Un sigillo rinvenuto fra le pagine di un grimorio sarkico. È particolarmente significativo il fatto che variazioni di questo sigillo (e dei suoi simboli individuali) siano state rinvenute in siti sarkici di tutto il mondo.
Il Sarkicismo (termine derivato dal greco σάρξ, cioé “carne”) è un sistema religioso/filosofico che riunisce una pluralità di tradizioni, credenze e pratiche spirituali in gran parte basate sugli insegnamenti attribuiti al "Supremo Karcista Ion", il suo fondatore asceso a divinità. Gli adepti praticano il cannibalismo rituale, il sacrificio umano, il potenziamento corporeo, la taumaturgia, la manipolazione dimensionale, e stipulano patti con entità ultraterrene. La manipolazione organica ha permesso ad alcuni sarkiti di raggiungere stati anomali d'esistenza, trascendendo i limiti fisici dei normali esseri umani.
Poiché essa è estremamente protettiva dei suoi segreti, il pubblico ha una conoscenza minima o nulla della sua esistenza. Alcune organizzazioni, come la Coalizione Globale dell'Occulto, sanno di loro, mentre la Chiesa del Dio Frantumato li vede in termini apocalittici. Nonostante ostacoli le indagini, la loro natura clandestina è in ultima analisi utile alla preservazione della normalità.
La malattia è spesso vista con reverenza, e sono state rinvenute nei santuari sarkici offerte di linfonodi ingrossati e crescite tumorali. Alcuni culti sarkici trattano i contagi come una consacrazione, un modo per "sfoltire i deboli" e purificare le masse, e si adoperano quindi per diffonderli. Molti (ma non tutti) i Sarkiti hanno un'innata resistenza agli agenti patogeni, ma non è certo se questa sia una proprietà anomala o naturale.
Le anomalie sarkiche presentano rischi per chi le utilizza: i Sarkiti sono in grado di potenziare sé stessi fino a forme fisicamente superiori, ma è stato dimostrato che queste alterazioni (o piuttosto, i segreti che essi apprendono lungo il percorso per l'apoteosi) hanno un effetto degenerativo sulla loro stabilità mentale. La causa esatta resta inspiegata, ma è particolarmente visibile nei karcisti noti, che spesso manifestano sintomi di psicosi.
La Fondazione suddivide i culti sarkici in due gruppi distinti: i Proto-Sarkici e i Neo-Sarkici. I culti proto-sarkici tendono ad essere individuati in comunità isolate nelle regioni più selvagge dell'Eurasia, ed i suoi seguaci sono generalmente poveri (ma autosufficienti), di umili origini, e timorosi verso gli stranieri. Questi gruppi comunemente schivano la modernità, dimostrano un'acuta tecnofobia, e sono vincolati da superstizioni e tabù. Di contro, i culti neo-sarkici di solito sono cosmopoliti, accettano apertamente la modernità e sono avvezzi alla tecnologia; la loro vita sociale mostra poche differenze con quella di altre persone della stessa cultura ed estrazione sociale. Gli aderenti appartengono principalmente a famiglie facoltose, ricche di storia e di scandali. Entrambi i gruppi generalmente professano una singola fede, i cui dogmi di base includono i seguenti concetti:
- Apoteosi
- La convinzione che l'individuo possa ascendere alla condizione di divinità. Apparentemente il Sarkicismo considera il Supremo Karcista Ion (e in misura minore i suoi Klavigar) come delle entità che hanno raggiunto l'apoteosi. Secondo i Proto-Sarkici l'apoteosi giungerà col tempo, e solamente tramite Ion; per i Neo-Sarkici, pare quasi che se qualcuno avesse il potere di usurpare Ion, sarebbe suo diritto (se non un dovere) farlo. Il sentiero per l'apoteosi corre di pari passo con la volontà di potere.
- Volontà
- La volontà di potere è l'impulso primario dell'uomo. L'individuo cerca di dominare tutto ciò che si trova nel suo dominio, esercitando la direzione del suo potere (efficienza) mentre altri individui tentano di fare lo stesso, spesso in opposizione. La volontà sta al potere come la forma sta alla materia; a sua volta, "il desiderio è la misura di tutte le cose".
- Teofagia
- La consumazione rituale di un dio. Il Sarkicismo sostiene che ci sono molti dei nell'universo (anche se non adorano nessuno di essi) e che queste entità possono essere in qualche modo "divorate". Gli adepti credono che in ultima analisi questa relazione parassitaria (letteralmente o in modo allegorico) sia la fonte principale delle loro abilità taumaturgiche.
- Sacrificio
- Tra i gruppi proto-sarkici, questo assume la forma del sacrificio del sé a vantaggio di molti; i culti neo-sarkici, in netto contrasto, credono nel sacrificio dei molti a vantaggio dell'individuo. Il muscolo si danneggia, per poi guarire e diventare più forte di prima; lo stesso si può dire della mente, mediante i lprogressivo abituarsi a cose convenzionalmente considerate inconcepibili - in un ciclo di distruzione e rigenerazione. Il conflitto, secondo il Sarkicismo, è il migliore dei maestri.
- "Pascere la Carne"
- Essi credono che tutti gli esseri viventi discendano da un singolo progenitore (ulteriori approfondimenti nella sezione Mitologia). Gli adepti sostengono che questa ascendenza condivisa è il fondamento del potenziamento corporeo (o "Lihakut'ak"); il che suggerisce, sotto un velo di misticismo, un'insolita comprensione della genetica. Ogni Sarkita ha il diritto di coltivare e guidare la materia organica: gli artigiani della carne più abili sono in grado di sottarre i geni alle forme di vita per crearne altre, completamente nuove.
Molti culti proto-sarkici ritengono che Ion abbia raggiunto o stia per raggiungere l'apoteosi e che, quando avrà completato la sua metamorfosi, distruggerà questo universo "imperfetto e nato morto" e lo rimodellerà in un paradiso conosciuto come "Ikunaan" dove le moltitudini conosceranno infine salvezza e gioia "sotto cieli tinti di rosa". Ci sono però altre sette che credono che Ion sia morto da martire per proteggere l'umanità dai piani degli dei.
I culti neo-sarkici si distaccano notevolmente da questa interpretazione, considerando Ion con una certa indifferenza. La loro sola preoccupazione è l'apoteosi, il diventare degli dei attraverso l'accumulo di potere, lo sviluppo delle proprie abilità, e il distacco dai vinoli etici che limitano il potenziale dell'individuo; il Sommo Karcista non è visto come un profeta o una figura messianica, ma piuttosto come l'individuo che è arrivato più vicino all'ascensione. Disprezzano i suoi insegnamenti come una debolezza, ignorando la maggior parte delle vecchie scritture in favore dei rituali che possono sfruttare.
