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Istanze di SCP-156-IT-A, occultate come da protocollo standard di protezione memetica.
Elemento #: SCP-156-IT
Classe dell’Oggetto: Keter
Procedure Speciali di Contenimento: Data la natura delle istanze di SCP-156-IT, il contenimento è ritenuto impossibile o troppo dispendioso in confronto al rischio posto dalle entità. Similmente, data la diffusione globale delle istanze di SCP-156-IT-A, il contenimento ne è ritenuto praticamente impossibile. Sono tuttavia state poste in moto misure di monitoraggio delle istanze di SCP-156-IT, per poterne controllare l'attività, e misure per controllare la proliferazione delle istanze di SCP-156-IT-A.
In modo da occultare i casi più estremi di infezione da SCP-156-IT, sono stati collocati all’interno delle più importanti strutture di cura psichiatrica agenti della Fondazione sotto copertura, in modo tale da monitorare i pazienti colpiti dagli effetti dell’anomalia; questa azione, su scala internazionale, è stata raggiunta con la collaborazione di più branche della Fondazione.
Per prevenire che informazioni riguardanti SCP-156-IT siano divulgate al pubblico, è stato posto in azione un complesso di webcrawler (CPX-8N33 “Cerbero”) con il compito di trovare ed occultare qualsivoglia menzione di sintomi o condizioni analoghe a quelle causate da SCP-156-IT. Il sistema di webcrawler si occupa inoltre di identificare ed occultare immagini che presentano istanze di SCP-156-IT-A diffuse su internet, in modo tale da limitare la diffusione dell’infezione da SCP-156-IT.
Descrizione: SCP-156-IT è la denominazione attribuita ad una specie di entità di natura extra dimensionale, le quali manifestano una serie di comportamenti predatori nei confronti dell’essere umano. Anche se di origine extra dimensionale, gli organismi appartenenti ad SCP-156-IT sono situati nei confini della noosfera; è tuttavia ancora ignoto come e quando tali organismi vi siano arrivati. Stando alle rilevazioni noosferiche effettuate, seppur siano diffuse in quasi tutta la noosfera, le istanze di SCP-156-IT sono prevalentemente concentrate nella zona correlata ai concetti di “volto”, “persona” e “lineamenti”, in seguito denominata Area Noosferica-156-IT.
Mappatura parziale dell'Area Noosferica-156-IT
La parte esterna delle istanze di SCP-156-IT appare ricoperta da una patina translucida dalla consistenza gelatinosa. Il corpo dell'entità è suddiviso in tre sezioni distinte, definite: zona apicale, zona mediale e zona basale. L'organismo assume una forma allungata dalla zona mediale in su, la zona basale è invece tarchiata e costituisce il punto d’appoggio dell'entità; presenta infatti numerose estrusioni, che l’organismo utilizza per ancorarsi al substrato nootico. Sono inoltre presenti sulla superficie dell'organismo numerose appendici, prevalentemente sulla zona mediale. Le istanze pienamente maturate possono in genere raggiungere dai 4m ai 20m di altezza.
In ambiente nootico le istanze di SCP-156-IT si presentano in due forme distinte, denominate -M e -K.
Caratteristiche generali: SCP-156-IT-M è la denominazione attribuita alla più semplice forma di SCP-156-IT. Pur essendo la più elementare, essa è la meno comune. In genere, gli esemplari SCP-156-IT-M rinvenuti sono esemplari giovanili o non pienamente maturati; anche se in rari casi è possibile per un'istanza di SCP-156-IT-M raggiungere la piena maturità.
Gli esemplari di SCP-156-IT-M giovanili non possiedono le capacità fisiche di manifestare istanze di SCP-156-IT-A sulla realtà di base. I rari esemplari pienamente maturi, pur essendo capaci di manifestare istanze di SCP-156-IT-A, hanno la capacità di controllarne fino ad un massimo (per quanto finora osservato) di sette.
fig. 1
Anatomia: L’organismo non presenta alcun tipo di muscolatura od ossatura evidente, ma stante ciò è comunque capace di muoversi. All’esterno, sulla zona mediale, sono presenti appendici (in genere sei) dalla forma di tentacoli, misuranti ~1,5m ciascuno. Queste appendici possiedono funzioni specifiche alla vita dell’organismo, e si dividono in due tipologie:
- Tipo A (nooprensili) (b.): Queste appendici presentano sull'estremità distale delle estrusioni dalla forma simile a ventose, le quali emanano dei campi di distorsione della realtà di ~0,02 mNo. Essi sono utilizzati dall’entità per afferrare gli elementi concettuali presenti nei dintorni noosferici. Sono in genere le due appendici più vicine alla zona apicale.
