Elemento #: SCP-119-IT
Classe dell'Oggetto: Euclid
Procedure Speciali di Contenimento: Data la natura dell’anomalia e l’impossibilità di trasferirla, SCP-119-IT è contenuto nel luogo in cui è stato scoperto, il bosco detto del ███████, situato presso l'abitato di ██████, in provincia di █████.
Il perimetro in cui si verificano gli effetti di SCP-119-IT è circoscritto in un'area di 2 ettari, comprendente la propaggine meridionale del bosco e un gruppo di 3 malghe apparentemente abbandonate. La zona è stata delimitata e posta sotto sorveglianza, impedendo le visite da parte di cittadini ed escursionisti con la storia di copertura del monitoraggio, da parte del Corpo Forestale, di un branco di lupi giunto dalla Slovenia.
Aggiornamento 30/06/20██. A causa degli effetti causati da SCP-119-IT e della mutevole superficie di apparizione del fenomeno, il contenimento dovrà essere stabilito all'esterno di un'area di 3 km quadrati di forma ellittica, avente i fuochi alle coordinate 4█°██'██"N 12°██'██"E e 4█°██'██"N 12°██'██"E. I sentieri che attraversavano l'area di contenimento sono stati deviati. Cinque anni dopo il primo contenimento, la copertura è stata aggiornata e sono state diffuse notizie su una possibile contaminazione dell'area risalente alla seconda guerra mondiale, scoperta a seguito della morte dei lupi monitorati dalla Guardia Forestale. L'ubicazione remota della foresta ha contribuito a ridurre il numero di visitatori casuali a una media di 7 al mese, limitatamente al periodo primaverile e estivo.
Dal momento che l’anomalia sembra verificarsi con maggiore frequenza a partire da un’ora prima del tramonto e fino a un’ora dopo l’alba, la zona esterna dell’area è monitorata attraverso telecamere termiche collegate ad altoparlanti capaci di riprodurre i versi di lupi, orsi e cinghiali qualora un essere umano fosse identificato.
Il perimetro dovrà essere presidiato da un'unità composta da 12 uomini della SPeV-I, disposti a coppie lungo l'arco esterno dell'ellisse, a circa 1,6 km di distanza una dall'altra. A causa degli effetti di SCP-119-IT, le coppie saranno formate da agenti sottoposti a formazione da parte dei responsabili di due Squadra Speciali Mobili: 6 uomini saranno addestrati dalla SSM-V "Firmitas Mentis" e 6 uomini dalla SSM-X "Consequentia Glacialis" e costituiranno rispettivamente le sottosquadre SPeV-I-119-Minerva e SPeV-I-119-33. Gli agenti risiederanno in avamposti temporanei dislocati lungo il perimetro, dotati di sistemi di monitoraggio degli apparati di videosorveglianza, di un equipaggiamento di difesa leggero e di uniformi militari appartenenti alla Guardia Forestale Italiana e all'Esercito Italiano, di grado corrispondente a quello ricoperto nella Fondazione.
È fatto esplicito divieto di avvicinarsi al perimetro sopra identificato. Qualunque ingresso non autorizzato da parte di personale della Fondazione sarà punito con il declassamento e comporterà la somministrazione di amnestici di classe B.
Ogni accesso da parte di civili o curiosi dovrà essere in primo luogo scoraggiato. Se la riproduzione dei richiami animali non dovesse rivelarsi sufficiente ad allontanare gli intrusi, le squadre sono autorizzate a prendere contatto con i civili indossando le uniformi militari in dotazione. Qualunque persona trovata all’interno del perimetro dovrà essere interrogata sulle ragioni della visita, prima di essere rilasciata dopo la somministrazione di amnestici di classe C.
Aggiornamento 24/09/201█: Dal momento che gli ultimi tre anni hanno visto un aumento del numero di visitatori, probabilmente causati dalla nomea del luogo, è stata adottata una più ampia attività di copertura attraverso la diffusione di informazioni che portassero ad identificare il Bosco del ███████ con un’altra area boschiva posta 2,7 chilometri più a nord, verso la quale sono stati deviati i sentieri e modificata la segnaletica preesistente. Sono state inoltre edificate tre nuove malghe in coerenza con le descrizioni esistenti, e diverse pagine internet dedicate all’area sono state modificate per corrispondere alla nuova posizione del bosco. Per un elenco di queste pagine, è possibile consultare il documento 119/25/BLANK. È stata inoltre installata una recinzione nelle aree orientali e meridionali del perimetro, più soggette al transito da parte di escursionisti.
Aggiornamento 03/04/201█: A seguito degli avvenimenti dell’incidente 119-I-5, i membri delle squadre di sorveglianza dovranno ruotare ogni 60 giorni per evitare gli effetti a lungo termine dell'esposizione a SCP-119-IT.
Restano in vigore le precedenti disposizioni per quanto riguarda lo scoraggiamento di visitatori casuali giunti nell’area e le regole d’ingaggio per le squadre della SPeV-I presenti.
Descrizione: SCP-119-IT è un fenomeno conseguente alla percezione di alcuni stimoli acustici che si verifica all’interno e nei dintorni del Bosco del ███████, in una zona montuosa posta nel territorio del comune di ███████ (UD). L’apparizione dell’anomalia è più frequente nelle zone umide del bosco ed è spesso accompagnata da fenomeni nebbiosi, ma è stata ravvisata anche in aree interne al perimetro dotate di buona luminosità. Alla data odierna (██/██/20██), tutte le persone che sono state esposte all'effetto di SCP-119-IT sono scomparse entro due ore dalla prima apparizione degli effetti anomali.
Ritrovamento: SCP-119-IT è giunto all'attenzione della Fondazione per la prima volta nel 198█.
È poi stato possibile far risalire la prima manifestazione documentata di SCP-119-IT al 22/08/198█, probabile causa della scomparsa di un gruppo di escursionisti. Tale sparizione è stata seguita, due giorni dopo, dal ritrovamento di uno di essi, Bruno ██████, di anni 12, in profondo stato confusionale. La notizia fu riportata da diversi quotidiani locali e regionali. La causa più probabile di questo interesse è senza dubbio la testimonianza del ragazzo, che sembrava confermare, alle orecchie dei locali, alcuni vecchi racconti del luogo. Le copie ancora in circolazione di questi giornali sono state successivamente raccolte e archiviate da agenti della Fondazione presso il sito Asclepio. Se ne fornisce un estratto di seguito:
Nel corso dei 7 anni successivi, la Fondazione ha documentato 17 nuove sparizioni nell’area di SCP-119-IT.
Nel 198█, a seguito della scomparsa di 3 agenti del NIPAF1 inviati nell'area per raccogliere informazioni su alcuni incendi verificatisi nella zona, la notizia è stata portata all'attenzione del Quarto Sovrintendente da contatti all'interno delle Forze Armate italiane, e la zona posta sotto monitoraggio da parte delle Squadre Mobili della Fondazione. La zona è stata temporaneamente denominata SCP-119-IT e la ricerca su di essa posta sotto la direzione del ricercatore capo Achille Zocchia.
Tutte le sparizioni Le prime sparizioni sono avvenute in un'area della dimensione di due ettari, nella zona meridionale del bosco.
Dopo il ritrovamento di alcune vettovaglie nei pressi della Malga █████, l'area sotto osservazione è stata estesa anche a 3 piccoli edifici disposti a media distanza nella zona meridionale del bosco.
Tutte le persone informate sui fatti sono state interrogate nuovamente da agenti sotto copertura, compresi Sergio Tenzon (autore dell’articolo sopra riportato) e tutti i giornalisti che hanno scritto della vicenda, con scarsi risultati. È tuttavia degno di nota che più di una delle persone consultate ha menzionato altre sparizioni avvenute nei decenni precedenti, con la più antica risalente all’infanzia di Michele ████, nato nel 1942. Non esistono tuttavia documenti che attestino queste sparizioni, in maggior parte attribuite alla presenza di ordigni o percorsi minati risalenti alla Seconda Guerra Mondiale o alla predazione da parte di animali selvatici.2
Il solo colloquio che ha permesso di ottenere nuove informazioni è stato quello con l'unico superstite dei gruppi di persone scomparse, Bruno ██████, rintracciato nel 199█ e interrogato dal dott. Zocchia. Si fornisce di seguito il resoconto stenografico del loro incontro.
Note preliminari: Bruno è un uomo di 28 anni, che risiede a Verona dove frequenta l’ultimo anno della Facoltà di Medicina. A seguito della perdita dei genitori, del fratello maggiore e della zia a causa degli effetti di SCP-119-IT, è cresciuto con i nonni paterni e ha attraversato un lungo percorso di psicoterapia per la gestione delle crisi di panico che lo hanno colpito per tutta l’adolescenza. Ha accettato di partecipare al colloquio solo quando ho assicurato che il nostro interesse era impedire il nuovo verificarsi di casi simili ad altre famiglie.
La conversazione è stata effettuata il 12/09/199█ e registrata in audiovideo in presenza di un membro del team psicologico della Fondazione, il dott. Formisano. Segue trascrizione scritta. In corsivo le annotazioni - Ricercatore capo Zocchia.
[INIZIO REGISTRAZIONE]
Ricercatore capo Zocchia: Buongiorno Bruno, e grazie di aver accettato di partecipare a questo incontro. Come le dicevo, l’obiettivo è di chiarire quanto avvenuto sedici anni fa e acquisire nuove informazioni sull’area in cui la sua famiglia è scomparsa.
Bruno ██████: Buongiorno dottore, mi dia pure del tu. Vorrei premettere che mi è costato molto accettare quanto avvenuto… quanto ho visto in quel bosco, e mi perdonerà se non potrò rispondere a tutte le sue domande.
Ricercatore capo Zocchia: Per noi è già molto che tu abbia voluto riparlarne. Possiamo interrompere quando vorrai. Ti prego solo di darmi del tu a tua volta.
Bruno ██████: Non posso… non voglio accettare che quanto avvenuto accada nuovamente ad altre persone. Leggo le notizie locali. So che non siamo stati né i primi né gli ultimi ad essere scomparsi lì dentro. In un certo senso… È per questo che ho iniziato a studiare Medicina. Salvare qualche vita in cambio di quelle che mi sono state portate via.