Anche se i Neo-Sarkiti e i Proto-Sarkiti condividono una mitologia comune e molti degli stessi rituali, essi sono meglio descritti come religioni distinte. Per i Proto-Sarkiti, i Neo-Sarkiti sono eretici, se non sacrileghi - un'ideologia/filosofia che si è appropriata di elementi della vera fede. Questo rende i Neo-Sarkiti particolarmente pericolosi, dato che non hanno i freni morali ed etici comuni presso le tradizioni più antiche - a volte spingendosi tanto in là da diventare una loro antitesi. Ci sono prove che i Neo-Sarkiti siano arrivati a stipulare patti con le stesse entità ultraterrene (Arconti) contro cui Ion era solito predicare.
I Sarkiti sono noti per parlare e scrivere nel linguaggio adytita (un'introduzione all'Antico Adydita è disponibile qui), esso stesso apparentemente un sincretismo di Proto-Uralico, Indo-Europeo (con tutta probabilità Daevita) e γλῶσσαχάος, ma principalmente Proto-Uralico. I praticanti del Sarkicismo non si riferiscono effettivamente a sé stessi come a "Sarkici" - il termine è un peggiorativo usato dagli antichi Mekhaniti per i loro nemici; è stato adottato dalla Coalizione Globale dell'Occulto, che lo riteneva il loro vero nome, e più tardi dalla Fondazione come parte del Progetto: Sitra Achra. In realtà, i cultisti sarkici si riferiscono al loro sistema di credenze come al Nälkä e in nessuna circostanza gli agenti della Fondazione devono utilizzare il termine "sarkico" o i suoi derivati durante un'infiltrazione nei culti associati.
Adottando la terminologia Mekhanita, la Fondazione e la GOC hanno involontariamente perpetuato la narrazione cosmica "CARNE/MEKHANE" della CotBG, la quale è una grossolana ed inaccurata semplificazione del Sarkicismo; tuttavia, nonostante questo documento miri a riconoscere e a correggere i precedenti errori, "Sarkico" (e i suoi derivati) rimangono una parte normativa del lessico della Fondazione.
In ultima analisi, temiamo che la Fondazione e la GOC conoscano solo in parte ciò che il Sarkicismo comporta, e quale sia lo scopo dei suoi adepti. Basandosi sulle informazioni disponibili, gli obiettivi ipotizzati per i culti sarkici rappresentano in ogni caso un passaggio di dominanza di classe-SK che include la possibilità di uno scenario di classe-XK di fine-del-mondo.
Il deceduto Cornelius P. Bodfel III (Karcista Sulkisk), ex leader del Risveglio di Adytum.
È importante comprendere che il Sarkicismo non è solo un sistema di credenze, ma un'antica cultura che ha mantenuto in segreto il proprio linguaggio, le proprie tradizioni e le proprie norme sociali (adottando esteriormente la cultura dominante delle terre in cui vivono). Per comprendere la psicologia sarkica, occorre tener presente che le loro menti sono modellate dal loro peculiare ambiente sociale. Comportamenti che farebbero impallidire i più (omicidi, torture, stupri ecc.) potrebbero essere perfettamente accettabili presso certi culti sarkici.
Sono state decifrate delle lettere scambiate fra membri di culti neo-sarkici, che rivelano un sistema di caste piuttosto intricato, al di là della gerarchia religiosa. Pare che essa sia utilizzata dai Neo-Sarkiti come una sorta di pedigree, ed essi pongono una forte enfasi sul concetto di linea di sangue - un'aristocrazia segreta presso cui il matrimonio forma patti e costituisce il fondamento di potenti famiglie sarkiche (a cui gli adepti si riferiscono come ad "altosangue" o "sangue nero"). Una persona in genere può solo nascere all'interno del Sarkicismo, mentre il sangue nuovo viene introdotto solo dopo un'attenta selezione.
È difficile tracciare un confine tra culto e famiglia nel Sarkicismo: il reclutamento degli estranei non è in genere necessario, dato che i Sarkiti non faticano a mantenere il loro numero - essendo la loro virilità e salute apparentemente non affetta da generazioni di unioni fra consanguinei. Anche escludendo i Karcisti (che sono biologicamente immortali), i Sarkiti hanno tassi di mortalità significativamente più bassi se comparati a quelli dell'essere umano medio e raramente muoiono prima dei 100 anni (tranne che per morte violenta o accidentale).
Anche se la gerarchia sarkica usuale è rimasta relativamente inalterata negli ultimi 3000 anni, essa non è in alcun modo universale. L'esistenza dei due livelli più alti, Ozi̮rmok (Supremo Karcista) e Klavigar (Alto Karcista), non è stata verificata al di fuori dei testi sacri o di altri documenti, rendendo difficile capire se queste cariche siano davvero parte della moderna gerarchia sarkica o servano piuttosto da fondamento mitico. Premesso ciò, la gerarchia standard (dall'alto verso il basso) consiste in:
- Ozi̮rmok
- Conosciuto anche come Supremo Karcista. È il livello più alto, riservato al profeta Ion e a nessun altro; ad ogni modo, si ritiene che ci siano stati aspiranti che affermavano di essere il "secondo avvento" di Ion. La figura di Ion è discussa in modo più approfondito più avanti nel documento.
- Klavigar
- I nomi dei quattro Klavigar sono noti, e apparentemente servivano un ruolo simile a quello di apostoli. È comune fra i Neo-Sarkiti proclamare la discendenza da un Klavigar, anche quando l'evidenza afferma il contrario; vedi la sottosezione Agiografia per informazioni su uno specifico Klavigar.
- Karcista
- Il leader secolare e spirituale presso le organizzazioni sarkiche. I Karcisti sono considerati biologicamente immortali e variano nella forma e nelle abilità anomale. È stato teorizzato che essi siano capaci di controllare il loro Halkostt mediante il rilascio di feromoni complessi o persino mediante telepatia.
- Võlutaar
- I consiglieri di un Karcista; perlopiù di sesso femminile nei culti proto-sarkici, dove il termine è sinonimo di "donna saggia".