- Tipo B (noomanipolatori) (c.): Il resto delle appendici permette all’entità di plasmare i concetti catturati, tramite la presenza di particolari strutture situate su tutta la superficie, e di inglobarli.
Sulla superficie della zona basale sono presenti particolari estrusioni chiamate noovilli (d.), le quali permettono all’entità di ancorarsi al substrato nootico grazie alla presenza di strutture superficiali aghiformi. Oltre a ciò, consentono anche all'entità una limitata deambulazione.
Sulla zona apicale è presente una struttura sferica denominata nucleo o pseudocefalo (a.). In media questo elemento possiede un raggio di ~30cm, ed è pienamente visibile solo negli esemplari adulti; negli esemplari giovanili, oltre a possedere un raggio molto minore, è anche lievemente trasparente. Il funzionamento di questa particolare struttura non è ancora pienamente compreso; tuttavia, in seguito ad alcune recenti osservazioni, si crede che esso sia in qualche modo correlato alla manifestazione delle istanze di SCP-156-IT-A sulla realtà di base.
Caratteristiche generali: SCP-156-IT-K è la denominazione attribuita alla forma più comune in cui un esemplare di SCP-156-IT è solito manifestarsi. A differenza delle istanze -M, le quali sono istanze individuali, ossia formate da un unico esemplare, le istanze di SCP-156-IT-K si presentano come l’amalgama di più istanze di SCP-156-IT-M. Anche chiamati complessi o conglomerati, le istanze di SCP-156-IT-K possono essere formati da fino a decine di SCP-156-IT-M.
Data la presenza sovrastante delle istanze -K sulle -M, si ritiene che questa forma sia la più vantaggiosa per gli esemplari di SCP-156-IT. Sono ancora in corso ricerche per verificare se la formazione di un complesso, o l’inglobamento di una singola istanza da parte di un complesso già esistente, siano dati da stimoli di aiuto reciproco tra le istanze -M, o siano invece il risultato di stimoli per la competizione, i quali sfociano in comportamenti di aggressione nei confronti di istanze più deboli.
Come precedentemente espresso, gli esemplari di SCP-156-IT-K originano dall'unione di due o più istanze -M. Durante questa unione, un'istanza, in genere la più grande, andrà a prendere un ruolo di istanza dominante (SCP-156-IT-K0); mentre il resto delle istanze prendenti parte alla genesi complessuale prenderanno il ruolo di istanze recessive (SCP-156-IT-K1), venendo inglobate dall'istanza -K0.
fig. 2
Anatomia: Le istanze di SCP-156-IT-K possiedono numerose analogie con la struttura anatomica degli esemplari di SCP-156-IT-M. Queste somiglianze si riscontrano prevalentemente nella zona mediale (2.), con la presenza delle caratteristiche estrusioni tentacolari, in quella basale (4.), caratterizzata dai noovilli, ed in quella apicale (1.).
Gli esemplari di SCP-156-IT-K presentano per loro natura elementi aggiuntivi, i quali originano dal processo di formazione dell'entità stessa (definito dei ricercatori come genesi complessuale); tali elementi sono prevalentemente localizzati in una suddivisione non presente nelle istanze di SCP-156-IT-M, definita zona mesiale (3.), e sono:
- paracefali (b.): I paracefali sono estrusioni situate sulla superficie esterna dell’organismo; essi sono i residui della zona apicale di istanze -K1 non ancora pienamente assorbite. Pur non presentando alcuna evidente funzione, sono in corso studi per valutare una possibile collaborazione di queste strutture con il nucleo dell'istanza, come ausilio alla creazione di istanze di SCP-156-IT-A. L'ipotesi deriva dall'osservazione prolungata di varie istanze di SCP-156-IT-K, le quali presentano paracefali che, a differenza di altri, non vengono assorbiti. Queste strutture, ancora sotto studio, prendono il nome di paracefali perenni;
- viticci (c.): I viticci sono particolari estrusioni situate in genere su tutta la zona mesiale e sono i residui delle strutture tentacolari delle istanze -K1. A differenza di esse, difettano delle strutture specifiche che caratterizzano le appendici delle istanze di SCP-156-IT. Questi pseudo-arti indifferenziati non svolgono alcuna funzione per l’organismo nella manipolazione concettuale, tuttavia si rivelano essenziali nel processo di inglobamento di altre entità;
- residui vacui (d.): Residuo vacuo è la denominazione data a tutti i residui di entità completamente assorbite, ancora presenti all’interno del complesso. Pur non possedendo una vera e propria funzione per l’istanza, si rivelano essenziali per calcolare il numero di entità assorbite da un determinato complesso.
