SCP-4840


voto: +7+x
blank.png
ParagonIT
Elemento #: SCP-4840
Livello4
Classe di Contenimento:
keter
Classe Secondaria:
none
Classe di Disturbo
ekhi
Classe di Rischio
avviso

header.png

SCP-4840


location-new.png

SCP-4840

Procedure Speciali di Contenimento: Poiché SCP-4840 è mobile, al momento è impossibile contenere la struttura in un solo posto. Le apparecchiature della Fondazione a bordo di SCP-4840 devono monitorare le condizioni del meteo e i meccanismi che propellono SCP-4840 per farla restare nell'area di esclusione stabilita, che al momento è una regione di circa 120 km2 nel circolo polare artico russo. Il coordinamento di queste operazioni compete ad Alyosha Yanovich, la capo progetto di SCP-4840, e all'attuale capitano della Squadra Speciale Applicata Ru-199 ("Squadroni Siberiani").

Le apparecchiature della Fondazione devono innescare fenomeni meteorologici che formino una spessa coltre nuvolosa intorno a SCP-4840. Qualora non sia possibile o la coltre nuvolosa si dissipi e se SCP-4840 diventa visibile, si devono attivare i generatori di nuvole a bordo finché le condizioni del meteo non diventano favorevoli alla formazione naturale delle nuvole. La SSA Ru-199 deve monitorare le popolazioni locali e accertarsi che non vi siano avvistamenti di SCP-4840. I civili che affermano di aver visto SCP-4840 devono essere portati al Sito-210 e amnestizzati.

Le squadre di contenimento devono sorvegliare SCP-4840-B e accertarsi che non dia segni di attività. Finora, l'entità è rimasta inerte.

Per via delle informazioni condivise da SCP-4840-A e la sua correlazione con altre anomalie, questo fascicolo è riservato all'autorizzazione di Livello 4 con restrizioni. L'accesso a questo fascicolo è limitato ai membri del personale senior assegnati a SCP-2254, SCP-4812, SCP-6666 e SCP-6765. A causa della potenziale intromissione dei membri del gruppo d'interesse "Insorgenza Rinata",1 è possibile accedere a questo fascicolo solo da terminali autorizzati.

Promemoria di Contenimento Aggiornato: Come da Protocollo 2513.99 della Fondazione, ora il contenimento di SCP-4840 è sotto la giurisdizione del Progetto PARAGON. Tutte le altre procedure speciali di contenimento preesistenti rimangono in vigore.

Descrizione: SCP-4840 è una grande2 città antica abbandonata che fluttua a 7,8 km3 sopra una regione disabitata della tundra siberiana. L'architettura della città fa presagire che, per quanto sembri più antica di qualunque civiltà nota, fu costruita con tecniche e materiali avanzati, tra cui numerose componenti (come le lampade a gas) che sarebbero state inventate solo millenni dopo.

SCP-4840 reca iscrizioni identificate come una lingua morta da parecchio tempo, la quale non appare in nessun altro insediamento antico al mondo. Decifrando i testi, i linguisti della Fondazione hanno stabilito che SCP-4840 si chiamava Audapaupadopoli, la cui traduzione approssimativa è "Città del Primo Padre". Le informazioni raccolte a SCP-4840 indicano che, in passato, la città contava 100.000 abitanti, anche se non vi sono prove dirette di qualunque avvenimento ne abbia causato il declino. Secondo le informazioni fornite da SCP-4840-A, l'unico abitante vivo di SCP-4840 (vedi l'Addendum 4840-3 per ulteriori informazioni), la popolazione della città se ne andò a poco a poco, in seguito alla perdita del suo primo e unico governatore. La società umana perse ogni ricordo di SCP-4840 in seguito a ciò, non importa se è avvenuto per cause naturali o sotto qualche influenza anomala.

SCP-4840 è suddivisa in quattro quadranti connessi da un grande snodo centrale. Sembra che ognuno dei quadranti rispecchiasse la specializzazione dei suoi abitanti: fabbri, ingegneri, contadini e artigiani. Ciascuno dei quattro quadranti ha il proprio centro di amministrazione, vicino alla sezione centrale. Lo snodo centrale contiene tre grandi templi di pietra4 con ornamenti di ferro, oltre a una grande sala più ampia e sfarzosa che forse fungeva da sede del potere. Il secondo tempio, il Tempio del Tramonto, è in rovina a causa di SCP-4840-B, l'entità che vi giace sopra.

sonofson.png

SCP-4840-A

Sotto questa sala, si trova una camera con un portone di pietra a cui solo SCP-4840-A può accedere. Gli individui che tentano di varcare la soglia dell'ingresso quando la porta è aperta percepiscono una tensione crescente che li pervade quando provano a entrare nella camera. Questa tensione è stata definita un senso di colpa e rimpianto sempre più spiacevole, la cui intensità basta a fermare chiunque si avvicini alla soglia. A tale sensazione si aggiungono spesso panico e ansia e l'unico modo per provare sollievo è allontanarsi dall'ingresso. Al momento, il contenuto della camera è ignoto (vedi l'Addendum 4840-3 per ulteriori dettagli).

Prima del 1933, SCP-4840 era resa invisibile e impercettibile tramite mezzi anomali. SCP-4840-A sostiene che ciò era dovuto alla sua influenza sulla struttura. Tuttavia, a causa di un cambiamento apparente nelle condizioni di SCP-4840-A, la città diventò visibile a occhio nudo e rilevabile con la strumentazione radar. Al fine di continuare a nascondere SCP-4840, sono stati installati dispositivi di occultamento video e generatori di coltri nuvolose e SCP-4840 è stata spostata in una località remota.

SCP-4840 è abbandonata, eccezion fatta per due entità: SCP-4840-A e SCP-4840-B. SCP-4840-A è un uomo anziano di corporatura media dall'etnia incerta. Le analisi genetiche di SCP-4840-A rivelano una probabile ascendenza mesopotamica, sebbene i suoi marcatori genetici non abbiano alcun legame ancestrale apparente. Ciò suggerisce che: o SCP-4840-A è un alieno sulla Terra o contiene materiale genetico precursore di Homo sapiens. SCP-4840-A parla molte lingue, tra cui l'inglese, il mandarino, il russo, il francese e lo spagnolo.

lancelot.png

SCP-4840-B

SCP-4840-A è in grado di controllare lo spostamento generale di SCP-4840. Inoltre, sembra che abbia un certo grado di onniscienza locale limitata: infatti, è al corrente di fatti accaduti molto lontano di cui sarebbe altrimenti ignaro; tuttavia, non sa scendere nei particolari o descrivere gli individui coinvolti nella maggior parte dei casi. Peraltro, SCP-4840-A è l'unico individuo che può entrare nella struttura sigillata sotto la Grande Sala di SCP-4840, che SCP-4840-A chiama "la Vecchia Biblioteca". Più avanti in questo fascicolo, sono elencati dettagli aggiuntivi circa questa struttura.

