Estratto Selezionato #1:
Cosa separa un semplice mortale da un arcimago? Nulla più della conoscenza ed abilità di focalizzare la propria Forza Vitale in magicka.
Cosa separa un arcimago da un semidio? Nulla se non l'abilità di creare magicka.
Cosa separa un semidio da un vero dio? Nulla se non la forza di quel magicka.
Non è un pensiero umiliante, il fatto che così poco separi il più piccolo degli uomini dal più grande degli dei?
Ma non è allo stesso tempo incoraggiante?
Per me, quanto meno, è stato incoraggiante abbastanza da scuotermi dal mio lungo e ozioso stupore. Troppo a lungo sono stato paralizzato dal mio fatalismo: pensavo che il passato non si potesse cambiare e ciò mi affondava nella disperazione, ma più pondero la questione, più sembra che il tutto sia solo una questione di progettazione.
Non ho perso le mie amate perché ho osato dilettarmi con l'occulto, le ho perse perché non ho osato andare oltre.
Se tutto ciò di cui ho bisogno per diventare un dio è altra Forza Vitale… allora mi basta affacciarmi alla finestra. Sparsa per il mondo, nel cuore pulsante di ogni uomo, donna o bambino, in ogni uccello, bestia o cosa che striscia, in ogni pesce o pianta o microbo invisibile, c'è abbastanza Forza Vitale per sfidare il più terribile degli Antichi Dei! Se solo potesse essere imbrigliata, domata.
Prego che questa idea possieda qualche veracità, e non sia solo l'illusione di una mente spezzata. Se c'è anche solo una minima speranza di farle rivivere, devo inseguirla.
Estratto Selezionato #2:
Ho cercato degli studiosi nella Grande Libreria che potessero aiutarmi nella mia impresa, ma solo la mia visita più recente si è rivelataata produttiva. Da solo, nell'angolo più buio della Libreria, dove la luce quasi non basta per leggere, ho trovato il Mercante Senzamorte di Londra.
Coloro che osano pronunciare il suo nome lo chiamano Dark. Non mi stupisce che si nasconda nell'oscurità: il poco che potevo vedere di lui era terrificante, ma ciò che gli mancava in bellezza lo possedeva in conoscenza occulta, specialmente nell'arte delle rune, così vitale nella progettazione delle mie protezioni. Affermava persino di conoscere la Lingua del Caos.
Abbiamo discusso per ore del mio progetto, di come garantirne il successo, e del perché inseguivo un simile potere. Sotto ogni aspetto sono un privilegiato: ricco, acculturato, dotto nei segreti nascosti dietro il Velo.
Ma questi privilegi alla fine non sono stati abbastanza, non per coloro che amavo. A che serve essere un gigante fra gli uomini, quando gli uomini sono essi stessi creature patetiche ed inermi? Io desidero ciò che qualcuno potrebbe definire 'privilegio cosmico', quello di un'esistenza svincolata da spazio, tempo, leggi naturali, traboccante della conoscenza delle verità alte, e che nemmeno gli dei possano negarmi quel che è mio di diritto!
Sono stato lieto di constatare che Dark aveva idee simili alle mie.
Ha acconsentito ad investire su di me, e a finanziare il mio progetto! Mi fornirà la sua ricchezza, la sua abilità, la sua conoscenza, in cambio di un singolo desiderio dalla macchina una volta che sarà pronta. Ho acconsentito all'istante, naturalmente: che speranze ho di portare a termine questo folle sogno senza di lui?
Mi sono chiesto, tuttavia, se forse avrei dovuto chiedergli quale sarebbe stato il desiderio.
Estratto Selezionato #3:
Dark si è finalmente mostrato di persona oggi. Per mesi mi ha spedito lettere sibilline, piene di svolazzi antiquati ed illeggibili, e dei tomi arcani per i miei studi, ma oggi si è presentato alla mia porta.
Solo che non aveva l'aspetto della prima volta: sembrava un uomo comune. Un parente, forse? No, doveva essere Dark. Ne sono sicuro.
Chiunque fosse questo Dark, ha affermato di essere un esperto di trasmissione della Forza Vitale. Mi ha mostrato dei piani per una guglia in grado di assorbire la Forza Vitale da tutto ciò che si trova in linea di vista: se riusciamo a crearne una alta cento piedi, avrà una portata di dodici miglia, o poco più.
