SCP-1315-RU - Sasha
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SCP-1315-RU nella sua camera.

Elemento #: SCP-1315-RU

Classe dell'Oggetto: Safe

Procedure Speciali di Contenimento: Il soggetto va mantenuto in una camera di tipo C-2 con tutti i comfort nella Zona 7. Una volta al mese a SCP-1315 vanno forniti nuovi giocattoli, libri per bambini con immagini e dischi con cartoni animati. La dieta da somministrargli deve essere stabilita secondo le norme dell'alimentazione di un preadolescente.

La cura del soggetto va affidata a un membro della Fondazione di sesso maschile e di livello di autorizzazione 1 che si è laureato in pedagogia e/o pediatria. Il suo compito consiste nel prendersi cura del soggetto e nel mantenere stabili le sua condizioni psichiche. SCP-1315 va educato secondo un piano scolastico personalizzato. Oltre a questo, il soggetto deve essere regolarmente visitato da uno psicologo e da un logopedista. Per evitare un eccessivo coinvolgimento emotivo, i membri della fondazione addetti al soggetto vanno sostituiti una volta al mese. Il contatto di SCP-1315 con i figli dei membri della fondazione di età inferiore a 11 anni via internet va incoraggiato per favorire la sua socializzazione.

L'accesso alla camera del soggetto alle persone del sesso femminile è categoricamente vietato. Alle persone affette dall'infezione memetica va somministrato un farmaco antimemetico, dopodiché queste vanno isolate dal soggetto. Per eventuali domande su SCP-1315, bisogna rivolgersi al dottor Ustinov, suo tutore attuale.

Descrizione: SCP-1315 è un bambino di etnia caucasica di sesso maschile. Secondo i documenti trovati, si chiama Aleksandr Andreevič K████ov, nato nel 2009. La struttura del suo corpo è in linea con quella dei bambini non anomali della sua età. In seguito a una radiografia, furono individuate delle fratture dell'osso frontale del cranio e dell'omero, tutte datate a tre anni fa, ma, in generale, il soggetto può essere considerato fisicamente sano.

La condizione psicologica del soggetto è instabile. Egli prova ansia, trovandosi vicino a una donna. Il livello d'ansia aumenta se la donna è matura. Mentre con le ragazze di 14 anni di età, SCP-1315 è timido e chiuso, la presenza di una donna dell'età di 35-40 anni può provocare isteria o un attacco di panico. Lo psicologo dottor Kuznetsov individuò i seguenti disturbi di personalità del soggetto: comportamento passivo-aggressivo, permalosità, irresolutezza, comportamento chiuso e tendenza all'asocialità. Il soggetto è predisposto all'involontario avvento dei ricordi che comportano turbamento emotivo. Secondo il dottor Kuznetsov, SCP-1315 prova senso di colpa e vergogna per ciò che passò. A causa di questi problemi, il soggetto prova disagio, socializzandosi anche con maschi. Al soggetto sono state diagnosticate la disartria funzionale e il mutismo selettivo. Il personale medico della Zona 7 si occupa della riabilitazione psicologica di SCP-1315

Le proprietà anomale di SCP-1315-RU si manifestano durante il contatto con le donne, storpiando la loro percezione su di lui1. Ogni informazione su SCP-1315-RU, ottenuta durante il contatto diretto con il soggetto è una minaccia memetica.

I sintomi e la gravità dell'infezione memetica dipendono dalla quantità di tempo che un individuo (in seguito - vittima) trascorre con il soggetto.
I dati sulle prime fasi della malattia sono stati ricavati sperimentalmente, mentre le ultime fasi sono state descritte da SCP-1315 e dai testimoni.

  • Primo contatto della vittima con il soggetto: Vedendo SCP-1315, la vittima prova un'irrazionale sensazione di disgusto. Le vittime esplicitamente ignorano il soggetto o dimostrano un atteggiamento irritato nei suoi confronti.
  • 7 - 10 giorni: La vittima aggredisce verbalmente SCP-1315.
  • 30 - 60 giorni: La vittima aggredisce fisicamente SCP-1315. Durante questa fase gli scoppi di rabbia avvengono in un modo spontaneo, segnalando l'inizio di un grave disturbo d'umore.
  • 6 - 9 mesi: L'aggressione diventa sistematica e le punizioni corporali diventano sempre più frequenti. La gravità dei pestaggi dipende dalla salute psichica della vittima e dalla velocità di sviluppo dell'infezione.
  • 1,5 - 2 anni: La vittima dimostra un comportamento sadico. Ella cerca di causare a SCP-1315 dolori fisici e psichici sempre più forti, legandolo, facendolo soffrire di fame e sete, privandolo di sonno, ecc. La vittima inizia a considerare l'aspetto fisico di SCP-1315 come estremamente ripugnante.
  • 3 anni e dopo: La fase finale dello sviluppo dell'infezione memetica. Essa cambia la mente della vittima fino al punto che ella smette di considerare SCP-1315 come un essere umano. L'immagine che vede la vittima dipende dalle fobie e dai complessi che ha. Per esempio, se la donna ha paura degli scarafaggi, le sembrerà che il corpo del soggetto è coperto da un esoscheletro di chitina, che ha delle zampe degli insetti al posto degli arti, ecc. La vittima prova un misto di estrema rabbia e terrore nei confronti del soggetto, al punto che potrebbe cercare di ucciderlo. Questa è la fase terminale, durante la quale i farmaci antimemetici non danno risultati significativi. Le donne, contagiate da una persona che si trova in questa fase, dimostrano loro anche una sintomatologia simile.