SCP-4840-B è un'entità gigantesca dai vaghi tratti umanoidi che giace immobile sulle rovine del Tempio del Tramonto. SCP-4840-B è alto 12,8 m ed è visibile solo tramite visori termici. Non mostra segni di movimento e SCP-4840-A sostiene che è morto, ma continua a emanare una quantità costante e invariata di calore. SCP-4840-B ha un torso umano, 6 gambe e 6 braccia rigonfie, ciascuna delle quali termina con un fermaglio di metallo grezzo affisso a una catena con un grosso mazzafrusto di ferro all'estremità. SCP-4840-B presenta un marchio simile a quello sul corpo di SCP-2254, il quale sembra una sorta di simbolo o sigillo.5

apollyon.png

Il sigillo sul corpo di SCP-4840-B

Addendum 4840-1: Scoperta

SCP-4840 fu scoperta dall'aviatore inglese George Dansen nel settembre del 1933, mentre volava da Londra a Oslo.6 Quando furono pubblicate le segnalazioni di una città fluttuante sopra il Mare del Nord, la Fondazione e il Conservatorio Reale per la Percezione Pubblica riuscirono a spargere informazioni che contraddicevano le dichiarazioni di Dansen: fu diffusa la storia di copertura che era ubriaco e in preda alle allucinazioni dovute all'altitudine.

Il primo contatto con SCP-4840 avvenne quando un equipaggio di ricercatori della Fondazione guidato dal capitano Francis Pike si avvicinò alla città in mongolfiera. Quando arrivarono, furono accolti da SCP-4840-A. Non furono mai trascritti verbali ufficiali di quella conversazione, ma il capitano Pike racconta la sua esperienza nel suo diario di bordo con la seguente nota:

Mentre ci avvicinavamo, potevamo vedere l'intera città che si stagliava davanti a noi: una meraviglia, come Roma su un'alta collina. Quando ci siamo avvicinati, abbiamo scoperto la verità. La città era abbandonata da tempo e, dove la rugiada e la luce mattutina facevano scintillare le strade e le torri di pietra, il sole di mezzogiorno ha rivelato le sue condizioni decadenti.

Però non è del tutto vuota. Quando siamo atterrati, abbiamo incontrato un uomo sulla settantina, o forse più vecchio, il quale ci ha accolti nella città, che chiama Audapaupadopoli. Si è presentato come il custode della città e ci ha portati nelle sue stanze. Abbiamo percorso il viale, tanto ampio e regale quanto le strade di Londra e altre città europee, e abbiamo visto la ricchezza di questo posto. Nonostante fosse abbandonata, la raffinatezza dei suoi edifici non aveva pari tra qualunque città abbia visitato in tutta la mia vita.

Siamo passati davanti a una struttura particolare: un tempio in rovina fatto di pietra smaltata di blu e arancione. Ho chiesto al vecchio cosa fosse successo lì e mi ha risposto che ci avrebbe spiegato tutto a tempo debito. Guardare quell'edificio mi dava una sensazione strana e inquietante, ma abbiamo proseguito verso la grande sala al centro della città e vi abbiamo cenato. È stato un pasto semplice ma sostanzioso e il vecchio ha espresso la sua gratitudine per la nostra visita. Gli abbiamo spiegato in breve cos'è la Fondazione e ci ha detto che lo sapeva già; che lo sapeva da tempo. Ha detto che nella città sono custoditi "antichi segreti" da tenere al sicuro.

Quando il vecchio parla, parla come un amico. Non riesco a capire perché; è strano, potrei dire di conoscerlo da tutta la vita. La sua presenza me lo fa percepire come un compagno fidato di cui sentivo molto la mancanza. Mentre il sole tramontava, ci ha portati in stanze abbandonate da molto tempo, in cui abbiamo potuto riposare. Sono splendide, pulite e molto più spaziose di quelle in cui dorme il vecchio.

Addendum 4840-2: Raffigurazioni e Iconografia

Gran parte di SCP-4840 reca le iscrizioni e la simbologia classiche della "città di Audapaupadopoli", ma vi sono delle eccezioni a questo tema: i tre templi al centro della città e la struttura sotto la Grande Sala. Sembra che buona parte delle raffigurazioni che decorano queste strutture si riferisca ad avvenimenti storici, gruppi e persone d'interesse e altre anomalie.

Tempio dell'Alba


temple1.png

Il Tempio dell'Alba

  • All'ingresso della sala principale, due bambini nudi stanno in piedi al limitare di un bosco, intenti a guardare l'orizzonte con sguardi agitati. Dietro di loro vi sono un lupo e un orso, in pose protettive. Sul muro di fronte a questo affresco, si vede un personaggio con una spada fiammeggiante appostato su una collina che sovrasta il bosco.
  • La sala principale è decorata con tre affreschi:
    • Sulla parete di fondo è dipinta un'alba splendente. Sullo sfondo si vede SCP-4840. In piedi davanti all'alba, vi è un uomo dorato affiancato da altri due, più un terzo separato dal trio. L'uomo impugna una lunga lancia dalla punta d'argento e indossa una corona luccicante. Nel cielo sopra di loro vola un drago bronzeo dagli occhi verdi. Accanto al drago, è scritta la frase "SAPRANNO CIÒ CHE È".
    • Sulla parete orientale è dipinta la scena di un'assemblea nella Grande Sala di Audapaupadopoli. L'uomo dorato dal murale più grande sta in piedi davanti a un trono e gli altri due personaggi stanno al suo fianco. In questa immagine manca il terzo personaggio. Di fronte all'uomo dorato sta un re che indossa una toga cremisi e una corona fiammeggiante, il quale porge la mano in segno di amicizia. Accanto a lui vi sono una donna nuda coperta da un serpente, un uomo fatto di metallo e uno stregone che indossa una toga viola. Vicino a loro si trovano altri personaggi.
    • Sulla parete occidentale è dipinto l'uomo dorato, seduto sul trono nella Grande Sala. Sopra la sua testa fluttua una corona di ferro con incise parole in una lingua ignota e decorata con un brillante gioiello bianco. Dietro l'uomo dorato si trovano numerosi personaggi imponenti e monolitici: uno fatto di acciaio e ingranaggi, uno fatto di carne e sangue, uno fatto di pietra e ghiaccio, uno fatto di stelle e un altro fatto di occhi. Davanti a loro fluttua una giovane donna con lunghi capelli bianchi e luminosi che indica verso sud.
    • Sulla parete meridionale non vi è un affresco, bensì un mosaico i cui tasselli compongono la frase "AFFINCHÉ IL MARE NON LI INGHIOTTISCA E LA LUNGA NOTTE NON SI AVVICINI".