Ricercatore capo Zocchia: Dunque non hai più speranze di ritrovare la tua famiglia?
Bruno ██████: Lei sa certamente… Pardon, tu sai certamente che il primo obiettivo della psicoterapia è accettare quanto avvenuto. Quindi no, mio padre e mia madre, mia zia e mio fratello sono morti quel giorno in quel maledetto bosco. Come ciò sia avvenuto, è questo che ancora non so.
Ricercatore capo Zocchia: Ripartiamo dal principio allora. Quel giorno siete partiti dal paese prima dell’alba e vi siete diretti a nord est.
Bruno ██████: È stato papà a scegliere di partire così presto. Era una persona mattiniera e – ironicamente – voleva evitare di trovare gente sulla strada per riuscire a osservare qualche animale selvatico. Gli ultimi lupi, diceva. Abbiamo camminato un’ora, forse, prima che il cielo iniziasse a schiarirsi da est. Il sentiero era ben tracciato, e siamo riusciti anche a raccogliere qualche mirtillo. Lo ricordo bene perché ero così contento di aver fatto due volte colazione. Io e mio fratello cantavamo le sigle dei cartoni animati, e ogni due minuti papà ripeteva di stare in silenzio per non spaventare gli animali.
Ricercatore capo Zocchia: Prende una mappa della zona e mostra un sentiero segnato in rosso - Puoi confermare che era questo il sentiero preso?
Bruno ██████: È… è passato così tanto tempo… potrebbe essere questo, oppure questo -indica un secondo sentiero leggermente più a monte del precedente - mi ricordo una discreta salita poco dopo l’inizio della strada.
Ricercatore capo Zocchia: Annota il secondo sentiero in blu - verificheremo, grazie. Com’è proseguita l’escursione?
Bruno ██████: Continuammo per un altro bel tratto. Quando siamo entrati nel bosco, sulla destra si vedevano alcune piccole costruzioni alpine. Ricordo che mi sembrarono strane, con quei tetti spioventi che arrivavano fin quasi a terra. Per far scendere la neve, mi disse mio padre. Il sole cominciava a fare capolino, ma notammo che il bosco era molto buio, per quanto visto da fuori non sembrasse così folto da impedire il passaggio della luce.
Ricercatore capo Zocchia: Indica sulla mappa un bosco raggiungibile, a nord ovest e a sud, dai due sentieri rosso e blu. L’area è piuttosto ampia e segue le intere pendici meridionali del monte ████, costeggiando tre punti neri - Questi tre punti indicano le tre malghe che ricordi di aver visto.
Bruno ████: Questo è strano - Si avvicina alla mappa con la testa e inizia a riportare a spanne la scala riportata - ricordo che tra il bosco e le malghe c’erano almeno duecento metri di prati e rocce. Qui sembrano così vicini… a spanne direi che sono cento metri e non di più. Comunque sì, il bosco era certamente quello. Il nostro era il sentiero blu.
Ricercatore capo Zocchia: Prende qualche appunto sul taccuino prima di rivolgersi nuovamente a Bruno - si tratta certamente di un’imperfezione della carta. Diciamo che sono duecento metri. Tuo padre si è stupito del fatto che il bosco era così buio?
Bruno ████: Non che io ricordi. Semmai si stupì del fatto che all’interno del bosco c’era una nebbiolina sottile, umida, dalla parte sinistra del sentiero fino ad una zona dove gli alberi si facevano più fitti. È stato quello a farci deviare dal sentiero. “Ci dev’essere un ruscello o uno stagno” disse, “lì sì che potremmo osservare qualche animale”. Gli occhi di Bruno cominciano ad arrossarsi, mentre ricaccia un singhiozzo in gola.
Ricercatore capo Zocchia: Vuoi che sospendiamo un momento?
Bruno ████: Mi devi perdonare, ma ogni volta penso che queste sono state tra le ultime parole che mio padre mi ha rivolto… - Si pulisce gli occhi con il dorso di una mano - La nebbia si faceva più spessa mentre il terreno diventava molle sotto i nostri scarponi. E poi… - Bruno viene scosso da un brivido e comincia a stringersi le mani, graffiandosi il dorso della sinistra con le unghie della destra - e poi abbiamo li abbiamo sentiti. - Un altro singhiozzo - Il mio psicologo ci ha messo anni a farmi dubitare di quanto ti sto dicendo.
Ricercatore capo Zocchia: Mi puoi dire il nome del tuo psicologo?
Bruno ████: Sembra riscuotersi da pensiero difficile da digerire Il mio psicologo? Giovanni Sberti, penso eserciti ancora a ████. Un brav’uomo, mi ha aiutato molto e mi ha fatto scoprire la musica classica come modo per rilassarmi. A proposito, ti spiace se accendo lo stereo? Mi aiuterebbe a continuare.
Ricercatore capo Zocchia: Ci mancherebbe, fai pure - Sottolinea il nome dello psicologo, già presente sul proprio taccuino.
Bruno ████: Si alza e preme il tasto play su un piccolo HiFi lì vicino - È la Moldava di Smetana, la conosci?
Ricercatore capo Zocchia: Naturalmente, un piccolo capolavoro.
Bruno ████: Un grande capolavoro, se posso correggerti.
Le prime note dell’adagio si diffondono nell’aria. Bruno tiene gli occhi chiusi qualche secondo, prima di riprendere a parlare.
Bruno ████: Possiamo continuare.
Ricercatore capo Zocchia: Cosa avete sentito?
Bruno ████: Quelle risate.
Ricercatore capo Zocchia: Risate? In un luogo simile?
Bruno ████: Risatine. Alte, con una leggera eco. Mi terrorizzarono. Ma la cosa che mi spaventò di più è che sembravano terrorizzare solo me. Mio padre continuava ad avanzare. Mio fratello al seguito. Mia madre non si voltò neanche quando rimasi fermo a guardarli scomparire nella nebbia, dicendo che li avrei aspettati… - Le lacrime cominciavano a sgorgare dal volto di Bruno - Non si sono nemmeno voltati, lo capisci?
Ricercatore capo Zocchia: Mi dispiace. Cosa hai fatto?
Bruno ████: Li ho chiamati, ma non li vedevo più. E poi, sentii un rumore dietro di me. Il vento si era alzato, ma non riusciva a dissipare la nebbia. Stavo per voltarmi quando sentii una nuova risata, come se fosse fatta a un metro dalle mie spalle. Non pensai più a niente. Scappai, correndo con quanto fiato avevo in gola - Bruno comincia ad ansimare - Mi voltai… ma c’erano solo alberi… mentre correvo gli gridavo di non andare, ma mi risposero solo altre risate, più lontane, tutte quel tono acuto… che sembrava deridermi per spaventarmi… ancora di più - Bruno comincia a ridere incontrollatamente – ihih ihihi ihihihih ihihihi ihihih ihihih.
Il ricercatore capo Zocchia cerca di calmare Bruno, mentre la Moldava in sottofondo è ormai entrata a Praga.
Ricercatore capo Zocchia: Sospendo la registrazione.
Il dott. Formisano è intervenuto somministrando un calmante a Bruno, che dopo una decina di secondi ha smesso di ridere e ha cominciato a riacquistare un ritmo normale di respirazione. Il colloquio è stato interrotto per quindici minuti prima di essere ripreso.
Bruno ████: Scusami, dottore. Ci sono alcune cose che ancora mi fanno scattare i miei attacchi di panico. Quelle risate… Se ci penso troppo, le sento ancora nella mia testa.
Ricercatore capo Zocchia: Non ne parleremo più. Dai resoconti risulta che sei stato trovato due giorni dopo nei pressi di una delle malghe a sud del bosco. Cosa hai fatto nel frattempo?
Bruno ████: Ho corso fino ad arrivare alla più vicina. Era chiusa e sembrava abbandonata da un bel po’. Mi sono spostato verso la seconda, era chiusa anch’essa ma una delle piccole finestre era rotta da un ramo, o qualcosa del genere… Ho provato a scivolare dentro rompendo quello che rimaneva del vetro. Sembrava ci fosse un albero dentro. Di quella notte, ricordo poco altro. La mattina dopo sono strisciato fuori, ma non sono riuscito a far uscire il mio zaino, e lo lasciai lì.
Ricercatore Capo Zocchia: A noi risulta che ti hanno trovato il pomeriggio successivo circa cinquecento metri a ovest della malga.
Bruno ████: Non so quanta strada feci. Cominciò a piovere a dirotto. Volevo tornare al bosco per chiamare nuovamente i miei genitori, ma sono scivolato sull’erba umida, sono caduto e ho battuto la testa. O almeno, questo mi hanno detto le persone che mi hanno trovato dopo. Nessuno credette alla mia storia, e li sentivo sussurrare a mezza voce “i lupi, i lupi”. Ma non ho mai visto un lupo in vita mia, e non ho mai sentito lupi… Ridere.”
[FINE REGISTRAZIONE]
Note conclusive: Dopo un confronto con il dott. Formisano, siamo giunti entrambi alla conclusione che il racconto di Bruno ████, nonostante la giovane età al tempo degli eventi, sia troppo circostanziato per essere considerato inattendibile. Inoltre, l’esecuzione del test Bertog-Rorschach ha confermato che il soggetto non presenta un’indole particolarmente suggestionabile, rendendolo immune a fenomeni memetici di basso livello.
Di conseguenza, si richiede di dislocare una squadra mobile per l’esplorazione dell’area e la conferma dell’effettiva azione di un’anomalia. In particolare, è necessario confermare la presenza degli stimoli uditivi e visivi descritti dal soggetto.
A seguito del colloquio con Bruno ████, il ricercatore capo Zocchia ha dichiarato la probabile presenza di un’anomalia nell’area e disposto la sua recinzione, ottenendo l’autorizzazione per l’esplorazione da parte di un drappello di uomini della SSM-X "Consequentia Glacialis", comprendente agenti esperti di anomalie montane.
La squadra, composta da 4 persone in collegamento via radio con il Comando, situato 2,4 chilometri a sud rispetto alle tre malghe, ha avvicinato il bosco in data 24/06/20██. Segue log audio della missione.