Nella zona apicale di un’istanza di SCP-156-IT-K si presenta una struttura analoga a quella del nucleo delle istanze -M. Tale struttura, definita ipernucleo (a.), ha origine dallo pseudocefalo dell’istanza SCP-156-IT-K0, il quale nel corso della vita dell'esemplare accresce in maniera direttamente proporzionale al numero di istanze inglobate (in genere l'ipernucleo di un'istanza di SCP-156-IT-K è ~20% più grande del nucleo di un'istanza -M). Stante ciò, come con il nucleo delle istanze -M, si ritiene che l’ipernucleo degli esemplari -K sia correlato alla manifestazione delle istanze di SCP-156-IT-A.
SCP-156-IT-A è la nomenclatura attribuita ad una serie di entità umanoidi di natura parzialmente essofisica. Sebbene le istanze di SCP-156-IT-A siano esternamente quasi indistinguibili da una normale persona, un’osservazione più attenta rivela alcune discrepanze tra la loro fisiologia e quella umana. Tali differenze si manifestano prevalentemente nei lineamenti del volto, che appaiono spesso sproporzionati o sovrapposti, e negli arti, talvolta disarmonici con il resto del corpo. Le istanze di SCP-156-IT-A utilizzano la loro somiglianza all’essere umano per mimetizzarsi con la popolazione, preferendo in genere luoghi fortemente urbanizzati o con comunque un’elevata densità di popolazione.
Le istanze di SCP-156-IT-A sono proiezioni sul piano fisico create dalle istanze di SCP-156-IT. Generalmente, una singola istanza di SCP-156-IT controlla tra i cinque ai dieci fantocci; tuttavia, recenti osservazioni hanno dimostrato che alcune istanze di SCP-156-IT-K particolarmente sviluppate possono arrivare a controllare sino a ~█.███ istanze di SCP-156-IT-A. Stando alle più recenti rilevazioni, si stima che le istanze di SCP-156-IT-A presenti sull'intero pianeta si aggirino intorno alle ██.███.███.
Addendum 156-A - Attività predatoria: Le istanze di SCP-156-IT sono una specie noovora, ossia utilizzano le radiazioni di concetto emanate dalle strutture nootiche come forma di sostentamento. Come già osservato, le istanze di SCP-156-IT hanno la capacità di plasmare e manipolare le strutture nootiche circostanti grazie all’uso di specifiche appendici; questa capacità si trova alla base del metodo di predazione degli esemplari di SCP-156-IT. Utilizzando infatti le conformazioni presenti nell’Area Noosferica-156-IT, le istanze di SCP-156-IT creano amalgame concettuali, definiti complessi zeta (a.), che assorbono e manifestano poi sul piano materiale come istanze di SCP-156-IT-A.
fig. 3
Le istanze di SCP-156-IT-A presentano sul volto pattern memetici invisibili ad occhio nudo, ma che, se osservati anche solo di svista, generano un ricordo latente di un volto, in genere quello dell'istanza osservata, denominato mnemostruttura epsilon (b.), nel cogito dell'individuo. Un ricordo latente è un tipo di mnemostruttura, in genere situata nel settore finale del Campo di Lewin di un individuo, la quale ha la particolarità di ripresentarsi periodicamente nel cogito del soggetto in maniera del tutto casuale, indipendentemente da sollecitazioni esterne. La frequenza della ripresentazione dipende dalla forza d’impressione del ricordo latente, la quale, se abbastanza elevata, può far diventare il ricordo latente un ricordo immanente.
Il ripresentarsi di un ricordo latente nel cogito, genera nella struttura noosferica di riferimento un evento di eccitazione, che culmina nell’emanazione di radiazioni di concetto da parte della struttura. Le istanze di SCP-156-IT sfruttano questa singolare caratteristica del cogito umano per trarre sostentamento dai complessi nootici inglobati, i quali sono sollecitati dai ricordi latenti generati dalle istanze SCP-156-IT-A.
