
Veduta di SCP-3673 dopo la scomparsa del Drone 2B. Notare le distorsioni nella struttura, la duplicazione degli interni e l'assenza di finestre.
Elemento #: SCP-3673
Classe dell'Oggetto: Euclid
Procedure Speciali di Contenimento: L'edificio contenente SCP-3673 dev'essere sigillato e sorvegliato sotto la copertura di un progetto di restauro fallito. La porta per SCP-3673 rimane chiusa e barricata. Tutti i filmati registrati dalla videocamera in SCP-3673 saranno conservati per delle analisi. Una seconda videocamera dev'essere installata per filmare attraverso le finestre di SCP-3673.
Il personale di sicurezza è avvertito di ignorare qualunque rumore udibile da SCP-3673. Ulteriori esperimenti attendono un'approvazione di Livello 4.
Descrizione: SCP-3673 è lo studio 5C dell'Istituto Artistico ███████, collocato nella Bassa Manhattan. La stanza è situata al quinto piano e veniva usata come pista da ballo. Contiene un muro a specchio con una sbarra da balletto, e una singola porta. Non ci sono altre uscite.
Più o meno in data 7 Luglio 2016, SCP-3673 è diventato il fulcro di un'anomalia spaziale. Da quel momento, quando la porta di SCP-3673 viene chiusa, tutte le persone all'interno sembrano affette da distorsioni spaziali e fenomeni correlati.
Questi fenomeni non possono essere osservati dall'esterno di SCP-3673. Quando la porta di SCP-3673 è chiusa, non è possibile comunicare con le persone dentro lo studio; la stanza appare vuota se osservata attraverso le finestre esterne. Nessuna persona che sia stata sottoposta all'anomalia è stata recuperata.
Gli unici dati sulle condizioni anomale all'interno di SCP-3673 provengono da una telecamera CCTV1 collocata nell'angolo nordovest superiore della stanza. La videocamera registra i video in bianco e nero, ma non il suono. Da questa videocamera può essere osservata la maggior parte dello studio, anche quando la porta è chiusa.
Addendum 1: Trascrizione Video
Nota: Questa trascrizione riguarda le riprese a circuito chiuso da SCP-3673 il giorno 7 Luglio 2016, il primo caso registrato del verificarsi dell'anomalia.
Quindici bambine, di età compresa fra i 7 e i 9 anni e vestite in body e scarpette a punta, stanno partecipando ad una lezione di ballo. La lezione è tenuta da una donna identificata come Chloe Saunier, un'insegnante presso il Collegio d'Arte ███████, di 45 anni. Un’ assistente siede su una sedia, azionando un registratore; è stata identificata come Emily Parker, una studentessa di 18 anni del collegio.
La lezione termina. Le ragazze si raccolgono a gruppi, parlando e ridendo. Saunier apre la porta dello studio. I genitori entrano per prendere le figlie.
Dieci minuti dopo la fine della lezione, rimangono quattro bambine nello studio. Sono state identificate come Rebecca Jones, Amy Chang, Kayla Okonjo ed Elizabeth Telford. Chang e Telford sono sdraiate a terra, e guardano lo smartphone di Telford. Okonjo si sta esercitando nel suo "arabesque" di fronte allo specchio. Jones sta leggendo per conto suo, seduta in un angolo rivolta verso il muro.
Saunier finisce di parlare con dei genitori sulla porta. Rientra nello studio, e la porta si chiude dietro di lei.
Okonjo inizia a ripassare la sua "pirouette". Mentre ruota, il piede che appoggia a terra affonda leggermente nel pavimento di legno dello studio. All'ultima giravolta, la sua immagine nello specchio cessa di muoversi. Gli altri riflessi continuano il movimento normalmente. Quando Okonjo si gira verso lo specchio, il suo riflesso si sincronizza di nuovo, e la punta del suo piede poggia di nuovo sul pavimento dello studio.
Parker parla con Chang e con Telford, che ridono in risposta e riprendono a guardare il cellulare di Telford. Parker torna indietro per spostare la sua sedia lungo il muro dello studio. Saunier sta annotando qualcosa in un'agenda sul lato opposto della stanza.