Il farmaco antimemetico prodotto dalla Fondazione può far retrocedere la malattia fino alla prima fase, ma ad ogni uso la sua efficacia diminuisce.

Addendum 1: In allegato una parte del dialogo con Svetlana Nikolayevna M████ova, madre biologica di SCP-1315. L'agente Ignatov ottenne la fiducia di M████ova, dopo averla conosciuta(?) sul sito VK2. In basso si trova lo stenogramma dell'audio registrato durante uno dei loro incontri.

I: Svet, vorresti avere un figlio?

M: No.

I: Perché?

M: Non ne voglio parlare. Beviamo qualcosa?

I: Ma cucciola, parliamone. Io vorrei diventare padre. Perché ci sei rimasta così male?

M: Io racconto a pochi questa storia…

I: Dai, dimmi cosa ti preoccupa. Prendimi per mano. Sì, così.

M: Io sono già stata incinta… una volta… quando ero giovane. [REDATTO] con un bastardo durante una festa e dopo non l'ho neanche trovato. Si era nascosto, [REDATTO]. Non ha osato guardarmi negli occhi.

I: Che pezzo di merda.

M: Peggio. Non ho parole per descriverlo. Tuttavia, ho deciso di tenere il bambino. Alla fine, lui non era colpevole. Tra l'altro volevo avere un figlio… Ancora quando ero piccola, cucivo degli abiti alle mie bambole… Ho deciso di tenerlo per me. [Silenzio per 5 secondi] Ma dopo è iniziato un incubo.

I: Incubo?

M: Tu, certamente, sai che le donne in gravidanza non hanno una psiche stabile. Una mia amica ha avuto addirittura allucinazioni. Dice di aver visto un demone che cercava di strangolarla di notte. Ma con lei tutto è andato bene: ha partorito, ora è felice di avere una figlia. Invece con me è andata molto peggio. [M████ova inizia a singhiozzare.]

I: Stai tranquilla, cucciola. Beviamone ancora una, e continuerai dopo. Vedrai che starai meglio.

M: Grazie, Kolya. Ti amo così tanto… Tu sei l'unico che riesce ad ascoltarmi… [Suono di un bacio.] Allora, anche io sono impazzita. Ma questa volta davvero. Dopo sono stata in una clinica per guarire.

I: Cosa è successo?

M: Prima ho cominciato a notare, come stavo imbruttendo. Varicosi, viso pallido, nausea continua…. e questa enorme orribile pancia. Come lo odiavo e quanto avevo paura che mi avrebbero vista così. Già non era molto semplice per me… Tutta la gente mi sparlava dietro, mi vergognavo di andare a fare la spesa. Ma a quel punto non potevo neanche vedermi allo specchio. Ho iniziato a leggere, come passa la gravidanza. In parte per curiosità, in parte per l'orrore. Volevo capire cosa stesse succedendo in me. A un certo punto ho letto un articolo che parlava delle complicazioni. Letto ciò questo ho iniziato ad avere paura… Avere paura di morire durante il parto… [Piangendo] Mi sembrava che lui volesse uccidermi, che mi avrebbe rotto lo stomaco dall'interno di notte e che sarei morta dissanguata… che lui mi stesse privando della forza vitale… Mi sembrava che lui non fosse mio, che fosse un corpo estraneo…

I: Era troppo tardi per abortire?

M: Sono passati tanti mesi, sarebbe stato illegale. Però ho tentato di abortire. Ho pure trovato uno specialista disposto a farlo, l'ho contattato, ho pagato l'anticipo… E non ero in grado di farlo. Non ho dormito tutta la notte, pensando se io fossi in grado di uccidere un uomo. Piccolo, ma già vivo. Ho immaginato le sue piccole mani e gambe, il suo sorriso… E tutto l'odio che provavo verso di lui negli ultimi sei mesi è scomparso… Mi sentivo di nuovo normale. Volevo di nuovo essere madre. È stata la notte più felice della mia vita.

