SCP-4036
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Elemento #: SCP-4036

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La bandiera ufficiale di SCP-4036

Classe dell'Oggetto: Keter1

Procedure Speciali di Contenimento: SCP-4036 deve essere circondata da un perimetro che copre 120.000 km2, mantenuto dalla marina della Fondazione in collaborazione con le truppe pacificatrici delle Nazioni Unite per impedire a qualunque istanza di SCP-4036-1 o merce di entrare o uscire dal perimetro. Se oggetti o persone tentano di varcare il perimetro, devono essere neutralizzati e i loro resti devono essere trasferiti al Sito-004, in Indonesia.

Gli agenti operativi della Fondazione devono infiltrarsi nelle istituzioni politiche, militari, religiose e culturali di SCP-4036. Questi agenti operativi devono acquisire informazioni sulle faccende in corso, potenziali operazioni ai danni della Fondazione, e sovvertire le potenziali operazioni all'interno di SCP-4036. Per tutto il tempo, almeno 1 abitante di SCP-4036 su 50 deve essere un agente operativo della Fondazione o un'istanza di SCP-4036-1 fedele alla Fondazione.

Nel caso di un'operazione militare su vasta scala ai danni della Fondazione da parte di SCP-4036, si deve attuare l'operazione “Giglio Nero”. L'operazione “Giglio Nero” si deve mettere in pratica soltanto nell'eventualità in cui (A) SCP-4036 non può più essere contenuto senza uno scenario XE-“Sipario Alzato”, (B) dei vasti territori non vengono restituiti alle rispettive nazioni e (C) SCP-4036 sbaraglia le forze della Fondazione fino a lasciare quest'ultima del tutto indifesa.

Al momento, l'atteggiamento del presidente di SCP-4036 nei confronti della Fondazione è stato conciliante, privo dell'ostilità tipica delle amministrazioni o dei governi precedenti. Tuttavia, a causa dell'attuale contesto della Fondazione e della possibilità che il presidente venga estromesso prima che si possa giungere a una soluzione permanente, i rapporti diplomatici sono rimasti invariati. Le procedure speciali di contenimento sono rimaste in vigore, qualora un presidente e un gruppo legislativo anti-Fondazione prendano il controllo dell'apparato governativo.

Descrizione: SCP-4036 è una piccola repubblica teocratica unitaria situata in un arcipelago nella Polinesia sud-orientale, con un raggio di 300 km e un'area di 100.000 km2. I cittadini di SCP-4036 la chiamano “Repubblica Adytita della Polinesia”. In precedenza, era sotto il governo autocratico della PdI-432 (Norman Taylor): fu al potere dal 1857 al 1862, l'anno in cui fu assassinato da gruppi locali appoggiati dalla Fondazione. Prima di allora, SCP-4036 era una nazione militarista che combinava la tecnologia dell'epoca industriale ad armi biologiche per creare una milizia mobilitata. SCP-4036 controllava circa 3/10 della Polinesia, la maggior parte dei suoi possedimenti si trovava in località dalla popolazione scarsa. Le autorità attuali di SCP-4036 hanno rinnegato il suo fondatore, la PdI-432, e la sua politica imperialista.

La popolazione di SCP-40362 è per la maggior parte anomala: le stime attuali oscillano tra 5 abitanti su 10 e 8 su 10. Le statistiche del governo dichiarano che circa 16 abitanti su 25 sono anomali sebbene, a causa di una mancanza di revisioni paritarie, non sia noto se ciò rappresenti la popolazione di SCP-4036. Gli abitanti anomali nascono con la capacità di manipolare la carne.

La religione nazionale di SCP-4036 è il sarkicismo; le statistiche ufficiali indicano che tutte le istanze di SCP-4036-13 aderiscono al sarkicismo, anche se ci sono piccole minoranze cristiane e islamiche nell'arcipelago. La Costituzione di SCP-4036 permette la libertà di culto, però quasi tutte le istanze non sarkiche professano il loro credo in segreto per evitare l'emarginazione sociale e politica.