Addendum 156-B - Infezione: Un individuo che abbia osservato, anche solo di svista, un’istanza di SCP-156-IT-A è considerato infetto, ed assume la denominazione SCP-156-IT-F. L’infezione da SCP-156-IT può manifestarsi in modi diversi, ciò in base alla forza d'impressione del pattern memetico attribuito alla determinata istanza. In seguito ad una estesa ricerca, l’infezione da SCP-156-IT è stata differenziata in tre diverse tipologie che variano per forza d'impressione crescente e presentano, per l’istanza SCP-156-IT-F, diverse sintomatologie.
TIPO |
FORZA D’IMPRESSIONE (Я) |
DESCRIZIONE |
Tipo 1 |
0,43-0,48 |
Il ricordo è situato prevalentemente nel subconscio dell’individuo, e solo raramente viene rievocato in maniera strettamente consapevole. Anche quando esso è ripresentato è poco nitido, ed il soggetto non avrà in genere contezza dell’infezione. |
Tipo 2 |
0,49-0,53 |
Il ricordo è più nitido e si ripresenta più spesso nell’individuo, spesso in maniera inconsapevole, venendo rievocato direttamente dal subconscio tramite un’azione involontaria. In rari casi, il ricordo è ripresentato anche nel sogno dell'individuo, spesso nello sfondo. |
Tipo 3 |
0,54-0,58 |
Il ricordo si presenta in maniera estremamente nitida e chiara, quasi al pari di un’allucinazione, e viene rievocato con estrema frequenza dal subconscio del soggetto. Il ricordo è sempre presente nel sogno dell’individuo, sia come personaggio di sfondo che focus principale del sogno. Un’infezione di tipo 3 presenta molte caratteristiche in comune con una psicosi sensopercettiva. |
[…] Per quanto è stato possibile osservare, l’infezione possiede un margine di progredimento che, seppur lento, è in grado di farla avanzare di tipo senza alcuno stimolo esterno. Ciò deriva dalla capacità innata del cogito umano di sedimentare le idee, ossia di farne aumentare spontaneamente la forza d’impressione in maniera graduale, in relazione a quante volte esse sono ricordate. È quindi possibile, ad esempio, per un’infezione di tipo 1 progredire ad una di tipo 2 in un arco di tempo che si aggira intorno a sei o sette mesi, se non rallentata o altresì bloccata tramite un intervento esterno.
Il metodo per ora più sicuro trovato per arrestare un'infezione da SCP-156-IT è la somministrazione periodica a dose crescente di amnestici di Classe B; la durata del trattamento è incrementale alla forza d'impressione del meme. In caso non sia possibile, per vari motivi, la somministrazione di amnestici, l'uso di farmaci antipsicotici ha funzione lenitiva, ma non arresta lo sviluppo dell'infezione in maniera completa.
Addendum 156-C - Scoperta: La prima istanza verificata di infezione da SCP-156-IT è stata rilevata in data 19/02/1999 sul dott. Mauro Fornioni, allora ricercatore junior alla Divisione di Archeologia Sottomarina al Sito Nettuno. L’infezione è stata individuata in seguito ad un controllo del Campo di Lewin del dottore, il quale si era volontariamente candidato come soggetto di test ad un progetto del DNO, dedito alla ricerca sulle mnemostruttore fondamentali del cogito umano.
Dapprima ritenuto un possibile errore di computazione da parte del macchinario di analisi, dopo più approfondite analisi è stata appurata l'origine del complesso mnemonico del quale, tramite lo sfruttamento delle sue caratteristiche, è stato possibile risalire alla corrispondente nootica e, di conseguenza, alle istanze di SCP-156-IT.
Il dott. Fornioni si è successivamente prestato come volontario per ulteriori ricerche su di SCP-156-IT, permettendo ai ricercatori di analizzare l'impatto e lo sviluppo dell'infezione nell’uomo. Il caso Fornioni (Addendum 156-D) resta ad oggi uno dei casi meglio documentati di infezione da SCP-156-IT.
Addendum 156-D - Progetto MENTE: Il progetto MENTE, noto anche come PRS-11, è stato un programma di ricerca speciale condotto dalla Divisione Nootica e Onironautica dal 08/03/1999 sino al 12/05/2000. Gli obiettivi portati avanti dal programma sono stati la ricerca sulla natura ed il comportamento delle memostrutture epsilon, il loro sviluppo ed il loro effetto sull’essere umano.