Okonjo sta guardando verso un'estremità del muro a specchio, vicino alla porta dello studio. Si avvicina a quel bordo dello specchio. Quando si protende in avanti, diventa evidente che l'ultimo pannello dello specchio è rientrante. Okonjo si affaccia nel vano, guardando dietro gli altri specchi. Entra nel passaggio, sparendo alla vista.
La scena al di fuori delle finestre dello studio cambia brevemente per assomigliare ad una forte tempesta di neve, poi torna normale. Solo Parker se ne accorge. Cammina verso il muro con le finestre, alzando il collo per guardare attraverso di esse.
Jones continua a leggere, ma scivola lentamente lungo le assi del pavimento verso il muro. Non mostra alcuna reazione.
Saunier inizia a camminare attraverso lo studio verso la porta; nonostante la sua velocità di camminata, non avanza in modo percepibile nella stanza. Aumenta l'andatura, senza alcun apparente effetto.
Okonjo esce da dietro gli specchi, e chiama Chang e Telford. Chang e Telford camminano verso lo specchio incassato mentre Okonjo svanisce di nuovo nel passaggio buio. Chang mette il braccio attorno alle spalle di Telford mentre cammina. Il suo gomito resta in una posizione fissa nello spazio, ma il suo avambraccio e la parte superiore del braccio si allungano di conseguenza mentre attraversa la stanza. Il braccio allungato non sembra avere una struttura ossea interna, ricadendo a terra in cerchi. Nessuna delle due regazze se ne accorge.
Saunier corre attraverso lo studio, facendo pochi progressi. È visibilmente preoccupata. Si guarda attorno nella stanza, ma non sembra vedere altre persone. Saunier inciampa e cade, causandosi abrasioni agli avambracci. Il pavimento dello studio dov'è distesa è diventato ruvido e irregolare. Saunier si rialza e prosegue verso la porta.
Jones, che sta ancora leggendo, ha ruotato di 30° verso il muro.
Parker si allontana lentamente dalle finestre per cambiare il suo angolo di visuale. C'è una piccola fessura sul pavimento di legno dietro di lei. Mentre arretra, il buco nel pavimento si allarga e diventa più profondo. Non si riesce a vedere il fondo.
Quando Chang è approssimativamente a 2 metri dal muro, il suo braccio allungato torna rapidamente al suo posto con uno scatto; lei non reagisce. Quando Chang e Telford raggiungono lo specchio, l'area precedentemente rientrante è ora in linea con il resto dello specchio. Chang e Telford premono sul vetro. I loro riflessi premono di rimando.
Il pavimento sul sentiero di Saunier sta diventando sempre più irregolare, con sporgenze affilate alte fino ad un metro. Saunier continua ad arrampicarsi in avanti.
Telford si allontana dallo specchio e comincia ad affondare nel pavimento dello studio. Telford grida, e Chang la afferra per le spalle. Telford affonda rapidamente fino alla vita.
Parker si volta al suono delle urla, e vede il baratro che si è aperto dietro di lei. Urla, ma mantiene l'equilibrio. Nel panico, Parker tenta di effettuare una chiamata con il suo cellulare, senza successo.
Chang riesce a liberare Telford dal pavimento dello studio. Restano sedute per un attimo, ansimando pesantemente. Chang indica in direzione del muro più distante. Telford chiama in quella direzione, poi entrambe le bambine corrono verso il muro e lo attraversano.
Saunier raggiunge la porta dello studio, ma non riesce ad aprirla. Colpisce la porta con i pugni.
Delle ombre diventano visibili nello specchio.
Parker torna indietro fino al muro con le finestre, e reagisce con sorpresa. Inizia a camminare verso l'alto, apparentemente salendo una scala invisibile alla videocamera.
Saunier volta le spalle alla porta e vede Jones, che continua a leggere, posizionata a metà strada lungo il muro. Saunier chiama Jones, che non risponde.
Telford e Chang riemergono dal muro opposto, tutte e due sorridenti e tenendo in mano una spiga di grano o di orzo. Sono accompagnati da Okonjo, con cui stanno parlando. I denti e la sclera di Okonjo sono di diverse tonalità più scuri di prima, e le sue ginocchia ora si piegano all'indietro, cambiando il suo portamento. Queste alterazioni non si vedono nel riflesso di Okonjo.
