Crediti
Elemento #: SCP-2800
Classe dell’Oggetto: Safe
Procedure Speciali di Contenimento: SCP-2800 dev’essere detenuto in una camera di contenimento normale per anomalie umanoidi modificata che include una grossa lampada ultravioletta. La sindrome dell’eroe e la distimia di SCP-2800 devono essere verificate con regolarità dagli psicologi della Fondazione.
Se possibile, si consiglia di assegnare a SCP-2800 incarichi servili in cui possa aiutare altre persone sotto stretta sorveglianza. Il personale psichiatrico ha confermato che permettere a SCP-2800 di rendersi utile in tali attività migliora in modo significativo il suo morale e la sua indole in generale.
Si raccomanda una consulenza psicologica regolare per SCP-2800 e di sorvegliarlo per evitare che si autolesioni. SCP-2800 è anche tenuto sotto osservazione per impedirgli di tentare il suicidio.
Descrizione: SCP-2800 è un uomo anomalo di origini scozzesi, in precedenza noto come Daniel MacIntyre, sebbene SCP-2800 si riferisca a se stesso come “Cactusman, la Minaccia Spinosa”. SCP-2800 è alto 1,87 m, pesa 76 kg e ha i capelli castani e gli occhi verdi.
SCP-2800 possiede un genoma espanso che contiene DNA di saguaro (Carnegiea gigantea). SCP-2800 presenta anche numerosi tratti anomali che corrispondono ai tratti fisici naturali del suddetto cactus.
SCP-2800 ha dimostrato le seguenti proprietà anomale:
- La capacità di sviluppare all’istante spine lunghe 2-3 cm sull’intera superficie del suo corpo. Gli aculei si staccano spontaneamente, anche se SCP-2800 può farli cadere di sua volontà.
- La capacità di operare la fotosintesi clorofilliana tramite metabolismo acido crassulaceo. SCP-2800 può aprire dei pori sul suo corpo che funzionano allo stesso modo degli stomi.
- La capacità di usare l’acqua in maniera iperefficiente. SCP-2800 può sostentarsi con circa 1/3 della quantità d’acqua necessaria per un uomo medio della sua altezza e corporatura. SCP-2800 produce circa 1/5 dell’urea che qualunque umano della sua altezza, corporatura e dieta produrrebbe di norma. Attualmente, si ipotizza che SCP-2800 sia in grado di immagazzinare gli scarti come l’ammoniaca nel suo corpo, allo stesso modo di altre piante. SCP-2800 è anche capace di espellere gli scarti dai suoi pori, ma descrive il processo come sgradevole.
- La capacità di sopportare le temperature sopra la media e l’aridità sopra la media. SCP-2800 possiede un meccanismo di raffreddamento estremamente efficiente che gli impedisce con facilità di surriscaldarsi. Inoltre, SCP-2800 ha dimostrato di saper impedire che la sua pelle si secchi.
- Connessioni empatiche con altre specie della famiglia delle cactacee. Tramite la sperimentazione, è stato dimostrato che il tasso metabolico di SCP-2800 aumenta in modo significativo mentre comunica coi cactus. Si è notato che i suddetti cactus aumentano l’assorbimento di acqua e nutrienti dal suolo in cui sono piantati mentre SCP-2800 sta comunicando con loro. SCP-2800 è stato in grado di comunicare con SCP-3388 senza un cellulare e con SCP-2497 senza il normale codice di luce.
A SCP-2800 sono stati diagnosticati numerosi disturbi mentali, tra cui la distimia (depressione cronica) e la sindrome dell’eroe. SCP-2800 manifesta un desiderio estremo di aiutare gli altri e interviene anche nelle situazioni in cui non è in grado di fornire alcun tipo di assistenza.
Si crede che l’incapacità di SCP-2800 di aiutare in molte situazioni sia una delle cause della sua distimia. SCP-2800 ha manifestato frustrazione in molti casi per via della sua incapacità auto-percepita di rendersi utile agli altri e, in passato, ha cercato di autolesionarsi.