Divisione Nootica e Onironautica
Programma #: PRS-11
Denominazione: Progetto MENTE
Inizio: 08.03.1999
Fondi allocati: ██.███ €
Sito/i Coinvolto/i: Sito Minerva
Introduzione: In data 19/02/1999 è stata per la prima volta rilevata una mnemostruttura estranea e di origine ignota all’interno del Campo di Lewin di un individuo. Dopo un periodo di osservazione di circa tre settimane, utilizzato per accertare e confermarne la presenza, è stata consentita la messa in atto di un programma di ricerca atto al solo studio della struttura.
La rilevazione di una tale mnemostruttura nel Campo di Lewin di un individuo altera completamente la nostra visione dell’ambiente noosferico e delle entità concettuali che lo abitano. Il complesso mnemonico osservato nel Campo di Lewin del dott. Fornioni ci pone di fronte all'ipotesi dell’esistenza di entità di natura prima ritenuta impossibile, e che possono interagire in maniera senza precedenti con i nostri corrispettivi noosferici, aprendo le porte a nuovi rischi ed alla necessità di nuove precauzioni.
Obiettivi: Gli obiettivi portati avanti dal programma sono i seguenti:
- Lo studio e la ricerca sulla natura della mnemostruttura; vedi nota in basso
- Lo studio degli effetti della struttura sull'individuo e della sua interazione con le mnemostrutture già presenti nel Campo di Lewin;
- Lo studio dello sviluppo della mnemostruttura nel tempo e della sua evoluzione.
Esecuzione: Il progetto sarà condotto tramite l'esecuzione di scansioni a cadenza mensile del Campo di Lewin del dott. Fornioni, combinate a sedute psicologiche bimensili per valutare lo stato mentale del soggetto, eseguite in collaborazione con la DVSP. Si noti che, per tutta la durata del progetto, il dott. Fornioni svolgerà regolarmente i compiti da ricercatore a lui assegnati, ciò per poter al meglio simulare uno sviluppo naturale della mnemostruttura.
Risorse:
- Dispositivo di imaging nootico “EREBO Mk.III”, allocato al Sito Minerva;
- Programma di trasposizione e mappatura di campo “SAPIENS-1”;
- Programma di analisi del campo “SAPIENS-2”;
- Dispositivo di analisi annesso ai programmi SAPIENS-1 e SAPIENS-2 “LETE Mk.IV”, momentaneamente allocato al Sito Virtus (richiesto spostamento).
Personale:
Capo Ricercatore |
Vice Ricercatore |
Dott. Antonio Mattei |
Dott. Michele Targato |
Capo Ingegnere |
Psicologo |
Ing. Elena Strani |
Dott. Ernesto Sabbri |
Nota: Poco dopo l’inizio del progetto MENTE, in data 13/05/1999, venne intrapreso un progetto parallelo denominato progetto ADAMO (PRS-11.1), volto a determinare l’origine della mnemostruttura epsilon e sollevando il progetto principale dall'incarico. In data 01/04/2000 venne scoperta l'origine della mnemostruttura epsilon e, di conseguenza, anche l'esistenza delle istanze SCP-156-IT.
Sezione A: Sviluppo della Mnemostruttura
Durante il periodo di osservazione è stato possibile accertare come lo sviluppo della mnemostruttura epsilon e l’aumento della sua Forza d’Impressione sia influenzato fortemente dallo stile di vita condotto dall’individuo infetto. Dalle rilevazioni è emerso come gli sviluppi maggiori si siano verificati in periodi di basso impegno lavorativo da parte del dott. Fornioni; nella fattispecie, si noti come l’aumento più importante sia stato osservato tra le rilevazioni 4-5, periodo in cui il dottore aveva riscosso una settimana di vacanza. Similmente, l'aumento riscontrato tra le rilevazioni 12-13 si è riscontrato in seguito ad un esonero dal lavoro di cinque giorni, richiesto dal dottore per ragioni di salute.
fig. 4
Si crede che questo specifico andamento non sia casuale; è infatti emerso dagli incontri psicologici che, durante i periodi privi di impegni sostanziali, il ricordo legato alla mnemostruttura epsilon era più solito ripresentarsi al dott. Fornioni. Si ipotizza pertanto che esista una qualche correlazione tra il comportamento dimostrato dalla mnemostruttura, ed il periodo di pausa dal lavoro del dott. Fornioni. L’ipotesi più plausibile è che la mnemostruttura epsilon tragga in qualche modo vantaggio dall’assenza della ripresentazione di mnemostrutture più sedimentate (quelle che, ad esempio, vengono utilizzate durante l'esecuzione di un compito o, comunque, di uno sforzo mentale), potendosi mettere così di fronte alla coda della priorità.