Tempio del Tramonto


temple2.png

Il Tempio del Tramonto

  • Come il Tempio dell'Alba, il Tempio del Tramonto ha un ampio ingresso che conduce alla sua sala principale. L'ingresso contiene disegni dettagliati di città e borghi all'interno e nei dintorni di SCP-4840, oltre a una mappa di Audapaupadopoli. SCP-4840 è raffigurata con mura imponenti e circondata da borghi e villaggi più piccoli all'esterno. A est vi è un fiume su cui si trova un altro borgo e, lungo le sue sponde a nord e a sud, sono disseminate innumerevoli fattorie. Sopra il murale, accanto allo stesso drago bronzeo raffigurato nel Tempio dell'Alba, sta scritto "LE TERRE DEGLI UMANI". Una freccia stilizzata che punta a sud-est contiene la scritta "TERRE DEI RE DEL SANGUE E DEI NECROMANTI". Un altra freccia che punta a ovest reca la scritta "IL LONTANO E STRANO OVEST".
  • L'interno dell'edificio ha una struttura simile a quella del Tempio dell'Alba; tuttavia, a causa del corpo caduto di SCP-4840-B, gran parte della sala principale è stata distrutta. Un solo affresco è ancora visibile, assieme al margine di sinistra di un altro.
    • L'affresco rimanente raffigura l'uomo dorato con la corona di ferro che cavalca un cavallo bianco. Dietro di lui sono schierate legioni di uomini e donne armati di spade, archi e asce. Ai suoi fianchi si trovano due personaggi, forse gli stessi dagli affreschi nel Tempio dell'Alba. Il primo brandisce una spada nera, l'altro un'asta verde. L'uomo dorato impugna una lunga lancia d'argento con la mano sinistra. Di fronte all'uomo dorato, si ammassano nuvole temporalesche e si abbattono fulmini; più la tempesta è vicina alle mura crollate, più è drammatica. Dietro l'angolo delle mura vi sono raffigurazioni di piccoli umanoidi verdi che indossano abiti dai colori sgargianti. Ciascuno di questi piccoli umanoidi ha 6 occhi disposti in 2 colonne da 3.
    • Sul resto della parete sono raffigurati altri piccoli umanoidi verdi, assieme a qualcosa di enorme e screziato di grigio dietro di loro; tuttavia, la maggior parte del muro che raffigurava il soggetto di quell'affresco è crollata.
  • Sembra che il soffitto della struttura sia stato dipinto per combaciare col firmamento, sebbene gran parte di esso sia crollata e le stelle rimanenti non corrispondano a nessuna costellazione nota nel cielo moderno.


Tempio della Notte


temple3.png

Il Tempio della Notte

  • Il Tempio della Notte è il più piccolo dei tre, edificato sul lato opposto del cortile centrale, ovvero dall'altra parte della Grande Sala. Ha un solo piano, ma copre un'area molto più vasta degli altri. Secondo le informazioni condivise da SCP-4840-A, alcune porzioni del tempio scendono nel sottosuolo della città e forse interagiscono persino con la struttura sotto la Grande Sala.
  • L'ingresso del Tempio della Notte contiene raffigurazioni di entità visibili a malapena nello sfondo buio di una foresta di notte. Queste entità hanno gli occhi gialli e sembrano molto pelose, sebbene i loro volti abbiano visibili tratti umani. Ciascuno ha lo stesso scettro di legno decorato con una pietra rossa incastonata sulla punta.
  • L'interno del tempio è un labirinto di piccole stanze interconnesse. La funzione di queste stanze è ignota, ma molte di esse condividono la stessa raffigurazione di un gigantesco albero in mezzo alla foresta. La base dell'albero è circondata da luci rosse e sembra che ai rami siano appesi personaggi umanoidi. Al centro dell'albero vi è un grande organo rosso che si vede attraverso delle fessure nella corteccia. L'albero è circondato da torreggianti strutture di legno e pietra, ciascuna avvolta da spessi viticci cosparsi di grossi fiori rossi.
  • Altre raffigurazioni comprendono uomini e donne che vengono gettati in fosse comuni, bambini e animali che vengono bruciati, uomini che vengono deposti in bare di legno e bruciati vivi, scheletri legati agli alberi e piccoli umanoidi verdi che vengono stuprati e macellati dagli umanoidi più grossi dalla peluria folta.
  • La stanza centrale del tempio contiene una scala che scende sotto la struttura. Come il resto del tempio, la camera è illuminata a malapena da una fonte di luce ignota. A ridosso delle pareti, sono allineati lunghi sarcofagi di pietra. Gli individui che entrano in questa stanza segnalano di provare un senso di forte disagio e di sentire rumori di graffi provenire dall'interno dei sarcofagi. L'accesso alla scala sotto il tempio è bloccato a causa delle macerie e le rocce cadute, forse fatte crollare dallo stesso incidente in cui crollò il Tempio del Tramonto.
  • Durante l'ispezione del Tempio della Notte, una squadra esplorativa ha segnalato di aver trovato una stanza con una porta marchiata con l'emblema della Fondazione e, dopo averla aperta, i ricercatori sono riusciti a entrare in quello che sembrava un sito della Fondazione abbandonato, denominato Sito-00-00-00. Da allora, questa stanza non è stata più individuata nelle esplorazioni successive del tempio.
  • In diverse occasioni, SCP-4840-A ha affermato di non essere l'unica persona a SCP-4840 e che c'è qualcun altro, nel Tempio della Notte. Tuttavia, è riluttante all'idea di rivelare qualunque altra informazione su chi possa essere questo individuo ed è da notare che non lo si è mai visto entrare nel Tempio della Notte per alcun motivo.