SCP-2800 fu catturato dalla Fondazione durante le operazioni per rintracciare e contenere un’anomalia manipola-realtà che aveva fatto breccia nel contenimento. SCP-2800 fu avvistato mentre cercava di aggredire l’anomalia evasa, anche se il suo tentativo si rivelò pressoché inefficace. Dopo che la breccia nel contenimento fu risolta, la Fondazione convinse SCP-2800 a farsi contenere.
Dopo che la richiesta di SCP-2800 di avere dei cactus in vaso è stata approvata dal personale psichiatrico, gliene sono stati forniti parecchi al fine di migliorare il suo stato d’animo.
Sono stati proposti ulteriori esperimenti incrociati tra SCP-2800 e altre anomalie cactacee (come SCP-1277, SCP-1478 e SCP-822), i quali al momento sono in attesa di approvazione.
Registrazione dell’Intervista 2800-1:
Intervistatore: il dott. Louef
Intervistato: SCP-2800
Dott. Louef: Buongiorno, SCP-2800. Come stai oggi?
SCP-2800: Ehilà, dottore. Sto abbastanza bene. Oggi c’è un bel sole, mi sento pieno di energia! Cactusman è pronto a combattere il crimine. Deve solo indicarmi i criminali, ahaha!
Dott. Louef: Mi fa piacere saperlo. A tal proposito, vorrei farti qualche domanda, se non ti dispiace.
SCP-2800: Certo, faccia pure! I miei amichetti stavano giusto diventando noiosi.
Dott. Louef: Come hai acquisito le tue abilità? E in quali circostanze le usavi, prima di essere trasferito alla Fondazione?
SCP-2800: In tutta onestà, dottore, non lo so. Una mattina mi sono svegliato e, di punto in bianco, avevo i poteri da cactus. Ho pensato che avrei fatto meglio a usarli per fare del bene: sono cresciuto leggendo molti fumetti. Da piccolo andavo pazzo per gli X-Men, così mi sono convinto di essere uno di loro. Eh, credevo di essere il ragazzo più fortunato del mondo, a ritrovarmi con dei superpoteri. Quale bambino non sogna di essere un supereroe?
Dott. Louef: Avevi altre motivazioni?
SCP-2800: Ecco, a dirla tutta… da bambino, mi prendevano sempre in giro. A scuola, era pieno di bulli che mi picchiavano tutto il tempo. Volevo ricambiare, capisce? Fare la mia parte per aiutare chi era in difficoltà. Non volevo che ciò che è successo a me accadesse a chiunque altro.
Dott. Louef: E questo ti ha portato alle tue condizioni attuali?
SCP-2800: Sì. Sono uscito in città e mi sono soprannominato “Cactusman, la Minaccia Spinosa”. Suona bene, non trova? Mi ci è voluto un po’ per scegliermi il nome d’arte. Ho deciso di andare in giro e mostrare al mondo com’era un supereroe. Ma la mia… ehm… prima missione non è andata tanto bene.
Dott. Louef: Cos’è successo nella tua prima missione?
SCP-2800: Spacciatori, dottore. Ne ho colpito uno in faccia e ci ho lasciato qualche spina. Mi sono sentito gasato, finché il suo socio non ha reagito. Mi hanno gonfiato di botte, prima che arrivassero i poliziotti. Sono stato in ospedale per un pezzo, poi sono tornato per strada in cerca di balordi. Dovevo pur far vedere a tutti che Cactusman non si sarebbe fatto fermare da quella feccia criminale, giusto?
Dott. Louef: E poi cos’è successo?
SCP-2800: Ho cercato di fare del mio meglio. Ho pattugliato vicoli sul retro tutte le sere, dopo il lavoro. A volte avevo fortuna e beccavo dei delinquenti con le mani nel sacco. Anche se… ehm… non ho fatto molto per aiutare.
Dott. Louef: Puoi spiegarti meglio?