La società di SCP-4036 è in gran parte rurale e gli abitanti sono perlopiù concentrati nelle poche zone urbane. Gli edifici di questi centri abitati variano da normali strutture di calcestruzzo a costruzioni in materiali biologici. Dal punto di vista economico, SCP-4036 si basa sull'agricoltura umana e animale, sull'artigianato e sulle piantagioni di tabacco. Il commercio è impossibile, poiché SCP-4036 è contenuta dalla Fondazione. Il governo di SCP-4036 controlla 3/5 dell'economia, mentre il resto è di proprietà privata o messo in comune.

Il governo di SCP-4036 è diviso in tre settori: legislativo, esecutivo e giudiziario.

Il settore legislativo di SCP-4036 è diviso in tre camere: la Camera dei Rappresentanti, il Senato e il Consiglio dei Karcisti. Al momento, la Camera dei Rappresentanti comprende 100 rappresentanti, ciascuno dei quali rappresenta 100 cittadini. Il Senato è composto da 10 delegati, ciascuno dei quali rappresenta 1000 cittadini. Entrambe le camere vengono scelte per voto di maggioranza da ogni distretto. Il Consiglio dei Karcisti è un gruppo di 20 individui che rappresentano il principale corpo religioso del governo, la Chiesa della Repubblica, di cui tutti i cittadini fanno parte. Questa camera è composta da individui selezionati di persona dal Consiglio dei Karcisti. Un disegno di legge può passare in due modi: (A) venendo approvato dal 60% dei membri del Senato e della Camera dei Rappresentanti o (B) venendo approvato dal Consiglio dei Karcisti con un voto di maggioranza, anche se una camera esprime un rifiuto unanime della proposta di legge.

Il settore esecutivo è composto dal presidente (eletto per voto popolare) e dal suo gabinetto; entrambi governano per un mandato di 5 anni, senza possibilità di rielezione. Tutte le posizioni del gabinetto devono essere approvate dal Consiglio dei Karcisti per voto di maggioranza o dal 60% del Senato e della Camera dei Rappresentanti.

Il settore giudiziario è costituito dalla Corte Suprema della Repubblica, composta da 6 giudici a vita che vengono scelti dal presidente e approvati per maggioranza semplice dal Senato e la Camera dei Rappresentanti.4

La società di SCP-4036 è una combinazione tra le credenze proto-sarkiche, la modernità (con una forte attenzione al patriottismo civico e religioso) e la tecnologia contemporanea. L'opinione pubblica dà molto valore alla venerazione del Gran Karcista Ion, nonché all'innovazione tecnologica. I dispositivi elettronici e digitali sono popolari tra le istanze di SCP-4036-1: la maggior parte di essi proviene dal contrabbando o dal traffico di alcolici. Tuttavia, il popolo fa anche uso di macchinari biologici, soprattutto i ceti più bassi. I macchinari biologici sono spesso reputati inferiori alla tecnologia elettronica e digitale e spesso vengono usati quando le opzioni non biologiche non sono disponibili. Di solito, i ceti più bassi non sono in grado di comprare i prodotti, dunque se li costruiscono da soli.5

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La PdI-432 (a sinistra) e la PdI-433 (a destra), il primo e il secondo presidente di SCP-4036

Anche se nella società di SCP-4036 è presente la stratificazione sociale, ogni individuo ha diritto a una quantità adeguata di cibo e cure mediche. La sanità di SCP-4036 è la più economica di tutto il mondo. Tuttavia, è probabile che ciò sia dovuto più all'abbondante manipolazione biologica e alla fabbricazione praticata dagli abitanti che a qualsivoglia superiorità del sistema sanitario del governo locale.