Camera Sigillata


stairs.jpg

Le scale all'ingresso della camera sigillata.

  • La Grande Sala di Audapaupadopoli reca gran parte delle stesse raffigurazioni e iconografia del Tempio dell'Alba,7 ma la camera sigillata sotto di essa no. La piccola anticamera che contiene la porta sigillata è spoglia, a parte la raffigurazione di due personaggi sui battenti della porta stessa. Il personaggio a sinistra è composto da un unico perno verticale d'oro e d'argento con una pietra bianca e liscia incastonata al centro. Il personaggio a destra è solo un incavo in cui si inserisce il personaggio sull'altro battente. Il battente di sinistra è fatto di marmo bianco, ha i cardini di bronzo e rifiniture d'oro, mentre il battente di destra è fatto di ferro arrugginito.
  • Quando aprono la porta, gli individui nell'anticamera dichiarano di poter sentire qualcuno che parla con la loro voce da un punto imprecisato oltre la soglia.
  • SCP-4840-A afferma che "quella porta è un ingresso come tutti gli altri, fra questo posto e un altro. Al contrario di altri, è antico e i suoi gradini sono ben levigati. La luce del mondo ha abbandonato quel posto molto tempo fa e i comuni mortali non possono più andarci".

Addendum 4840-3: Intervista

La prima intervista a SCP-4840-A registrata fu condotta nel settembre del 1949 dalla dott.ssa Val Ostravich. Negli anni tra la scoperta di SCP-4840 e questa intervista, SCP-4840-A aveva risposto alle domande con parsimonia; spesso sembrava cauto e incerto, in presenza di soldati armati di fucile. Pertanto, la dott.ssa Ostravich parlò con SCP-4840-A da sola, in una stanza con solo il registratore.

SCP-4840-A: […] meraviglioso, e lo si può usare per risentire ciò che ho detto?

Dott.ssa Ostravich: Sì, certo. Ascolta.

[Il nastro si blocca per qualche istante]

Dott.ssa Ostravich: […] dopo, una volta che abbiamo tempo per revisionare la registrazione. Così non devo prendere note tutto il tempo o chiamare qualcuno che lo faccia per me.

SCP-4840-A: È molto impressionante. [indugia] Mi chiedevo quando avresti voluto parlare. Non una chiacchierata, un colloquio come questo. Volete sapere la verità.

Dott.ssa Ostravich: Cosa intendi?

SCP-4840-A: Siete cercatori di conoscenza, giusto? Mi ricordate mio fratello, credo. Era uno studioso, forse il più illustre della nostra epoca. Si sedeva a un tavolo davanti alle persone e coglieva tutto ciò che gli sarebbe mai servito sapere su di loro da uno sguardo. [sospira] Come lui, ti sei chiesta perché hai la persistente sensazione di essere al centro di qualcosa di molto più grande di te. Non è colpa tua: che ne sapevi? Sono passati miliardi di anni da quei tempi, ormai quasi tutti coloro che vivevano all'epoca non ci sono più. [indugia] Ma io c'ero.

Dott.ssa Ostravich: Miliardi di anni?

SCP-4840-A: O di più. Eravamo giovani come il mondo, come la creazione stessa. Vedemmo la divinità del ferro spargere le stelle fiammeggianti nel cielo e la divinità della carne tuffarsi sulla terra per infonderle la vita. Ero un bambino, quando il Serpente e il suo Fratello Oscuro posero le fondamenta di ciò che esiste e ciò che non esiste; assistemmo alla prima alba, quando il mondo iniziò a ruotare. [indugia] La verità che ho per te non è quella che ti aspetti, almeno credo. Forse la reputerai i fantasiosi farneticamenti di un vecchio demente e chi potrà biasimarti? Però, se mi concedi il tempo, ti racconterò come accadde.

Dott.ssa Ostravich: Come accadde cosa?

SCP-4840-A: L'inizio di tutte le cose. Il grande mistero.

Dott.ssa Ostravich: Scusa, non so cosa intendi.

SCP-4840-A: [ride] No, certo che no. Come potresti? Questo posto, questa città, è dove nascemmo. È qui che si realizzò tutto ciò che è, fu e sarà mai. Capisco che hai domande sulla città. Vuoi sapere i segreti che custodisce e vuoi sapere di Lancillotto. Le risposte si celano in questa storia, se mi concedi di raccontartela.

Dott.ssa Ostravich: Prosegui.

SCP-4840-A: [indugia] All'epoca eravamo in pochi, in un mondo di mistero infinito. La foschia della creazione avvolse questo pianeta per moltissimo tempo, ma in quella foschia scoprimmo tante grandi verità. Studiammo e osservammo e imparammo, per milioni e milioni di anni. Quando avemmo imparato ciò che potevamo, venimmo qui, in questo posto, e costruimmo questa città: Audapaupadopoli. La prima città. Qui, proprio qui, in questo punto, è dove venne alla luce ciò che È.

È. Così lo chiamavamo. Avete visto meraviglie incredibili, non ne dubito, ma ci sono sempre stati solo due veri dei. È e NON È. Non sono né esseri né idee. Sono verità. Ci sono le cose che esistono e quelle che non esistono. Quando l'opera di È fu compiuta, il residuo di quella verità diventò il Serpente, un essere il cui unico scopo è studiare ciò da cui ebbe origine e scoprire verità perdute su di sé. L'altro dio, NON È, era l'ombra di È. Nessuno dei due può esistere senza l'altro. NON È racchiude È, è la lunga inesistenza che si sporge fuori dal mondo e oltre. Insieme, sono la conoscenza più vera che ci sia: tutto ciò che è mai stato o non stato, tutto in una volta. Quando queste verità furono comprese per la prima volta, si creò questo mondo.

Dott.ssa Ostravich: Il Serpente? Il dio che venerano nella Biblioteca del Viandante?

SCP-4840-A: Proprio lui. Vedi, ai tempi c'era un ordine. C'erano mostri e demoni, ma erano mostri e demoni di questo mondo. Senza dubbio, ne avete incontrati molti. Altri mondi, quelli che si muovono con o contro il nostro, venivano tenuti separati e lontani. Potevamo sognarli, ma mai raggiungerli. Erano relegati alle menti e ai sogni degli uomini per sempre.