Saunier si allontana dalla porta, tentando di camminare verso Jones, che è levitata verso il soffitto. Saunier cambia continuamente direzione, si ferma confusa, e torna sui suoi passi, come se stesse camminando attraverso un labirinto. I suoi progressi sono limitati.
Parker raggiunge la cima della scala invisibile, e si ritrova adiacente alle finestre, attraverso le quali si vede il cielo pomeridiano. Ne apre una facendola scorrere. Dietro c'è solo oscurità. Parker sporge la testa fuori dalla finestra.
Telford, Chang e Okonjo camminano fino ad un'area al centro dello studio. Osservano una sfera scintillante di circa 30 cm di diametro, collocata ad un metro dal suolo. Telford rimuove la sua scarpetta da ballo e la spinge con cautela dentro la sfera. La forma della scarpetta è fortemente deformata, e Telford la lascia cadere per lo shock: essa ritorna alla sua forma precedente appena cade dalla zona.
Parker si sporge ulteriormente nella finestra, quindi striscia fuori lungo una superficie invisibile oltre la finestra. La finestra si chiude dietro di lei.
Jones, che sta ancora leggendo, scende verso la sua posizione iniziale.
Chang e Telford fanno esperimenti con l'anomalia spaziale. Le loro scarpette e i fermacapelli cambiano forma e dimensioni all'interno, prima di ritornare normali quando vengono rimossi. La mano di Chang scivola accidentalmente nello spazio, e le sue dita diventano esageratamente dilatate. Lei grida e ritira la mano, al che essa ritorna alla sua forma e dimensione normale. Chang e Telford ridono. Okonjo smette di interagire con le altre ragazze e diventa progressivamente sempre più trasparente.
Saunier è tornata alla porta dello studio. Okonjo esce dal passaggio di fronte allo specchio rientrante, ed appare confusa. Vede Saunier. La Okonjo al centro della stanza é ora svanita completamente.
La finestra nel'angolo in alto dello studio inizia ad aprirsi.
Chang e Telford stanno ancora giocando con lo spazio distorcente, infilandoci dentro le mani e i piedi, cercando di realizzare delle sagome con le mani.
Jones è tornata alla sua posizione iniziale nell'angolo della stanza.
Okonjo e Saunier gridano e corrono l'una verso l'altra.
La testa di Parker emerge dalla finestra scorrevole nello studio. Lei sospira, e guarda alla sua sinistra.
Okonjo corre attraverso Saunier. Entrambe si voltano, confuse.
La finestra scorrevole si chiude di scatto. Parker viene decapitata.
Telford infila la testa nell'anomalia spaziale, e crolla a terra.
La testa di Parker cade attraverso il pavimento dello studio.
Telford si agita sul pavimento in preda alle convulsioni. Chang la fissa, sconvolta.
Okonjo fa due passi verso Saunier, quindi cade all'insù, volando attraverso il soffitto dello studio. Saunier grida.
La testa di Parker cade attraverso il soffitto delllo studio sopra Chang, ed atterra pesantemente sul pavimento, ai suoi piedi. Chang, presa dal panico, corre verso lo specchio e attraverso di esso.
Il pavimento vicino a Saunier vibra, come colpito da sotto con un oggetto pesante. Saunier sobbalza, spaventata. Del sangue comincia a fuoriuscire verso l'alto, attraverso il pavimento. Saunier si guarda attorno in modo frenetico, quindi afferra la maniglia della porta dello studio.
Chang è brevemente visibile attraverso lo specchio. Resta in piedi immobile, rivolta verso la stanza. Un liquido riflettente gocciola dai suoi occhi aperti e dalla bocca.
La porta dello studio si apre verso l'interno, in direzione opposta rispetto alla struttura dei cardini. Saunier scruta al di là della porta, quindi è sospinta attraverso di essa da una forza invisibile.
La porta dello studio inizia a chiudersi.
Il corpo di Chang nello specchio svanisce alla vista.