SCP-2800: Quasi tutte le volte che uscivo per combattere il crimine, mi facevo picchiare dai teppisti che cercavo di fermare. Certo, ho sferrato qualche bel colpo e ho lasciato delle spine sulle loro facce, magari delle sbucciature qua e là, ma niente di più. Loro avevano coltelli e tirapugni. Io ero disarmato. Che razza di eroe usa un coltello? Dovevo pur mandare un messaggio positivo ai bambini, no? I supereroi devono essere un buon esempio per i bambini.
Dott. Louef: Ma certo. Puoi descrivere l’incidente in cui la Fondazione ti ha scoperto?
SCP-2800: Accidenti, quello sì che era un caso grandioso! Ho scoperto che c’era un assassino seriale che era sfuggito alla polizia per mesi. Ho sentito che era un vero psicopatico che costringeva le sue vittime a “godersi” quello che faceva a loro. Ho pensato che se l’avessi preso, sarei diventato un pezzo grosso. Sono incappato nel suo nascondiglio e lui mi ha beccato. Meno male che mi avete aiutato; vorrei davvero poter fare altrettanto.
Dott. Louef: Ora, passando alle tue abilità: ne hai dimostrate parecchie, ma l’unica che non hai descritto è la tua connessione empatica con gli altri cactus.
SCP-2800: Oh, sì, so parlare coi cactus. Sono i miei piccoli aiutanti! Le presento… Spillo e Puntina!
SCP-2800 indica 2 cactus in vaso.
SCP-2800: La salutano, a proposito. Non parlano molto con le altre persone.
Dott. Louef: Di cosa parlano i cactus?
SCP-2800: Oh, non molto. Sono tipi taciturni. “Qui dentro fa un freddo cane”, “ho sete”, “sono un cactus” e così via. Non hanno molti altri argomenti. Dottore, ho una domanda per lei.
Dott. Louef: Sì?
SCP-2800: Non c’è… ehm… niente che possa fare per voi?
Dott. Louef: No, non credo proprio.
SCP-2800 sembra deluso.
SCP-2800: Ecco, mi faccia sapere, va bene? Cactusman è sempre pronto ad aiutare nella lotta contro il male, lo sa.
Dott. Louef: Ti avviserò senz’altro, se succede qualcosa per cui ci vorranno le tue abilità.
Rapporto Incidente 2800-1: Durante i controlli delle videoregistrazioni delle telecamere della sorveglianza nei luoghi in cui SCP-2800 afferma di essersi aggirato, è stato trovato un video da una metropolitana a notte fonda in cui appare SCP-2800. Quanto segue è una trascrizione dell’accaduto:
Una donna e un bambino stanno aspettando a una stazione della metropolitana. Un uomo che indossa un passamontagna appare da dietro una colonna e si avvicina alla coppia brandendo un coltello.
La donna e il bambino iniziano a indietreggiare, ma si ritrovano con le spalle al muro. Il bambino si aggrappa alla donna. L’uomo fa un cenno col coltello. La donna apre la sua borsa.
SCP-2800 appare alle spalle dell’uomo mascherato. SCP-2800 gli si avvicina e lo colpisce nella parte inferiore della schiena e sul torace. L’uomo si tira indietro, dolorante; SCP-2800 gli ha lasciato numerose spine nel dorso.
SCP-2800 lega le mani dell’uomo. La donna stringe con vigore la mano di SCP-2800 e lo abbraccia. SCP-2800 si inginocchia e il bambino lo abbraccia a sua volta. SCP-2800 sembra emozionato.
La donna fa una telefonata. Il bambino tira fuori un pezzo di carta dalla sua tasca e vi scrive qualcosa. Mentre SCP-2800 inizia ad allontanarsi, il bambino lo richiama. Il bambino porge il foglio a SCP-2800. SCP-2800 scrive qualcosa sul foglio e lo restituisce al bambino. Poco dopo, alcuni agenti di polizia arrivano sulla scena.