apparsi nella massa ogni anno.

SCP-577 è eccezionalmente aggressivo con tutto lo staff della Fondazione e Classe D che hanno un passato nelle forze dell’ordine. Una grande quantità della sua massa sarà sparata verso i membri dello staff, risultando in ferite e occasionalmente nella morte. Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che SCP-577 agisce in maniera amichevole nei confronti di un piccolo numero di Classe-D, tipicamente quelli presi da prigioni americane o tra i senzatetto.

Addendum 577a: In data ██/01/2019, D-28126 è stato inviato all’interno della cella di contenimento di SCP-577 per la sua ispezione semi annuale. L’ispezione e l’intervista che ne è risultata sono trascritti di seguito.

[00:00]: D-28126 entra nella cella di contenimento. SCP-577 si avvicina a D-28126 e assume forma e dimensioni di un grosso gatto. D-28126 appare confuso.

[02:34]: D-28126 inizia l’ispezione e la manutenzione, ma si ferma periodicamente per accarezzare SCP-577.

[04:01]: I progressi di D-28126 nel pulire i muri rallentano e sembra che stia piangendo.

[05:53]: D-28126 smette di lavorare e si accascia contro il muro. SCP-577 si siede vicino a lui e appoggia la testa sulla sua gamba. D-28126 continua a piangere e tiene stretto SCP-577.

[08:19]: Lo staff ordina a D-28126 di lasciare la cella di contenimento. Questi non obbedisce e continua a stringere SCP-577.

[09:37]: SCP-577 guida la mano di D-28126 al suo interno. Quando la estrae, sembra essere ricoperta di sangue.

[10:44]: D-28126 fissa la sua mano per qualche istante prima di aprirla rivelando un proiettile che vibra leggermente e gocciola sangue. Porta la mano al petto e sussurra qualcosa.

[15:52]: Dopo ulteriori esortazioni dal personale di turno, D-28126 si alza ed abbraccia SCP-577 prima di uscire dalla cella di contenimento.

Una volta portato fuori dalla cella di contenimento, il proiettile ha smesso di muoversi e tutti gli altri effetti anomali sono cessati. Ciò ha permesso al personale di sicurezza di trattenere D-28126 e confiscare il proiettile ai fini di analisi ed esperimenti.

Il sangue era geneticamente simile a quello di D-28126, ma non identico. Le analisi balistiche del proiettile indicano che ha impattato contro della carne o un’altra superficie soffice, tuttavia D-28126 non è stato ferito in alcun modo.

Il proiettile è stato restituito al Classe-D prima dell’intervista.

Dr. Vanderbilt: Prima di tutto, dichiara il tuo nome per la registrazione.

D-28126: Sono Arturo Rosas… Uhhh Classe-D due-otto-uno-due-sei.

Dr. Vanderbilt: Benissimo. (Annota qualcosa sul suo taccuino) Va bene, Arturo, voglio che tu mi spieghi passo passo cosa è successo là dentro.

D-28126: Si è trasformato nel mio gatto- Un gatto… che io e mio fratello abbiamo aiutato da ragazzi. Riconoscerei ovunque la sua coda.

Dr. Vanderbilt: Sei sicuro che fosse il tuo gatto?

D-28126: Si.

Dr. Vanderbilt: Ovviamente ti deve mancare molto perché decidessi di mollare quello che stavi facendo.

D-28126: È per quello che mi ha detto. L’ho… sentito parlare con me. Molto piano. Quasi non lo sentivo, ma ha detto “Mi dispiace.”

Dr. Vanderbilt: Se era davvero il tuo gatto, di cosa avrebbe dovuto essere dispiaciuto?

D-28126: Era lui! Non mi sto inventando delle stronzate!

Dr. Vanderbilt: (Alza una mano) Non c’è bisogno di arrabbiarsi. Ammettiamo che sia il tuo gatto. Per favore, continua.

D-28126: Prima che finissi con voi. Poco dopo che mia madre aveva buttato me e m-mio fratello fuori di casa. Un gatto ci ha trovato. Era un randagio, ma gli abbiamo dato un poco del nostro cibo ed è rimasto. Mio fratello lo chiamò Duck, perché gli era piaciuto quel segno quando stavamo imparando il linguaggio dei segni assieme.

D-28126: (Fa una pausa) Ci ha aiutato a sopravvivere, lo abbiamo più o meno addestrato per essere un gatto terapeutico, sai? Mio fratello era sordo ed era già abbastanza difficile non avere una casa. Duck lo aiutava molto, fino… (D-28126 sospira e si strofina l’occhio) L’ultima volta che ho visto Duck è stato… è stato quando è venuto a cercarmi, non so come. Ma era sempre stato prima di tutto il gatto di Ricardo. Mi ha riportato al posto dove stavamo, c’erano poliziotti ovunque.

D-28126: Non ho mai potuto dire addio. Ero così arrabbiato e spaventato… Duck ha provato a consolarmi, ma gli ho tirato dei sassi. Non volevo; era soltanto una parte di me che o-odiava Duck per avermelo mostrato. Mi ha soffiato ed è corso via. (D-28126 tossisce) Ho visto tra le notizie qualche giorno dopo che “un maschio non identificato aveva minacciato un poliziotto”. Lui naturalmente temeva per la sua vita ed ha sparato. Eravamo solo due ragazzi che tentavano di sopravvivere. Ovviamente i giornalisti non si erano sprecati a fare domande, hanno subito iniziato ad elencare statistiche sulla violenza tra gang.

Dr. Vanderbilt: Dev’essere stata dura. Ma non sono sicuro di come ciò sia rilevante.

D-28126: (Urlando) Perchè quella cosa mi ha dato la possibilità di dire addio! Lei ha probabilmente dimenticato come ci si sente con la propria famiglia, ma quel proiettile era il cuore di mio fratello. Ho vissuto vicino a lui per anni. So com’era il suo battito dalle notti che abbiamo passato a cercare di tenerci caldi. O dalle volte che temeva che un poliziotto passasse nelle vicinanze, o come sussultava se lo svegliavo. E per quei pochi secondi per cui questo proiettile ancora batteva, ho potuto dire addio! Ho sentito il suo sangue scorrere sulle mie mani e ho potuto consolarlo…

Dr. Vanderbilt: Beh, spero che ora tu ti senta meglio.

D-28126: Non so se era tutto nella mia testa. Ma sapendo di tutta la roba strana che succede qui, sento- so che Ricardo poteva percepire che ero lì. Anche adesso, dieci anni dopo.

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