Jones è da sola nello studio. Continua a leggere, senza accorgersi di nulla.
La porta si chiude.
La visuale della videocamera si oscura completamente per tre secondi.
Quando l'immagine ritorna, Jones sta ancora leggendo. Un corpo, con addosso i vestiti di Saunier, giace sul pavimento dello studio, cinque metri dietro di lei. La parte anteriore del capo è stata sottoposta a ripetuti traumi da impatto. La testa di un martello da fabbro è conficcata in ciò che resta del suo viso.
Jones gira la pagina del suo libro. Il muro a specchio arretra ad una distanza stimata di 500 metri. La sbarra rimane sospesa sul posto e inizia a contorcersi lentamente.
Dietro di Jones, le braccia del cadavere si muovono, afferrando il manico del martello ed estraendolo dal volto. Il corpo si alza in piedi, come se venisse sollevato. Gocce di liquido viscoso cadono dal foro sulla parte anteriore del volto.
Il corpo si avvicina camminando a Jones, alzando il martello. La bambina continua a leggere.
Il segnale CCTV si interrompe.
La Fondazione ha determinato che, al momento dell'interruzione del segnale, il padre di Rebecca Jones ha aperto la porta per SCP-3673 ed è entrato nello studio. Trovandolo vuoto, Mr. Jones è uscito per cercare la figlia altrove. La porta per SCP-3673 non si è chiusa finché Mr. Jones non è uscito, al che il segnale CCTV si ripristina, mostrando uno studio vuoto.
Addendum 2: Test tramite Classe-D
L'esplorazione e i test sull'anomalia mediante droni non hanno avuto successo, dato che la trasmissione di segnali verso o da SCP-3673 non è possibile mentre la porta è chiusa. Un test tramite Classe-D è stato approvato il 2 Febbraio 2018. A D-4739 è stata data istruzione di entrare in SCP-3673, aspettare finché la porta non viene chiusa, quindi camminare lungo i lati dello studio, tenendo una mano a contatto con il muro, e ritornare infine alla porta.
D-4739 entra in SCP-3673 e si volta verso sinistra, appoggiando la mano sinistra al muro. Il team di osservazione chiude la porta dello studio.
D-4739 si incammina lentamente lungo il lato dello studio, continuando a toccare il muro con la mano sinistra. Il riflesso nel muro a specchio mostra una stanza vuota.
Appena D-4739 raggiunge l'angolo della stanza, ruota di 90° a sinistra anziché a destra, ma invece di ritrovarsi di fronte il muro alla sua sinistra, D-4739 finisce per essere rivolto nella direzione corretta per procedere lungo il muro successivo. Le analisi in slow-motion dei filmati della videocamera non sono riuscite a stabilire se ciò è stato causato dalla rotazione dello studio attorno alla posizione di D-4739, o dallo svoltare del corpo di D-4739 attraverso sé stesso. La mano di D-4739 rimane in contatto con il muro per tutto il tempo.
A metà del secondo muro, D-4739 cade in una sezione del pavimento che è visivamente normale, ma immateriale. Il torso di D-4739 atterra sul pavimento solido accanto a quest'area, e lui si mantiene in posizione, con le gambe che si estendono nel pavimento. Allo stesso tempo, un paio di gambe somiglianti a quelle di D-4739 esce dal soffitto al centro dello studio.
D-4739 vede le gambe che si protendono dal soffitto, e ride. D-4739 muove il torso e le gambe si muovono di rimando, oscillando e scalciando. Dopo circa un minuto, D-4739 si trascina fuori dal pavimento intangibile. Le gambe nel soffitto non si ritraggono e rimangono visibili, agitandosi e scalciando a intervalli.
D-4739 appare preoccupato, si volta e tenta di ripercorrere il suo tragitto fino alla porta. Nonostante cammini in avanti, D-4739 si muove all'indietro, viaggiando nella sua direzione originale attraverso la stanza. D-4739 smette di camminare quando raggiunge il successivo angolo della stanza, sotto le finestre dello studio.
