SCP-130-IT
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Elemento #: SCP-130-IT

Classe dell'Oggetto: Euclid

Procedure Speciali di Contenimento: SCP-130-IT è al momento ospitato in una camera standard per il contenimento di umanoidi del Sito Iride. La cella ha attualmente in dotazione un wc e un letto di dimensioni 90 × 200 cm saldamente ancorato al suolo tramite l’impiego di bulloni M10; qualsiasi futura aggiunta di mobilio eventualmente richiesta dallo stesso SCP-130-IT, ed in seguito approvata dal direttore del sito, deve categoricamente essere installata attraverso le modalità sopra descritte.
L’introduzione di qualsiasi oggetto nella camera di contenimento, incluse le stoviglie fornite ad SCP-130-IT per i pasti, è consentita solo nel caso in cui questi siano composti da materiali leggeri e non superino singolarmente i 15 g. Non è concessa l’installazione di telecamere di sorveglianza all’interno della suddetta area di contenimento; l’unico metodo autorizzato ed efficace di osservare la manifestazione occasionale dell’anomalia di SCP-130-IT è attraverso il vetro antisfondamento 80 × 160 cm, spesso 4 cm, posto nella parete che separa la cella di SCP-130-IT e la sala adiacente appositamente adibita.

Nella parete ospitante l’accesso alla stanza di contenimento di SCP-130-IT sono presenti quattro feritoie a chiusura elettronica di dimensione 10 × 20 cm. Le stesse sono disposte per la sedazione di SCP-130-IT, necessaria per gli eventuali ingressi di personale all’interno della stanza. Gli interventi di pulizia settimanale devono essere effettuati da 2 membri della Divisione Nettezza e Igiene e non protrarsi oltre il tempo di sedazione di SCP-130-IT.

Descrizione: SCP-130-IT è un uomo caucasico di 46 anni, alto 175 cm e avente un peso di 77 kg. In base alle informazioni in possesso della Fondazione, è noto come SCP-130-IT esercitasse, prima del contenimento, la professione di parroco, specializzato in esorcismo, presso la chiesa di San █████ nella provincia di Messina, e che non presentasse la propria anomalia dalla nascita. Ipotesi suggeriscono la stretta correlazione fra l'inizio del manifestarsi dell'anomalia e la professione di esorcista di SCP-130-IT.

L’anomalia di SCP-130-IT sembra sia in grado di convertire temporaneamente e periodicamente il cavo orale di quest’ultimo in un portale dal quale sono solite fuoriuscire delle presenze, denominate SCP-130-IT-1, che si manifestano come forti folate di vento che si muovono vorticosamente ed incessantemente attorno al corpo immobilizzato di SCP-130-IT, per un tempo che può variare dai 10 ai 20 minuti, per poi ritornare all’interno del “portale”. Il numero minimo di SCP-130-IT-1 identificati in una sola volta è 2, il massimo █.

Le presenze sono totalmente invisibili e non emettono alcun suono, se non il naturale rumore dell’aria che si sposta rapidamente. Test con sensori volumetrici hanno tuttavia concesso di scoprire l’aspetto di un SCP-130-IT-1: essi si presentano come figure umanoidi prive di arti inferiori. La velocità che ogni esemplare di SCP-130-IT-1 può raggiungere varia dai 65 ai 90 km/h. Poiché l’anomalia non è mai stata osservata al di fuori della cella di contenimento di SCP-130-IT, non è possibile sapere come gli SCP-130-IT-1 si comporterebbero in spazi aperti, ma si crede questi tenderebbero a █████.

Qualsiasi essere umano che si trovi prossimo agli elementi SCP-130-IT-1 avvertirà un forte stato di stress emotivo. Questo tenderà a peggiorare con una prolungata esposizione all’influenza delle presenze, giungendo fino a far sviluppare tendenze suicide al soggetto esposto. In ogni caso, l’effetto degli SCP-130-IT-1 non si verifica se fra questi ed un eventuale essere umano è presente un ingombro fisico che riesca a coprire totalmente il corpo di quest'ultimo, come un muro. Tale effetto sembra influenzare non soltanto gli esseri umani, ma anche gli animali: in data █/█/2019 si è condotto un test dedito allo studio della capacità degli SCP-130-IT-1 di indurre al suicidio, capacità prima descritta solo dallo stesso SCP-130-IT. Esponendo un coniglio all'influenza di questi tramite la fissazione, alle pareti della cella, della gabbia in vetro in cui era contenuto, è stato possibile notare un grande stress dell'animale quasi da subito: solo dopo 2 minuti dall'inizio del fenomeno anomalo questo iniziò ad autoinfliggersi incessantemente dei danni tramite morsi e tramite ripetuti impatti con le pareti della gabbia, morendo dopo 10 minuti.

L’anomalia si presenta due volte al giorno ad orari variabili. Durante il processo, che SCP-130-IT stesso afferma di non manifestare volontariamente, esso si immobilizza e perde qualsiasi capacità intellettiva e sensoriale, spalancando la bocca in una modalità che prevede una sovrumana modificazione dell’apertura della stessa, stimata essere circa 3 volte superiore rispetto alla norma, senza però risentirne fisicamente una volta tornato allo stato iniziale. Una volta terminato il processo innescato dall'anomalia, SCP-130-IT si accascerà al suolo e rimarrà a tutti gli effetti morto clinicamente, riacquisendo ogni funzione vitale circa 2 ore dopo, non riportando alcun danno fisico. Ulteriori indagini hanno quindi concesso di scoprire che ogni "morte" o danno fisico inferto ad SCP-130-IT è, per lui, reversibile, anche per cause non riconducibili all'anomalia. Tuttavia, non è ancora possibile affermare se SCP-130-IT sia effettivamente immortale; ulteriori approfondimenti potranno presentarsi una volta chiarito se SCP-130-IT sia immune o meno anche all'invecchiamento.

L'unico modo attualmente conosciuto per scongiurare temporaneamente il verificarsi dell'anomalia è la sedazione di SCP-130-IT, il quale non ha mai mostrato il processo quando incosciente.


Diario di recupero: Il █/█/2019, alle ore 17:26, la Fondazione intercettò una chiamata del commissariato di █████, nella provincia di Messina, che denunciava il verificarsi di un "forte tifone anomalo" all'interno della chiesa di San █████, ubicata lì vicino, per il quale si stimavano diversi feriti rimasti al suo interno ed impossibilitati ad uscire a causa dell'evento.
Inviata sul posto la SSM-IV ("Pugnus Ferri"), arrivata dopo circa un'ora, le uniche evidenze dell'accaduto trovate furono SCP-130-IT steso davanti all'altare della chiesa, apparentemente deceduto, e i corpi di tre vittime: una donna di età compresa fra i 60 e i 70 anni, e due uomini di approssimativamente 60 e 20 anni.
La chiesa versava in condizioni disastrose: le panche in legno erano state spostate violentemente, causando la distruzione di alcune statue e di decorazioni in marmo. In linea con lo stato di queste ultime, anche i corpi delle vittime mostravano segni più o meno gravi di ripetute contusioni, dovute probabilmente agli urti provocati dalle folate degli SCP-130-IT-1.
Durante le prime ispezioni della squadra, SCP-130-IT si rialzò, apparentemente incolume. Gli agenti, avendo poco prima confermato il suo decesso, lo scortarono al Sito Iride, dov'è tutt'ora contenuto.


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