Resoconto SCP-1-119T-1
Data: 24/06/20██, ore 06.00
Squadra Speciale Mobile: SSM-X “Consequentia Glacialis”
Caposquadra: Tenente Alessandro Arminio, nome in codice “Asti”
Composizione pattuglia: Sergente Italo Consigli, Agenti scelti Giorgio Stazzoli e Luciano Zoppoli, nomi in codice “Cremona”, “Siracusa”, “Zante”.
Equipaggiamento: armamenti leggeri, viveri per 2 giorni, torce, corde e un lanciarazzi di segnalazione. Collegamento via radio con il Comando.
[INIZIO REGISTRAZIONE]
Asti: Comando, siamo al punto zero. Prova collegamenti.
Comando: Ricevuto Asti, attendiamo prova dai membri della squadra.
Cremona: Prova.
Siracusa: Prova.
Zante: Prova.
Comando: Ricezione confermata. Inizio missione ore zero sei zero tre. Procedete verso il bosco. Ricordate il briefing, è necessario segnalare ogni segno imprevisto, in particolare stimoli acustici.
Asti: Ricevuto. Procediamo. Avanti ragazzi, fila di 4. Siracusa in testa, io in coda. Zante presidierà il lato destro, Cremona quello sinistro.
Siracusa: Ok capo.
Dai microfoni giunge il suono di scarponi che calcano il sentiero sterrato. La squadra continua ad avanzare per circa tre minuti
Asti: Comando, confermiamo ingresso nel bosco. Nulla da segnalare. Il sentiero prosegue dritto per circa cinquanta metri. È ancora buio, accendiamo le torce.
Comando: Ricevuto Asti, procedete. Il sole è previsto sorgere alle 06.32.
Siracusa: Non sembrava così fitto visto dall’esterno, sembra una foresta, non un bosco.
Asti: Confermo, Siracusa. È confermato anche dai resoconti ricevuti nel briefing, ma può dipendere dall’assenza di luce. Procediamo.
Zante: Da questa parte confermo buona visibilità, intravedo il profilo della prima malga circa ottanta metri oltre il limite del bosco.
Cremona: Nulla da segnalare da questa parte.
Comando: Dalle cartine esistenti, dovreste raggiungere una prima svolta a nord, sulla sinistra.
Asti: Siracusa, confermi?
Siracusa: Un secondo.
Dai microfoni giunge il suono dei passi Siracusa che si affretta, avanzando di qualche metro.
Siracusa: Negativo signore, il sentiero prosegue dritto per almeno altri quindici metri. Oltre non riesco a vedere.
Asti: Comando, avete sentito? Come procediamo?
Comando: Continuate a seguire il sentiero e segnalateci non appena troverete la svolta a sinistra.
La squadra continua a camminare per circa 25 secondi, a distanza di 7 metri uno dall’altro.
Siracusa: Trovato, signore: svolta a sinistra confermata a dieci metri da me.
Zante: È circa 150 metri più avanti rispetto al limite del bosco.
Cremona: Tenente, crede che il sentiero sia stato spostato?
Asti: Comando, avete rilevato interventi di questo tipo nell’area?
Comando: Verifichiamo. Attendete - 34 secondi di silenzio radio - Negativo Asti, né la Forestale né entità private sono intervenute nella zona dal momento della creazione del perimetro.
Asti: Comando, non mi vorrà dire che il sentiero si è spostato da solo?
Zante: …Si sarà spostato il bosco…
Asti: Non è il momento di scherzare, Zante. Indagheremo. Comando, procediamo a seguire il sentiero.
Comando: Roger, procedete. Annotiamo la discrepanza.
La squadra continua a camminare in silenzio. In sottofondo la registrazione rileva gli attesi rumori di vento tra le fronde e il suono degli scarponi della squadra sulla terra battuta.
Cremona: Non vi sembra che stia diventando più buio del previsto? Da questa parte la mia visibilità, anche con la torcia, si è ridotta a cinque metri.
Siracusa: Davanti mi sembra tale e quale a prima. Non è mai stata molto superiore.
Asti: Comando, il cielo non sembra essersi ancora schiarito, quanto manca all’alba?
Comando: Questione di minuti, dovreste già vedere i primi bagliori alla vostra sinistra. Sopra di noi il cielo è già azzurro.
Asti: Non si vede nulla sopra di noi, Comando. Zante?
Zante: Se il sole sta sorgendo, non lo sta facendo in questo bosco.
Asti: Massima attenzione, allora, potrebbe essere una manifestazione dell’anomalia.
Siracusa: Ricevuto.
Zante: Ricevuto.
Asti: Cremona?
Cremona: Scusi tenente, ricevuto. La mia torcia sembra avere qualche problema.
Asti: Siracusa, aspettaci. Ricompattiamoci.
La squadra si riunisce. Le parole escono dal microfono con un leggero rimbombo, quasi una lontana eco.
Asti: Cremona, che succede con la tua torcia?
Cremona: Vede tenente? Sembra che la luce si rifletta contro qualcosa.
Asti: Proviamo con questa. - il Tenente estrae la propria torcia e l’accende con un click - Confermo, anche la mia si comporta allo stesso modo.
Zante: idem.
Siracusa: Effetto Tyndall, signore. Sembra esserci della foschia dopo quei faggi.
Zante: Come fai a sapere che sono faggi?
Siracusa: Sono io che ti chiedo come fai a far parte di questa squadra, Zante. Sono cresciuto sui Sibillini, ci sono più faggi che persone dalle mie parti.
Cremona: Anche a muli state messi bene, mi dicono…
Asti: Silenzio! Comando, vediamo qualcosa. Sembra essere un muro di nebbia leggera. Procediamo in quella direzione?
Comando: Negativo, Asti. Potrebbe essere un effetto dell’anomalia. Procedete lungo il sentiero.
Asti: Ricevuto. Squadra, torniamo in formazione. Distanza tre metri l’uno dall’altro.
Siracusa: Agli ordini.
24 secondi di silenzio radio
Siracusa: La nebbia aumenta, signore. Ora è più fitta, a pochi metri da me.
Asti: La vedo. Comando, credo che non si possa fare altrimenti. Chiediamo autorizzazione di inoltrarci nella nebbia.
Comando: Procedere con cautela. Ad ogni segno insolito, l’ordine è di tornare al di fuori della nebbia.
Asti: L’avete sentito. Avanti a coppie di due, affiancati a due metri di distanza. Zante, avanti con Siracusa. Cremona con me. Siamo dietro di voi, ragazzi.
Zante: Spero non sia una di quelle situazioni in cui chi ha il nome in codice straniero fa una brutta fine.
Cremona: Conosci molte città italiane con la Z, Zante?
Zante: Beh, mia nonna era di Zavattarello, vicino Piacenza. Poteva andare.
Asti: Sì, così avresti fatto qualche cazzata prima che riuscissi a finire il tuo nome. Avanti, in formazione. Comando, procediamo come da ordini.
Comando: Ricevuto, Asti. Ripetiamo, massima cautela.
Asti: Ricevuto, signore.
Cinque secondi di silenzio audio
Siracusa: Siamo dentro la nebbia. Visibilità 3 metri. Tenente, sarebbe in caso di spegnere le torce, altrimenti non vedremo nulla.
Asti: Negativo, puntatele verso il basso.
Sette secondi di silenzio audio
Siracusa: Credo di vedere qualcosa. Figure nella nebbia.
Asti: Prudenza, Siracusa… Non allontan…
Zante: Da questa parte si è alzato il vento, Tenen… - Zante emette un grido soffocato - Dio Santo! Li sentite anche voi?
Asti: Cosa, Zante?
Zante: Non li sentite? Saranno a qualche metro!
Asti: Zante, fermati, ti raggiungiamo. Siracusa, rapporto.
Siracusa: Io non sento niente, Signore.
Cremona: Allucinazione?
Asti: Non lo escluderei. Siamo da te Zante. Zante, rispondi?
Zante: …Sono sempre più forti!
Siracusa: Tenente, Zante non è più di fianco a me.
Asti: Zante, dove cazzo sei finito? Rispondi!
Zante: Rumore di fondo
Asti: Zante, rispondi! Comando, abbiamo un problema, agente Zante disperso.
Comando: Autorizziamo ricerca, non allontanatevi dal sentiero.
Asti: Siracusa, Cremona, prendete un capo della mia corda, proseguiamo a contatto. Io starò in mezzo.
Siracusa, Cremona: Ricevuto.
Asti: Zante! Zante, mi ricevi?
Passano dodici secondi in cui la squadra chiama Zante ripetutamente, nessuna risposta.
Asti: Comando, temo che lo abbiamo perso. Attendiamo ordini.
Comando: Dannazione. Attendete in posizione - nove secondi di silenzio radio - Missione annullata, tornate al punto zero seguendo il sentiero e segnalateci l’uscita dalla nebbia.
Asti: Ricevuto. Cremona, fai strada.
Cremona: Il sentiero… Tenente, il sentiero non c’è più. Siamo sull’erba.
Asti: Ma cosa diav… Va bene, procediamo verso sud-est. Siracusa, bussola.
Siracusa: Li vedo di nuovo Tenente, figure nella nebbia. Pochi metri davanti a me.
Asti: Li vedo anche io ora. Più scure del contorno. Cautela.
Cremona: Sussurrando - Sembrano muoversi, Signore.
Siracusa: Sussurrando - Allungo la corda e mi avvicino - passano alcuni secondi - Alberi, signore. Piccoli alberi mossi dal vento.
Asti: Quale vento, Siracusa? Qui la nebbia è immobile.
Siracusa: C’è una brezza che viene da più avanti a noi, come se ci fosse una radura.
Cremona: Io non sento niente signore. Tranne forse… AAAAH! Cristo Santo!
Asti: Cremona, Cremona, che succede?
Cremona: Signore, non le sentite? Le risate!
Asti: Quali risate, Cremona?
Cremona: Stanno ridendo, stanno ridendo…
Asti: Chi sta ridendo, Cremona? Non lasciare la corda. Ripeto, non lasciare la corda!
Cremona: …Sono tutte intorno, non le sente?