Lo strano popolo dell'Ovest fu il primo a nascere nel cosmo. Non nacquero sulla Terra come noi: si generarono dall'ultimo frammento scintillante di È ed erano più in sintonia di chiunque altro con la volontà di creazione. Rimasero nelle foreste buie, dove scrissero le prime canzoni; nonostante vivessero in un altro mondo, li sentivamo cantare.

Poi arrivammo noi, io e i miei fratelli, i primi uomini che videro coi loro occhi il mondo in cui erano nati. Le madri del mondo ebbero cura di noi, nella nostra infanzia: la lupa, l'orsa, la scrofa e la leonessa. Mentre crescevamo, imparavamo e ci demmo dei nomi. Vagavamo per il mondo, ci meravigliavamo dei suoi misteri e ci godevamo la vita che ci era stata data. Non provammo mai più la stessa serenità di quei primi anni.

All'epoca, uomini e donne dai poteri impossibili camminavano per le strade di Audapaupadopoli. Io e i miei fratelli, l'uomo dagli occhi di meraviglia, il re col mantello scarlatto, i draghi e signori del cielo, l'ambasciatore da Saturno e tanti altri. Il dio del ferro e la dea della carne si consultavano in queste sale, mentre il re dei sogni faceva la guardia di notte. Ma il più grande tra loro era il Primo Re degli Uomini.

Si chiamava Adamo El Asem; era bello e dorato. Poteva costruire montagne con le mani, attraversare le vaste pianure coi piedi e comandare il mare con la voce. La sua risata era leggera e potente, come il sussurro di una tempesta all'orizzonte, e aveva una lancia che poteva uccidere gli dei. Il suo sguardo scrutava attraverso il creato, fino ai mondi al di là. Lo chiamavamo così perché significava "Primo Uomo di È" e credevamo che fosse la forma fisica della gioia della creazione.

Ma in lui crebbe il primo vizio: l'invidia. Guardava il cielo e desiderava che fosse suo. Voleva di più persino mentre costruivamo Audapaupadopoli, la prima e più grandiosa città degli uomini. La sua portata si estendeva fino alla creazione stessa; fu il primo a spingersi oltre l'ordine del cosmo e sottrarre qualcosa a un altro mondo.

Era una corona. La prese da un altro universo, un'altra esistenza, e si proclamò il Re di Tutto Ciò che È. Adamo pose il suo trono in questo luogo, il posto in cui era venuto alla luce È. Era ancora bello e buono, ma desiderava sempre di più. Quel desiderio divenne la sua fissazione: non riusciva a pensare ad altro che al grande cosmo che esigeva di controllare.

Dott.ssa Ostravich: Avevi ragione: è una storia fantasiosa.

SCP-4840-A: Ti avevo avvisata! Non temere: le risposte che vuoi stanno arrivando. Ogni cosa a suo tempo.

Dott.ssa Ostravich: Va bene, continua.

SCP-4840-A: I primi a tradirlo furono i suoi figli. Il secondogenito invidiava la corona del padre e pretese che gliela tramandasse. Radunò un esercito e mise a ferro e fuoco le terre di suo padre; devastò il mondo degli umani con spade e torce, ma Adamo lo uccise e lo rinchiuse in una tomba di pietra nelle profondità della terra. Il primogenito parlò con fervore alle genti di quel mondo: ricorse al buonsenso e alla ragione per pretendere in eredità la corona del padre. I sudditi si inginocchiarono davanti al primogenito e lo venerarono come un dio, ma Adamo lo maledisse e lo condannò ad avvelenare la terra e i suoi seguaci. Il primogenito fu esiliato, costretto a vagare per le regioni desolate del mondo per sempre.

Infine, il terzogenito entrò nella stanza del padre mentre dormiva e gli sfilò la corona dalla testa. Fu il tradimento più grave, perché Adamo voleva bene al suo terzo figlio più che a chiunque altro. [indugia] Il terzogenito si defilò di nascosto, mentre il regno di suo padre cadeva in rovina. E mentre Adamo riduceva il mondo a una fumante landa desolata, sparimmo nell'ombra; i pochi che seguirono il terzogenito.

Scappammo e ci nascondemmo per mille anni, braccati da Adamo e dai suoi primi due figli. Bramavano la corona e avrebbero rivoltato il cielo e la terra per trovarla. Ma fu nascosta e tenuta lontana da loro finché non si ridussero a miti e leggende. Quando uscii di nuovo allo scoperto, il mondo era cambiato ancora. I campi erano fertili, le foreste erano rigogliose e il cielo era terso. Coloro che erano scappati con me avevano messo su famiglia e le loro famiglie si erano sparpagliate in giro per questo nuovo mondo. Coloro che scrissero di questo posto lo chiamavano "Europa Antica": il primo vero regno dei comuni mortali.

Andai a vivere nel regno di Harrian, un uomo benevolo con la passione per la conoscenza e desideroso di imparare. Lui e la sua famiglia erano buoni e gentili; ogni giorno, altre famiglie si stanziavano nelle sue terre. Io e Harrian trascorremmo parecchie ore a parlare dell'epoca prima dell'oscurità, delle strane meraviglie che avevo visto in tutto il mondo. I suoi figli si consultavano con me; erano tutti forti e nobili come lui.

Così gli affidai la corona di ferro di mio padre, Adamo, e lo battezzai Apollyon: il Re dell'Oscurità. Harrian costruì le sue grandi sale e i suoi grandi templi e biblioteche e, col tempo, l'intera Europa Antica si inchinò all'Alto Re. Quando Harrian morì e suo figlio Uvan ereditò la corona, me ne andai e partii verso est; tornai in questa città, la città di mio padre e dei miei fratelli. Potevo riposare per la prima volta da diecimila anni, e così feci.

Quando mi svegliai, il mondo era cambiato ancora. Gli ematomanti dell'Est, i Daeviti e il loro re folle Moros il Dannato, si erano armati contro l'Ovest e avevano combattuto mille sanguinose campagne militari. La casata di Apollyon, i discendenti del mio amico Harrian, avevano iniziato a farsi chiamare "i Re del Cielo" e stavano saccheggiando e conquistando tutti gli insediamenti e le signorie minori del continente. A ovest girava voce che un'altra specie, più antica degli umani e con armi ricavate dagli alberi e le radici, era uscita dalle foreste buie. Nel mondo infuriava la guerra. Sono queste le rovine che trovate e non riuscite a spiegarvi. Sono vecchissime e hanno perso di significato da molto tempo, ma queste guerre posero le fondamenta del mondo a venire.

