Questa è la prima spedizione durante la quale è stato possibile vedere per intero l'interno di SCP-4012. Durante le spedizioni precedenti il contatto con i soggetti era stato interrotto dopo che essi avevano oltrepassato la soglia dei 135 metri.
D-112 staziona al di fuori di SCP-4012-1. È un uomo sui venti o trent'anni. Il tempo quel giorno è nuvoloso, appena piovoso. D-112 ha ricevuto un impianto ottico che trasmette in diretta ciò che registra al Comando, ed è in collegamento con lo stesso per mezzo di un auricolare. Indossa inoltre un bracciale elettrico.
D-112: Allora, devo scendere lungo questo sentiero e vedere che succede? E basta?
Comando: E basta.
D-112: Non mi salta mica qualcosa addosso, vero? Tipo un mostro grosso e gelatinoso con dodici zampe o roba simile?
Comando: No, non crediamo. Per quanto ne sappiamo dovrebbe essere tutto abbastanza normale laggiù.
D-112: Se tutto è normale allora perché mi ci mandate?
Il Comando non risponde.
D-112: Direi che mi incammino, allora.
Comando: Sì, per piacere.
Il ritardo da parte del Comando nel rispondere è stato notato, ma non può essere spiegato. D-112 sblocca il cancello e si incammina lungo il sentiero. I primi 23 metri vengono percorsi senza problemi.
Comando: D-112, riusciresti a descrivere i tuoi dintorni?
D-112: Certo, sembra una di quelle foreste sulla costa del Maine. Ricorda il posto dove sono cresciuto, dalle parti di Boothbay. Un'ora da qua. Un bel po' di abeti, muschio, su questo sentiero sbucano delle radici. Un certo odore di acqua di mare.
Da un punto più avanti lungo il sentiero proviene un fruscio. Due figure, a prima vista un uomo sovrappeso e una donna vestiti da escursionisti, appaiono per breve tempo davanti a D-112 prima di svoltare un angolo e andarsene.
D-112: Li avete visti, sì?
Comando: Eccome, D-112. Starai bene. Nulla ti farà del male. Probabilmente è una sorta di rifrazione del sentiero com'era prima. Nel senso, sarà gente che è entrata in SCP-4012 in passato. È tutto a posto.
D-112: Pensavo avessi detto che non mi si sarebbe fatto del male.
Comando: Probabilmente loro non te ne faranno. Vai avanti, lo apprezzeremmo molto.
D-112: Va bene. Mi terrò a debita distanza, però.
D-112 continua a percorrere il sentiero per parecchi altri metri. I versi degli uccelli vanno scemando fino a non essere più udibili. Dopo diciassette minuti circa risulta che D-112 abbia percorso 100 metri. La discrepanza viene notata.
Dopo 112 metri, D-112 comincia a fischiettare la canzone “It Was A Very Good Year” di Frank Sinatra.
Comando: Per favore, smetti di fischiettare.
D-112 non obbedisce. Il Comando prova ad attivare il bracciale elettrico. Neanche questo funziona.
Figure camminano davanti a D-112 ripetutamente.
D-112: (canticchiando) And I think on my life, hmmm-hmmm-mmm-mmm.
A venticinque minuti dalla sua entrata nel limite esterno di SCP-4012, D-112 si imbatte nelle tracce lasciate dal Classe-D impiegato nella spedizione precedente, alla soglia dei 135 metri.
D-112: Cosa mi succederà quando sorpasserò questa linea?
Comando: Non lo sappiamo, sei il primo ad oltrepassarla con una videocamera che non può essere spenta.
D-112: Starò bene? Non ho proprio voglia di morire.
Comando: Non morirai. Rilassati
D-112: Vorrei solo farvi sapere che più avanti il terreno sembra diverso, in qualche modo.
Comando: In quale modo?
D-112: Non saprei. Ha un aspetto più curato, se questo è il termine giusto. Ci sono più felci e cose che dovrebbero stare nel sottobosco. A dirla tutta è abbastanza bello.
