Giorno 2:
Ormai sono sicuro di essere soggetto all'influenza di una presenza. Mi sono svegliato non dove mi ero addormentato - sembra che la presenza si animi quando mi addormento. Ma andiamo nell'ordine: devo descrivere la prima giornata.
È stato simile al risveglio dopo un lungo sonno - avevo assunto un amnesiaco. Ora capisco come ci si sente.
Ho trascorso tutto il primo giorno esplorando la località: sono in un complesso sotterraneo. Ci sono tanti attrezzi, la cui utilità mi è difficile da capire. A volte trovavo degli strumenti appartenenti ai membri del mio gruppo, ma loro non ci sono, così come non ci sono segni di lotta, macchie di sangue, bossoli… Io direi che sono spariti.
L'aereo non funziona, dato che è stato bruciato. Ma sarebbe inutile, anche se fosse intatto: non sono in grado di pilotarlo. La radiotrasmittente sul bordo è, ovviamente, distrutta. Anche la stazione radio del complesso non funziona.
Vagando attorno al complesso, non ho trovato alcun segno della presenza dei miei compagni. Sono convinto che siano morti: uccisi… con le mie mani, perché ora sono l'SCP-3004-1.
SCP-3004 è la presenza che ora si trova all'interno di me. Si sveglia, quando io mi addormento. Non so niente su di lei, ma intuisco che è terribile e, dunque, anche io sono terribile.
Non è stata SCP-3004 a somministrarmi gli amnesiaci - l'ho fatto da solo. L'ho deciso per dimenticare la conformazione del luogo, le rotte delle navi che passano vicino all'isola, i codici, le password e le comunicazioni della Fondazione, nonché il piano dell'evacuazione. Ho dovuto dimenticare tutto ciò che avrebbe aiutato la presenza a fuggire dall'isola. Purtroppo, ho dimenticato anche tutte le mie conoscenze su di lei.
Ho preso la decisione giusta: l'ultima cosa di cui mi ricordo è il corso della sopravvivenza nell'ambiente artico. I corsi erano specifici per la sopravvivenza nel luogo dove era situata una nuova anomalia che io avrei dovuto studiare con 7 dei miei colleghi. È l'unica cosa legata all'oggetto che mi è rimasta in mente. Anche il numero 3004, l'ho inventato io, perché non mi sembra che sia stato usato e anche perché è il giorno del mio compleanno: 30 aprile.
Non so se il nostro gruppo sia riuscito a scoprire qualcosa su SCP-3004, ma io ho deciso di barricarmi all'interno del complesso. Non sono riuscito a trovare alcuna informazione utile. Ovviamente, avendo capito che io avevo usato l'amnesiaco, la presenza ha trovato e distrutto tutte le informazioni raccolte dal nostro gruppo. Ora siamo nelle condizioni uguali. Tuttavia, posso formulare alcune ipotesi:
1. SCP-3004 è estremamente pericoloso.
2. SCP-3004 si attiva quando mi addormento o, probabilmente, svengo.
3. Siccome mi controllo in questo momento, suppongo che la presenza non sia in grado di controllarmi in continuazione. Mi sono addormentato verso le undici di sera e mi sono svegliato alle 8:43. Mi sento esausto, come se non avessi dormito. Vuol dire che la presenza mi controlla per 9-10 ore e dopo ha bisogno di una sorta di… riposo? Non so se è una particolarità di SCP-3004 oppure è causato dalla funzionamento del mio organismo. Purtroppo, non sono in grado di provarlo.
4. La presenza può utilizzare i miei ricordi, se non fosse così, non avrei assunto gli amnesiaci. Io, al contrario, non ricordo nulla di ciò che ha fatto la presenza.
5. SCP-3004 ha bisogno di un "contenitore". Di un maledetto SCP-3004-1. È l'unica spiegazione del perché sono ancora vivo.
Ora devo ripercorrere le mie azioni, a partire da ciò che ho fatto pochi giorni fa. Prego il cielo di non aver fatto minchiate. Perché, se ho fatto tutto razionalmente, non avrò comunicato nulla al centro della coordinazione. Anche se avessi detto loro tutto ciò che so, la squadra di soccorso sarebbe arrivata comunque, e allora SCP-3004 avrebbe fatto qualcosa di terribile. Siccome questo non è successo, io non ho chiamato nessuno, e la Fondazione prima analizzerà le foto dal satellite, poi manderà i droni, poi una nave da ricognizione e solo alla fine una squadra di soccorso. Mantenendo il silenzio, io, se sono fortunato, mi garantisco 5 giorni liberi. Prendendo in considerazione il tempo già trascorso, ho circa 4 giorni per barricarmi qui.
Per fare ciò, posso utilizzare la chiusura ermetica del complesso. Sembra resistente, ha lo spessore di 40 centimetri ed è controllata dall'interno della struttura. Sembra che l'abbiano costruita proprio per sigillarci SCP-3004. Il problema è che la presenza ha distrutto il pannello di controllo. Ora devo immediatamente andare a vedere se sono in grado di ripararlo.