- Zend
- Un rango intermedio nella gerarchia sarkica, godono di un minimo grado di potere e protezione, diversamente dagli Orin. Questo livello non è riconosciuto dalla maggior parte dei Proto-Sarkiti
- Orin
- Il rango più basso nella gerarchia sarkica; gli adepti che non discendono da una linea di sangue sarkica iniziano da questo livello. Come per gli zend, i Proto-Sarkiti non riconoscono in genere questo rango, dato che i culti proto-sarkici sono estremamente insulari e raramente accettano estranei (di contro, sebbene nemmeno presso i Neo-Sarkiti la conversione sia una cosa comune, sono comunque noti per ricorrere in segreto al proselitismo).
Cosmologia:
L'universo osservabile è solo uno di una miriade, finita od infinita, di possibili universi (contenuti nel meta-universo); ciascun universo può a sua volta essere diviso in una moltitudine finita od infinita di iterazioni. La struttura del metauniverso, e le leggi naturali che consentono agli universi di manifestarsi, sono eterne - senza un inizio o una fine; gli universi, d'altro canto, sono creati e poi distrutti.
Al di là di questo, la cosmologia sarkica è abbastanza semplice, per via dell'indifferenza dei suoi adepti: essi vedono l'esistenza come un fatto interamente brutale - corruttibile, disarmonico, e privo di significato.
L'Antico Dio:
Emblema del Divoratore, come rappresentato nel Valkzaron.
Yaldabaoth (conosciuto anche come "Važjuma", "Colui-che-Mangia-gli-Dei", "Divoratore", "Sua Ondeggiante Vastità", "Il Grande Mondatore", "Il Grembo del Caos" e con molti altri epiteti) è considerato dal Sarkicismo come la principale forza nell'universo. I Neo-Sarkiti sembrano ammirare questa entità, mentre i Proto-Sarkiti (e tutti i testi sacri scoperti finora) lo descrivono come il vero nemico di tutte le genti. Dei frammenti tradotti del Valkzaron suggeriscono che Ion abbia in qualche modo usurpato il dominio di quest'entità cosmica, indossando la carne dell'Antico Dio come una sorta di armatura e usando il suo corpo per fondare un regno. Ciò è contraddetto da scoperte più recenti, che suggeriscono come Ion abbia semplicemente spodestato gli "dei viventi" dei Daeva, avatar più deboli degli Arconti - i figli/servitori di Yaldabaoth. La perdurante mortalità dell'umanità e l'assenza del "paradiso" implicano che se anche Ion è esistito, alla fine ha fallito nel raggiungere i suoi obiettivi.
Come per tutto ciò che è collegato al Sarkicismo, è difficile distinguere la realtà dal mito - specialmente quando il mito stesso si contraddice. I Proto-Sarkiti vedono quest'entità con paura e disgusto, considerandolo il creatore e distruttore della vita, e il progenitore degli dei; man mano che vengono scoperte nuove sette, la diversità delle varie interpretazioni si fa subito evidente.
La Ferita lacera la carne del tutto - profonda, recide la linea di futuro e passato. Attirati dalla sua cancrena, gli dei si affrettarono come mosche su un cadavere. Attendemmo con vene senza sangue, fedeli a ciò che non conoscevamo - incapaci di concepire che un giorno saremmo stati più grandi di loro.
Ivi dormimmo, e le nostre anime divennero carne.
Sone Alku
Yaldabaoth è raffigurato come distruttore e allo stesso tempo creatore accidentale, che si "nutre" di dei, mondi e stelle mentre "esala la vita" nel cosmo (che si evolve, cresce, e alla fine viene nuovamente falciato). La vita è dunque un sottoprodotto naturale dell'esistenza dell'Antico Dio; non guidata da un intelletto, e diffondendosi tramite un processo simile alla panspermia. I Sarkiti credono che questa entità abbia reso il multiverso un altare e che la nostra esistenza, e quella di tutte le forme di vita biologiche, sia posta in essere al solo scopo di essere sacrificata.
"Cieco" e guidato solamente dall'istinto, Yaldabaoth è accompagnato da entità ultraterrene conosciute come "Arconti" (o "Vultaas" secondo alcuni culti proto-sarkici). Questi esseri sono descritti nei testi sarkici come manifestazioni senza volto del caos primordiale, le loro vere forme inconcepibili per la mente umana. I testi sacri gnostici e mekhaniti menzionano anch'essi gli Arconti, descritti come "angeli avidi e terribili".
Il guardiano di porci si prostrò davanti al Re-Stregone e disse: "O Grande Re Stregone, Ozi̮rmok, Cuore dell'Uomo e Luce di ogni Luce: parlo per le genti delle paludi. Temiamo le lanterne rosse che danzano senza armonia; i nostri spiriti guida parlano di cattivi presagi."
Ed Ion ammonì l'uomo: "Ho veduto Coloro Che Non Hanno Volto, che servono Sua Ondeggiante Vastità. Il loro maestro è cieco - castrato dalla nostra parola e dalla nostra volontà; egli intona le melodie del caos, ma essi non ritorneranno. Quegli spiriti terribili non meritano il nostro amore; non offrite loro sacrifici finché le stelle non saranno allineate."
Sone Vith
"Le Sette Ordalie di Ion" è il nome dato alle sette prove imposte ad Ion dagli Arconti; è scritto che dopo averle superate, Ion ha padroneggiato i rituali e le pratiche diffuse nel Sarkicismo - liberandosi dalle "catene" dei limiti imposti ai mortali. Non sono note altre informazioni sulla relazione che lega Ion a Yaldabaoth ed ai suoi Arconti (così come sulla natura delle "Ordalie").
Una rappresentazione artistica di un Arconte o "Antico Dio", una divinità malevola che ricopre un ruolo di primo piano nella mitologia sarkica.
Alcuni culti sarkici sostengono che gli Arconti, come Yaldabaoth, non sono originari del nostro universo, e nemmeno del multiverso. Quei culti credono che queste entità siano nate nel Vuoto e che i loro colossali corpi materiali siano dei tramite per questi spiriti blasfemi. Poiché la loro coscienza è legata al Vuoto, essi comprendono solo la fame, e consumeranno tutte le cose nel loro desiderio di sentirsi completi - diffondendosi come un cancro per tutto il multiverso. Viene spesso fatto riferimento al legame degli Arconti con le stelle e con l'oscurità sempre più fitta che le separa, ma si sa poco altro su questa connessione. L'arte sarkica tipicamente raffigura gli Arconti con i colori rosso o nero, e con un aspetto vagamente cefalopode.
Così parlò Ion al suo gregge: "Ho oltrepassato il Ghiaccio dei Sogni; sono giunto davanti agli Antichi, nel loro dominio desolato.