D-4739 tenta di saltare per raggiungere le finestre. Con ogni salto, l'altezza del muro dello studio aumenta, finché le finestre sono approssimativamente 20 metri al di sopra del pavimento dello studio. La posizione della telecamera, il soffitto (incluse le gambe) e l'altezza degli altri muri dello studio restano immutati.
D-4739 procede velocemente lungo il muro sotto le finestre. A circa due terzi del percorso lungo questo muro, D-4739 si volta e corre verso il centro dello studio. Dopo circa tre metri, D-4739 svanisce.
L'ultimo fotogramma del filmato CCTV precedente alla scomparsa di D-4739 mostra il suo corpo dilatato in due differenti direzioni. L'esame dei fotogrammi precedenti suggerisce che, immediatamente prima, i capelli e gli indumenti di D-4739 sono stati strattonati verso quei punti. L'ipotesi principale del team di osservazione è che ciò potrebbe essere stato causato dagli effetti gravitazionali di due punti separati di densità eccezionalmente alta all'interno di SCP-3673. Questo modello non è in grado di spiegare il fatto che né la luce, né la struttura dello studio hanno subito l'effetto di tali forze gravitazionali.
Le gambe che emergono dal soffitto di SCP-3673 restano al loro posto, muovendosi occasionalmente fino alla successiva apertura della porta dello studio.
Addendum 3: Log dell'Esplorazione
Un'esplorazione tramite equipaggio di SCP-3673 è stata autorizzata il 12 Ottobre 2018. Tre membri della SSM2 Zeta-9 ("Ratti Talpa") sono stati selezionati per questa missione.
I membri della squadra mobile sono stati informati sulle probabili condizioni all'interno di SCP-3673, e sulla posizione della telecamera CCTV. I parametri iniziali della missione erano di procedere fino al centro della stanza, restare in posizione per 3 minuti, quindi ritornare alla porta ed uscire. Gli agenti erano dotati di equipaggiamento da esplorazione standard che includeva torce, corde, strumenti di navigazione, e razioni per circa due settimane.
Gli agenti della SSM entrano in SCP-3673, e la porta dello studio viene chiusa.
L'Agente Alfa fa cenno alla videocamera che i localizzatori GPS funzionano normalmente. L'Agente Beta assembla un "albero di prua"3 e prende posizione. Gli agenti procedono lentamente verso il centro dello studio. L'agente Gamma, alla retroguardia, segna il loro percorso usando della vernice spray fluorescente.
Non sono rilevate condizioni anomale. Il muro a specchio riflette le immagini normalmente.
Appena raggiunge il centro della stanza, l'Agente Alfa fa un cenno alla videocamera. La SSM resta in attesa.
Dopo 3 minuti, gli agenti si consultano, quindi iniziano a tornare indietro attraverso lo studio. L'agente Gamma traccia il percorso di ritorno accanto ai segni d'ingresso della squadra. Lungo il percorso, gli agenti sono soggetti ad una dilatazione del tempo e/o della distanza; ci mettono più di 6 minuti per percorrere una distanza di circa 15 metri, basandosi sulle misurazioni esterne di SCP-3673. L'Agente Alfa segnala consapevolezza di questa situazione, e la porta dello studio rimane visibile.
Approssimativamente a 2 metri dalla porta, l'Agente Beta urta una barriera che non si vede nella telecamera. L'"albero di prua" non è ostacolato dalla barriera. L'Agente Beta allunga la mano per toccare la barriera, il che suggerisce che essa non può essere vista dall'interno di SCP-3673. Gli agenti mettono alla prova la barriera, che non blocca l'equipaggiamento, ma è impermeabile ai corpi.
Dopo qualche discussione, gli agenti si dividono a sinistra e a destra, continuando a testare la barriera: essa sembra essere una superficie piatta che blocca l'intera ampiezza di SCP-3673. L'Agente Alfa segnala alla telecamera un cambio nei parametri di missione, indicando le finestre dello studio sul muro opposto. La SSM si riunisce e cammina attraverso lo studio.
Dopo altri 5 minuti di cammino, l'Agente Beta è bloccato da una seconda barriera, collocata approssimativamente a 4 metri dal muro opposto dello studio. I test indicano che anche questa barriera è intangibile ai materiali non viventi, ma impenetrabile agli esseri umani. Gli agenti tornano verso la porta.