Giorno 3
D'ora in poi non chiamerò più la presenza con il nome "SCP-3004". Soltanto adesso ho capito quanto sia scomodo: prima tre lettere consonanti e dopo quattro cifre. La modalità di classificare della Fondazione è terribile, bisognerebbe cambiarla. Ora chiamerò l'oggetto come "Non-io". E oggi ho ricevuto un'altra conferma che il "Non-io" esiste.
Prima di andare a dormire, ho acceso tutte le telecamere di videosorveglianza (tutti gli attrezzi tecnologici del complesso ancora funzionano, nonostante sia stato abbandonato 10-20 anni fa). Oggi sono tutte spente. Ho visto la registrazione - il "Non-io" si è svegliato 21 minuti dopo che mi ero addormentato e ha subito spento le telecamere.
Mi sento malissimo - il "Non-io" non mi ha fatto dormire di nuovo.
Non so che ora è, perché il "Non-io" ha cambiato l'ora sul mio orologio e sul portatile. Potrei esaminare tutti i computer del complesso, ma questo non cambierebbe nulla. Tra l'altro è iniziata la notte polare, quindi non posso neanche stabilire l'ora del giorno.
A proposito dei computer, alcuni di loro sono rimasti accesi. A quanto pare, il "Non-io" mi usa per utilizzare gli apparecchi. Perché? Potrei cercare delle informazioni nei computer, ma non ho tempo per farlo. Direi soltanto che tutta l'attrezzatura presente è medica. Almeno a questo allude la presenza di un elettroencefalografo, delle poltrone con cinghie di contenimento e una grande quantità di farmaci.
Ora passiamo alle buone notizie: riparare il pannello di controllo della chiusura ermetica non sarà difficile, anche perché ci sono tanti materiali per farlo. Tuttavia devo fare tutto in un solo giorno, sennò - il "Non-io" distruggerà tutto il mio lavoro. Per ora non l'ha ancora fatto.
Ho ispezionato i generatori dell'energia - funzionano bene. Senza di loro, non potrei neanche riuscire a muovere la chiusura. I generatori servono anche al "Non-io", quindi non li distruggerà, almeno per ora. Quando mi sarò avvicinato alla meta, diventerà più deciso.
Ora mi rimetto al lavoro.
Giorno 4
Ho effettuato un esperimento interessante: prima di addormentarmi, mi sono sistemato su una poltrona, ho immobilizzato le gambe e la mano sinistra con le cinghie e ho somministrato endovena anestesia nella mano destra al fine di paralizzarla. La telecamera ha registrato come il "Non-io" cercava di liberarsi dalla trappola, cosa che si è verificata non appena la mano ha iniziato a funzionare normalmente. Infine lui si è liberato, ha eliminato gli anestetici rimanenti e, cosa più importante, ha mandato in frantumi tutti i miei progressi. Io avevo iniziato ad assemblare i nuovi componenti del pannello di controllo e li avevo messi in una cassaforte, ma il "Non-io" sapeva già la password, quindi è stato inutile.
Come è difficile inventare delle procedure di contenimento per me stesso! Io devo limitarmi in tutto, ma devo lasciarmi, al contempo, la possibilità di lavorare. Devo riparare il pannello di controllo e impedire a me stesso di distruggere ciò che realizzo. Come posso utilizzare gli strumenti e i componenti dei macchinari se, allo stesso tempo, rappresento una minaccia?
Sembra che io stia cercando di scappare dalla mia ombra, ma ho alcune teorie. Il primo tentativo di riparazione ha dimostrato che mi è possibile costruire due moduli separati per poi collegarli. In questo caso, però, devo tenere entrambi in un posto inaccessibile a me. È un puzzle intricato, ma ho una soluzione.
Giorno 5
Evviva, funziona! Mi sono svegliato sul pavimento della stanza da letto, circondato dai pezzi di vetro rotto. In fondo alla stanza si trova un modulo intatto. Una parte della trappola funziona ancora. Menomale che sono caduto accanto all'entrata: così riuscirò a uscire dalla stanza con facilità.
Cosa ho fatto: ho sistemato alcune sedie nella stanza, formando un corridoio stretto. Non è possibile attraversarlo senza spostare o far cadere almeno metà delle sedie. Su ogni sedia ho messo un'ampolla di cloroformio. Il "Non-io", cercando di arrivare al modulo, avrebbe fatto cadere qualche ampolla e si sarebbe addormentato.
Io avevo bucato tutti i respiratori antigas nel complesso, ma il principale fattore del successo è stato il seguente: prima di addormentarmi, ho bevuto come una spugna. Non avrei mai pensato che la capacità di diluire l'alcool rettificato fosse così utile. Il "Non-io" ubriaco non aveva nessuna possibilità di passare attraverso una trappola che richiede coordinazione nei movimenti.
