Elemento #: SCP-046-IT
Classe dell'Oggetto: Euclid
Procedure Speciali di Contenimento: SCP-046-IT è contenuto in un acquario del Sito Cerere in una piscina del parco acquatico dedicato alla divisione di studio del Sito Nettuno, situato il più lontano possibile dal porto dell'isola d'appoggio, per evitare altri incidenti con SCP-050-IT. Alcune attività e addestramenti simili a quelli dedicati ai delfini sono autorizzati per mantenere SCP-046-IT in stato di buona salute psicologica per evitare eventuali comportamenti "depressivi". Le prede uccise dall'entità sono da pulire ogni due giorni, tramite un guadino da pesca.
Data la sua natura, SCP-046-IT non necessita di nutrimento. Eventuali esperimenti e/o analisi vanno richiesti al dottor Lorenzo Trentini, responsabile del contenimento dell'entità.
Descrizione: SCP-046-IT è un fossile di Phalarodon, un genere appartenente all'ordine Ichthyosauria1, misurante 1,4 metri lunghezza che si comporta come se fosse vivo. Le ragioni per cui non si scompone, nonostante l'assenza di articolazioni e muscolatura, e sia capace di muoversi e nuotare, nonostante l'assenza di aerodinamismo, sono ancora sconosciute. L'entità non necessita di alimentarsi; ciononostante, caccia regolarmente piccoli pesci e calamari per istinto venatorio o per gioco. Non sempre li uccide, lasciandoli spesso fuggire. I pesci e calamari uccisi non vengono mangiati, e i loro corpi ricadono sul fondo della piscina. Tali comportamenti sono resi difficoltosi dalla sua natura scheletrica, ma SCP-046-IT appare incurante o non conscio della sua condizione.
SCP-046-IT non è ostile ed è molto curioso e si avvicina spesso ai ricercatori o alle imbarcazioni. Tuttavia, non si lascia toccare ed estrarre dei campioni dal suo corpo può rivelarsi difficile, se non pericoloso. Fin dal suo primo contenimento al Sito Cerere, è apparso chiaro che sebbene SCP-046-IT abbia in genere un comportamento molto calmo, esso può comportarsi in maniera energica se opportunamente stimolato, come movimenti bruschi nell'acqua e grossi oggetti quando si muovono. Ipotesi formulate da alcuni ricercatori sia del Sito Nettuno che del Sito Cerere, primo sito di contenimento dell'entità, sostengono che questi atteggiamenti siano un residuo dell'istinto predatorio dell'animale. SCP-046-IT agisce infatti come un normale animale acquatico, nonostante il danno alla pinna dorsale menzionato in precedenza.
Recupero: SCP-046-IT è stato scoperto nel marzo 2014, quando l'equipaggio di una nave commerciale italiana ha notato uno "scheletro gigante" che seguiva la loro imbarcazione. I marinai hanno lanciato oggetti per scacciarlo, provocando il danno alla sua pinna dorsale. Nonostante le successive spedizioni per rintracciarlo, SCP-046-IT è risultato irreperibile fino all'ottobre 2017, quando venne avvistato e fotografato dall'equipaggio di un peschereccio; le immagini vennero postate sui social media e allertarono la SIR-I. In seguito, SCP-046-IT venne individuato e catturato abbastanza facilmente e contenuto al Sito Cerere per i primi accertamenti, per poi essere trasferito al Sito Nettuno nel maggio 2018.
A seguire, l'intervista al capitano della nave, effettuata nel 2014 da Daniele Lorenzini, capitano dell'unità navale 1 del Sito Nettuno.