Asti: Non lasciare la corda, Cremona! Mi avvicino, aspetta.
Siracusa: L’ha già lasciata, Tenent… Oddio, le sente?
Tre secondi di silenzio
Siracusa: Dio mio, Tenente, le sente?
Asti: Le sento, Siracusa. Comando, sentiamo anche noi le risate.
Comando: Asti, accendete i registratori, dobbiamo assicurarci che non siano effetti cognitivi.
Siracusa: Dio santo… Avrò bisogno di mutande nuove.
Asti: Animo, agente! Cremona, ci senti?
Cremona: Affermativo Tenente, devo solo avvicinarmi di più.
Asti: Perché hai mollato la corda, Cremona? - il tono si fa sempre più concitato - Non avanzare, ripeto, non avanzare!
Cremona: Ci sono quasi… Qui gli alberi si diradano… c’è un… rumore di fondo.
Asti: Maledizione, Cremona! Siracusa, il microfono è acceso?
Siracusa: Acceso Signore. Gesù, queste ti entrano in testa! Ordini, signore? Ordini?
Asti: Ripiegare, proseguiamo a sud-est.
Siracusa: Negativo Signore. Devo andare avanti. Lascio l’equipaggiamento.
Asti: Non fare cazzate, Siracusa, ripiegare.
Siracusa: Ancora qualche metro Tenente. Lo sapevo, qui c’è una… Rumore di fondo.
Asti: Siracusa! Siracusa! [ESPLICITO] Siracusa, mi ricevi? Cremona? Zante? Madonna santa… Siracusa!
Imprecazioni di Asti
Asti: Comando, mi ricevete? Comando, passo. Richiedo aiuto, Comando. Sono solo. Cioè, non solo… Circondato.
Comando: Asti, in che senso circondato? Ripiegare, tornate al punto zero.
Asti: …Le sento, tutte intorno a me. Ridono. Continuano a ridere.
Comando: Ripiegare al punto zero!
Asti: Comando, non vi ricevo, sento solo queste dannate risate, tutte intorno a me. Sono solo.
La voce del Comando e di Asti si sovrappongono.
Comando: Asti, ci ricevete? Asti! Ci ricevete?
Asti: Comando, non ricevo.
Comando: Asti, ci servi fuori di lì, ripiegare!
Asti: Qui c’è qualcosa, devo andare controllare… Mi chiamano appena più… - Rumore di fondo.
[FINE REGISTRAZIONE]
Rapporto finale: Asti, Cremona, Siracusa e Zante dichiarati dispersi in missione.
A seguito dei risultati della prima esplorazione, si richiede l’intervento della SSM-V “Firmitas Mentis” per una missione di recupero. Sospetto rischio cognitivo, in particolare a seguito della manifestazione delle “risate”. È degno di nota che ogni membro della squadra, poco prima dell’interruzione del collegamento, abbia manifestato l’intenzione di proseguire ignorando gli ordini. È consigliabile una dotazione audio-video. – Ricercatore capo Zocchia.
Approvato. S5-█
Resoconto SCP-119-IT-2
Data: 28/06/20██, ore 06.00
Squadra Speciale Mobile: SSM-V “Firmitas Mentis”
Caposquadra: Tenente Fabio Amelia, nome in codice “Oro”
Composizione pattuglia: Sergente Agostino Firmani, Agenti Scelti Alessio Convertino, Mauro Torrente e Loris Di Maria. Nomi in codice “Bianco”, “Rosso”, “Verde”, “Blu”.
Equipaggiamento: Telecamere installate sui caschi, armamenti leggeri, viveri per 2 giorni, torce, corde e un lanciarazzi di segnalazione. Rosso e Verde dispongono di un sistema di tracciamento Gps.
Supporto: La squadra è supportata da un’unità distaccata nei pressi della malga ██████, pronta ad intervenire in caso di necessità, denominata Squadra Beta. Il comando è posto 1,7 chilometri al di fuori del perimetro, presso l’abitato di ██████.
Note: L’operazione viene svolta nelle medesime condizioni della missione 119-1. La scelta dei membri della squadra è stata fatta tenendo conto delle competenze riguardanti flora, fauna e condizioni atmosferiche locali: “Bianco” e “Blu” hanno competenze in botanica, “Rosso” in climatologia.
Il discorso diretto è registrato dalle telecamere poste sui caschi, in corsivo le descrizioni.
[INIZIO REGISTRAZIONE]
Oro: Siamo in posizione, Comando.
Comando: Ricevuto, Oro. Prova collegamenti e telecamere.
Bianco: Prova.
Rosso: Prova.
Blu: Prova.
Verde: Prova.
Lo schermo mostra la successiva accensione di tutte le telecamere, da cui è possibile vedere la squadra in posizione pochi metri al di fuori del limitare sud-occidentale del bosco. La visione notturna è inserita a causa della scarsa luminosità dovuta all’assenza di luna.
Comando: A posto. Squadra Beta, ci ricevete anche voi?
Beta: Forte e chiaro, signore. Agente Azzurro in linea.
Comando: Ricevuto. Squadra Alfa, potete procedere. Vi ricordo che il primo obiettivo è raggiungere la svolta del sentiero verso nord, per verificarne la posizione rispetto all’ultima missione.
Oro: L’avete sentito, uomini. Procedere fino al primo punto di interesse. Rosso e Verde, davanti, io in coda. Blu e Bianco in mezzo affiancati.
La telecamera di Oro riprende i quattro membri della squadra entrare in formazione e addentrarsi nel bosco. I primi minuti vedono la squadra procedere lungo il sentiero, giungendo ad una svolta verso nord circa trentacinque secondi dopo l’ingresso nel bosco.
Rosso: Tenente, a occhio e croce è più lontana rispetto alla posizione riportata dalla SSM-X.
Oro: A occhio e croce non frega a nessuno, Rosso. Usa il GPS e trasmetti la posizione.
Rosso: Agli ordini signore. - La telecamera riprende Rosso mentre sintonizza il ricevitore e rileva la posizione 4█°██'██"N 12°██'██"E - Trasmetto al Comando.
Comando: Ricevuto Rosso. Procedete con la missione, non allontanatevi dal sentiero se non strettamente necessario.
Blu: Ho scordato i sassolini bianchi.
Verde: Sassolini bianchi?
Blu: Non ti hanno mai letto Pollicino quando eri piccolo?
Verde: L’unica cosa che mi leggeva mio padre erano vecchi numeri del Guerin Sportivo. So tutta la formazione del Catanzaro 78-79.
Blu: Infanzia triste.
Oro: Basta con le cazzate. E ricordate che in quel bosco c’è un orco.
Blu: Un orco? - sussurrando - Tipo SCP-███-IT?
Bianco: …Non nominarlo neanche per scherzo. Io ero là.
Blu: Ah… Cazzo.
Oro: Ricreazione finita, gente. Procediamo seguendo il sentiero.
La squadra si rimette in formazione. La telecamera di Oro fa una panoramica dell’ambiente circostante, non rilevando nulla di inatteso: alberi ai due lati del sentiero, distanti qualche metro l’uno dall’altro, e un fitto sottobosco.
Rosso: È normale che non ci sia nemmeno un animale?
Blu: Con il rumore che fai mentre cammini, ci credo che non li vedi…
Rosso: Ci tenevo a vedere un animale…
Verde: Ho uno specchio nello zaino, se vuoi…
Rosso: Sei proprio una ragazzina, con uno specchio in miss… Ehi! Cos’è là?
Blu: Foschia.
La telecamera di Rosso inquadra la zona a nord del sentiero. Dietro la prima fascia di alberi, una nebbiolina sottile rende ancora più complessa la visibilità, lasciando solo intravedere ciò che si trova intorno al sentiero.
L’immagine trasmessa dalla videocamera di Rosso
Oro: D’accordo uomini, abbiamo un lavoro da fare. Procedere in formazione. Noti qualcosa di strano, Bianco?
Bianco: Viene ripreso dalla telecamera di Oro mentre si discosta lievemente dal sentiero, osservando gli alberi davanti a sé - La vegetazione è composta da faggi e abeti bianchi per la maggior parte. Coerente con l’area e la regione. Sembrano un po’ più fitti rispetto al consueto, ma nulla di impossibile.
Rosso indica un albero più lontano, alla destra di Bianco.
Rosso: Quello non è sicuramente un abete.
Bianco: No, sembrerebbe un larice. Questo è già più strano. Soprattutto che sia l’unico. Blu, seguimi, andiamo a vederlo da vicino.
Blu: Nella nebbia, Signore?
Bianco: Nella nebbia, sì. Muoviti.
Blu: Sussurrando - Studia le piante, mi dicevano… una vita tranquilla, mi dicevano…
La telecamera di Rosso inquadra Bianco e Blu che si allontanano. La visibilità continua a diminuire.
Bianco: Si vede poco qui. Tenente, accendiamo le luci sui caschi?
Oro: Procedete. Puntamento diagonale basso.
Bianco: Luci accese.
Bianco e Blu sono invisibili nella nebbia se non per un punto brillante corrispondente alle torce.
Bianco: Come dicevo. Larice.
La telecamera di Blu ruota verso destra compiendo una breve panoramica, prima di fermarsi di fronte a un altro albero.
Blu: Questa è una quercia, però.
Bianco si avvicina.
Bianco: Una quercia qui?
Blu C’è qualcosa anche qui per terra…
Bianco: Cautela, soldato.
Oro: Cosa vedi, Blu?
Blu: Sembra uno zaino. Mi avvicino. - quattro secondi di silenzio - Confermo, è uno zaino con apparecchiatura audio. C’è una targhetta… è di Stazzoli, Signore. Non c’è traccia d’altro.
Bianco: Prendi tutto, torniamo alla squadra.
La telecamera di Verde inquadra Bianco e Blu che riemergono dalla nebbia. Quest’ultimo regge uno zaino, umido e lievemente rovinato.
Oro: Bianco, cos’avete trovato?
Bianco: Alberi fuori zona, Tenente. Non dovrebbero esserci querce a questa altitudine.
Oro: Comando, avete ricevuto?
Comando: Ricevuto, Oro. Lo zaino? Dovrebbe contenere delle registrazioni.