La registrazione delle telecamere mi rende ottimista: il traballante "Non-io" si è subito recato verso il modulo, senza pensare alle camere, né ai computer.
La mia testa sta per esplodere. Ho dormito un po', ma sono allo stremo. Bisogna lavorare moderatamente e dormire di più per non svenire dalla stanchezza e lasciare il controllo al "Non-io" in un momento poco opportuno.
Ho smontato la trappola precedente e l'ho cambiata completamente: nell'armeria ci sono parecchi fucili funzionanti. Ho preso un fucile a pompa, poi ho chiuso l'armeria e ho rotto la chiave. Dopo ho fatto una nuova trappola nella stanza del modulo: il fucile sparerà automaticamente durante l'apertura della porta. L'arma, ovviamente, non è puntata verso la porta (sarebbe stupido e inefficace), ma su una tanica piena di cloroformio. Adesso non devo neanche ubriacarmi. L'unico problema è che al momento non posso entrarci. Beh, inventerò qualcosa.
In seguito ho continuato a lavorare. L'assemblaggio e la programmazione non sono particolarmente difficili, ma richiedono tempo. E io sono completamente perso nel tempo. Conto i giorni in base ai risvegli.
Oggi non sono riuscito a finire il secondo modulo. Lo nasconderò in una delle stanze con la porta di ferro e la chiuderò a chiave. Ho un'idea interessante su cosa ci posso fare: la metterò in una tanica piena di neve. La neve, leggermente bagnata e messa fuori dal complesso, dovrebbe irrigidirsi, congelandosi. Poi attaccherò la tanica a un tubo, perché il "Non-io" non possa metterla in un forno o nasconderla.
Io mi chiedo sempre più spesso: devo uccidermi? Questo fermerà la presenza? Forse… Ma qui verranno anche altre persone e il "Non-io" potrà impossessarsi di loro! No, devo vivere, finché la chiusura ermetica è aperta.
Giorno 6
Il "Non-io" ha tralasciato una telecamera! Non l'ha spenta! Anche lui si dimentica di qualcosa, sbaglia! Anche lui ha dei punti deboli! Questo mi servirà in futuro - non so quanto tempo ancora debba combattere contro il "Non-io".
Però non ho tempo di vedere la registrazione.
Non ha raggiunto nessun modulo. Il mio piano ha funzionato. Però mi affretto troppo a comunicare le notizie buone - ci sono anche quelle cattive: il "Non-io" mi ha intrappolato.
Mi ha legato al letto - mi sono svegliato avviluppato dalle corde con un'incredibile quantità di nodi. Come se non bastasse: tutte le lampade nella stanza erano state spaccate. Non avevo possibilità di slegarmi nel buio. Però ci stavo provando, finché non ho capito che da qualche parte dovesse esserci un coltello o almeno una lanterna per dare la possibilità di liberarsi anche al "Non-io". Sotto il materasso, infatti, si trovava uno scalpello.
Ho perso un sacco di tempo, ma almeno il "Non-io" non ha toccato la tanica. Il ghiaccio si era già sciolto, quindi ho preso la chiave e sono tornato al lavoro. Fuori è iniziata una fortissima bufera. Questo costringerà la Fondazione a rimandare l'operazione di salvataggio. Perfetto.
Tutti i computer funzionano - il "Non-io" sta cercando anche lui di finire il suo lavoro, qualsiasi cosa faccia. Devo affrettarmi.
Mi reggo in piedi solo grazie al caffè, mi mancano le forze. Ma il secondo modulo è finito. Ora devo solo collegarlo al primo. Si trova ancora in quella stanza… almeno spero che si trovi ancora lì.
Mi viene in mente "La tavola fiamminga" di Arturo Pérez-Reverte. In quel libro un gran maestro degli scacchi si chiede come si possa astrarsi dal gioco e porsi al posto dell'avversario. Mi trovo in una situazione diversa, ma mi faccio le stesse domande. Non so cos'altro potrei inventare. Cerco disperatamente risposte nei libri…
Giorno 7
Mi sono svegliato in una stanza chiusa. Il "Non-io" ha messo la chiave in una cassaforte. Un tentativo di fermarmi troppo patetico - ho trovato la password giusta provando varie combinazioni, pur perdendo un po' di tempo.
Finalmente è arrivata l'ora del primo modulo - ho preso una sega circolare e ho tagliato i cardini della porta. Bisognava agire con molta cautela. Ho perso più di un'ora ma sono riuscito di smuovere la porta senza far cadere il contrappeso.
Ora ho entrambi i moduli. La chiusura ermetica funziona perfettamente. Lascio qui il notebook, vado nella profondità del complesso e mi chiudo lì… chiudo il "Non-io". Romperò il pannello di controllo, lo farò a pezzi pur di non dare al "Non-io" la possibilità di liberarsi.
Vi chiedo… No, vi supplico! Non aprite la chiusura ermetica a nessuna condizione!