Comando: Ricevuto. Procedi con cautela.
D-112: Okay. (D-112 inspira profondamente più volte prima di procedere, stabilizzandosi e calmandosi.)
D-112 oltrepassa la linea e comincia a procedere lungo il sentiero che si addentra in SCP-4012. Come ha in precedenza segnalato, le felci e le erbe del sottobosco sembrano non tanto naturali quanto frutto di uno sforzo artificiale di ricreare una foresta. Piccoli cartelli sono affissi alle piante dal metro 140 in poi, recanti il nome in Latino e i nomi comuni in molteplici lingue della specie di pianta a cui sono affissi. Analisi successive dei singoli fotogrammi del filmato rivelano che le lingue sui cartelli includono Inglese, Francese, Hindi, Cinese Tradizionale, Hopi, Adytita, Proto-Ungarico, Mu Semplificato, Daevitico, la forma fonetica del Proto-Uralico e diverse altre lingue sconosciute i cui alfabeti sono composti da caratteri curvi e geometrici. D-112 non si ferma ad analizzare i cartelli.
Gli escursionisti continuano a camminare davanti a D-112. Il tempo è ora soleggiato.
Raggiunta la soglia dei 50 metri, gli alberi da conifere costali divengono querce decidue e frassini. Gruppi di piante da fiore native di varie zone del mondo si trovano piantati in letti di terriccio.
Comando: D-112, potresti fermarti per analizzare le varie piante che ti stanno attorno?
D-112 non si ferma.
Comando: D-112, per favore rispondi.
D-112 non sembra sentire il Comando. Il sentiero sotto i suoi piedi diviene costellato di aghi di pino, poi composto di ghiaia. La foresta si fa sempre più rada e, più avanti, il sentiero si biforca.
D-112 non si ferma.
Comando: D-112 se non rispondi e non segui gli ordini saremo obbligati ad attivare il tuo bracciale elettrico, hai capito?
D-112 abbassa lo sguardo per grattare con noncuranza una puntura di zanzara sul proprio polso. Il bracciale elettrico è assente.
Comando: D-112, come hai fatto a rimuovere il bracciale elettrico? Rispondi subito alla domanda, per favore. Se non l'hai rimosso tu, c'è stato un qualche effetto di SCP-4012 che hai sentito?
D-112 non risponde. Raggiunge la biforcazione del sentiero e imbocca la sinistra. Non è più in una foresta ma in una sorta di giardino botanico. Vi sono piante da tutta la Terra disposte una accanto all'altra in letti.
Comando: D-112?
Il sentiero costeggia una fontana. D-112 non si volta a guardarla. L'acqua nella fontana, dati i suoi movimenti, risulta più densa dell'acqua normale, ha inoltre un colore violetto. Continua a camminare nei giardini.
Comando: D-112, per favore rispondi.
C'è una svolta nel sentiero. Una figura è visibile mentre spinge una carrozzina a rotelle sulla quale si trova una seconda figura, ma entrambe sono oscurate da un grosso cespuglio.
Comando: D-112, dì qualcosa! Rispondi! Riesci a sentirci?
Le figure appaiono svoltando l'angolo. La prima è un'entità umanoide vestita da infermiera e priva di connotati facciali, eccezion fatta pr una grossa bocca umana ubicata al centro della sua testa. Spinge un maschio umano catatonico con una tuta da Classe-D indosso. Nessuna delle due nota D-112, e lui non nota loro.
Comando: Vattene di lì.
D-112 continua a camminare, occhieggiando di tanto in tanto alberi o piante di grosse dimensioni. I suoi occhi si soffermano brevemente su un albero sconosciuto ricoperto di spine. Un'altra entità-bocca umanoide, con indosso on vestito e con una cartelletta alla mano, passa nelle vicinanze camminando spedita. Si presume che questa specie sia la versione di SCP-4012-2 presente in questa iterazione.
Comando: D-112, esci da lì ora. Se ancora puoi sentirci, per favore torna indietro.