Prestare servizio militare o partecipare al servizio civile è obbligatorio una volta che un cittadino compie 19 anni. Gli individui devono trascorrere del tempo nelle forze armate locali per 2 anni prima del congedo, oppure prendere parte al servizio civile per 16 mesi. La maggior parte dei cittadini sceglie quest'ultima opzione.

Il sentimento patriottico e quello religioso coincidono spesso con un altro, nella cultura di SCP-4036: Klavigar Saarn è spesso associata a madama Adytum, la personificazione di SCP-4036; di norma, le preghiere si recitano dopo il saluto alla bandiera di SCP-4036. Tutti i presidenti di SCP-4036 hanno dichiarato una notevole fede nel sarkicismo. La maggioranza delle istanze di SCP-4036-1 crede che non si possa essere cittadini di SCP-4036 se non si è anche sarkici. La milizia di SCP-4036 usa spesso il sigillo di Klavigar Orok, al quale si attribuiscono la guerra e la dominazione.

Al momento, SCP-4036 è confinata a circa 300 isole e non ha il permesso di espandersi oltre questi confini. Benché non si sia mai concluso un trattato o un accordo cooperativo ufficiale tra la Fondazione e SCP-4036, nessuna delle due parti ha mai tentato di interrompere lo stallo.



Storia

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Il generale [REDATTO] Bowe, intorno al 1854

Introduzione di SCP-4036: la sua storia, il suo contenimento e i suoi abitanti.

[…]

La Fondazione scoprì SCP-4036 mentre la repubblica invadeva l'Isola del Nord della Nuova Zelanda. C'erano segnalazioni di una potenza militare non identificata che seminava il caos sulle isole più piccole e meno abitate della Polinesia sud-orientale. Tuttavia, in mancanza di prove sostanziali, furono scartate.

Dopo l'invasione dell'Isola del Nord nel giugno del 1861, la Fondazione non poté più ignorare quella dichiarazione di guerra. In una sola giornata, l'isola cadde sotto il controllo di SCP-4036 e i suoi 5000 soldati, con un totale di 200 morti. A quel punto, la Fondazione dichiarò che SCP-4036 aveva la massima priorità in quella regione.

[…]

Verso la fine di giugno, la Fondazione chiese e ottenne che si istituisse una coalizione internazionale tra la Spagna, il Giappone, l'Olanda, la Francia e il Regno Unito per affrontare questa minaccia distruttiva e, per estensione, per interesse coloniale.

Sotto la guida del generale Bowe nell'Isola del Sud della Nuova Zelanda, la coalizione iniziò a costringere SCP-4036 a ritirarsi. Tuttavia, nonostante lo scenario suggerisse l'opposto, SCP-4036 fu in grado di sventare molteplici tentativi della Fondazione di invadere il territorio conquistato. La tentata invasione dell'Isola del Nord fallì e la coalizione subì circa 1000 perdite, soprattutto giapponesi e inglesi. Ogni tentativo di occupare le poche aree isolate che SCP-4036 controllava fallì, perché non si riusciva a capire le tattiche militari di SCP-4036.

[…]

Tuttavia un individuo, la PdI-433 (Ohashi Hachigoro), sapeva come aiutare. Era il vicepresidente di SCP-4036 e il capo dei suoi affari religiosi, dunque capiva la cultura di SCP-4036 meglio di chiunque altro, persino meglio di Taylor.

Scrisse una lettera a O5-2, che era stata un'amica di Ohashi prima che si unisse a Taylor, e offrì alla Fondazione informazioni quasi illimitate sulle operazioni militari di SCP-4036, le sue tattiche, le sue debolezze e i suoi gruppi di rivoltosi, se fossero stati riforniti d'armi. Era un aiuto di cui la Fondazione non poteva fare a meno e l'unica richiesta di Ohashi fu che SCP-4036-1 (la popolazione) rimanesse incolume.

Su un'isola remota vicino alla capitale di SCP-4036, la Fondazione consegnò vari armamenti a Ohashi e ai suoi gruppi di ribelli.