Dott.ssa Ostravich: Sì, ci sono delle rovine. Cose sepolte che non siamo riusciti a spiegarci. Cose antiche; presumevamo di capirne il senso, prima o poi.

SCP-4840-A: È così? Interessante. [indugia] Mi nascosi nella città in rovina di mio padre, ma non ci volle molto prima che l'allora Re del Cielo mi trovasse. Si chiamava Xorus e radunò un esercito per marciare su Audapaupadopoli e pretendere che gli dessi la lancia di mio padre. Anche se l'avessi voluto, e non volevo, non avrei potuto farlo: quell'arma era scomparsa con mio padre, durante l'epoca buia del mondo. Quando glielo dissi, Xorus von Apollyon minacciò di radere la città al suolo per trovarla. Ma qui ci sono ancora segreti, grandi verità sigillate di sotto; così, per disperazione, invocai l'ultimo dei titani che un tempo vivevano nel mondo: il grande drago Bharata.8 Insieme, sollevammo la città e la portammo in cielo, così da dividerla per sempre dagli uomini che vivevano a terra. Spostai la città verso nord, fuori dalla portata degli umani e lontano dal giardino dell'Eden, dove un tempo aveva vissuto Adamo.

Dopodiché, osservai. Osservai per millenni, mentre i re si susseguivano e ciascuno portava avanti l'eredità insanguinata della sua dinastia, con la corona di ferro di mio padre sulla testa. Osservai mentre l'eroe daevita Gilgamesh uccideva l'unico figlio di Sarrus II a duello, nei campi di Jor-Salem. Vidi il temuto stregone Ultán El Mehtoh scatenare una pioggia di fuoco dal cielo per bruciare i primi figli dell'Est, finché non fu ucciso da Malus l'Iracondo, il nipote di Moros il Vecchio. Guardai Jorei von Apollyon traversare il mare per incontrare il re dei Figli della Notte e osservai, mentre veniva sepolto vivo per nutrire il cuore del loro orribile albero-dea. Osservai e aspettai, secolo dopo secolo.

Poi, quando Sarrus VIII traversò il mare per mettere a ferro e fuoco gli ultimi sopravvissuti del popolo strano, e quando suo figlio Sarrus IX attirò nel suo regno le Grandi Empietà per aver ucciso la loro principessa, osservai con immensa tristezza gli stenti del regno degli umani e i quattro tradimenti di Sarrus IX. I suoi cavalieri si sottomisero a dei abbietti e diventarono mostri e bestie. La Hire andò a ovest, Ogier a est, Ettore a sud e a nord andò Lancillotto, che era stato il pugno di ferro del re. Col tempo, trovò la strada per arrivare fin qui, nella città di mio padre.

Dott.ssa Ostravich: Hai già citato quel nome: Lancillotto. È lo stesso cavaliere dai racconti di re Artù?

SCP-4840-A: Col tempo, i tradimenti dei cavalieri diventarono leggende, poi qualcosa di meno. Alla fine, non rimase altro che quattro nomi che furono usati in altre storie. [ride] Ci sarà anche stato un cavaliere che sedeva alla tavola rotonda, ma non era questo. Quest'uomo era l'essere che avrebbero chiamato il demone Lancillotto.

Ecco chi è la creatura abbattuta che giace sulle rovine del tempio di mio fratello. Lancillotto avrebbe ridotto la città a un cumulo di macerie, ma in difesa di Audapaupadopoli vennero gli ultimi dei nostri alleati. Per settimane, il demone Lancillotto combatté il drago antico Bharata, il signore del mare Arturo, l'eroe Beowulf e Relivine, l'ultimo re di Daeva. Erano questi gli ultimi dei grandi eroi, dimenticati da tempo e scomparsi dalla storia. La battaglia costò la vita a tutti loro, finché non rimanemmo solo io e il drago. Col suo ultimo respiro, Bharata strappò il fetido cuore di Lancillotto e gettò la sua carcassa martoriata sul Tempio del Tramonto.

Con la morte di Bharata, ero solo. Gli unici rimasti erano i miei fratelli, che vagavano per il mondo in cerca della corona di nostro padre. Presumo che anche mio padre sia da qualche parte là fuori, se non sta marcendo nelle viscere della terra. La corona andò perduta, inghiottita dall'Empia Tenebra quando fagocitò Sarrus IX. La casata di Apollyon fu sterminata in una notte; e quando cadde l'ultimo regno dell'Europa Antica, i Figli della Notte traversarono il mare con le loro lunghe navi terribili, presero quello che potevano dal mondo degli umani e lo riportarono nelle loro sale buie ai margini del mondo. [indugia] Passò il tempo ed eccoci qua. Hai domande.

Dott.ssa Ostravich: Hai menzionato dei cavalieri. Cosa sono?

SCP-4840-A: Erano dei nobili fedeli alla casata di Apollyon. La Hire fu il primo a giurare fedeltà, poi Lancillotto, Ogier e un riluttante Ettore. Giurarono di servire il re fino alla morte, ma quando la maledizione del popolo strano li colpì, lo tradirono. Assunsero sembianze strane e grottesche: le fattezze di antichi dei Fae. Per il loro tradimento, Sarrus IX li dichiarò tutti dannati. Lancillotto aveva talento con la mazza, quindi le sue braccia si trasformarono e la sua mente si svuotò, salvo una spiccata brama di distruggere tutto. Il verso che faceva mentre superava le montagne ricordava una miriade di maiali urlanti.

Dott.ssa Ostravich: Ti rendi conto di quanto sembra ridicolo tutto questo, vero?