Oro: Stiamo verificando. L’apparecchiatura audio è funzionante, Blu?
Blu: Sembra di sì, signore, provo ad accenderlo.
Rosso: Dio Santo, questo sì che ti fa cagare addosso.
Oro: Comando, confermiamo la registrazione su nastro magnetico. Non è un effetto cognitivo.
Comando: Ricevuto Oro, proseguite e fate attenzione.
Oro: Ci proviamo, Comando. - la telecamera si volta verso la squadra - …Blu, puoi spegnere quel dannato affare, adesso.
Blu: …Ma è già spento, Signore.
La telecamera di Oro riprende la squadra che sembra sobbalzare, guardandosi intorno in modo concitato.
Verde: Cosa diavolo sono?
Rosso: Vengono dai fottuti alberi.
Oro: Formazione a cerchio, tutti di fianco a me.
Bianco: Sono in mezzo alla nebbia.
Blu: Non è un effetto allucinatorio Signore. Sono qui intorno.
Verde: …Non sarai mai abbastanza addestrato per sta roba.
Oro: Comando, confermiamo presenza di effetto acustico non identificato. Lo ricevete?
Comando: Alla lontana, Oro, mantenete i registratori accesi. Non riceviamo segnali visivi dalle telecamere, com’è la vostra visibilità?
Oro: Scarsa signore, non più di due metri. Truppa, rapporto.
Verde: Pantaloni da cambiare.
Rosso: Viene da nord. Ci si può abituare…
Verde: Sì… se sei la strega dell’ovest.
Bianco: Sono qui, Tenente.
Blu: La telecamera incomincia a muoversi verso gli alberi. Mi avvicino alla fonte Signore.
Oro: Negativo Blu, perché hai rotto la formazione? Ricorda l’addestramento. Protocollo Gordio, come da briefing. Resta in posizione. Ci avvicineremo insieme.
Le telecamere mostrano la squadra che si addentra nella nebbia.
Blu: …Ricevuto Signore. Procedo al protocollo. Sette più quattro undici, più sei diciassette, meno due quindici, diviso due… sette virgola cinque, più uno virgola cinque… nove, per quattro… trentasei, più otto… quarantaquat..
Oro: Bene così Blu, ti vediamo nella nebbia. Comando, rettifico. Possibile effetto compulsivo.
Comando: Procedete con i protocolli relativi, Oro.
Oro: Ok. Squadra, siete in formazione?
Verde: Sono dietro di lei.
Rosso: Dietro a Verde.
Bianco: Chiudo la fil.. Oh Cristo santo, cos’è quello? A ore nove, Tenente.
Oro: Comando, si muove qualcosa, sembrano figure… alte non più di un metro e mezzo. Non rileviamo ostilità.
Comando: Come da briefing, dovrebbero esserci piccoli alberi nell’area, avvicinatevi e verificate.
Oro: Ricevuto, Comando. Abbiamo recuperato Blu - la voce suona un po’ smorzata - bel lavoro soldato, puoi cessare il protocollo.
Blu: Signorsì signore. Grazie signore.
Rosso: Ci sono tenente, confermo, è un piccolo albero. Le fronde si muovono al vento…
Bianco: Prelevo un campione dei rami e delle foglie - si sente l’attivazione di una piccola sega automatica - Ecco qui… oh.
Oro: Qualcosa non va, Bianco?
Rosso: Ti sei tagliato? È sangue quello?
Bianco: Qualunque cosa sia, non è mia. Tenente, l’albero sembra perdere resina, ma è molto più fluida di quanto atteso. Prendo un altro campione.
Oro: Bene.
Blu: Ce ne sono altri qui vicino. - Sbuffa - Se solo si fermassero queste dannate risate.
Rosso: La domanda è: chi sta ridendo?
Verde: Non sembrano ostili.
Bianco: Ci sono molte forme di ostilità… Verde, conserva tu questi campioni.
Oro: …Senza il protocollo, chissà dove sarebbe finito Blu.
Blu: Ha ragione, Signore… Sembravano chiamarmi.
Comando: La priorità è completare la mappatura dell’area. Al resto penserete dopo.
Oro: Comando, procediamo oltre gli alberi?
Comando: Procedete, Oro. Formazione compatta. In caso di ostilità, l’ordine è disingaggiare.
Oro: Ricevuto. Verde, non allontanarti.
Verde: Sono qui Signore, volevo solo andare più vicino.
Oro: Non rompere la formazione, Verde. Squadra, aumentiamo il passo.
Blu: …Eccole di nuovo…
La telecamera di Oro riprende Rosso mentre si volta di scatto dopo essere stato sfiorato da un ramo, e camminando all’indietro inciampa contro uno degli alberi.
Rosso: Ahio!
Bianco: Rosso, tutto a posto?
Rosso: Un colpo di tosse - Sì, sono solo inciampato su un albero più piccolo degli altri, sembra appena piantato… Ma che caz…
Oro: Rosso? Rapporto.
Rosso: Questo alberello è inciso signore. È molto in basso, non l’avrei visto se non fossi caduto.
Blu: Inciso? E chi verrebbe ad incidere un albero qui?
Oro: Che c’è scritto, Rosso?
Rosso: Solo due lettere, Tenente: I C. Faccio una foto con la videocamera.
Oro: Se come dice il comando di qui non è passato nessuno, cosa l’ha inciso? Comando?
Comando: Vi sentiamo, Oro.
Oro: Avete ricevuto l’immagine?
Immagine ravvicinata della telecamera di Rosso
Comando: Affermativo, Oro. La analizziamo. Sentite sempre le voci?
Verde: Tira un profondo sospiro - Eccome se le sentiamo, Comando. Sembra un cazzo di carillon con le pile scariche.
Bianco: E sono sempre più forti.
Oro: Anche il vento si è alzato. Riprendiamo la formazione e avanziamo. Cominciate il protocollo.
Rosso: Non vedo più Blu, Tenente.
Bianco: Blu? Blu! Rispondi, Loris! Dove sei?
Blu: Sono poco più avanti, signore, qui il terreno comincia a diventare fangoso.
Oro: Protocollo Gordio, Blu. Protocollo Gordio. Procediamo, uomini…
In sottofondo si sente Blu che riprende a eseguire il protocollo Gordio.
Blu: Dieci più sette diciassette, per tre cinquantuno, meno nove quarantadue…
Oro: Attento a non cadere di nuovo, Rosso.
Rosso: Sussurrando …Non c’è rischio, Signore…
Oro: Lo spero proprio, Rosso.
Rosso: No, intendo davvero che non c’è rischio. Gli alberi… si sono spostati.
La telecamera di Oro si volta di scatto. I cinque alberi, che poco prima erano a tiro di braccio dalla squadra, appaiono ora circa due metri più lontani, a malapena visibili nella nebbia.
Verde: Cazzo.
Rosso: Non c’è alcun segno per terra, Signore. Sembrano essersi teletrasportati. Metto un paletto.
Bianco: Signore, dobbiamo recuperare Blu. Blu, continua!
Blu: …Più sette quarantaquattro, diviso quattro undici…
Verde: Cazzo, cazzo, cazzo.
La telecamera di Rosso mostra Oro avvicinarsi a Verde, prenderlo per le spalle e scrollarlo ripetutamente
Oro: Non adesso soldato, non adesso!
Bianco: Blu, ci senti ancora?
Blu: …Ventidue, meno tre diciannove… Sì Signore, confermo, c’è una radura melmosa qui avanti… diciannove più quindici trentaquattro…
Bianco: Aspettaci Blu, stiamo arrivando.
Oro: Verde, sei dei nostri?
La telecamera di Oro mostra Verde mentre scuote più volte la testa, come a cacciare un cattivo pensiero.
Verde: …Ci sono, Signore.
Oro: Bene, andiamo da Blu.
Blu: …Sedici meno tre tredici, per quattro… per quattro… cinquantasei. Meno cinque… Quarantanove. Diviso due… Ventiquattro…
Oro: Fa un segnale al resto della squadra e sussurra - Rosso, in testa.
La telecamera di Rosso avanza nella nebbia. Dopo circa quindici metri alcuni alberi più alti diventano visibili al di là della coltre bianca. L’inquadratura li supera, fino a che i microfoni non iniziano a registrare lo scalpiccio di passi su un terreno bagnato.
Rosso: Confermo, è una zona umida.
Blu: Meno quattro, venticinque… più sette, trenta. Per tre, ottanta…
Oro: Comando, forse abbiamo trovato la fonte della nebbia.
Bianco: Le risate sembrano diminuire.
Rosso: Signore, Blu… - in tono sempre più ansioso - …Il protocollo… è sbagliato.
Blu: Sette per sette, quarantasette…
Oro: Blu? Rispondi soldato!
Blu: …Ho perso il conto… - la voce appare calma, quasi rassegnata - …C’è un problema, Signore.
Oro: Che problema Blu? Stiamo arrivando.
La telecamera di Oro mostra la squadra affrettarsi nel fango, correndo nella nebbia più rada. La telecamera di Blu riprende solo uno sfondo monocolore, prima di interrompere le trasmissioni.
Blu: …non importa Signore… …mi viene da ridere.
Verde: Cazzo.
Rosso: Vedo qualcosa! Lì… per terra…
Oro: Blu! Continua con il protocollo!
Blu: Si sente ridere sommessamente, fino a un rumore di fondo e all'interruzione delle trasmissioni.
Rosso: Qui c’è il suo zaino, Signore. È semisommerso nel fango.
Bianco: Ma porca put… sabbie mobili?
Oro: Negativo, è impossibile siano sabbie mobili. È qualcos’altro. Comando, credo che abbiamo trovato il centro dell’anomalia. Blu è andato. Protocollo Gordio inefficace.
Comando: Abbiamo sentito, Oro. Missione annullata. Ripiegare verso sud. Rendez-vous presso la Squadra Beta nel punto di interesse quattro.
Oro: Ricevuto. Usciamo da qui. Rosso, Bianco, Verde, avanti.
Rosso: Sono dietro di lei, Signore.
Bianco: Chiudo la fila.
Oro: Verde? Verde?
La telecamera di Rosso riprende Oro e Bianco guardarsi intorno, cercando nella nebbia.