[…]

Comunque, il fattore decisivo fu la battaglia dell'Isola del Sud.

La battaglia cominciò il 13 ottobre, quando dozzine di navi d'osso furono avvistate all'orizzonte. I loro scafi, composti da femori, rendevano quasi impossibile il cannoneggiamento. Inoltre, avevano occhi incorporati in ogni parte delle imbarcazioni, dunque l'abbordaggio era impensabile.

Mentre preparava la difesa dell'isola, il generale Bowe ordinò ai soldati di mantenere la posizione.

In realtà, dietro le quinte, aveva un altro piano. Quando il Comando O5 gli concesse l'autorizzazione di Livello 5, ebbe accesso a informazioni che un generale normale non avrebbe mai potuto scoprire. Tra queste c'era la SSM Theta-1 (“Falchi di Guerra”). Formata durante la guerra civile della Fondazione del 1814, questa squadra speciale mobile era composta da soggetti anomali reclutati fra persone d'interesse, membri del personale e anomalie che avevano dimostrato di essere fedeli alla Fondazione. Nei tempi di crisi, fungevano da agenti operativi, medici, altera-memoria e spie. Erano un asso nella manica.

Così, quando il generale Bowe ordinò loro di distruggere la flotta, obbedirono più che volentieri. Con un'esplosione taumaturgica dal cielo, la flotta di carne fu spazzata via.

[…]

Verso la fine del 1861, SCP-4036 fu sconfitto del tutto.

Non solo, la repubblica era sul punto di collassare. Ohashi approfittò dell'occasione datagli dalla battaglia dell'Isola del Sud: ordinò ai suoi gruppi di ribelli di cogliere l'attimo e attaccare la capitale.

Nell'arco di due mesi, dall'inizio di dicembre alla fine di gennaio, la capitale era in rovina. Alla fine degli scontri, la popolazione urbana era crollata da 20.000 a 3000 abitanti. Nonostante la distruzione di massa, Hachigoro ne uscì vincitore e si autoproclamò presidente di SCP-4036, quindi esigé le elezioni della Camera dei Rappresentanti, del Senato e della Chiesa, in cerca di delegati.

[…]

Quando Taylor si rese conto di non avere più niente da perdere, tentò un ultimo assalto alla capitale. Radunò i pochi uomini ancora fedeli a lui, marciò sulla città e ordinò al suo ex socio Hachigoro di arrendersi: gli promise che, se l'avesse fatto, l'avrebbe perdonato.

Ohashi, invece, massacrò il suo pugno di uomini. Taylor si consegnò e si rinchiuse nella sua cella privata.

Ohashi sapeva che Taylor era merce di scambio.

[…]

Tuttavia, alla coalizione non serviva merce di scambio. Grazie alla SSM Theta-1, la maggior parte della popolazione era stata pacificata e i danni erano stati coperti. La coalizione aveva riavuto indietro le sue colonie con danni irrisori: sarebbe bastato.

Invece no. La Fondazione, ancora convinta che il contenimento non fosse compiuto, chiese alla coalizione di invadere l'isola. La coalizione, però, non conosceva le politiche della Fondazione e non era disposta a pianificare un'occupazione del territorio anomalo. Non avevano intenzione di mettere alla prova la milizia locale, dopo aver rischiato la sconfitta un mese prima.

Neppure Ohashi era disposto a collaborare. Si rifiutò di ammettere rappresentanti della Fondazione sull'isola e ordinò ai suoi soldati di arrestare qualunque agente della Fondazione fosse sbarcato. Siccome non aveva modo di opporsi, la Fondazione ricorse al contenimento di SCP-4036.

SCP-4036 è tutt'oggi il più grande fallimento della Fondazione.


Attualità

Seguono degli estratti da interviste a istanze contemporanee di SCP-4036-1. Queste registrazioni sono state effettuate da investigatori della Fondazione, sotto la copertura di giornalisti con sede nella capitale di SCP-4036.