Ho resistito alla loro forza insostenibile, per ere senza fine.
Ho visto gli infiniti mondi senza vita, e ucciso la morte stessa.
Ho letto le interiora del nostro Creatore, e contemplato l'eternità spalancata.
Sappiate che il nostro paradiso si avvicina.
E gli daremo vita con la nostra carne.
Sone Skaal
Molte delle informazioni sulla storia e mitologia sarkiche risalgono al Codice Bodfel. Recuperato da SCP-2480, il codice include una traduzione parziale del Valkzaron e le note a margine correlate. Confrontandoli coi reperti archeologici, la Fondazione è stata in grado di confermare la storicità del Sarkicismo.
Per quanto importante sia stato il codice, restano ampie lacune nella linea temporale, e molto di ciò che segue resta interamente speculativo e soggetto a variazioni.
Gli Albori:
Armi, armature e monili sarkici sono stati scoperti fra le rovine minoiche dell'isola di Santorini (in origine Thera), che collocano probabilmente le loro origini almeno prima dell'eruzione che ha causato il totale collasso della civiltà minoica attorno al 1500 a.C.. Alcune tavolette daevite, datate attorno al 1800 a.C., fanno riferimento ad una ribellione di schiavi nella provincia più a Nord, guidata da un carismatico eresiarca "mezzosangue". Delle pergamene scoperte al loro interno contengono frasi e termini archetipici dei culti sarkici, includendo riferimenti ad un "Supremo Karcista Ion". Questi ritrovamenti suggeriscono che il Sarkicismo esista da almeno 4000 anni. Tutti gli indici, sia linguistici che archeologici, puntano alla Siberia occidentale come al luogo d'origine del Sarkicismo.
Nell'eventualità che sia ancora vivo (e che sia esistito in primo luogo), Ion costituirebbe un manipolatore di realtà di alto livello. Ben poco è noto riguardo al Supremo Karcista, "Re-Stregone di Adytum", in quanto tutte le informazioni sono in forma di divinizzazione o demonizzazione e mancano di attendibilità. Il Valkzaron afferma che Ion è nato da madre daevita e da un padre concubino - ed implica che i maschi nati da una tale unione fossero destinati alla schiavitù. La natura esatta della servitù di Ion è sconosciuta, ma la sua presunta intelligenza suggerisce che non fosse impiegato in combattimento o in lavori manuali, ma abbia servito forse sotto un alchimista o una sacerdotessa.
Le rappresentazioni artistiche di Ion variano, da mascolino ad androgino, da giovane a vecchio, e da umano a forme sovrannaturali. Egli è spesso raffigurato con abiti rossi, bianchi e neri e con il suo caratteristico bastone, mentre le varianti in nudo mostrano di solito il suo corpo trafitto da pali o lance, o mentre regge la propria testa decapitata, a simboleggiare la sua immunità alla morte. I simboli associati includono spirali, catene infrante, gocce di sangue, falci, e l'uroboro.
Resta ignoto cosa sia venuto prima: se la dottrina di Ion o la sua rivoluzione. Se quegli eventi hanno un fondamento di verità, è possibile che la religione si sia sviluppata contemporaneamente alla rivolta degli schiavi, e come metodo per codificare i loro metodi anomali di guerriglia. Nella sua missione, Ion fu aiutato da quattro individui noti come Klavigar, figure oggetto di adorazione e presunti discepoli di Ion: essi sono i santi del Sarkicismo.
Agiografia:
Associato ad intelligenza, saggezza, perspicacia e mistero. I suoi epiteti includono: Parlatore Senza Lingua, Signore dei Misteri, Colui-Che-Tutto-Vede, e Preveggenza di Ion. Un tempo un saggio della regione più a sud nel dominio daevita, predicava una filosofia di pace ed uguaglianza, creandosi un seguito fra i bisognosi.
Dato che questo sobillava i Daeva, fu catturato e torturato pubblicamente - mentre i poveri che aveva cercato di aiutare ora gli tiravano pietre addosso. Una sacerdotessa Daeva gli tagliò la lingua, cucì la sua bocca e lo evirò. Anziché giustiziare Nadox, lo "marchiarono" con un simbolo sulla fronte che, impossibile da rimuovere, lo indicava come un "Sofferente" - uno che la gente era tenuta a tormentare per sempre, senza mai ucciderlo.
Nadox vagò per la regione come un paria; non gli veniva concesso asilo né rifugio; veniva colpito con i sassi e ferito con i coltelli - e tutto dalle persone che aveva sperato di salvare. Sta scritto che mentre era in preda alla febbre, fu visitato in sogno da un'entità messianica, che poteva liberarlo, e con lui l'umanità, da un'esistenza di "dolore e lacrime". Nadox a quel punto si sarebbe diretto a Nord in cerca di questo salvatore, per guidare Ion verso il suo destino.
Nadox è tipicamente raffigurato con abiti rossi e oro, con la testa (e a volte le mani) completamente avvolte da bende, o imprigionato da una maschera punitiva (che rappresenta il suo status di "Sofferente") e dotato di più braccia con degli occhi sui palmi delle mani. I suoi simboli includono occhi, mani, pergamene, lacrime, e fiori di loto.
E Ion alzò sei dita, ed i soldati si impalarono sulle loro stesse lance. "In tuo onore!" gridarono, prima che il sangue annegasse le loro lingue. E Ion disse, "Ora lo vedi?". E Nadox pianse, mentre altri ancora si trafiggevano nel nome di Ion, perché aveva visto, e sapeva che le parole erano vere.
Sone Suraas
Associata a sesso, amore, erotismo, piacere, maternità e proliferazione incontrollata (riproduzione, tumori, escrescenze, ecc.). I suoi epiteti includono: Desiderata Da Ion, Redentrice dell'Altosangue, e Madre (in rare occasioni "Madre della Covata" o "dell'Alveare"). La sacerdotessa, figlia di una matriarca daeva, era inizialmente un'avversaria di Ion - la cui rivoluzione metteva in pericolo la sua cultura. È scritto che il suo odio per Ion alla fine divenne una specie di infatuazione: incapace di liberarsi del pensiero di lui, ella cercò di catturarlo e legarlo a sé come suo consorte.
Nel suo tentativo di farlo suo, Lovataar inviò un'ondata dietro l'altra di cacciatori di schiavi, ma nessuno fece ritorno. Alla fine, fu Ion stesso ad andare da lei di sua propria volontà. Sta scritto che Ion le fece visita durante la notte, evitando le sue guardie ed apparendole nella sua camera da letto. Invece di attaccarla, si sedette sul bordo del letto e le parlò con tono calmo. Ciò che si dissero resta ignoto ma il risultato fu che Ion e Lovataar si "unirono" per un periodo di dodici giorni. Il dodicesimo giorno, i due lasciarono il palazzo - per non tornare mai più.