D-112 continua a camminare nei giardini. Arriva ad un prato ampio e ben curato attraversato dal sentiero. Su di esso vagabondano individui umani vestiti da Classe-D, da escursionisti, con diversi vestiti indigeni addosso. Due individui ricordano gli escursionisti visti da D-112 in precedenza. Un altro ricorda lui stesso.
Entità-bocca vestite da infermiere badano agli umani, altre vestite da giardinieri curano le piante. Tutte tacciono. Un'entità-bocca giardiniere saluta amichevolmente e sorride verso D-112, il quale saluta in risposta. L'entità-bocca giardiniere emette una serie di grugniti gorgoglianti verso D-112, che non controbatte. D-112 continua a camminare.
Comando: D-112, per favore ascolta. Non interagire con loro.
C'è una grossa costruzione in legno con grandi porte a vetri più avanti. A decorare le porte c'è un'immagine di un molo. Entità-bocca si affollano ad entrare e ad uscire. D-112 si avvia verso di essa.
Comando: Non entrare là dentro. Torna indietro adesso!
D-112 cammina fino alle porte e le spinge verso l'interno.
Comando: Per favore torna indietro.
L'interno della costruzione in legno è una spaziosa sala decorata da lucernari. Vi si trovano strutture simili a dogane o posti di blocco con file e tornelli. Entità-bocca stazionano in cabine poste a capo di ogni fila. Se si escludono queste, D-112 sembra essere solo.
Comando: Se oltrepassi quei confini non potrai tornare indietro. Puoi ancora scegliere. Torna adesso.
D-112 procede lungo la fila vuota.
Comando: Ti prego!
D-112 si avvicina a una delle cabine. L'entità-bocca all'interno inizia a ringhiare e borbottare nella sua direzione. D-112 annuisce e abbassa lo sguardo. La sua tuta arancione è stata sostituita da un completo scuro a tre pezzi.
Comando:D-112, per favore! Ti prego, ti prego! C'è ancora tempo. Voltati e ritorna, ti prego! Non devi andarci!
Dalla tasca della sua giacca ricava un piccolo pezzo di carta bianca delle dimensioni di un biglietto da visita e lo porge all'entità-bocca. Quella lo ispeziona, lo inserisce in una macchina nera priva di segni distintivi situata dietro il banco, poi lo restituisce a D-112, che annuisce brevemente. L'entità incoraggia D-112 ad oltrepassare il tornello con un cenno della mano.
Comando: No, no, no, no, no. (Il Comando inizia a piagnucolare)
D-112 procede attraverso le doppie porte a vetri poste sulla facciata della costruzione. C'è un percorso di ciottoli disposti a mosaico che vanno a comporre l'immagine di una galassia, il quale porta ad un immenso parcheggio. Vi si trovano automobili di varia età e vario modello, la più vecchia delle quali è databile al 1910 e la più moderna è di costruttore non discernibile, alcune delle automobili non hanno ruote. Tutte le automobili risultano in buone condizioni di pulizia. D-112 si incammina nel parcheggio
Il Comando ha notato che D-112 ha smesso di battere le palpebre.
D-112 si avvicina ad una BMW X6 M color argento parcheggiata nei suoi pressi e si siede sul sedile del guidatore. La X6 M non ha la targa. Nel cruscotto c'è già una chiave. La ruota e l'auto inizia a muoversi di propria sponte. Il paesaggio di campagna intorno alla costruzione è visibile così come i giardini, ed è composto da una foresta tipica di una zona sconosciuta del mondo, con aree notevoli in cui la vegetazione è assente.
D-112 esce dai giardini/allestimento doganale percorrendo un lungo viale che termina in una cancellata. Svolta su un'estesa autostrada che attraversa la foresta. Guida senza interruzioni per trenta minuti circa.
Comando: D-112?
Oltre alla foresta nessun punto d'interesse costeggia l'autostrada, perfettamente dritta e priva di curve o saliscendi.
Comando: D-112, ho bisogno che tu risponda.