M: Dopo… dopo è tornato il disgusto. [Entrambi stanno in silenzio per circa un minuto] Ho deciso di partorire. Ho deciso che questo sarebbe stato il mio compito. Ma non l'avrei tenuto. Solo a pensarci mi venivano i brividi, come se fosse una lumaca, un gatto travolto da una macchina… [Piange]

I: Amore, se è così difficile parlarne, non devi sforzarti.

M: No, tutto a posto. Devo raccontare tutto, così scaricherò questo peso. Scusami, se ti racconto tutto questo… Capisci… Mentre stavo partorendo, ho provato un dolore mostruoso. E lo odiavo con tutta la mia forza per quelle sofferenze, di cui era la causa. Vollevo afferrarlo per un piede e gettarlo contro un muro, volevo strangolarlo con il cordone ombelicale. Ma allo stesso tempo sentivo che era un dolore espiatorio. Che quel mostro sarebbe uscito da me, e sarebbe finito tutto. Mi sono rifiutata di vederlo dopo il parto. Ho firmato i fogli necessari e non l'ho mai più rivisto.

I: Devo bere qualcosa.

[Fine della registrazione]

Addendum 2: Il ritrovamento.

Secondo la decisione del dottor Kuznetsov e del Comitato Etico, è proibito fare a SCP-1315-RU le domande riguardanti la sua vita prima del contenimento. Inoltre, gli psicologi della Zona 7 arrivarono alla conclusione che un'intervista non avrebbe prodotto alcun risultato utile, dal momento che la maggior parte dei ricordi traumatici è stata eliminata dalla mente del soggetto. A causa di questo, la Fondazione è costretta a basarsi sulle testimonianze delle altre persone coinvolte per ricostruire il quadro completo dell'accaduto.

Fino al 2013 SCP-1315 è vissuto nell'orfanotrofio №█ della città [REDATTO]. [DATI CANCELLATI](per chiarimenti leggere l'articolo "Tutta la verità sulla violenza sugli orfani" del giornale locale "Ecran-Inform" del ██/██/████).

L'ex madre adottiva di SCP-1315, Elisaveta Petrovna K████ova, adottò il soggetto nel 2013. I conoscenti di K████ova erano consapevoli delle sue inclinazioni sadiche. Così, secondo una sua ex-compagna di classe, era solita bullizzare i suoi coetanei a scuola. Inoltre, si sa che K████ova fu aggredita da un branco di cani nell'infanzia, dunque, per vendicarsi, maltrattava gli animali.

K████ova con il soggetto era residente nella periferia della città. Lei non lo portava all'asilo, e SCP-1315 restava a casa da solo, mentre era al lavoro. Gli oggetti personali di SCP-1315, trovati in una cuccia e dei segni riscontrati sul suo collo permettono di ipotizzare che K████ova trattava il soggetto come un cane.

Il soggetto fu trovato dalla Fondazione, quando K████ova cercò di consegnarlo in un rifugio per cani che si trova in [REDATTO]. Secondo un impiegato del rifugio, S. M. Rescetnev, K████ova insisteva sul fatto che "il cane era aggressivo, quindi bisognava castrarlo o fagli l'iniezione mortale". Il personale femminile del rifugio non solo non si stupì di questo comportamento, ma addirittura cercò di mettere SCP-1315-RU in una gabbia. Una delle donne si mise a urlare che il cane era rabbioso e che bisognava sparargli prima che mordesse qualcuno. Rescetnev riuscì a liberare il soggetto e chiamò la polizia. Gli agenti della Fondazione sono stati allertati da un caso così insolito.

Il tribunale riconobbe K████ova colpevole di aver violato gli art. 111 p.23, 132 p. 34 e 1565 del Codice penale russo, ma, dopo un esame psichiatrico, fu riconosciuta incapace di intendere e volere a causa della diagnosi "schizofrenia paranoide" e venne sottoposta al trattamento medico obbligatorio in [REDATTO], penitenziario psichiatrico.

Addendum 3: Estratto dal diario privato del dottor Kuznetsov:

Oggi io e Arcadiy stavamo insegnando a Sasha, come si mangia con un cucchiaio e una forchetta. Sembra che prima stesse mangiando da una scodella come un cane…

Addendum 4: Estratto dalla corrispondenza tra il dottor Ustinov, tutore di SCP-1315, e A. S. Polovtsev, impiegato della Fondazione con il livello di autorizzazione 1, che si occupava del soggetto.

Se Lei continuerà a chiamare SCP-1315 con il nome "Sasha", sarò costretto a sostituirla in anticipo. Per ora Le faccio un richiamo orale.

- cordiali saluti, dottor Ustinov

Il diritto di avere un nome è garantito dalla convenzione dell'ONU sui diritti dei minorenni. Se continuerà ad impedirmi di lavorare, sarò costretto a denunciare questo fatto alla dirigenza e al Comitato Etico

- Polovtsev

Attualmente il ricorso di Polovtsev è discusso dal Comitato Etico.

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