Sezione B: Condizione Psicologica
Nel corso dei colloqui condotti con il dott. Fornioni, è stato possibile osservare l’effetto dello sviluppo della mnemostruttura epsilon sulla psiche dell’individuo. Nel succedersi degli incontri è stato possibile constatare, come già in precedenza ipotizzato, che il deterioramento della condizione psicologica dell'individuo era rapportabile all'aumento della Forza d'Impressione della mnemostruttura.
Dalle sedute è emerso come, se dapprima il disagio causato dal ripresentarsi del ricordo fosse facilmente sorvolabile, trattato come un pensiero intrusivo; con lo svilupparsi della mnemostruttura epsilon, e con la presenza sempre più immanente del ricordo, sia nella vita di tutti i giorni tramite episodi di quasi-allucinazioni, che all'interno dei sogni, il disagio vissuto era diventato grave al punto da influenzare fortemente sul rendimento lavorativo del dottore e sul suo umore.
Divisione Valutazioni e Supporto Psicologici
ID Personale #: C00983
Nominativo: Mauro Fornioni
Occupazione: Ricercatore
Dipartimento: SS-A (DAS)
Data: 12/06/1999
Sintomi: Il soggetto non riporta alcun cambiamento sostanziale nel suo stile di vita, che nella sua condizione psico-fisica. Tuttavia evidenzia come, a partire da una settimana prima del colloquio, si ritrovi a rievocare spesso l’immagine del volto di una persona, che tuttavia nega di conoscere. Detto ciò, gli episodi descritti si presentano in maniera sporadica, ed a detta del paziente non inficiano sul suo benessere psicofisico.
Analisi: Si presenta calmo e composto, mantiene una postura dritta ed aperta per tutta la durata del colloquio. Dialoga con volume normale e ritmo sostenuto; alcune frasi ed alcuni concetti espressi in tono più alto. Le frasi sono scorrevoli ed i periodi sono espressi con scioltezza e sono coesi tra di loro. L’uso del vocabolario è corretto e coerente con il contesto. Le associazioni mentali sono coerenti e logiche. Dimostra l’abilità di pensiero razionale e rielaborativo, così come di pensiero critico e astratto; le funzioni cognitive sono intatte ed appropriate all’età. È capace di giudizio. Non sono presenti segni di deterioramento psicofisico.
Piano di Cura: N/A
Divisione Valutazioni e Supporto Psicologici
ID Personale #: C00983
Nominativo: Mauro Fornioni
Occupazione: Ricercatore
Dipartimento: SS-A (DAS)
Data: 08/10/1999
Sintomi: Il soggetto segnala uno stato di ansia continuo, accompagnato da sensazioni di imminente catastrofe. Evidenzia come questi stati non siano influenzati dal contesto in cui si trova (quali ambienti stressanti), ma siano invece presenti costantemente. Riporta inoltre come il ricordo ossessivo da cui è afflitto stia diventando ancora più opprimente, ritornando alla mente in momenti totalmente randomici.
Analisi: Si presenta agitato, muovendosi di frequente nella sedia e cambiando spesso posizione. Mantiene una postura dritta, ma tiene le braccia conserte al petto e le mani infossate nelle ascelle. Le frasi sono scorrevoli, ma pronunciate a ritmo irregolare; il tono è similmente irregolare e basso, a volte impercettibile al punto di sembrare un bisbiglio. Presenta inoltre un leggero biascichio, i periodi sono altresì coesi. Il vocabolario usato è corretto al contesto, ed il paziente dimostra abilità di pensiero rielaborativo e razionale. È presente un leggero declino nel pensiero critico, ma il resto delle funzioni cognitive è altresì intatto. È capace di giudizio.