Improvvisamente, D-112 giunge ad un incrocio tra due strade che fino a quel momento non risultava visibile. È particolarmente affollato, una delle due strade che lo compongono è la via centrale di quella che assomiglia ad una piccola cittadina Americana moderna. Un certo numero di edifici che si affacciano su di essa sono occupati da outlet parte di catene Americane moderne oppure da negozietti specializzati, tra i quali uno dedito alla vendita di barrette che viene a trovarsi nel campo visivo di D-112. Si sporge con la testa per guardare in entrambe le direzioni nella via. Alla sua sinistra sulla via centrale si affacciano supermercati, fast food, e un ipermercato. Degna di nota è la totale assenza di testo sulle facciate degli edifici, salvo i loghi. Alla destra grandi case di lusso. D-112 svolta a destra approfittando di un arresto del traffico.
Comando: Mi spiace. Mi spiace davvero tanto.
D-112 guida per circa un kilometro prima di inserirsi in uno dei vialetti. Si noti che tutte le case si trovano nei pressi di un fiume che scorre parallelamente alla strada. D-112 non aveva precedentemente percorso alcun ponte. Nel retro di ogni casa c'è un molo al quale è ancorata una piccola barca.
Esce dall'automobile e si avvicina alla porta d'ingresso. La stessa viene aperta da un'entità-bocca abbigliata secondo una stereotipica mise femminile, la quale gorgoglia gioiosamente e lo abbraccia. Bacia D-112 su una guancia e lo conduce in casa. Si noti che D-112 era omosessuale e, prima di venire assegnato a SCP-4012, stava intrattenendo una relazione con un altro membro del personale di Classe-D.
Due entità bocca più piccole, una con indosso T-shirt e bermuda e l'altra con indosso un vestito, gli corrono incontro e lo abbracciano, gorgogliando e borbottando. D-112 non risponde all'abbraccio, né reagisce effettivamente in alcun modo.
Comando: Ci saremmo dovuti comportare meglio con te. Mi dispiace.
La casa è simile ad un'abitazione suburbana della classe medio-alta, fornita di un televisore, divani e sedie, piante da abitazione, una scala che probabilmente conduce a camere da letto, e un'ampia cucina con isola e tavolo. D-112 si siede presso quest'ultimo.
Comando: Sai, non sei un prigioniero dal braccio della morte. Ti abbiamo preso dalla strada e te l'abbiamo fatto credere. Mi dispiace davvero, stavi solo vivendo la tua vita. Non ti meritavi questo. Avevi una vita, un tempo.
L'entità-bocca, che recita il ruolo di moglie di D-112, porta al tavolo un pentolone di cibo fumante. Lo serve a tutti. Il cibo in questione è una melma simile a porridge fatta di grumi viola piena di vermi rosa che si contorcono. D-112 non reagisce. L'entità-bocca moglie versa quello che parrebbe essere sciroppo di mais a marchio Karo sul porridge-vermi.
Comando: Porca troia, mi viene da vomitare.
D-112 inizia a mangiare con un cucchiaio, moto rapidamente. Mentre li mangia, i vermi strillano. Le entità-bocca cicalecciano animatamente e tentano apparentemente di includere D-112 nelle prprie conversazioni.
Comando: Siamo dei mostri.
Finita la cena, D-112 sale la scala, si spoglia del proprio completo e lo ripone nell'armadio, accanto ad una fila di completi identici. Si infila un pigiama blu, si lava i denti meccanicamente nel piccolo bagno con una sostanza identica al porridge-vermi, poi va a rimboccare le coperte alle entità-bocca figlie. Sono entrambe prese da dispositivi simili a smarthpone o consolle da gioco portatili e non badano a D-112. Lui le fissa per una trentina di secondi, spegne le luci, poi si corica nel letto a sé destinato.
L'entità-bocca moglie è già coricata, nuda. Non ha seno ma, dove quello dovrebbe essere, presenta un grosso organo simile ad un pene. D-112 si sfila la maglia e abbassa lo sguardo verso il proprio petto, sul quale si trova una fessura verticale. I due salgono sullo stesso letto e si danno alla copulazione.