«Sì, io… ehm… sì, parlo inglese. Non me la cavo al meglio, visto che è la lingua dei… ehm… superiori? Credo che sia la parola giusta. Ripeto, il mio inglese è scarso, quindi mi scuso per le parole sbagliate. Sì, sono giapponese, ma non ci sono mai stato. A volte mio padre parla del Giappone, ma io… ehm… non… ehm… non so niente della cultura o altro. Parlo in inglese il meno possibile. Solo quelli della città lo usano. Noi usiamo la lingua tradizionale, quella con cui i nostri antenati pregavano Ion, prima che ci tagliasse fuori. Eh? Ah sì, il Gran Karcista Ion ci ha tagliati fuori dalla carne perché usiamo il metallo. Ora vaghiamo nell'oscurità»

«Non usiamo quelle macchine. Usiamo la carne e le ossa, come abbiamo sempre fatto e faremo sempre. Ogni volta che tengo in mano uno di quegli arnesi, mi sento la pelle sporca, come se uno spirito mi massaggiasse la pelle e lo scalpo: mi mette a disagio. Mi mette a disagio anche parlarne. Oh, sì, molti contadini qui non li usano, ma è più perché sono poveri che per le loro credenze»

«Se non sono la cosa peggiore che abbia mai visto, le fogne ci vanno molto vicine. Anche i tubi sono vivi, come vedete. Crescono e si espandono verso l'esterno e a noi tocca incoraggiarli ad andare nella direzione giusta, vedete? Tagliamo un paio di arti qua e là. Certo, urlano e stridono, ma devono trasportare i nostri scarti nella direzione giusta, capite? Ma non è la parte peggiore, secondo me. Il peggio sono i raduni di senzatetto sotto la città. Non ci prendiamo la briga di recuperare gli arti tagliati: ci pensano i senzatetto a mangiarli. Ah, sì, quei tubi sono pieni dei nostri scarti. Non so quanto un uomo debba essere disperato, per mangiare carne ricoperta di piscio e merda, ma di certo so che è un atto di disperazione»

«La Fondazione SCP è una calamità. Trovo che la retorica del nostro presidente sia amorale e, forse, pericolosa. Non conosce la nostra storia? Il nostro passato? Non capisco come abbia potuto riallacciare i rapporti con loro, è come ficcare il cazzo in un vespaio: è divertente per un minuto o due, poi arrivano le punture. È spiacevole e basta»

«Presidente? Io, ecco, no guardare cosa fa. Scusa, inglese no mia lingua. Io americano, credo, ma no molto. Sapere poco giapponese, ma usare lingua tradizionale: più vicina a Ion. Io credere che gente di città pensare troppo a metallo e tecnologia e poco a nostro salvatore Ion, ma io no decidere. Noi tutti assorbiti in suo corpo dopo morte lo stesso»

«Non penso che i cristiani e gli islamici meritino quello che è successo, ma è innaturale che siano qui. È contro natura che una religione europea o asiatica si trovi sulla nostra isola: si espande lontano e in fretta, così al di là dello sguardo del nostro governo che mi sembra un pericolo per la nostra società. Dunque, sono contraria a tutto ciò che è capitato loro sempre e comunque, ma dovrebbero davvero stupirsi di quello che sta succedendo? Non sono regolati e fanno troppo contrasto con la nostra cultura! In fondo, siamo una nazione sacra, fondata sul credo e il volere di Ion, non di Gesù o Maometto. No, no, niente violenza, la aborro: voglio solo una purificazione pacifica dell'isola, tutto qui»

«Una volta ho dato un'occhiata nella giungla. Ho sentito i loro mormorii, le loro grida. Ho preso il fucile e ho viaggiato a piedi. Mi aspettavo di incontrare una o due persone, non una dozzina di tizi che indossavano filamenti di carne come vestiti. Portavano i simboli dell'accapamento di un capo guerriero, così ho iniziato ad allontanarmi, ma sono caduto in una fossa. Sentivo che c'erano dei cadaveri; tanti cadaveri. Forse un centinaio. Tutti putrefatti, pieni di vermi e larve.