Oro: Dio Santo, Verde, ci senti?
Quattro secondi di silenzio
Oro: Comando, ricevete la telecamera di Verde?
Comando: Un secondo… Affermativo, ma sembra ancora riprendere gli alberi di prima.
Oro: Sei rimasto indietro, Verde? Torniamo verso di te.
La squadra torna al di fuori della zona fangosa e avanza di alcuni metri.
Rosso: L’abbiamo perso signore.
Oro: Silenzio, Rosso. Non siamo ancora agli alberi.
Dopo alcuni secondi, la telecamera di Oro mostra, poco più avanti, l’equipaggiamento di Verde disposto disordinatamente per terra, come se fosse stato gettato in fretta. Dopo qualche istante sopraggiunge Rosso.
Bianco: Rosso, recupera i campioni.
Rosso: Va bene, cap… - si interrompe improvvisamente - …Si sono spostati ancora.
La telecamera di Rosso si rivolge agli alberi, mostrandone quattro sulla sinistra e sei più piccoli sulla destra. Il paletto è ancora nel terreno, visibile in primo piano. Dal microfono continuano a giungere le risate dei bambini in sottofondo, ora più vicine, ora più lontane. Il respiro di Rosso si fa più pesante.
Rosso: Direi venti centimetri rispetto a prima.
Oro. Ci ragioneremo dopo. Comando, Verde disperso in missione. Ripieghiamo verso il punto di interesse quattro.
Nei quattordici minuti successi i tre membri restanti della squadra attraversano la nebbia verso sud, ricongiungendosi con il sentiero fino ad uscire dalla zona boschiva. Al di là degli alberi alla loro sinistra, la luce del sole sembra faticare a farsi strada tra le fronde.
Bianco: Animo. Siamo fuori.
Oro: Noi tre, siamo fuori. Abbiamo perso Blu, e probabilmente Verde.
Bianco: Ha ragione, Signore, ma è come se mi fossi tolto un peso dallo stomaco.
La squadra esce dal bosco cento metri a est rispetto al punto d’accesso, e si dirige verso la Malga dove è dislocata la squadra Beta, tagliando per i prati.
Oro: Squadra Beta, siamo in avvicinamento.
Rosso: Sarà la prima volta che sarò felice di vederti, Azzurro.
Oro: Squadra Beta, ci siamo. Aprite. Squadra Beta?
Comando: Squadra Beta, rispondi. Azzurro, sei in linea?
Rosso: Provo a vedere dalla finestra… - la telecamera mostra l’interno buio della malga, che sembra essere per metà occupata da alcuni piccoli alberi. - Qui non c’è un cazzo di nessuno.
Oro: Comando, punto di interesse quattro deserto, non avete ricevuto comunicazioni dalla Squadra Beta?
Comando: Negativo Oro, nessuno è uscito dalla malga dall’inizio della missione alle zero sei – zero tre.
Bianco: Provo a entrare, signore.
Bianco, ripreso dalla telecamera di Oro, prova ad aprire la porta d’ingresso, che è chiusa. Tenta il passaggio dalla finestra vicina, ma è troppo piccola.
Oro: Rosso, sfonda.
Bianco: Ti aiuto.
Rosso e Bianco provano a forzare la serratura calciando la maniglia, che non cede. Al terzo tentativo Rosso si allontana di qualche metro e lascia la propria attrezzatura a terra, prendendo la rincorsa, e si lancia verso la porta con tutto il proprio peso.
Bianco: Ma che diav…
Un attimo prima che Rosso raggiunga la porta, questa si spalanca improvvisamente, facendo cadere Rosso al suo interno. Si ode solo un suono cupo, come un tonfo attutito.
Oro: Tutto a posto, Rosso?
Bianco: Ma dove…
La telecamera di Bianco inquadra l’interno della stanza. È deserta, eccetto per alcuni alberelli nella parte posteriore.
Bianco: …È sparito, Tenente.
Oro: Entriamo. - estrae la propria corda e se la lega in vita, passando l’altro capo a Bianco - Tieni il coltello a portata di mano.
Bianco Agli ordini.
I due uomini entrano nella malga, Bianco in testa e Oro in coda. La telecamera di Oro riprende il terreno, che sembra essere molto umido. A un certo punto Bianco si volta di scatto.
Bianco: Oh no. Non di nuovo.
Dal microfono di Bianco si rileva nuovamente il suono vicino delle risate, che giunge con un eco profondo. Oro si volta sull’ingresso della malga.
Oro: Comando, sono di nuovo qui.
Comando: Venite fuori da lì e tornate al punto zero. È un ordine.
Oro: Sentito, Bianco? Ripieg… Bianco? Bianco?
La telecamera di Bianco riprende Oro che si volta rapidamente, ancora sulla soglia della malga. La corda che lega i due si tende violentemente, sbilanciando il Tenente che cade verso l’interno. La telecamera di Oro riprende il terreno molle sempre più vicino, mentre la sua mano destra cerca di tagliare la corda con il coltello. Entrambe le telecamere si spengono completamente.
[FINE REGISTRAZIONE (ore 08.18)]
Note finali: Squadra Alfa e Beta disperse in missione.
Richiesta ampliamento del perimetro e conferma della classificazione dell’area come SCP-119-IT - Ricercatore capo Zocchia
Approvato - S5-█
L’area è stata definitivamente denominata SCP-119-IT e gli è stata assegnata classe Euclid.
A seguito degli eventi delle esplorazioni 119-1 e 119-2 e della necessità di recuperare i campioni raccolti dai membri delle SSM, si richiede di utilizzare uno degli UGV in dotazione alla SSM-X “Consequentia Glacialis”. – Ricercatore Capo Zocchia
Approvato - S5-█.
29 ore dopo la fine della missione 119-2, l’UGV RAGNO-1 è stata dislocata nell’area per recuperare i campioni presenti nello zaino di Rosso di fronte a Malga ██████. L’attività dell’UGV è raccolta nel resoconto inviato dal Tenente Valeri della SSM-X “Consequentia Glacialis” al capo ricercatore Zocchia in data 29/06/20██.
29/06/20██, h. 17.12
All’attenzione del ricercatore capo Zocchia,
L’esplorazione dell’area si è conclusa alle 15.07, data odierna.
L’unità non ha ravvisato alcuna anomalia durante il suo intervento, né per quanto concerne la nebbia, né i suoni che hanno accompagnato le missioni 119-1 e 119-2.
L’operazione è stata svolta rapidamente e ha permesso di recuperare un campione di foglie e di tessuto vegetale proveniente dagli alberi individuati dalla Squadra Alfa, e una provetta contenente il liquido viscoso fuoriuscito dalla pianta. All’interno della malga la telecamera installata sull’unità ha ravvisato la presenza di una vegetazione molto più diffusa rispetto a quanto registrato dalla telecamera di Rosso durante la missione 119-2, di cui ci ha trasmesso le immagini. Il terreno appariva solido e i livelli di umidità si mantenevano nella norma.
Per verificare quanto avvenuto nella foresta, RAGNO-1 è stato poi guidato all’interno del bosco del ███████, seguendo il percorso della missione 119-2. Dopo circa 15 minuti, l’unità ha raggiunto il punto di interesse 3, a nord della svolta del sentiero, confermando la presenza dell’equipaggiamento dell’Agente Verde e di 19 piccoli alberi, alti tra 1,43 e 1,67 metri. Nessuna traccia di nebbia o di manifestazioni acustiche impreviste.
Tra le sequenze riprese dall’unità RAGNO-1, diverse mostrano la presenza di lettere incise sulla corteccia degli alberi. Come da ordini, nei dintorni degli alberi sono stati posizionati microfoni e fototrappole.
L’unità ha poi continuato il suo percorso verificando la presenza di una zona umida posta sessanta metri più a nord degli alberi. Dalle immagini raccolte, è stata confermata la presenza di una zona paludosa verso le pendici della montagna. La conformazione del terreno e il rischio che l’unità telecomandata RAGNO-1 rimanesse bloccata nel fango hanno portato all’interruzione della missione e al ritorno dell’UGV presso il Comando.
Il monitoraggio dei sensori è affidato agli agenti dislocati intorno al perimetro.
- Tenente Paolo Valeri, SSM-X
Nota aggiuntiva
30/06/20██, h. 23.19
All’attenzione del capo ricercatore Zocchia,
I sensori piazzati dall’UGV RAGNO-1 nell’area contrassegnata come SCP-119-IT hanno rilevato e trasmesso alcune informazioni.
Alle ore 19.57, il movimento delle fronde dei piccoli alberi ha fatto scattare le fototrappole e accendere i registratori, che hanno immediatamente trasmesso una sequenza di suoni riconducibile alle risate udite durante le missioni 119-1 e 119-2.
Possiamo confermare che l’anomalia si manifesta anche in assenza di ascoltatori umani e che ha cessato di verificarsi non appena gli alberi hanno smesso di muoversi.
Alle 22.34 un esemplare di Cervus elaphus ha avvicinato gli alberi per poi dirigersi verso nord durante una delle manifestazioni dell’anomalia acustica. Dalla profondità delle tracce lasciate è stato possibile notare come il terreno fosse divenuto molto più molle e cedevole rispetto alla precedente rilevazione. La fototrappola W23, posta al limitare della zona umida, ha fotografato l’animale entrare nella radura, da cui non è più uscito.
Alleghiamo documentazione audio e fotografica.
- Tenente Paolo Valeri, SSM-X
Nelle settimane successive le rilevazioni sono continuate a cadenza irregolare.
Le immagini e i campioni raccolti sono stati inviati presso il Sito Asclepio per le analisi condotte nelle settimane successive dal capo ricercatore Zocchia. Contestualmente, a seguito delle manifestazioni dell’anomalia al di fuori del perimetro del bosco, le procedure di contenimento sono state aggiornate e gli agenti dislocati per monitorare a lungo termine le rilevazioni dei sensori disposti nell’area. L’area in cui sono presenti i sensori è d’ora in poi classificata come W-K.