In un punto approssimativamente a 6 metri di distanza dalla porta dello studio, gli agenti urtano nuovamente contro la prima barriera invisibile. L'Agente Gamma tenta di marcare la barriera con la vernice, ma la vernice la oltrepassa senza incontrare ostacoli. L'Agente Beta disassembla l'"albero di prua" e spinge l'asta telescopica verso la porta, ma essa è ora troppo distante per essere raggiunta. L'Agente Alfa rimane immobile, con le mani premute sulla barriera. Entrambe le mani sono sospinte all'indietro lentamente, ma in modo percepibile. L'Agente Alfa chiama gli altri agenti, e tutti e tre premono contro la barriera, senza che ci sia un cambiamento visibile nel suo movimento.
L'Agente Beta scarica la sua arma da fuoco contro la barriera senza risultato, ed è rimproverato dall'Agente Alfa. L'Agente Alfa indica il muro a specchio dello studio, e distribuisce utensili da taglio dallo zaino dell'Agente Gamma. L'Agente Gamma si sposta presso il muro a specchio, e gli Agenti Alfa e Beta tentano di fendere il pavimento dello studio. I loro progressi sono lenti.
L'Agente Alfa interrompe il lavoro per controllare la distanza tra le due barriere, che ora è inferiore a 3 metri. L'Agente Alfa si volta verso la videocamera e segnala una richiesta di assistenza. Il team di osservazione chiede il permesso di intervenire.
L'Agente Gamma chiama l'Agente Alfa presso il muro a specchio. L'Agente Gamma ha ritagliato un foro profondo come il suo avambraccio, ma esso è costituito da vetro per tutta la sua estensione, senza alcun cambiamento nella composizione. Dopo aver discusso, entrambi gli agenti tornano al centro della stanza.
Il ricercatore Janson riceve il permesso di aprire la porta per SCP-3673. Il ricercatore Janson rimane sulla soglia ma non entra in SCP-3673. Sulla videocamera, il Ricercatore Janson è visibile sulla porta aperta. Gli Agenti Alfa e Gamma possono vedere il Ricercatore Janson ed iniziano a gridare e a battere sulla barriera.
Il Ricercatore Janson riferisce che SCP-3673 è vuoto. Questa osservazione è confermata da tutti i ricercatori presenti.
Le barriere sono ora a meno di 2 metri di distanza. L'Agente Beta ha ritagliato con successo un foro nel pavimento dello studio. Mentre gli Agenti Beta e Gamma allargano il foro, l'Agente Alfa fissa una corda e lancia un'estremità attraverso di esso. La stanza sotto SCP-3673 (una sala prove di musica) è visibile attraverso il foro.
Le barriere si trovano approssimativamente a 1,5 metri di distanza.L'Agente Beta tenta di sporgersi attraverso il foro nel pavimento, ma è ostacolato da un'altra barriera invisibile. Né gli utensili da taglio né la corda sono influenzati. L'Agente Beta mostra segni di panico, ed estrae l'arma da fuoco. L'Agente Alfa la getta lontano, ed essa cade al di fuori delle barriere.
Quando le barriere sono approssimativamente ad 1 metro di distanza, l'Agente Beta appoggia le mani su entrambe le barriere e spinge verso l'esterno, senza successo.
Gli Agenti Gamma ed Alfa tentano di issarsi in alto, verso il soffitto: fissano con successo una corda ad un pannello del soffitto, ed iniziano a tagliare.
Quando le barriere sono ad una distanza di circa 75 cm, l'Agente Gamma mantiene la posizione vicino al soffitto puntellandosi con la schiena e le gambe sulle barriere. C'è uno spazio limitato per usare gli utensili da taglio, rallentando i progressi. L'Agente Alfa si posiziona più in basso, mentre parla e passa in alto altri oggetti. Diversi pezzi di equipaggiamento si trovano ora al di fuori della barriera e sono divenuti irrecuperabili. L'Agente Beta si muove avanti e indietro ad un'estremità dello spazio vuoto, battendo occasionalmente sul muro a specchio.