Comando: Non riesco più a distogliere lo sguardo. Mi è fisicamente impossibile. Se ancora sei in ascolto, D-112, mi è fisicamente impossibile alzarmi dalla mia sedia o chiamare aiuto. È per qualcosa in te, D-112. Lo è sempre stato.
La copulazione dura nel complesso due minuti, dopodiché entrambi si lasciano andare e si addormentano immediatamente. Per la prima volta nel giro di ore, gli occhi di D-112 si chiudono.
D-112 si risveglia quasi istantaneamente, pare essere mattina. Va a radersi nel bagno e si guarda nello specchio. Il suo viso è morbido e rilassato. Non ha espressioni di alcun tipo. Salta subito all'occhio che, sebben fosse entrato in SCP-4012 tra la ventina e la trentina, ora ha l'aspetto di un uomo sui trent'anni.
Dopo aver indossato un altro completo e aver bevuto una discreta quantità di liquido scuro da una tazza, D-112 entra nella BMW X6 M e guida fino a un complesso di uffici localizzato oltre l'ipermercato, nel quale prende l'ascensore e raggiunge una postazione in uno degli uffici. Ogni altro impiegato è un'entità-bocca. Un'entità-bocca in un completo slargato raggiunge correndo la postazione alla quale D-112 è seduto. Strilla e borbotta rumorosamente contro di lui. D-112 annuisce e si dà al riordinare fogli ricoperti da linee rette orizzontali. L'entità-bocca, la quale si presume sia il caporeparto, si allontana.
Il riordinare procede ininterrotto per tre ore.
Il Comando non dice nulla.
D-112 lascia il complesso di uffici e guida fino a un fast food che ricorda un KFC. La famiglia di entità-bocca è presente, è giunta sul posto grazie ad un'altra BMW X6 M. È già sera. Il KFC ha per personale, camerieri inclusi, unicamente entità-bocca; se non si considera la zona adibita a giardino, D-112 risulta essere l'unico umano presente. La famiglia entra e ordina per pasto un secchiello da otto pezzi e diverse bevande analcoliche di volume molto grande. Il pasto che viene loro portato, però, consiste di altro porridge-vermi all'interno del secchiello del KFC, i bicchieri per le bevande sono pieni della sostanza simile a sciroppo di mais.
La famiglia guida fino a casa nell'auto di D-112, avendo abbandonato il duplicato presso il ristorante. Guardano un programma televisivo, il quale consiste di un primo piano di un'entità-bocca che apre e richiude piano la propria bocca, per dieci minuti.
La ruotine prima di dormire svoltasi il giorno precedente si ripete.
Comando: (non udibile)
Il 'giorno' successivo si svolge in maniera simile al precedente, con l'unica differenza che questa volta la famiglia cena a casa. D-112 sembra essere ulteriormente invecchiato, le entità-bocca figlie sono più grandi. Durante la serata, inoltre, D-112 aiuta le entità-bocca figlie a portare a termine compiti a casa di una qualche sorta, identici a vedersi alla matematica utilizzata nella fisica quantistica. Si noti che non risulta che i bambini frequentino mai alcuna scuola.
Il giorno successivo è identico al secondo giorno. D-112 continua ad invecchiare. Pare essere sulla quarantina. Entità-bocca che rappresentano i genitori dell'entità-bocca moglie si fermano per la cena. Per tutta la durata della visita strillano e cicalecciano tra loro. A un certo punto l'entità-bocca suocero afferra l'entità-bocca suocera per i capelli e le colpisce il viso con uno schiaffo. Afferra la pelle sulla fronte dell'altra e la strappa, rendendo così visibile un occhio cieco in preda che si muove con rapidità. L'entità-bocca suocera urla e strepita. D-112 non distoglie lo sguardo.
I giorni si fanno sempre più corti. Un giorno la famiglia fa visita ad un edificio simile ad una chiesa. I vetri Le vetrate colorate ritraggono varie entità-bocca in preghiera davanti ad una grossa stella che esplode al di sopra di un reticolo. Un'entità-bocca vestita da pastore strilla per dieci minuti prima che loro se ne vadano.