Il tonfo della mia caduta ha attirato la loro attenzione. Ho caricato il fucile a pompa e mi sono nascosto sotto i cadaveri; ho pregato il salvatore Ion di perdonarmi e proteggermi da quei barbari. Parlavano nella lingua tradizionale. Uno ha punzecchiato il corpo della donna sopra di me: sentivo la puzza. Non aveva più gli occhi, solo due bulbi vitrei. La conoscevo: era stata una madre, una sorella, una moglie.

Ho sbirciato fuori e ho visto che avevano armi di carne; dai loro dorsi spuntavano aculei rossi e neri, la loro pelle si muoveva e si vedevano le ossa e gli organi sotto. Ho mirato a uno di quei dorsi, nella speranza di colpire un cuore o un altro organo vitale. Ho puntato, ho sparato e gli sono esplosi il cervello, il cuore e le ossa. Sono scappato il più lontano possibile, ogni tanto sparavo al cielo per intimidirli. Le loro armi funzionavano meglio a distanza ravvicinata: da lontano erano inutili. Mi sono chiuso in casa fino all'alba. Ho dormito col fucile a pompa a portata di mano.

La mattina dopo sono andato dalla polizia in città. Hanno controllato la fossa.

Non c'era una singola persona tra quei cadaveri che non avesse iconografie cristiane o islamiche»

«Quelli della Fondazione SCP sono sia i nostri protettori sia i nostri schiavisti. Proteggono i nostri confini, ma perché sperano di tenerci prigionieri. La nostra milizia non serve a proteggerci dalle altre nazioni, ma da un'organizzazione segreta che vuole distruggerci. Ho sentito parlare di tentativi in tribunale di persuaderli ad annullare il nostro isolamento, ma non accetteranno mai. Mi chiedo se rivedrò mai il Giappone, ma ne dubito»

«La nostra battaglia con la Fondazione SCP non è solo un conflitto ideologico di indipendenza e centralizzazione, è uno scontro di scienza e religione. Vedete, come capo della nostra Chiesa, credo che la Fondazione non sia una potenza solo fisica, ma anche spirituale: è quella forza che cerca di contenere chi sei, ciò che sei. Vogliono contenere la nostra religione, impedirle di diffondersi nel mondo come dovrebbe fare. Se riusciamo a distruggere quella forza dentro di noi che cerca di contenere le nostre convinzioni, abbiamo già vinto la battaglia»

«A volte mi preoccupo, perché il nostro popolo si concentra troppo su un'imminente battaglia difensiva contro la Fondazione SCP. Quelli che vivono in campagna desiderano la pace e la religione comune, quelli che vivono in città cercano prodotti stranieri come i telefoni, Internet e altri apparecchi elettronici. La Fondazione è una minaccia per la loro religione e la loro capacità di connettersi con l'estero. Ho prestato servizio militare per due anni e ve lo garantisco: sappiamo tutti che c'è una guerra in arrivo, ma non vogliamo ammetterlo. Se dichiarassimo guerra alla Fondazione, la nostra isola sarebbe spacciata, non c'è niente da fare»

«A volte mi chiedo perché siamo qui. Certo, capisco come siamo finiti qui, ma non so perché siamo qui. Stiamo solo provando a custodire l'esperimento del nostro fondatore, il nostro secondo presidente? O stiamo cercando di sopravvivere contro le forze oppressive della Fondazione SCP? Non lo so. Se non altro, so cosa siamo: nemici della Fondazione. E questo ci tiene uniti. Ma per quanto tempo ancora? Non ne sono sicura»





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