Piano di Cura: N/A
Divisione Valutazioni e Supporto Psicologici
ID Personale #: C00983
Nominativo: Mauro Fornioni
Occupazione: Ricercatore
Dipartimento: SS-A (DAS)
Data: 11/01/2000
Sintomi: Il soggetto segnala una sensazione crescente di angoscia, associata a forte paranoia; riferisce inoltre la sensazione di essere costantemente osservato. Riporta come le crisi nervose ed episodi di attacchi di panico, già discussi nelle precedenti sedute, siano sempre più frequenti. Segnala una generale diminuzione dell’appetito e perdita di peso. Riferisce inoltre difficoltà ad addormentarsi, con frequenti risvegli notturni. Quando domandato riguardo il suo ricordo ossessivo, riferisce come esso sia ancora sempre presente nei suoi sogni; sostiene anche di vederlo durante le ore diurne, nascosto o nella sua visione periferica. Sono evidenti i segni di delirio di persecuzione.
Analisi: Il soggetto si presenta con postura ricurva, le mani conserte tra le gambe e le braccia tenute strette e vicine tra loro. Durante la conversazione, evita attivamente il contatto visivo; si noti come non lasci vagare lo sguardo attorno alla stanza, ma preferisca tenerlo fisso sul pavimento o sulle proprie gambe. Parla in tono basso con ritmo fortemente irregolare; le frasi sono discontinue e frammentarie ed i periodi spesso non sono tra loro coesi. Il vocabolario è appropriato al contesto. È presente un evidente declino nel pensiero razionale e rielaborativo. Presenta inoltre evidenti segni di malnutrizione, gli occhi sono infossati nelle orbite e sono presenti sintomi da privazione del sonno.
Piano di Cura: In concordanza con le direttive del progetto PRS-11, sono negati al paziente supporti medicinali, quali psicofarmaci e simili. È stato consigliato un periodo di riposo dal lavoro della durata di 5gg.
Divisione Valutazioni e Supporto Psicologici
ID Personale #: C00983
Nominativo: Mauro Fornioni
Occupazione: Ricercatore
Dipartimento: SS-A (DAS)
Data: 03/05/2000
Sintomi: Il soggetto riporta crescenti sensazioni di paranoia e segnala un aumento nei suoi episodi di attacchi di panico e crisi nervose. Riferisce inoltre come le allucinazioni vissute siano sempre più frequenti e più vivide e comunica come, oltre ad allucinazioni visive, si presentino anche allucinazioni auditive. Segnala difficoltà ad addormentarsi, frequenti con risvegli ed episodi di terrori notturni. Il ricordo ossessivo si ripresenta ancora nei sogni e nelle allucinazioni.
Analisi: Per la prima metà del colloquio il soggetto è stato rannicchiato in posizione fetale sulla sedia. Data la posizione assunta, è poi stato fatto accomodare su un divanetto, dove si è posto nella medesima posizione per il resto del colloquio, rivolgendo il volto verso lo schienale. Il tono di voce assunto è basso ed il ritmo è fortemente irregolare. Le frasi sono discontinue e frammentarie, ed i periodi non seguono un filo logico. È presente un declino sostanziale dell’abilità di pensiero razionale e rielaborativo.
Piano di Cura: In concordanza con le disposizioni del progetto PRS-11, non sono stati forniti al paziente supporti medicinali, quali psicofarmaci o simili. Il soggetto è stato posto in stato di osservazione nella sezione medica del Sito Minerva.
Una volta constatata la capacità del ricordo legato alla mnemostruttura epsilon di ripresentarsi anche all'interno del sogno dell'individuo, è stato chiesto al dott. Fornioni di descrivere all'interno di un apposito diario tutti i sogni in cui era presente il ricordo. Quanto segue sono alcuni estratti, presi dal suddetto diario.
20.11.1999
Passeggio per le strade di una grande città, sembra una versione quasi stereotipata delle grandi metropoli che si vedono di solito nei film. È pieno giorno, il sole splende alto e sento il calore dei raggi che mi coprono la pelle. Passeggio a lungo, ma lo scenario non sembra cambiare, sono circondato da alti palazzi, qua e là alberi dalle forme contorte, troppo alti o da colori assurdi. Accanto a me passano persone, non le guardo in faccia, continuo a procedere avanti, ma con la coda dell’occhio ne scorgo qualcuno. Alcuni sono senza alcuna fattezza, uno strato di sola pelle ricopre il loro volto, altri hanno orbite cave e narici esposte, senza alcun naso. Continuo a camminare. Di fronte a me le persone iniziano a scostarsi, ora sono tutte ai miei lati ed io al centro della strada, tranne una che dal fondo mi si avvicina. Continuo a camminare. Continuo ad avvicinarmi e la figura si avvicina, fin quando non scorgo il suo volto, lo vedo, quegli occhi vuoti e vitrei, quello sguardo penetrante e raccapricciante. Non riesco a smettere di camminare, cammino, cammino. Mi sveglio in piedi, al fianco sinistro del letto.
