SCP-122-IT
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Fotografia di SCP-122-IT, scattata nel 2016 dall'agente Stefania Augello della SSM-VII/α durante un volo di ricognizione.

Elemento #: SCP-122-IT

Classe dell'Oggetto: Keter

Procedure Speciali di Contenimento: Data la sua inamovibilità, SCP-122-IT è contenuta in situ nel punto di coordinate N ██° ██' ██" E ██° ██' ██", ad un'altitudine di ████ metri s.l.m.1 Agenti della Sezione Ispettorato e Ricerca, infiltrati nelle principali compagnie aeree e nell'aeronautica militare, manterranno SCP-122-IT al di fuori delle rotte percorse da voli di linea e non, occupandosi inoltre di prevenire o di insabbiare eventuali avvistamenti da parte di enti con accesso a mezzi di telerilevamento; membri del SISMA e dell'intelligence di altre branche dovranno coordinarsi con la SIR per garantire la massima efficacia delle procedure. La MTF Sigma-9 ("Valchirie") SSM-VII "Turmae Angelorum"2 è incaricata del pattugliamento dello spazio atmosferico circostante l'anomalia.

Aggiornamento del 12/03/1952: SCP-122-IT-1 è stata dichiarata neutralizzata e i resti conservati nel laboratorio 5 del Sito Vittoria previo processo di criopreservazione. Le istanze superstiti di SCP-122-IT-2 (denominate da SCP-122-IT-2/A a SCP-122-IT-2/K) sono contenute in un'incubatrice dentro la camera blindata VT/122; analisi quotidiane settimanali mensili devono essere effettuate allo scopo di valutare eventuali alterazioni dell'attività basale.

Aggiornamento del 05/10/1956: L'Area 122-IT, sotto la giurisdizione della Sezione Scienze della Terra e della Sezione Storico-Archeologica, è stata istituita per agevolare le attività di ricerca. I reperti rinvenuti (alcuni dei quali classificati come elementi anomali) sono stati studiati e archiviati presso il Sito Plutone.

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Orografia di SCP-122-IT, a cura della Sezione Scienze della Terra.

Descrizione: SCP-122-IT è una massa terrestre, sospesa anormalmente nella troposfera in sede geostazionaria a ████ metri d'altitudine; la forma è prossima a un cono rovesciato, con la porzione inferiore culminante col vertice ed un'ampia porzione superiore (circa 28 km2) corrispondente alla base, di aspetto irregolare e attraversata da pendii circoscritti da aree periferiche pianeggianti. Le regioni più elevate ospitano le sorgenti di vari corsi d'acqua di piccola portata, con punti di deflusso distribuiti lungo il perimetro dell'anomalia, dove danno luogo a cascate che precipitano nel vuoto per alcune decine di metri per poi evaporare inspiegabilmente. Dal vapore acqueo origina una fitta coltre di nubi stazionarie, indistinguibile per forma e dimensioni da un normale cumulonembo, che impedisce di avvistare SCP-122-IT dal basso; nubi accessorie rialimentano i bacini delle sorgenti con piogge localizzate, garantendo così un ciclo idrologico stabile.

L'ecosistema presente su SCP-122-IT non sembra risentire in alcun modo delle conseguenze dell'alta quota, cosicché si riscontrano una pressione atmosferica pari a quella misurata sulla superficie terrestre e un clima coerente col sottogruppo Csa secondo la classificazione di Köppen (clima mediterraneo). Ciò ha permesso la sopravvivenza di una flora e una fauna locali, con piante tipiche della macchia mediterranea e alcuni animali che esibiscono tratti di nanismo o gigantismo rispetto alle loro controparti "terrestri"3.

L'analisi dei sedimenti rocciosi e, soprattutto, dei ritrovamenti archeologici ha accertato che SCP-122-IT sia stata in passato un'isola in un punto non identificato del Mar Mediterraneo. I reperti testimoniano inoltre come SCP-122-IT sia stata abitata dall'uomo in due distinti periodi: il primo è relativo a una popolazione dell'età del bronzo, il secondo riguarda un breve e infruttuoso tentativo di colonizzazione nel 19414.

SCP-122-IT-1 era l'unica specie anomala endemica di SCP-122-IT, eradicata dalla Fondazione poco dopo la scoperta. Le istanze erano bipedi, alte circa 2 metri e dotate di tre paia d'arti: inferiori (lunghi e anisodattili), superiori (atrofici e didattili) ed ali membranose dall'apertura di 6 metri. Il cranio dolicocefalo includeva un becco da rapace con denti seghettati ed occhi composti come quelli dei ditteri, la coda era lacertiforme e prensile. Una rada peluria grigio-brunastra rivestiva la superficie corporea, ad eccezione del capo glabro, delle membrane alari e delle estremità squamose di arti e coda. L'anatomia interna e la fisiologia erano analoghe a quelle degli uccelli, con omeotermia, ossa cave, sacchi aeriferi, un ventriglio e una cloaca.

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Schizzo raffigurante due esemplari di SCP-122-IT-1, dal taccuino di un membro della spedizione del 1941.

SCP-122-IT-1 era una specie gregaria, organizzata in una colonia (formata alla scoperta da 14 esemplari) che nidificava in grotte sulla porzione inferiore di SCP-122-IT. Non è stato possibile studiarne le abitudini in modo esaustivo, ma le informazioni disponibili suggeriscono che la colonia trascorresse mesi in uno stato letargico, sciamando dai nidi per cacciare solo per brevi periodi5. La modalità di caccia consisteva nel ghermire la preda con le zampe o la coda, per poi dilaniarla o farla schiantare al suolo. Caratteristica era l'emissione dalla cloaca di guano corrosivo, capace di liquefare la materia biologica e di scalfire i metalli, senza intaccare le mucose dell'anomalia; lo scopo era ferire e predigerire la vittima, che veniva consumata per intero, tessuti mineralizzati e cheratinizzati compresi.

La riproduzione delle istanze, tutte di sesso femminile e provviste di ovidotto, avveniva per partenogenesi mediante la deposizione di uova sferoidi color avorio, con diametro di circa 17 cm, peso di circa 3,5 kg e una durezza del guscio di 790 HBS6. Quasi tutte le uova (denominate SCP-122-IT-2) sono state distrutte, salvo undici esemplari preservati a fini di studio; nonostante gli embrioni risultino vitali, persino a distanza di anni decenni, nessuna istanza si è mai mostrata prossima alla schiusa, ma non è chiaro se ciò dipenda dalla necessità di particolari condizioni o da un'estrema lunghezza del periodo di incubazione.

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