Quando le Porte Cedono
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L-la porta è chiusa? Sembra di sì. Non si aprirà. Qualunque cosa stia succedendo là fuori, non si aprirà. Vero…?

O-ok devo ammetterlo, non ho la più pallida idea di cosa stia succedendo. Pensavo che questo laboratorio fosse sicuro, pochi scienziati, poche guardie… Voglio dire, siamo nel mezzo del nulla, cos'è successo? Qualcuno ci ha trovato? Quegli esseri si sono liberati? Sono stati i sapientoni che si occupavano di loro?

Fatto sta che gli allarmi continuano a suonare da cinque minuti.

Sono chiuso qui, nel centro di controllo di questo laboratorio. Ho provato ad accedere alle telecamere, ma gli schermi non mostrano nient'altro che strani simboli mai visti; i comandi non rispondono e le spie sono tutte accese. Dannazione, non sono l'addetto alla sorveglianza: non ho la più pallida idea di cosa vogliano dire queste lucette.

Sono un codardo, solamente un codardo. Appena si sono attivati gli allarmi sono scappato via cercando un rifugio, quando ho sentito la porta che veniva buttata giù non mi sono nemmeno voltato. Se il capo verrà a sapere della mia codardia, verrà sicuramente a chiedere la mia testa. Ho lasciato i miei compagni lì, in preda a chissà quale pericolo…

Alla fine, perché mi sono unito a loro? Ero attirato dalla forza che trasudavano, volevo un posto nel nuovo mondo che hanno promesso; la gloria sembrava una ragione più che buona per combattere. Anche se devo ammetterlo, speravo di trovarmi tutto pronto, nessun ostacolo… dannazione, com'ero cieco all'epoca.

Quindi adesso sono qui, appoggiato ad un muro, con un fucile in mano, armato più con la paura che con quest'arma.

Ho conosciuto queste persone per mesi, ho lavorato con loro, ho riso con loro, ho mangiato con loro. Siamo diventati compagni, eppure li ho abbandonati. Davvero l'uomo scappa così dinanzi al primo pericolo, abbandonando il gruppo per avere una possibilità? Sono una prova o un'eccezione alla regola?

Inizio a sentire le sparatorie, in lontananza ma le sento; poi ogni tanto giunge un urlo. Non riesco a capire se di paura o dolore; forse entrambi.

Forse è ora di pronunciare le mie ultime volontà su un registratore che potrebbe non esser mai ritrovato?

No, non penso di aver avuto rimpianti, o desideri particolari. Uhm, adesso mi sono reso conto che avrei voluto continuare ad aiutare mio nonno, al ristorante… è morto prima che potessi capire quanto gli volevo bene; una malattia mortale, un carcinoma gastrico. Forse avrei voluto mettermi con quella ragazza della classe a fianco, al liceo, era carina, peccato che ho parlato poco con lei.

Spero comunque che se morirò, e ritroverò coloro che hanno lavorato qui insieme a me, mi perdonino per questo ignobile atto.

Le sparatorie si fanno sempre più vicine, solo pochi metri, solo pochi metri mi separano da quell'inferno.

Oh cavolo, oh cavolo oh cavolo, quella era… una motosega? Non penso nemmeno che il nastro l'abbia ripreso, le pareti sono abbastanza spesse, ma quella era una dannata motosega. Qui non abbiamo quegli affari trancialberi, cosa diamine ci sta attaccando? Un gruppo di psicopatici?

Si possono udire dei passi pesanti, potrebbero assomigliare ad un clangore metallico; questi si fermano in prossimità della porta



Oh signore… non aprire la porta, non aprire la porta non aprire la porta nonaprirelaportanonaprirelastramaledettissimaporta…

Il clangore riprende, si allontana. Qualcosa si appoggia e struscia sul muro.



S-se n'è andato? Oh signore, spero di sì… forse ora devo aprire gli occhi, vedere cos'è successo veramente. magari riesco ancora a contattare qualcuno e a salvarmi, speriamo in bene…

La porta si apre producendo un lento e prolungato cigolio.



Oh, per il gran signore misericordioso; è ovunque… sui muri, nel soffitto, sul pavimento… Aspetta, quello lì… speriamo in bene.

Passi sul bagnato, quasi correndo.



Oddio, Giacomo! Cosa diavolo ti hanno fatto?! Dov'è finito l'altro braccio?
T-Toni, d-dov'erii? Io, ti s-stavo cercando, c-chiamavo il tuo nome…
Giacomo, perdonami, perdonami cavolo… non volevo, era più forte di me.
T-tanto oramai è finito, tutto… L-la luce Toni, s-spegnila, mi sta ac-cc-ecando…
M-ma qui non c'è nessuna luce… oddio, è andato…

Il rumore metallico ritorna, più lontano ma si avvicina pian piano…


Sapevo che ne rimaneva uno, ti stavo proprio cercando sai? Hai paura? Si capisce, si capisce. La vostra forza, il vostro coraggio, lo vedete voi e voi soltanto; questa base è stata solo un altro porcile da macellare. Cosa ti spaventa di più, eh? Il mio design, o le mie azioni?

Parte una pesante raffica di proiettili. I passi metallici non si fermano.



Il tuo capo, il tuo dittatore, apprezza l'onore, la voglia di combattere, il coraggio e il valore. Ma tu- tu sei una delusione, come persona e come soldato. Guardati, pur di salvar la pellaccia, ti sei nascosto come un verme, lasciando che i tuoi amici venissero massacrati senza pietà. Immagina se il tuo capo venisse a conoscenza di questa tua codardia. Ti sto solo facendo un favore, fidati… Da solo non hai possibilità di danneggiarmi, forse se foste stati di più, con calibri più pesanti, penso che allora, avreste una possibilità tra le mani. Voi fascisti, oltre ad essere disgustosi, siete degli avversari indegni.

La scarica di proiettili finisce. A giudicare dai suoni, la guardia inciampa per terra. Sta già ansimando.



Allora, hai finito i tuoi piccoli proiettili? Guardati, non cerchi nemmeno di combattere; prima voi teste pelate vi fate vedere fieri, imponenti e intelligenti, ma poi attendete la vostra ora come pecore al macello, sei ripugnante. Ora, muori.

I passi si fermano ormai vicinissimi al microfono. Ora, un suono secco.



Squadra Beta, qui unità 004-IT, denominazione mnemonica: Tenaglia; feccia neutralizzata, potete entrare senza pericoli, passo e chiudo.

Sono deluso, davvero. Aspetta, cos'è questo? Uhm, giocattolino interessante… lo porterò con me, non sia mai che al Sito riescano a cavarci fuori qualcosa di prezioso. Come si spegne…? Forse…

Colpetti e rumori indistinti, infine un clic
<Fine registrazione; salvataggio file in corso…>
<Buona giornata>

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