Comando: E se non fosse la Fondazione, e se fossi io il mostro? Oddio, D-112. Oddio. È tutta colpa mia. È colpa mia.
La geografia cittadina va restringendosi in concomitanza con l'accorciarsi dei giorni.
D-112 è sulla sessantina all'inizio dell'"Ottavo Giorno," e le entità-bocca figlie se ne vanno al volante di BMW X6 M identiche, probabilmente per andare al college.
D-112 non ha detto niente.
Comando: Una volta, quando andavo alle superiori, ho molestato sessualmente una ragazza. Indossava un paio, un paio di pantaloncini attillati e allora ho fatto al suo didietro uno di quei complimenti un po' viscidi e si è arrabbiata molto e spaventata altrettanto. Ho anche provato a toccarlo a quel punto, sai com'è, ero davvero rosso e ho cominciato a scusarmi ripetutamente e sembrava che non ci volesse dare troppo peso ma sono stato portato dal preside e sono dovute esserci tutte queste conseguenze disciplinari. È stata l'unica volta. Lo giuro, ho provato a vivere la mia vita in maniera irreprensibile. Ci ho provato. Penso al suo viso ogni notte, D-112. Ogni notte.
Comando: Da quando mi sono unito alLa Fondazione ho mandato un milione di Classe-D come te verso la loro morte. Ho detto loro che tutto sarebbe andato bene. Ma perché? Perché tu? Perché questa città, perché questa anomalia? Mi sento così colpevole, così pieno di vergogna. Mi fanno male gli occhi, non potrò mai espiare. Non sei neanche morto. Non potrò mai espiare. Rimarrò intrappolato con i miei peccati per l'eternità. Sono impuro, sono impuro, sono impuro, D-112.
D-112 è intorno ai suoi settantacinque anni. Nel sito di monitoraggio sono trascorse 24 ore, ma il Comando non se n'è andato.
Comando: Voglio morire.
Il Giorno 10 dura solo trenta minuti, cinque dei quali sono occupati da una specie di festa d'addio a D-112 che si tiene nell'ufficio. Si ritira all'arrivo della notte, evitando il sesso con l'entità-bocca moglie.
D-112 si sveglia in quello che dovrebbe essere il cuore della notte. Si sentono una serie di ronzii. Il Comando nota che il proprio sistema di comunicazione audio è assente.
Si avvia attraverso il giardino sul retro fino al molo. Scende le scale fino all'acqua. Guarda verso la sponda opposta per trenta secondi prima di voltarsi per guardare la casa. Fissa poi direttamente il cielo. In esso stelle che non corrispondono a quelle viste da alcun punto della Terra. Analisi del punto focale di D-112 rivelano che sta fissando un punto di oscurità tra le stelle.
Le stelle cominciano a vorticare.
Germogli di colore simili ai fosfeni prodotti all'interno della retina cominciano a manifestarsi tra le stelle danzanti. Sono verdi e viola.
D-112 comincia a grugnire e mugugnare. Questa è la prima volta in cui ha vocalizzato. Abbassa lo sguardo dal cielo notturno in movimento e fissa alla propria sinistra. L'impianto ottico comincia a muoversi in avanti dalla sua orbita oculare. D-112 ora urla dal dolore.
L'impianto si libera dal nervo ottico e levita in avanti per trenta centimetri circa prima di piroettare e inquadrare D-112. Il suo pigiama blu è insozzato di sangue che sgocciola dalla sua orbita oculare. Piange e lacrima dall'altro occhio.
D-112 inizia a distorcersi, crescendo in altezza e decrescendo in circonferenza.