Lovataar è tipicamente raffigurata come attraente, voluttuosa (spesso ai limiti dell'irrealistico), e quasi sempre nuda (salvo per qualche ornamento d'oro, come un copricapo, delle collane e dei braccialetti). È spesso stilizzata come dotata di artigli sulle dita delle mani e dei piedi, e con un paio di corna che possono o no essere parte del suo copricapo. I suoi simboli includono un insetto-regina (tradizionalmente un'ape o una formica), un cuore trafitto, una rosa in boccio, e uno scettro spezzato.
Sotto la Luna Nera, la Sua Devozione prese la forma di un coltello di pietra, come quelli del popolo-renna di Adí-üm. Penetrato che fu, sangue d'ambra uscì dalla ferita, del colore degli antichi peccati - le sue lacrime come calda pioggia in estati distanti.
Sotto la Luna di Veleno, l'ambra cessò di scorrere - ed ella di rosso tinse la neve. [illeggibile] per Ion, che bevve a fondo il miele fermentato nel bacio di Lovataar. Ion si arrese sui suoi seni pallidi - e nell'estasi condivisero il riposo.
Ma Ion ancora bramava, e dalle scure labbra di Lovataar uscirono parole, "Vi è piacere nel servire." Sorridendo, egli cadde in ginocchio - conosceva l'ebbra gioia del latte e del miele fermentato.
Sone Tal
Una figura oggetto di adorazione, e presunto discepolo di Ion. Associato a forza, violenza, terre selvagge, caccia e, in apparente contraddizione, lealtà e rivolta. I suoi epiteti includono: Belva Cornuta, Brutale Signore, e Cacciatore Pallido. Descritto come dotato di forza fisica innaturale, Orok era il risultato di esperimenti alchemici e taumaturgici sugli schiavi. Divenuto schiavo della Matriarca Aśvighoṣa, la sovrana daeva della città di Jel, Orok serviva come guardia del corpo e combattente nell'arena.
Sta scritto che Ion, durante la presa della città di Joel, entrò nel palazzo della Matriarca Aśvighoṣa (che presumibilmente era la più alta autorità della città). Chiese alla matriarca di lasciare la città e portare con lei un messaggio per la "Daeva dei Daeva", o subire il castigo. Dopo aver rifiutato, la matriarca ordinò ad Orok di distruggerlo. È scritto che Orok esitò, e le sue "rune di schiavitù" accesero la sua anima affamata, così che il suo corpo divenne spirito"; si voltò verso la sua matriarca ed abbatté Aśvighoṣa, il suo pugno pervaso dallo stesso potere che ella aveva imposto su di lui, e ridusse il suo corpo in "cenere e braci e luce di stelle".
Orok è tipicamente raffigurato come un grande e muscoloso uomo ciclopico che indossa un perizoma. I suoi simboli includono un'ascia bipenne, un teschio con un occhio solo, una lancia da caccia, delle ossa spezzate, un pugno chiuso, e un elefante maschio.
Ecco ciò che disse Orok ai Kytherani : "Il potere nasce dal dolore dei fragili. Qui la debolezza muore. Qui nasce la forza. Io sforzo me stesso, pallido riflesso del sacrificio di carne di Ion alla forza intollerabile, e getto la scorza della debolezza. Io comunico con il cuore del mio akuloth - è completa la mia sacra metamorfosi."
Sone Szusk
Una figura di adorazione e presunta discepola di Ion. Associata ad oscurità, segretezza, inganno, velkeno, assassinio e giustizia (o jaka). Gli epiteti includono: Sussurrante, Ombra Spirale, Senza Volto, e Giudizio di Ion. Era una giovane serva domestica, che per tutta la vita aveva sopportato gli abusi daeviti. Dopo che ne ebbe abbastanza, assassinò con fredda calma l'intera famiglia con veleno, garrota e pugnale. Catturata, fu imprigionata all'interno della città fortezza di Kurst.
Saarn attendeva la sua esecuzione quando fu visitata da Ion, che entrò attraverso le pareti del sotterraneo come "la nebbia del disgelo d'estate". Qui le disse: "I venti mi hanno sussurrato delle tue azioni. Non c'è malvagità nel Giudizio. Non hai scelto di essere un tramite per la nostra volontà. Molti moriranno oggi, ma abbiamo bisogno di te in vita". La mano del profeta è descritta mentre si trasforma in una "fauce di lupo" e fa a pezzi la porta della cella con le zanne, liberando Saarn.
Dopo aver affinato le sue abilità, Saarn arriverà alla fine a controllare una rete di spie ed assassini. Una tavoletta daevita descrive la loro efficacia con dovizia di particolari, includendo uomini e donne sventrati per le strade e neonati daeviti strangolati nelle culle da "servi traditori".
Saarn è tipicamente raffigurata come una giovane ragazza vestita di stracci, o come un'entità per metà umana e per metà serpente completamente nera; occasionalmente sono mostrate entrambe le figure, con l'entità chimerica che fa da ombra alla ragazza. I suoi simboli includono serpenti (tradizionalmente vipere), un pugnale sacrificale, una bilancia, e delle effigi incantenate.
Il cuore è ridotto al silenzio,
Prima che si veda la sua daga.
Un attimo reso immortale da un singolo colpo.
Il Giudizio - inevitabile, inesorabile
Sgomento; una morte inconcepibile
Per l'arroganza dei Daeva.
Trionfo; un pugnale nel buio.
Con il sangue dei tiranni,
I nostri figli dormono sereni.
Sone Vaku
Vi sono poche informazioni disponibili sul Sarkicismo fra il 1600 e il 1200 a.C. circa, nonostante il periodo sia considerato l'"Età dell'Oro" della civiltà sarkica. È durante questo periodo che la cultura daevita entra in decadenza, ridotta ad una sola piccola città stato in quella che oggi è la Mongolia. È stato teorizzato che l'assenza di reperti archeologici della loro esistenza sia dovuta in parte al fatto che molte strutture sarkiche erano composte da materiali organici viventi.