Documento 119-α1
Analisi dei campioni rinvenuti nell’area denominata SCP-119-IT
Compiute tra il 5/07/20█ e il 16/01/20█ presso il Sito Asclepio
Compilate a cura del ricercatore capo Zocchia e dal team di analisi del sito Asclepio
Materiali analizzati:
- 12 cg di fango, raccolti durante la missione 119-2
- 2 frammenti di fogliame raccolti durante la missione 119-2
- 5 frammenti di rami e corteccia raccolti durante la missione 119-2
- 28 ml di fluido, raccolti durante la missione 119-2
- 2 fotografie di alberi incisi, raccolte durante la missione 119-2
- 29 fotografie, parzialmente raffiguranti le incisioni sugli alberi, raccolte dalle fototrappole W1-W23
- 1 registrazione audio della durata di circa 15 secondi, raccolta durante la missione 119-1
- 7 registrazioni audio, raccolte dai microfoni collegati alle fototrappole W7, W12, W13, W18 e W22, poste nell’area di SCP-119-IT
Risultati delle analisi
L’analisi dei materiali e dei campioni raccolti ha confermato la natura anomala dell’area definita SCP-119-IT. Abbiamo a che fare con una serie di eventi di natura compulsiva, predatoria e dalle conseguenze difficilmente prevedibili. Si sottolinea l’estrema [REDATTO] si consiglia l’intensificazione del contenimento.
- Il fango è un composto di terra e acqua in percentuali irregolari. È degno di nota che, per quanto i campioni siano stati conservati in condizioni di laboratorio, durante il periodo di analisi la quantità di acqua presente nella terra è mutata più volte, occupando percentuali variabili dal 5% al 72% del volume totale del composto. La ragione di questa variazione, mai osservato prima in laboratorio, è ad oggi sconosciuta.
- Il fogliame non presenta variazioni rispetto ad un esemplare non anomalo delle specie arboree in questione. Tra i frammenti raccolti, tuttavia, ne è presente uno che non corrisponde a specie endemiche della zona, e che è stato fatto risalire alla specie Ulmus campestris3. Non è di conseguenza giustificabile la presenza di questa specie in questa regione.
- I campioni di rami non si discostano dal formato atteso, sebbene sia emersa una significativa presenza di cellule lamellari simili a [REDATTO].
- L’analisi delle immagini raccolte dalla telecamera dell’agente scelto nome in codice Rosso ha rivelato che l’incisione sull’albero non mostra tracce di attrezzi o oggetti appuntiti e ha bordi perfettamente lisci, come se non fosse stata provocata da qualcosa di esterno ma si fosse generata spontaneamente dall’albero. La similarità con fenomeni di distacco della corteccia non è giustificabile a causa dell’età apparentemente ridotta dell’esemplare e la ragione di questo fenomeno è di conseguenza oggi sconosciuta.
- Le immagini delle altre incisioni raccolte dall’UGV RAGNO-1, di migliore risoluzione, confermano questa conclusione. È degno di nota che le lettere presenti sugli alberi corrispondano in toto alle prime lettere dei [REDATTO]. Le ricerche hanno permesso di confermare questa corrispondenza anche per ciò che riguarda [REDATTO], fin dagli anni ottanta.
- L’analisi dei campioni di fluido apre a nuove domande, a partire dalla colorazione vermiglio chiaro, molto diversa rispetto a quello della linfa vegetale. Le analisi hanno rilevato che questa colorazione dipende dalla presenza di eritrociti, inesistenti nella normale linfa, nella misura di circa 500.000/mm3, come se la linfa fosse mescolata con sangue. Questa percentuale non rende però possibile risalire ad un eventuale gruppo [REDATTO]. Come la composizione chimica del liquido permetta alle piante di perdurare, è ad oggi sconosciuto.
- Le registrazioni audio sono state sottoposte ad analisi di spettro, tonalità e oscillazione. Le “risate” sono risultate compatibili con quelle producibili da bambini umani di età compresa tra i 4 e i 7 anni. La differenza dei supporti utilizzati (magnetico per la registrazione durante la missione 119-1, digitale per le successive operate dai microfoni) permette di escludere che si tratti di un effetto cognitivo.
- Le registrazioni effettuate dopo il 07/07/20██, grazie alla maggiore qualità del suono, hanno permesso di evidenziare la presenza di due suoni sovrapposti: le “risate”, più evidenti per le tonalità alte, erano sempre accompagnati da un suono costante in sottofondo, simile a un lungo soffio o a un sibilo. Non è stata rilevata alcuna occasione in cui questi due suoni si fossero presentati singolarmente.
Note conclusive
I risultati delle analisi non lasciano spazio a molti dubbi. Le nostre conclusioni sono che i membri delle squadre non abbiano mai lasciato il bosco e siano ora [REDATTO].
Questo spiegherebbe anche l’irregolare aumento delle dimensioni del bosco, che dipendono dalla capacità di [REDATTO]. Solo la remota ubicazione di SCP-119-IT ha impedito a questa anomalia di diffondersi in modo molto più rapido.
Come questo possa avvenire, è al momento sconosciuto e non può essere ricostruito a partire dai campioni raccolti. Le conclusioni di questa analisi lasciano infatti più dubbi che risposte. In particolare, non è stato possibile comprendere per quale ragione gli effetti di SCP-119-IT siano attivi anche nelle malghe poste a sud del bosco, lontane dalla nebbia e dalla radura fangosa che è al momento la migliore ipotesi riguardo al punto di origine di SCP-119-IT. Inoltre, la capacità degli alberi di cambiare posizione, rilevata dalla missione 119-2, resta a sua volta priva di spiegazione.
Alla luce dei risultati dei test, si richiede:
- L’innalzamento della Classe dell’Oggetto a Keter.
- Una nuova missione di esplorazione, destinata a rilevare le dimensioni dell’area fangosa e la natura del punto d’origine di SCP-119-IT.
- Il consolidamento del perimetro, aumentando le modalità di dissuasione del passaggio di esseri umani e animali all’interno dell’area di effetto di SCP-119-IT.
- Ricercatore Capo Zocchia
Punto 1 – Non approvato. Se le conclusioni sono corrette, è sufficiente mantenere il perimetro.
Punto 2 – Non approvato. Non manderemo altri uomini là dentro. Autorizziamo missione con mezzi telecomandati senza equipaggio.
Punto 3 – Approvato.
- S5-█.
19/10/20██
Mezzo: Aeromobile a pilotaggio remoto AQUILA-7
Pilota: Tenente Paolo Valeri, SSM-X
Ore 10.00: L’aeromobile a pilotaggio remoto AQUILA-7 viene fatto partire da ██████ con rotta nord-ovest.
Ore 10.07: Raggiunge il bosco del ███████ al suo confine sud-occidentale.
Ore 10.08: L’aeromobile comincia a riprendere la vegetazione dall’alto. Attivazione riprese a infrarossi.
Ore 10.13: La telecamera di AQUILA-7 mostra una temperatura superficiale della vegetazione coerente con il clima e la posizione geografica.
Ore 10.19: AQUILA-7 sorvola un’ampia zona contraddistinta da alberi molto più giovani, con temperatura superficiale superiore a quella degli alberi più sviluppati che li circondano. Picchi segnalati tra i 35 e i 37 gradi centigradi.
Ore 10.22: AQUILA-7 viene alzata di quota per fornire una visione dall’alto dell’area. È possibile osservare una temperatura superficiale del terreno molto più alta rispetto a quella circostante.
Ore 10.34: AQUILA-7 conferma che il terreno è più caldo del previsto anche nell’area in cui si trovano le tre malghe a meridione del bosco.
Ore 10.35: AQUILA-7 viene rivolta a nord, alla ricerca della radura fangosa individuata durante le missioni 119-1 e 119-2.
Ore 10.42: La telecamera frontale di AQUILA-7 individua un’ampia area priva di vegetazione, dalla forma vagamente circolare. Diametro di circa 43 metri.
Ore 10.49: La temperatura rilevata dalle telecamere termiche all’interno della radura è ancora superiore, misurata in una forchetta tra 81° e 93° centigradi. Viene rilevata la presenza di vapore sulla superficie del terreno.
Fotogramma delle telecamere termiche di AQUILA-7
Ore 10.53: AQUILA-7 identifica la presenza di un oggetto molto grande presente al centro della radura, reso evidente dalla temperatura ancora più calda rispetto all’area circostante. L’altezza approssimativa è quantificata in 23 metri. Il vapore è visibilmente più alto.
Ore 10.59: L’oggetto è identificato come un albero con due alti rami e una formazione legnosa [REDATTO]. A causa dell’aumento dei vapori non è stato possibile avvicinarsi per osservarlo più da vicino.
Ore 11.02: A seguito della riduzione nella visibilità, la quota di AQUILA-7 viene alzata a 300 metri.
Ore 11.06: AQUILA-7 registra un’avaria al sistema di pilotaggio. Attivata procedura per atterraggio di emergenza.
Ore 11.07: Perdita completa di visibilità alle telecamere anteriore e inferiore di AQUILA-7.
Ora 11.14: Perdita di controllo di AQUILA-7. Secondo le registrazioni, l’aeromobile è precipitato 14 secondi dopo la fine del pilotaggio a distanza.
Il segnalatore GPS di AQUILA-7 ha cessato di funzionare all’inizio della caduta.
AQUILA-7 dichiarato perduto.
- Tenente Paolo Valeri, SSM-X
Considerata la posizione approssimativa dell’impatto e i rischi connessi, nessuna missione di recupero della scatola nera verrà autorizzata. S5-█
All’attenzione del Consiglio dei Sovrintendenti,
ciò che segue è il rapporto sugli avvenimenti degli avamposti gestiti dalla Fondazione intorno a SCP-119-IT, che raccoglie le testimonianze dell’Agente Quaroni, membro della SPeV-I-119-Minerva, ora scomparso, rilasciate tra il 29/05/201█ e il 18/06/201█4.
29/05/201█: L’Agente Vittorio Quaroni riporta che l’Agente Angelo Caprioli5, tra i membri della SPeV-I-119-33 assegnati alla sorveglianza del perimetro SCP-119-IT e di stanza insieme a Quaroni nell’avamposto 5, ha iniziato a mostrare i sintomi di un attacco di panico di ritorno da una pattuglia serale.