D-112: No…
La distorsione di D-112 continua e il suo pianto diventa più distorto man mano che il suo corpo si alza e si stringe. Giunge un momento in cui la sua testa oltrepassa il campo visivo dell'impianto. Dopo 30 secondi circa si stima che la sua circonferenza misuri 2 o 3 centimetri. La sua altezza non è determinabile. Da un punto al di sopra dell'impianto proviene un rumore di risucchio e il corpo di D-112 continua ad assottigliarsi fin quando non sembra sparire del tutto. Il ronzio è ora di 80 decibel. Tra il ronzio e il risucchio non è noto come l'impianto possa registrare suoni in assenza dell'auricolare.
L'impianto ottico ruota verso l'alto, verso il germogliare di colori. Accelera in maniera estremamente rapida verso l'alto, raggiungendo in poco tempo la velocità di fuga. Non sono presenti segni di frizione o forza g sull'impianto ottico, il quale esce velocemente dall'atmosfera. Oggetti simili ad asteroidi, pianeti, stelle, nebulose e poi galassie appaiono man mano che l'impianto aumenta la propria velocità.
Infine tutto ciò che l'impianto supera sono varie nubi gassose, attraverso le quali passa ad alta velocità, e infine il nulla. All'improvviso enormi e accecanti bagliori di luce circondano l'impianto. La struttura dello spazio tutt'attorno pare contorcersi e piegarsi.Il ronzio è diventato una specie di urlo. Ampi gruppi di materia elettricamente carica, materia che produce luce, compare attorno all'impianto. Inizia a navigare oltre l'universo stesso.
Lo spazio attorno all'impianto risulta contercersi fino ad essere una fetta tridimensionale di una Varietà quintica di Calabi-Yau a sei dimensioni. L'impianto vi accede.
L'impianto urta il retro di se stesso. Una linea di esso si estende all'infinito. Immagini simili a complessi prismi monocromatici vorteggiano tutt'attorno.
La varietà apre un varco e inizia immediatamente a figliare alti ponti che si torcono arrotolano oltre il reticolo alla fine di un lungo tunnel nel quale la luce inizia e il Dedekind Infinito balla ora alla fine della linea numerica Un letto sfatto in un luogo distante e dormire proprio nei nostri muscoli che ammuffiscono incastrati nella pelle ma non sono davvero i nostri e siamo marionette ammucchiate che pregano e implorano controllate da altra marionetta e volteggia e volteggia a spirale e l'oscurità continua a mangiare gnam urrà mangiarsi la strada su lungo il mucchio di marionette dormire vegliare Mi sono svegliato e ho sognato mille milioni di sogni tessendo e avvitandoti una tua strada dentro e poi fuori dal tuo teschio mille mostri che urlano cose cosa ondulata e lì
Non esiste tempo qui.
navighiamo in acque profonde ora
ol tre i flutti
ogni mistero dei quali fa sì che di ogni uomo la
carne ricavi dello spazio;e la sua mente tolga tempoogni mistero dei quali fa sì che di ogni uomo la
carne ricavi dello spazio;e la sua mente tolga tempoogni mistero dei quali fa sì che di ogni uomo la
carne ricavi dello spazio;e la sua mente tolga tempoogni mistero dei quali fa sì che di ogni uomo la
carne ricavi dello spazio;e la sua mente tolga tempo
Ragazzino: Che è successo qui?
piroettando piroettando suono boom glorioso canto non temere entrando amore glorioso vuoto immenso infinito vuoto confortevole e terrificante conoscenza
niente spazio
Ciao, figlio mio
Tutto si ritrae in sé prima che
C'è uno scoppiettio, poi l'impianto ottico cade sul suolo della foresta dall'altro capo di SCP-4012.
Ulteriori test si sono risolti in maniera simile in base all'origine del soggetto inviato all'interno. Le procedure di contenimento sono state aggiornate sulla base di questo test. Ulteriori informazioni sulle diverse esperienze di coloro che sono entrati in SCP-4012 sono sono state raccolte nel Documento Supplementare 4012/1. La corruzione memetica del suddetto è in fase di analisi e revisione. Il Dott. Raymond Brakstein, il quale ha svolto il ruolo di Comando, ha ricevuto postumamente la Stella della Fondazione.