Guerra e Caduta dell'Impero Immortale:
La civiltà sarkica, che aveva raggiunto il suo zenit, iniziò a diffondersi nel Caucaso, nall'Anatolia, nei Balcani, e in parte del Levante e della Mesopotamia. Impressionati (e intimoriti) dalle loro abilità anomale, diversi gruppi tribali si unirono alla lotta sotto il vessillo di Adí-üm e della fede sarkica; questo include i Kaska, i Proto-Traci, i Lici, gli Illiri e molti altri. Questo stato semimitico sarebbe giunto a chiamare sé stesso "Kalmaktama" o "Immortale". Il re ittita Suppiluliuma II tentò invano di sconfiggere gli invasori, il che contribuì alla caduta dell'Impero Ittita.
L'Impero Kalmaktama stabilì una testa di ponte nel Mediterraneo, invadendo/colonizzando le isole di Cipro, Creta e Gyaros. È incerto chi abbia sferrato il primo colpo, ma presto si formò una coalizione di regni in risposta alla minaccia sarkica, il che sfociò in una guerra attorno al 1200 a.C. Ritrovamenti archeologici come fosse comuni, armi, danni al territorio, e documenti di fonte primaria (come pergamene rinvenute a Gyaros e sul Mare di Aral) rivelano la natura estrema (ed anomala) della guerra. Gli storici della Fondazione stimano il numero dei morti fra i 20 e i 30 milioni, rendendola la quarta guerra più devastante nella storia documentata. Secondo i documenti recuperati, la coalizione creata contro l'Impero Kalmaktama comprendeva Egizi, Greci di Micene, Minoici, Canaaniti, Assiri e Mekhaniti.
La maggior parte dei dettagli della guerra sono sconosciuti alla Fondazione. Si sospetta che lo sviluppo di Colossi (come SCP-2406), così come l'uso massiccio di una sostanza simile al "Fuoco Greco", cambiò le sorti della guerra contro i Sarkiti. Quando la guerra ebbe fine, l'Impero Kalmaktama era considerato distrutto assieme alla civiltà sarkica. In realtà, il Sarkicismo continuò ad esistere in segreto - nella sua terra d'origine sugli Urali e fra le tribù che avevano combattuto sotto il vessillo dell'Impero (fra i Traci e i Daci, ad esempio). Il danno alla regione era stato grande e molte civiltà non si ripresero, causando il collasso di vari regni, una crisi di profughi, il declino delle arti, della letteratura e delle scienze, e prolungate carestie ed epidemie causate dalle armi biologiche dei Sarkiti; eventi che sarebbero più tardi divenuti noti agli storici come il collasso della Tarda Età del Bronzo.
La caduta dell'apparentemente invincibile "Impero Immortale" avrebbe causato la diaspora sarkita, e lo sviluppo di culti sarkici culturalmente distinti attraverso l'Eurasia. A causa della carenza di informazioni affidabili, la Fondazione può solo speculare sulle attività dei Sarkiti fra il 1100 a.C. e il 1300 d.C.
L'Ascesa del Neo-Sarkicismo:
János il Saggio (Karcista Sverok), 1560; Solomonar e mago di corte di Balázs II "il Pazzo".
La maggior parte dei culti neo-sarkici apparentemente discende da alcune famiglie nobili dei Carpazi influenzate dai Solomonari proto-sarkici. È ignoto se i Solomonari si siano infiltrati intenzionalmente nelle corti dei Carpazi, o se siano stati cercati dagli stessi nobili, che ignoravano, o sceglievano di ignorare le voci di stregoneria e satanismo che circondavano il culto. Documenti e artefatti recuperati da SCP-████ suggeriscono che alcuni Solomonari servirono come "maghi di corte", che consigliavano i loro signori e le loro signore in materia di alchimia, medicina, astrologia e occulto.
Col tempo, ciò ebbe come conseguenza la crescita di "Grandi Casate" sarkiche; famiglie influenti che praticavano una personale rilettura del Sarkicismo, ponendo l'individuo al di sopra della collettività e usandola per i propri desideri egoistici. Questa nuova variante del Sarkicismo si sarebbe diffusa in Europa per via di matrimonio; una volta creati degli avamposti, le Grandi Casate si fecero incestuose.
Seguaci della Chiesa del Rosso Raccolto.
Gli ordini individuali variano da regione a regione ma possono essere divisi in due tipi principali: Proto-Sarkici e Neo-Sarkici. Questi non sembrano rappresentare credenze differenti, quanto piuttosto adattamenti al contesto.
I praticanti del Proto-Sarkicismo non operano alla luce del sole, a meno che la località non sia molto isolata. Queste sette esibiscono un'acuta tecnofobia e schivano la modernità, tanto da distruggere o mettere fuori uso i dispositivi elettronici avanzati che incontrano. I culti proto-sarkici in genere stimano l'umiltà e lo spirito di sacrificio.
Ordini Noti:
Una pagina da un libro di rituali Solomonari.
Gli antenati dei Solomonari si stabilirono verosimilmente nella Pianura dei Carpazi fra il 1200 e il 600 a.C. Attualmente si ipotizza che i Sarkiti abbiano assimilato le popolazioni proto-tracie, diventando alla fine i Daci - un popolo descritto da fonti degli antichi Greci e Romani.
È stata scoperta una fortezza sarkica nei Carpazi del Sud, da allora classificata come SCP-████ e che si ritiene essere stata un tempo il cuore del culto Solomonari. È stato ipotizzato che i Solomonari siano collegati (o semplicemente coincidano) con il Culto Dacico di Zalmoxis, che si sarebbe fuso culturalmente con le antiche genti proto-tracie.
I documenti scoperti in SCP-████ e in scp-2191 suggeriscono che i Solomonari rimasero assai influenti, sebbene riservati, fino al XV secolo - e furono forse distrutti da John Hunyadi, uno delle figure di spicco dell'ambiente militare e politico ungherese. Si ritiene che diversi boiardi della Valacchia e della Moldavia, in particolare il clan di nobili ungari Gutkeled, siano stati sotto il controllo dei Solomonari; un'influenza che avrebbe condotto allo sviluppo del Neo-Sarkicismo e alla sua espansione verso Occidente.
Resta oggetto di dibattito se i praticanti moderni dovrebbero essere considerati veri Solomonari, in seguito a quanto scoperto in SCP-████. La maggior parte sono localizzati in sacche isolate sparse per i Carpazi, che hanno pochi legami le une con le altre. La religione, nel suo stato attuale, è un amalgama delle locali tradizioni popolari e dei riti di sangue Solomonari.
Localizzata presso SCP-2133: Lo scuro della finestra di una baita, dipinta di fresco con un simbolo religioso.