Quanto basta per raggiungere [REDATTO], una città di una certa grandezza. Dovrebbe fornirci Forza Vitale più che sufficiente per iniziare la reazione.
Assieme, Dark ed io siamo giunti alla conclusione che questo potere si possa amplificare con la mia griglia protettiva triskaidekale, che potrebbe quindi estendere ulteriormente la portata della guglia, in un loop retroattivo che la renda potente abbastanza da raccogliere Forza Vitale da ogni essere sulla Terra.
Lo ammetto, ero così irretito dalla promessa di magicka illimitato che all'inizio non mi sono chiesto se il processo potesse essere nocivo. Quando l'ho fatto, Dark si è limitato a ridacchiare e a rispondere: 'Se anche lo fosse, potremo sempre desiderare che non lo sia stato!'.
Penso alla mia città, alle strade su cui un tempo camminavo con le mie amate, e che ora percorro da solo; mi chiedo se quelle persone dovrebbero avere voce in capitolo. Sono le loro vite che sto rischiando, dopotutto. Mi sorriderebbero ancora, mi compatirebbero per la mia perdita, se sapessero cosa sto complottando?
Ma non comprenderebbero quel che voglio fare; se lo sapessero, mi ringrazierebbero. Quando il progetto sarà completo non sarò in grado di disfare solo il mio dolore, ma anche il loro; quando il progetto sarà completo, mi ringrazieranno.
Dark ha ragione. Nessun prezzo è troppo alto, dato che è temporaneo. Devo iniziare il mio lavoro al più presto.
Estratto Selezionato #4:
Dopo tutti questi anni, Dark è tornato.
Nella forma di una donna questa volta, ma l'ho appena notato. Il suo tono, il suo atteggiamento, persino il modo in cui si muoveva mi ricordavano il ghoul incontrato incontrato nella Libreria, ancor più dell'ultimo visitatore che si faceva chiamare Dark. Cosa sono mai questi esseri?
Non ha importanza. Lui, lei, chiunque sia, voleva revisionare le mie griglie protettive. Ho impiegato una vita a tracciarle. Più di una vita.
Le ho presentato quasi un centinaio di faldoni pieni di fogli, e lei li ha infilati in una sorta di marchingegno, una risma alla volta. Ha detto che li stava 'digitizzando': non ho idea di cosa intendesse dire. Non ho lasciato questo posto per chissà quanto tempo. Ho perso così tanto
Non ho perso nulla che non possa riottenere, una volta che il progetto sarà completato. Presto avrò tutta l'eternità.
Dark ha detto che il suo programma stava controllando le protezioni per eventuali difetti. Ne ha trovati pochi, perché il mio progetto è tutto per me, ma qualcuno era presente. Ha detto che il mio lavoro più recente ne presentava di più. Non so dire se a cedere siano stati il mio corpo o la mia risoluzione.
Ad ogni modo, ha apportato le sue correzioni e ha dichiarato che eravamo pronti ad iniziare la costruzione, aggiungendo che avrebbe mandato degli operai il prima possibile.
Stranamente, mi sono scoperto esitante. Le ho chiesto cosa lei, o chiunque fosse Dark, intendesse fare con il desiderio. Mi ero impedito di pensare alla questione prima, ritenendola una distrazione, ma ora dovevo sapere.
Ha risposto che non lo sapeva con certezza, ma era certa che né lei né la sua controparte fossero sciocchi o frivoli, pertanto potevo essere sicuro che non avrebbero sprecato il desiderio. Non sarebbe stato la ricchezza, perché ne avevano in abbondanza, e potevano facilmente ottenerne altra; né sarebbe stato la conoscenza, dato che avevano accesso alla Grande Libreria. Il loro desiderio sarebbe stato qualcosa che non potevano ottenere in altro modo.
Cosa può mai mancare a Dark? Cosa non può ottenere nemmeno qualcuno con il suo potere, la sua abilità, la sua conoscenza e la sua ricchezza, se davvero lo desidera?