02.03.2000
Sto pescando con un amico d’infanzia, il luogo in cui ci troviamo non mi è familiare. Siamo seduti su di una banchina impossibilmente in alto, fino a non vedere l’acqua in basso; al nostro fianco un ponte di dimensioni assurde si stende sino ad un’altra banchina. Sento un tirare sulla canna, inizio a lottare contro il pesce che ha appena abboccato. Tiro e mollo, riprendo il filo, lo lascio stancare, poi inizio a sollevarlo; metri e metri di filo, li tiro indietro per qualche minuto, la lenza sembra infinita ma il mulinello non sembra risentirne. Continuo ad avvolgere e finalmente riesco a scorgerlo da sotto, un pesce di dimensioni mastodontiche, legato alla narice con il mio amo. Mi alzo e cerco di fuggire ma scivolo e cado nella sua bocca. Carcasse mi circondano ovunque, tutte hanno il suo volto, mi continua a perseguitare, mi fissa mentre gli passo accanto. Vengo deglutito, non riesco a respirare in quell’ambiente fetido e senza aria, passo allo stomaco della creatura. Prima di cadere suoi succhi gastrici guardo in basso, nelle acque stagnanti distese di cibo lo rivedo un'ultima volta. Mi stava aspettando. Mi risveglio con la testa sotto il cuscino.
10.05.2000
Sono a casa, passo dalla cucina al salotto ed apro una porta che non esiste. Entro in una stanza completamente bianca, mi giro e la porta è sparita, mi rigiro e vedo un tavolo, un lungo tavolo in legno con due sedie poste agli estremi. Mi avvicino e mi siedo. Aspetto per qualche minuto, mi guardo intorno ma non c'è niente oltre all'abisso di bianco che mi circonda, io ed il tavolo; poi, dal nulla appare lui. Compare da dietro di me, mi passa accanto senza guardarmi, percorre il tavolo strisciandoci sopra la mano e poi si siede sulla sedia di fronte alla mia. Restiamo lì ad osservarci, cerco di distogliere lo sguardo ma non ci riesco. I suoi occhi vuoti mi penetrano ma non posso smettere di fissarlo, non riesco a chiudere gli occhi. Ci fissiamo per quello che mi sembrano essere ore. D’un tratto si alza, si gira di spalle e mi sveglio.
A causa dell'esponenziale deterioramento della condizione psicologica del dott. Fornioni, sotto sua espressa volontà il progetto MENTE è stato arrestato in data 12/05/2000, ad un anno e due mesi dal suo inizio. In conformità con i protocolli al tempo stabiliti per l’eliminazione della mnemostruttura epsilon dal cogito umano, al dott. Fornioni è stata somministrata una dose del ~8% superiore allo standard di amnestici di Classe B. In seguito alla somministrazione degli amnestici, il dottore è stato posto in uno stato di fermo della durata di due mesi e tenuto sotto controllo, per monitorare eventuali danni o alterazioni del Campo di Lewin e per verificare l’assenza di elementi residui della mnemostruttura epsilon.
Addendum 156-D.1 - Illustrazione: Durante il periodo d'osservazione è stato chiesto al dott. Fornioni di fornire una descrizione quanto più accurata del volto impresso dall’anomalia. Il foglio su cui è stata prodotta l'illustrazione, disegnata dalla dott.sa Coschi, è ora custodito in un armadietto standard della Divisione Nootica e Onironautica presso il Sito Minerva. Di seguito ne è una scansione digitalizzata.
⚠️ ATTENZIONE - POSSIBILE RISCHIO MEMETICO ⚠️ |
Per accedere alla seguente sezione è necessario sottoporsi ad un priming memetico specifico, onde attivare correttamente gli inibitori impressi nell'immagine. Si è pregati di leggere lentamente nel proprio microfono la seguente frase per tre volte consecutive:
Osservo il tuo volto, non riconosco il tuo sorriso
-
Compilazione
Tonalità nei parametri rilevata (64.2-559);
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