SCP-4840-A: Sì. Diffiderei di te, se mi credessi senza riserve. Ma ho tenuto nascosta gran parte del mondo vecchio per tutti questi lunghi anni. Assieme al mio corpo, è decaduta anche la mia capacità di tenerlo nascosto. Riesco a vedere La Hire che si muove di nascosto a ovest, mentre il nobile Ettore si agita nel sonno a sud. Lancillotto giace morto qui da molti anni, eppure non si raffredda. Perché? Dicono che l'Empio Adamantino è stato rivisto in cielo; fu lui che Lancillotto pregò per ricevere una forza travolgente. Qui si muove qualcosa, qualcosa che giace dormiente da molti lunghi eoni. Quindi mi serve il vostro aiuto. Ci credevano immortali, ma non vivrò in eterno, nonostante la mia longevità impossibile. Lo sforzo di sostenere questa città mi sfinisce: un giorno dovrete occuparvene voi, i figli e le figlie degli umani. Dovrete sorvegliare questi segreti.

Dott.ssa Ostravich: Hai menzionato questi segreti più di una volta. Quali segreti? Dove?

SCP-4840-A: Nella Vecchia Biblioteca. [indugia] Non stavo esagerando, quando te l'ho detto. Questo è il posto in cui si realizzò È. Fu qui che venne alla luce È. Mio padre costruì la sua dimora dove la più grande autorità di tutte le autorità si fermò nel principio di tutte le cose. Vi allestimmo la Vecchia Biblioteca e, al suo interno, è custodito il Primo Libro. [ride] Non è davvero un libro, ma forse è il modo più facile per descriverlo. Prima, hai citato la Biblioteca del Viandante, che appartiene al Serpente; è la più vasta raccolta di conoscenza di tutto il cosmo e si è estesa nello spazio e nel tempo, tra le dimensioni e tra le realtà. I testi in quelle sale descrivono È e tutto ciò che È. Non solo il Primo Libro descrive È, ma È. Detiene le verità più fondamentali, quelle mai concepite per essere capite dagli umani o dalle bestie. Il come. Il perché. Queste e altre verità. Sarò sincero: ho provato a leggere quel libro e apprendere quelle verità, ma senza successo. Un tempo credevo che, se ci fossi riuscito, avrei potuto rimediare ai torti del mondo, ma ero un bambino confuso e ignorante. Una volta, mi sono quasi perso nell'Altro Libro e ci sono invecchiato.

Dott.ssa Ostravich: L'Altro Libro?

SCP-4840-A: Nella Vecchia Biblioteca ci sono due libri: il Primo Libro e l'Altro Libro. L'Altro Libro è il libro di NON È. Anch'esso contiene delle verità, verità su cose che non possono essere. Verità inesistenti, oscure e antiche. Ora il mio sortilegio protegge la Vecchia Biblioteca, ma infine verrà il giorno in cui cederà. Ci sono persone che sanno cosa c'è qui e proveranno a trovarlo.

Dott.ssa Ostravich: Queste sono parecchie informazioni. Dubito che riuscirò a credere a tutto.

SCP-4840-A: Ti capisco. [indugia] Quando Sarrus IX seppellì l'ultima principessa del popolo strano, ella lo maledì con le tre Grandi Empietà: il Costrittore, l'Adamantino e la Tenebra. Attenti a quei tre: sono gli ultimi rimasugli di un popolo maledetto, un popolo che fuggì dai Figli del Sole con le loro spade di ferro e dai Figli della Notte coi loro sogni oscuri. Quando vedrete quegli orrori, ricordate le mie parole. Sono antichi, venuti al mondo ben prima dell'inizio della vostra storia. State attenti a loro e vedrete.

Dott.ssa Ostravich: Chi sei?

SCP-4840-A: Un tempo ero Set, fratello di Caino e Abele, figlio di Adamo El Asem, il Primo Uomo.

Dott.ssa Ostravich: Perché parli al passato?

[Silenzio]

Dott.ssa Ostravich: Scusa, non…

SCP-4840-A: No, tranquilla. [indugia] Ero un bambino, quando alzai lo sguardo al cielo notturno di un universo giovane e chiesi a mio padre una stella tutta mia. Tese la mano e ottenne una corona di ferro per me, e in quella corona instillò la cattiveria che risiede nell'animo umano. Condusse mio padre alla follia, i miei fratelli al massacro e il nostro regno alla rovina. Senza quella corona, forse Sarrus VIII non avrebbe traversato il mare. Senza la corona, forse la dinastia di Harrian non sarebbe stata in grado di respingere i Figli della Notte quando approdarono sulle coste dell'Europa Antica. Non c'è niente di più odioso e abominevole di quella corona. È il seme alla radice del male; ed era un dono per me. No, ero Set un tempo. Ho perso il mio nome.

Addendum 4840-4: Intervista

La seguente intervista è stata condotta da O5-1.

O5-1: Scusa se ti tengo sveglio fino a tardi, amico mio.

SCP-4840-A: Non ti preoccupare. So che il mondo si muove in fretta, fuori da questo posto. Un vecchio come me può concedersi di dedicarti qualche momento.

O5-1: Come stai?

SCP-4840-A: In verità, sono stanco. Sono qui da moltissimo tempo. La mia gioventù è trascorsa e mi sto indebolendo. Le preghiere che un tempo recitavo per seppellire i segreti del passato sono poco più che il sussurro di un'eco lontana. Mi rimane poco da vivere.

O5-1: Capisco. Stiamo preparando piani d'emergenza per quando succederà: vogliamo sollevarti da questo fardello il più possibile. Inizieremo a spostare la città entro i prossimi mesi. In questo momento, il nostro personale sta lavorando ai preparativi della sua sede definitiva.

SCP-4840-A: Questo mi rincuora, grazie. [indugia] Ma non sei qui per parlare di questa città, vero?

O5-1: No.

SCP-4840-A: Allora dimmi ciò che pensi, coraggio.

O5-1: Voglio sapere di più su tuo padre.

SCP-4840-A: Ah. [indugia] Quando raggiunsi la maggiore età, mio padre era già una leggenda agli occhi del nostro popolo. Dicevano che aveva trascorso un secolo vagando da solo per il mondo, a compiere miracoli e scacciare gli antichi orrori dalle sue terre. Si diceva che aveva costruito Audapaupadopoli sulla collina dell'Eden e che aveva sostato nel giardino durante il crepuscolo di quei primi anni, quando le stelle erano ancora brillanti nel cielo. Fu nel giardino che conobbe la prima donna: Lilith, la madre delle nazioni. Mio padre scelse i loro primi due figli come suoi viceré. La prima generazione di abitanti di Audapaupadopoli erano i figli di Lilith, la quale però se ne andò e scomparve nei luoghi bizzarri del mondo.