La Chiesa del Rosso Raccolto è stata scoperta presso scp-2133 nel 1936 dalla Divisione "P" del GRU. La Fondazione venne a conoscenza dell'esistenza della setta poco dopo aver ottenuto il controllo di SCP-2133 a seguito della disoluzione dell'USSR.
SCP-2133 è un villaggio dal nome ignoto localizzato nella zona a Nord dei Monti Urali, i cui abitanti sono i soli membri conosciuti della Chiesa del Rosso Raccolto. La Chiesa pratica un rituale di rigenerazione per cui i loro morti recenti vengono colti, come neonati, nei campi di rape sparsi per SCP-2133. I membri definiscono il processo rigenerativo come parte di un "vecchio patto", che non può essere infranto e dovrà durare fino al ritorno del "paradiso" (Adytum).
Si ritiene al momento che la Chiesa del Rosso Raccolto sia direttamente controllata da una Karcista ("Karcista Alka") localizzata in un insediamento sotterraneo sotto le vicine montagne, collegato al villaggio da una serie di tunnel a cui si accede dalla chiesa del villaggio.
Un circolo cerimoniale Vātula.
I Vātula (dal Sanscrito: वातुल) sono inizialmente stati scambiati per Aghori per via di diversi rituali superficialmente simili. Noti alla Fondazione dal 1969, una connessione con il Sarkismo è stata accertata solo nel 2010, dopo ricerche approfondite.
I Vātula suscitano paura e rispetto fra i poveri nelle campagne degli stati indiani del Rajasthan, dell'Himachal Pradesh, del Jammu e del Kashmir, dell'Haryana, del Punjab e del Gujarat. Essi fanno risalire le loro origine al Karcista Vaski, che affermano essere arrivato da nordest - concedendo loro la sua benedizione e diffondendo una violenta malattia fra i loro nemici.
Il Glifo dell'Eterna Madre.
La Chiesa dell'Eterna Madre è una piccola setta scoperta (scp-4476) nel profondo del Bayou nella Louisiana del Sud; essa rappresenta il più antico esempio di Sarkicismo trapiantato nel continente americano. Praticati esclusivamente dai membri de La Famille Natau, i rituali e le pratiche della Chiesa fanno risalire le loro origini addirittura alla caduta di Gyaros e alla Karcista Meksa.
Scoperta dalla Fondazione nell'Aprile del 2010, la maggior parte dei suoi rituali e delle sue precise credenze religiose sono ancora relativamente sconosciute; ulteriori ricerche sulla famiglia Natau sono state sospese dopo alcune recenti battute d'arresto.
Un piccolo raduno di Neo-Sarkiti
Il Neo-Sarkicismo ha solo una somiglianza superficiale con le sette proto-sarkiche storiche ed attuali. Laddove il Proto-Sarkicismo è isolato ed arcaico, vincolato da superstizioni e tabù, il Neo-Sarkicismo abbraccia la modernità. Laddove il Proto-Sarkicismo è frammentato (con ogni gruppo che fa parte a sé), il Neo-Sarkicismo è cosmopolita ed unificato.
Resta ignoto se i culti Neo-Sarkici rappresentino uno sviluppo relativamente recente o un'evoluzione intenzionale delle sette proto-sarkiche. I Neo-Sarkiti non mostrano alcuna diffidenza verso la tecnologia e possono essere scoperti anche in luoghi densamente popolati, e la loro vita sociale mostra poche differenze con quella di altre persone della stessa cultura ed estrazione sociale. Per i culti neo-sarkiti, il vero scopo morale della vita di una persona è la soddisfazione dei propri desideri e l'ottenimento del potere.
Anche se alcuni Neo-Sarkiti preferiscono restare nei loro manieri fatiscenti, aggrappati ai loro titoli e alle loro terre, altri hanno abbracciato la modernità attraverso il capitalismo.
Ordini Conosciuti:
Un probabile invito alla cerimonia del 28 Novembre 1952, prelevato dal cadavere di un cultista del Risveglio di Adytum.
Attivo in tutto il Nordest degli Stati Uniti, il Risveglio di Adytum è ritenuto la più antica organizzazione sarkica dell'America del Nord; le testimonianze della sua esistenza risalgono almeno al 1650. L'organizzazione è stata presumibilmente annientata il 28 Novembre 1952, ma non prima della creazione di SCP-2480 - considerato dai fondatori del Progetto: Sitra Achra come il "primo colpo" sparato in vista di quella che sarebbe dovuta diventare una guerra complessa ed invisibile.
Cornelius P. Bodfel III (o Karcista Sulkisk), un industriale milionario con un acceso interesse per l'occulto, era il capo effettivo del Risveglio di Adytum fino alla sua morte nel 1952. Considerati dalla Fondazione come un semplice "circolo sociale decadente", le loro abilità anomale non vennero notate fino all'incidente dell'8 Novembre 1952.
La Fondazione teme che il Risveglio di Adytum sia sopravvissuto alla sua sconfitta iniziale. Si teorizza che il culto ricreato sia al momento sotto il controllo di Vivian Durant-Croÿ (presidente e CEO del Gruppo Finanziario), moglie del cittadino ungherese Alexander Croÿ (CEO della Abraxas Arms e sospetto sarkita).
"Il Teschio di Orok", un tatuaggio comune ai membri della Loggia Nera.
GoI-0432 è un culto criminale anomalo attivo principalmente negli stati post-sovietici. Conosciuto come "La Loggia Nera dei Cacciatori" (o semplicemente "Loggia Nera"), GoI-0432 è stato ricollegato a estorsioni, omicidi, rapine, gioco d'azzardo, prostituzione, traffico di esseri umani e arene clandestine. Nonostante queste attività non siano di per sé anomale, le capacità del GoI-0432 hanno distorto il modo in cui vengono praticate.
La Fondazione venne a conoscenza della Loggia Nera nei primi anni '90 dopo aver ricevuto una segnalazione dagli informatori dell'INTERPOL. Ulteriori indagini hanno prodotto documenti correlati, ottenuti dalla Divisione "P" del GRU, sciolta di recente, che sono poi state confermate dagli ex-membri. Apparentemente la Divisione "P" del GRU non è stata in grado di contenere completamente o di neutralizzare il pericolo presentato dalla Loggia Nera, che una fonte ha definito come un'"idra" - ritenuta debellata in diverse occasioni solo per riapparire mesi dopo, "più forte di prima".
Sono state scoperte vittime della Loggia Nera impalate, trafitte da grosse spine organiche - e i deceduti mostravano segni di cannibalismo rituale.
Stemma familiare del Casato Vörös, i cui membri hanno un'immensa influenza sul culto.