Dalla testimonianza dell’Agente Quaroni sembra che Caprioli, normalmente placido e scherzoso, abbia progressivamente assunto un comportamento irrequieto, fino a mostrare chiari segni di paranoia durante le missioni di verifica del contenimento di SCP-119-IT.
Per quanto apparisse angosciato, l’Agente non era in grado di esprimere la natura del suo stato nonostante le sollecite domande di Quaroni.
09/06/201█: Quaroni ha riportato di essere stato svegliato durante la notte precedente da un rumore proveniente dall’esterno dell’avamposto. Dopo essersi alzato, notò che Caprioli non era nel suo letto. Da sotto la sua finestra continuava a provenire un brusio indistinto, come di parole concitate pronunciate sottovoce.
Avvicinatosi alla finestra, Quaroni chiamò più volte Caprioli mentre si vestiva per uscire a cercarlo. D’un tratto, una figura si sollevò improvvisamente, appoggiando i gomiti sul davanzale. Secondo la testimonianza di Quaroni: “Nemmeno la madre avrebbe riconosciuto Caprioli. Sembrava terrorizzato, ma allo stesso tempo esaltato, come sotto effetto di qualche droga. Eppure… era un’esaltazione sommessa. Parlava e rideva, sottovoce”.
Quaroni si è rivolto a Caprioli invitandolo a rientrare e si è accinto a uscire dall’avamposto, ma non ha ricevuto risposta. Lo ha ritrovato di fronte alla recinzione, in piedi, che fissava l’area di SCP-119-IT e ripetendo parole sconosciute a Quaroni. A quanto riportato dall’Agente, le parole suonavano “██████ █████ ████. █████, █████ ████ █████.6”
Come definitivo dalle regole di ingaggio, Quaroni ha riaccompagnato Caprioli all’avamposto e gli ha somministrato un calmante. La mattina seguente, Caprioli si è svegliato come se nulla fosse e non ha saputo spiegare a Quaroni cosa fosse avvenuto la sera precedente. “Mi ha detto solo: ho fatto il sogno più bello di tutta la mia vita”.7
18/06/201█: L’Agente Quaroni ha dichiarato di essere stato svegliato, durante la notte, da numerosi versi di animali selvatici, e si è alzato per verificare. L’Agente Caprioli non era nella sua cuccetta, e ha concluso che si fosse recato all’interno dell’area di contenimento di SCP-119-IT facendo scattare i sistemi di dissuasione. Quaroni ha perlustrato i dintorni e seguito alcune impronte sul terreno umido, che proseguivano all’interno del perimetro di SCP-119-IT. Le ha seguite per circa cinquecento metri, superando i sistemi di dissuasione, fino alle propaggini meridionali del bosco del Diavolo di San Nazaro, nella parte meridionale dell’area W-K, dove abbiamo motivo di ritenere che [REDATTO]8 ed è considerata zona di interesse primario per comprendere gli effetti di SCP-119-IT.9
Una nebbia incipiente sconsigliava Quaroni dal proseguire. Stava per tornare sui suoi passi, quando sentì la voce di Caprioli, appena oltre alcuni alberi a nord. Lo trovò inginocchiato vicino a quelli più piccoli, con le braccia sollevate. Dava le spalle al sentiero e parlava con lo stesso tono monocorde che aveva usato in precedenza, e sogghignava.
L’Agente Quaroni non ha saputo riportare quali parole stesse pronunciando, ma a quanto intuito, si trattava di una cantilena di alcune parole ripetuta continuamente.
Quaroni dichiara di non saper quantificare il tempo speso osservandolo, ma di aver deciso di rientrare per dare l’allarme quando si è accorto che il cielo sopra il bosco stava tingendosi di un colore rosso fiamma. “All’inizio credevo fosse solo il tramonto… ci ho messo un po’ a capire che il cielo si stava arrossando da nord”.
A quel punto, ha dichiarato Quaroni, Caprioli si è alzato in piedi e si è voltato verso di lui, come se fosse sempre stato cosciente della sua presenza lì. Il suo sguardo era freddo e inespressivo. “Continuò a guardarmi per almeno un minuto. Alla fine, i suoi occhi si illuminarono e la voce uscì come se gli costasse un grande sforzo. Disse semplicemente: ‘Stai tornando? …va bene. Non ti preoccupare per me, ci rivedremo tra poco’. Credo di essere tornato con le gambe in spalla. Una volta uscito dal bosco, la sola cosa che ho notato è che il cielo era ora limpido e che il sole splendeva ancora. Non era più tardi di mezzogiorno. Sono tornato all’avamposto e ho atteso il ritorno di Caprioli per cercare di capire da lui qualcosa di più”.
Quaroni ha aspettato Caprioli fino alle ore 18.00, prima di contattare il comando segnalando quanto avvenuto. Un nuovo membro della SPeV-I-119-33, l’agente Morandi, è stato temporaneamente assegnato all’avamposto di Quaroni in sostituzione di Caprioli, per prendere servizio il successivo 22/06/201█.
22/06/201█: Giunto all’avamposto 5 per prendere servizio, Morandi non ha trovato traccia di Quaroni. Un controllo agli altri avamposti li ha trovati deserti, eccetto l'avamposto 3, dove è stato ritrovato l'Agente Boletti, della SPeV-I-119-Minerva, che ha dichiarato di non aver trovato il proprio collega nella sua cuccetta quando si è risvegliato al mattino10.
Tutti gli agenti dislocati sono stati dichiarati dispersi in missione.
Le procedure di contenimento sono state aggiornate.
- Ricercatore capo Zocchia
S5-4: […] Sono certa abbiate ricevuto tutti la comunicazione del Ricercatore Capo Zocchia del 22/06/201█ a proposito dell’Incidente 119-I-5. In caso non l’abbiate letta, vi ricordo che essa è interamente accessibile sulla vostra area personale del terminale alla voce SCP-119-IT, Addendum 7.
Nei giorni successivi, la situazione dell'area contenente l'anomalia denominata SCP-119-IT è nuovamente mutata.
In data 24 giugno, alle ore 07.05, le fototrappole presenti nell’area W-K si sono attivate e hanno rilevato la scomparsa di tutti gli alberi apparsi nella zona a seguito dell'inizio del monitoraggio, 17 anni fa. A causa dell’assenza di documentazioni foto e video antecedenti, non è possibile stabilire se questa finestra temporale abbia un’effettiva rilevanza ai fini del contenimento di SCP-119-IT. Di conseguenza, il bosco del Diavolo di San Nazaro ha visto le proprie dimensioni ridursi sensibilmente e tornare alla forma ritratta dalle immagini di archivio che la Fondazione ha sequestrato durante gli anni novanta.
Se questa trasformazione sia connessa con la sparizione dei membri delle SPeV-119 assegnate all’area è attualmente sconosciuto. Personalmente, ritengo improbabile si tratti di una coincidenza. D’accordo con il Capo ricercatore Zocchia, ho quindi assunto in prima persona la supervisione dell’anomalia e abbiamo valutato insieme come procedere nel pomeriggio del 24 giugno, presso il sito Asclepio.
In via straordinaria, ho autorizzato il tenente Paolo Valeri della SSM-X a una nuova supervisione aerea con un aeromobile a pilotaggio remoto in modo da osservare dall’alto lo stato di SCP-119-IT.
La supervisione aerea si è svolta tra le 15.07 e le 16.53 del 25/06/201█ con l’utilizzo dell’aeromobile AQUILA-3, presente presso il sito Asclepio.
Durante il volo, sono state raccolti diverse immagini sia attraverso le telecamere frontale e posteriore che attraverso le telecamere termiche, che hanno permesso di raccogliere le seguenti informazioni rilevanti:
- Il monitoraggio aereo ha confermato la riduzione dell’area interessata dalla proliferazione di alberi a dimensioni inferiori a quelle rilevata durante la prima attivazione del contenimento nel 199█;
- La temperatura superficiale dell’area circostanza SCP-119-IT ha manifestato una decrescita repentina, attestandosi su livelli comparabili con quelli dei territori circostanti, con attese variazioni tra i 14° e i 19° centigradi a seconda della superficie boschiva presente;
- Questa riduzione di temperatura non ha interessato l’area contenente l’oggetto denominato 119-ω, in cui è stato possibile rilevare temperature superficiali superiori agli 80° centigradi. Il motivo per cui questa temperatura non sembra influenzare la zona esterna alla radura è tuttora sconosciuto;
- Una nuova misurazione dell’oggetto 119-ω ha permesso di stimare la sua altezza a circa 31 metri, 8 in più rispetto alla rilevazione compiuta durante l’esplorazione aerea 119-IT-B;
- La presenza permanente di vapori nella radura occupata dall’oggetto 119-ω rende ancora impossibile la sua osservazione da vicino e una migliore comprensione della formazione legnosa presente in mezzo ai suoni due rami. Quello che è certo è che [REDATTO].
Alla luce di queste rilevazioni, ritengo fondamentale che le procedure di contenimento assegnate agli agenti della SPeV-I impegnati sul territorio rimangano le medesime. Dobbiamo infatti ipotizzare che la variazione di altezza dell'oggetto 119-ω, posto al centro della radura sia connessa con la sparizione degli alberi. In tal caso, potremmo concludere che l'intero processo faccia parte di un ciclo – Riproduttivo? Rigenerativo? Esoterico? Taumaturgico? – di cui conosciamo parzialmente la dinamica ma di cui ignoriamo la soglia finale.
È di conseguenza imperativo evitare con ogni mezzo l'inizio del prossimo ciclo, impedendo qualunque accesso a esseri umani nel perimetro di SCP-119-IT. Chiedo dunque di mantenere le attuali modalità di contenimento e il perimetro definito in data 30/06/20██ e aggiornamenti successivi.
[REDATTO]
Il Consiglio dei Sovrintendenti approva all’unanimità.
La presente comunicazione sarà inclusa nel rapporto dedicato a SCP-119-IT con livello di autorizzazione 4 e l'aggiunta di alcune Redazioni visibili solo ai membri del Consiglio S5. Qualunque fuoriuscita di informazioni sarà punita con il declassamento e comporterà la somministrazione di Amnestici di Classe A.
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