O5-1: Chi era tua madre?

SCP-4840-A: Si chiamava Eva, la figlia del paradiso. Non nacque né da Lilith né dagli dei. Derivava del tutto da mio padre, che si strappò una costola dal petto e ci generò mia madre. Ero il suo unico figlio e il travaglio della mia nascita la indebolì moltissimo. Morì poco tempo dopo: non l'ho mai conosciuta.

O5-1: Com'era tuo padre?

SCP-4840-A: Il tempo mi ha offuscato la memoria. Ricordo ben poco di mio padre, ma ricordo i sentimenti. Stargli vicino era come un giorno estivo e la sua voce era musica. Era taciturno. Mi dissero che non era sempre stato così, ma la perdita di mia madre l'aveva rabbuiato. Comunque, quando rideva era il fragore di un tuono radioso, e quando si infuriava era un uragano.

O5-1: Cosa lo faceva infuriare?

SCP-4840-A: Oh, era… [indugia] ricordo tre occasioni in cui mio padre si arrabbiò. La prima, quando frantumò il dio di ferro Mekhane, il suo stesso padre, per aver tentato di usurparlo, e poi… ah, quando mio fratello…

O5-1: Cosa c'è?

SCP-4840-A: Vi ho raccontato dei miei fratelli: si ribellarono e insorsero per reclamare la corona di mio padre. Quello che non vi ho detto… ah, la paura mi attanaglia ancora oggi! Forse è il ricordo più vivido che ho di mio padre. Vi ho detto che mio padre rinchiuse mio fratello Abele per la sua insolenza. Era una bugia. La verità è che fu un atto di compassione. Nella pianura ai piedi della collina dell'Eden, dove Audapaupadopoli si trovava in origine, i figli e le figlie dei miei fratelli si scontrarono in battaglia. Bramavano entrambi la corona di mio padre e non desideravano altro. Adamo li aveva banditi dalla città tempo addietro, e allora ci abitavamo solo io, lui e fantasmi. Nel mezzo della battaglia… ah…

[Silenzio]

SCP-4840-A: Ci fu un breve intervallo nello scontro. Abele uscì dal suo accampamento e offrì la pace a Caino: propose di cessare il conflitto. Ma Caino era pervaso dalla malizia e, in quel momento, raccolse una pietra da terra e uccise Abele. Gli sfondò la testa e si dichiarò il sovrano legittimo dei cieli e della terra, l'unico erede della corona di suo padre. Ma poi pianse, fu colto da una terribile disperazione per ciò che aveva fatto. Consegnò il cadavere di mio fratello davanti ai cancelli di Audapaupadopoli e chiamò mio padre. Adamo… [indugia] fece a pezzi Caino, strappò le braccia con cui aveva ucciso nostro fratello e le gettò in pasto ai lupi, dopodiché scagliò una maledizione su di lui. Lo condannò a vagare per il mondo in eterno, a rendere sterile il suolo che calpestava e ad avere una memoria indelebile, così che non dimenticasse mai il panico nello sguardo di Abele mentre gli sbatteva quella pietra in testa.

[Silenzio]

SCP-4840-A: Quando mio padre resuscitò Abele, mio fratello era cambiato. Il suo spirito era stato diviso dal corpo e, quando fu ricongiunto con esso, un odio terribile colmò il vuoto che si era formato. Mio padre deplorava ciò che era diventato il suo secondo figlio, così lo mise in una cripta di pietra dove avrebbe potuto odiare per sempre. Ma devi credermi: anche se era disperato, mio padre era più terrificante che mai. Gli dei stessi tremarono alla sua vista in quelle ore, come me.

O5-1: Cos'è successo a tuo padre?

SCP-4840-A: Vorrei tanto saperlo. Dopo che Abele fu ucciso, sapevo che ci sarebbero stati altri fratelli che avrebbero potuto uccidersi tra loro per reclamare la corona di mio padre; così la rubai e fuggii. I miei figli vennero con me e ci nascondemmo come insetti. Fu la terza volta che avvertii la furia di mio padre, una furia da cui non c'era scampo. Era una fiamma, un rogo che scaturiva da lui come una tempesta e che allontanò i pochi rimasti dalla collina dell'Eden. Ma resistemmo e, dopo più o meno cento anni, si placò e tornò nelle sue sale vuote. Rimasi nascosto per molto tempo dopo la sua scomparsa, ma sentivamo delle storie. Storie di moltitudini oscure a bordo di lunghe navi, di un re danzante sotto una stella rossa e che mio padre li aveva affrontati da solo. Tempo dopo, venni a sapere dei Notturni e dei loro padroni, le Fate. Non avrei mai creduto che al mondo esistesse una potenza in grado di annientare Adamo El Asem, eppure è scomparso.

O5-1: Sembri incerto.

SCP-4840-A: Non è niente. In un'altra epoca, ci fu un periodo in cui sognavo di sentire la voce di mio padre che urlava dalle fondamenta del mondo, ma quei giorni sono passati. Quel poco che rimane del lascito di mio padre è un'ombra che passa prima dell'alba.

O5-1: Capisco. [indugia] Sappiamo dov'è tuo padre.

[Silenzio]

O5-1: Non sto mentendo, lo giuro.

SCP-4840-A: È impossibile. Lo smembrarono.

O5-1: Sì, è vero. Ma l'abbiamo trovato lo stesso. Oggi sono venuto da te perché mi serve il tuo aiuto, Set. Al mondo c'è chi ci considera il nemico, che reputa il nostro compito abominevole in un modo o nell'altro. Una di queste persone è un uomo che un tempo mi considerava un amico, ma ora… be', non importa. Sa di tuo padre e dov'è. Potrebbe persino sapere altro. Ho paura delle sue intenzioni e di cosa è capace. Ci serve il tuo aiuto.

SCP-4840-A: Lo avrete, per quanto mi è ancora possibile. Sì, vi aiuterò.

O5-1: Bene. Una volta che avremo spostato questa città nel posto designato, ti manderò a chiamare. Noi quattro dovremo parlare di ciò che dovremmo fare delle nostre scoperte.

SCP-4840-A: Noi quattro? Vuoi… vuoi dire i miei…

O5-1: I tuoi fratelli, Set. Siete stati tutti soli per troppo tempo e avremo bisogno di tutti voi.

Salvo diversa indicazione, il contenuto di questa pagina è sotto licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 License