Attivo principalmente in Europa, l'Ordine Esoterico del Verme Bianco (Fehér Féreg Ezoterikus Rend) è un culto sarkico mascherato da fratria occulta. In modo simile alle altre "società segrete", l'esistenza del culto è di pubblico dominio, mentre la sua vera natura resta celata al pubblico.
Sulla base di documenti rinvenuti negli archivi di SCP-████, l'Ordine Esoterico potrebbe essere una delle prime sette neo-sarkiche. Fondata da nobili ungheresi fortemente influenzati dai loro "maghi di corte" Solomonari, la religione si è trasformata da fede pagana clandestina a strumento segreto nelle mani della nobiltà terriera.
Si ritiene che i discendenti del Casato Vörös (una famiglia nobile ungherese) controllino le posizioni di comando dell'Ordine Esoterico.
Il Sigillo della Loggia dell'Acqua Nera.
Un'altra recente scoperta è stata l'esistenza della Loggia dell'Acqua Nera.
Localizzata nel complesso chiuso di La Rue Macabre al di fuori di New Orleans, LA, la Loggia dell'Acqua Nera passa per lo più inosservata. I negoziati per ottenere accesso alla Loggia attraverso la leadership della Rue Macabre sono in corso.
Ciò che è noto su di loro è che essi rappresentano uno dei pochi esempi conosciuti di diaspora adytita a Sud dell'Africa nordoccidentale. Trapiantata nel continente nordamericano nel corso del XVI secolo, la Loggia ha portato con sé delle pratiche che si sono mescolate a livello profondo con le genti Akan del Ghana.
Un'istanza di SK-BIO di tipo 004 durante un'autopsia.
La creazione e la manipolazione di organismi viventi tramite mezzi anomali rappresenta il pericolo più immediato posto dal Sarkicismo. Sono stati scoperti sufficienti schemi ricorrenti fra gli organismi da poterli dividere in differenti "specie". Questi organismi non mostrano alcun segno di paura o dolore, e le loro ferite si rigenerano a velocità anomala. Di seguito, una lista parziale delle entità:
- SK-BIO Tipo 001
- Definiti "behemoth" dal personale. Queste entità sono alte di solito più di 4 metri e pesano circa 7000 chili, con la pelle pallida e flaccida. Non hanno occhi visibili, naso o orecchie - il loro volto dominato da una larga fauce dentata. La prima istanza riportata di SK-BIO Tipo 001 è stata SCP-2480-2; sembrano possedere una rudimentale intelligenza.
- SK-BIO Tipo 002
- Generalmente alti da 1,5 a 2 metri, con un peso di circa 250 kg. Le bocche sono verticali, e si estendono lungo tutta quella che assomiglia ad una faccia; dita affusolate terminano in artigli lunghi 50-60 cm. I corpi sono parzialmente protetti da un carapace chitinoso bianco - al di sotto del quale la carne è rosso scuro, e visibile quando muove le articolazioni.
- SK-BIO Tipo 003
- Classificati anche come SCP-2191-1. Gli SK-BIO Tipo 003 sono considerati geneticamente umani ma sono stati sottoposti ad importanti mutilazioni, apparentemente fatali. Gli SK-BIO Tipo 003 mancano di tutti i principali organi interni ad eccezione dei polmoni, del cuore e del midollo allungato. L'epidermide esterna manca di pigmentazione e mostra una condizione simile a porcellana crepata, forse correlata ad una ittiosi Arlecchino. Le entità appaiono androgine, e non possiedono o hanno perduto le caratteristiche sessuali secondarie. I loro occhi incassati sono coperti da uno strato di pelle, rendendoli quasi ciechi ma ancora in grado di reagire alla luce (mostrando una generale avversione per le lunghezze d'onda superiori a 100 nm). Altre deviazioni dal normale Homo sapiens includono nasi rovesciati eccezionalmente piatti, e orecchie a forma di imbuto; Essi apparentemente non comunicano tramite il linguaggio, e l'unico suono che producono è un insistente schiocco con la lingua - ritenuto una forma di ecolocazione.
- SK-BIO Tipo 004
- Soprannominati informalmente "afferranti" dal personale. Strutture organiche prensili, di colore rosso scuro e di forma tentacolare. Gli SK-BIO Tipo 004 sono sedentari e in genere i Sarkiti li usano per fare la guardia a luoghi specifici.
- SK-BIO Tipo 005
- Conosciute dai Sarkiti come "Kiraak", le istanze di SK-BIO Tipo 005 sono strutture organiche usate come templi, vive in senso biologico. La Fondazione al momento ha in contenimento un'istanza deceduta (scp-2095) ma si teorizza che esistano altre istanze ancora in vita sparse per il globo—. Aggiornamento: Di recente alcuni agenti sul campo si sono imbattuti in istanze viventi; si resta in attesa di ulteriori informazioni.
"Il processo di creazione di un Kiraak è più orribile di quanto inizialmente ipotizzato. Un essere umano vivo viene "consacrato", poi ripetutamente nutrito e modellato, mentre il suo cervello si atrofizza lentamente e diventa un tempio vivente. I Sarkiti coltivano la carne e le ossa come altri curano i bonsai." - Dr.ssa Tsukino
- SK-BIO Tipo 006
- Conosciuti dai Sarkiti come "Akuloth" e "Il Suo Sacro Verme Bianco", le istanze di SK-BIO Tipo 006 sono organismi simbiotici rinvenuti nei corpi dei Sarkiti e degli organismi sarkici. Si ritiene che fungano da sistema immunitario secondario, proteggendo l'ospite dalle malattie e incrementando di molto le loro abilità rigenerative. Si ritiene anche che SK-BIO Tipo 006 sia collegato alle trasformazioni fisiche a cui si sottopongono alcuni Sarkiti.
- SK-BIO Tipo 007
- SK-BIO Tipo 007 può essere, o essere composto da varie "specie", e generalmente si riferisce ad ogni Tipo di SK-BIO che non possiede una forma fisica stabile (nonostante la cosa possa accadere a molti, se non a tutti gli organismi sarkici che vengono feriti in modo grave). Esistendo come masse gelatinose, tali organismi sono capaci di aumentare la loro massa (in modo apparentemente illimitato) assorbendo la biomassa di coloro con cui viene a contatto. Un individuo può essere trasformato in un SK-Bio Tipo 7 tramite un rituale, come accaduto quando SCP-2075 ha causato la trasfigurazione e il conseguente decesso del Dr. Albert Cronenberg.