Estratto Selezionato #5:
Ora che il completamento del mio congegno è imminente, mi scopro alla fine a chiedermi se è giusto che un tale potere mi sia affidato, dato che non lo affiderei a nessun altro.
Che persona diventerei, se fossi così assurdamente potente che nulla possa più frapporsi fra me e i miei desideri più stravaganti?
Posso essere sicuro che non diventerò così misantropo da annichilire l'Umanità in un singolo accesso di rabbia?
Che non sarò così egoista da adagiarmi in un lusso osceno, senza preoccuparmi di migliorare il mondo per i miei simili?
Che non diverrò un megalomane, e governerò l'umanità come un tiranno immortale?
O peggio ancora, che non resterò così intossicato dal potere da dimenticare perché, o per chi, lo desideravo a tal punto?
Ha importanza? Dopo tutto questo tempo, avrei sprecato la mia vita se mi fermassi ora. Non sarebbe uno spreco del maestoso potenziale di questa macchina non ultimarla?
Stanotte, mentre giacevo insonne, misuravo il peso degli orrori che potrei commettere in una mano, e il bene che potrei fare con l'altra. Non si può eliminare l'uno senza rinunciare all'altro, e per quanto mi sforzassi, non riuscivo a decidere se fosse meglio aiutare le persone a rischio di gravi mali, o rifiutare loro il mio aiuto per evitarli.
Non so perché, ma dubito che Dark sia in preda ai miei stessi dubbi.
Estratto Selezionato #6:
Dark è tornato.
Non l'uomo, non la donna, ma il ghoul che ho incontrato la prima volta, così tanto tempo fa. Sembra avere un piede nella fossa, eppure non è invecchiato dall'ultima volta che l'ho visto.
Ha detto di essere venuto a riscuotere il suo investimento, e io non sapevo cosa fare. Ho acconsentito al prezzo quando era soltanto una distante astrazione nella mia testa, ma ora che era diventato reale mi scoprivo riluttante a pagarlo.
Ho tentato di persuadere Darke che non ne valeva la pena; ho balbettato di conseguenze ignote, paventato l'ira di divinità altrimenti apatiche, sul fatto che non fosse giusto imporre al mondo la nostra volontà, ma nulla di tutto questo ha avuto effetto.
Dark voleva il suo desiderio. Non sono riuscito a dissuaderlo a parole, e non ho osato tentare con la forza. Se non fossi un simile codardo, avrei già usato io stesso la macchina e scagliato Dark nell'abisso urlante. Anche se lo rimpiango, questa è la promessa che gli ho fatto, e lui ha rispettato la sua parte dell'accordo. Non posso rifiutare.
Il massimo che ho potuto fare è stato raccogliere il coraggio di domandargli quale sarebbe stato il desiderio.
Con un sorriso e una scrollata di spalle, ha detto "Solo ciò che era mio ed ho perduto, e che rivoglio indietro."
Scrivo queste righe durante il breve riposo che Dark mi ha concesso, dato che azionare la macchina sarà molto faticoso. Se solo mi spiegasse con parole semplici cosa vuole desiderare, almeno mi calmerebbe i nervi.
Se queste saranno le mie ultime parole, voglio che chiunque le ritrovi sappia che ho fallito clamorosamente nel mio tentativo di Apoteosi, per mia inettitudine o per gli inganni di Dark. Mi rendo conto ora che non ha mai avuto intenzione di lasciarmi tenere questa macchina; chi lo farebbe, quando non ha importanza quel che desideri, se tutto può esserti portato via con un altro desiderio?
Quel bastardo! Ho speso la mia vita per costruire questo abominio, e la mia sola ricompensa sarà un coltello nella schiena. Se non fossi ormai un fragile vecchio, lo ucciderei io stesso. La mia sola speranza di giustizia, ora, è che l'uso della macchina porti qui i suoi nemici, e che lo distruggano al posto mio. Suppongo che almeno mi riunirò con le mie amate nella morte, ma avrei potuto farlo io stesso anni fa, e risparmiarmi molte sofferenze.
Qualunque cosa accada, sappiate che le mie intenzioni erano buone, e che speravo che da tutto questo venisse del bene.
Spero che il mondo sia ancora qui, una volta che Dark avrà ottenuto ciò che voleva.