Quando le barriere sono distanti circa 50 cm, l'Agente Gamma cade, afferrando la corda e sganciandola dal soffitto. L'Agente Alfa lo aiuta a rialzarsi. Dopo una breve discussione, gli agenti raggiungono una decisione. L'Agente Alfa estrae la sua arma e spara all'Agente Gamma in testa, poi scarica l'arma nella sua. Entrambi gli agenti si accasciano, ma sono mantenuti parzialmente eretti dalle barriere.
Quando le barriere si trovano circa a 25 cm di distanza, i movimenti dell'Agente Beta sono fortemente limitati. Cerca di spostarsi verso il centro della stanza, urlando ininterrottamente. Le barriere fanno pressione su fronte, petto, fianchi, schiena e nuca dell'Agente.
Le barriere continuano a muoversi verso l'interno. La testa dell'Agente Beta subisce quello che sembra essere una grave frattura depressa al cranio, sulle ossa frontali e parietali. L'Agente Beta prede conoscenza. Del fluido cerebrospinale cola giù dalle orecchie dell'Agente Beta.
Le barriere continuano a muoversi verso l'interno. Ulteriori fratture compaiono sulle costole dell'Agente Beta, e sull'osso pelvico. Lesioni simili compaiono sui corpi degli Agenti Alfa e Gamma. Diverse ossa fratturate perforano la pelle, causando consistente sanguinamento nello spazio fra le barriere. I teschi degli agenti subiscono altre fratture gravi.
Man mano che le barriere si avvicinano, gli indumenti degli agenti iniziano a ricadere all'esterno delle barriere, mentre i corpi sono trattenuti all'interno. Varie parti dei corpi degli agenti sono soggette a compressione e a forze torcenti, causando lacerazioni e rotture dell'epidermide, ed esposizione degli organi interni. Si verifica una significativa perdita di sangue e di altri fluidi, ma muscoli e altri tessuti sono mantenuti sospesi dalla pressione delle barriere.
Quando le barriere sono a meno di 5 cm di distanza, la maggior parte dei tessuti è stata danneggiata dalla compressione fino ad essere irriconoscibile. Piccoli pezzi intatti di ossa e cartilagine possono essere notati in mezzo alla poltiglia sospesa, inclusa una delle orecchie dell'Agente Beta. La costante pressione delle barriere spinge i resti degli agenti in alto e verso l'esterno, con i liquidi sul pavimento dello studio spinti verso l'alto a formare un concentrato scuro e traslucido.
Ad una distanza stimata di meno di 0,1 cm, le barriere cessano il movimento. Un sottile muro di materia organica rimane visibile sulla videocamera per diverse settimane, finché non viene dato il permesso di chiudere la porta per SCP-3673. Successivamente, la videocamera mostra uno studio vuoto ed intatto.
Aggiornamento: 17 Gennaio 2019
Il personale di sicurezza a guardia dell'entrata di SCP-3673 ha riferito di aver sentito rumori e colpi sordi dall'altro lato della porta dello studio. I rumori sono cessati dopo approssimativamente 20 minuti. La videocamera non mostra nulla di visibile all'interno di SCP-3673.
Le procedure di contenimento sono state aggiornate.
Aggiornamento: 11 Febbraio 2019
Un'ispezione di routine dell'edificio ha segnalato al team di ricerca un cambiamento nelle condizioni all'interno di SCP-3673. Delle grandi lettere sono state tracciate con lo spray sul pavimento dello studio, usando della vernice arancione fluorescente. Le lettere stanno di fronte alle finestre, e dicono: "NON FIDAT" con l'ultima lettera deformata, come se eseguita di fretta.
Le lettere erano accompagnate da una serie di sei impronte di mani prodotte con la stessa vernice fluorescente. Le impronte erano chiaramente definite, distanziate in modo regolare, e sembravano provenire dalle mani sinistre di individui distinti. Tre delle impronte appartenevano a bambini.
Nessuna di tali impronte era visibile sulla videocamera, che mostrava SCP-3673 come vuoto. Sono in corso consultazioni sul riaprire o meno la porta dello studio.