L'Ala della Pizia
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«Vuoi riportare la SSM Omega-7. Che ti aspettavi?»

O5-10 fece un sorriso incerto:

«Non riportarla, resuscitarla. In una forma nuova. Migliore»

La risata dell’oracolo vibrò nell’aria, affabile ma inumana. Non era un buon segno.


Tecnicamente, O5-10 e i suoi alleati non avevano agito in modo scorretto, quando avevano avviato il progetto Resurrezione senza l'approvazione esplicita del resto del Comando O5. Tecnicamente. O5-9 e O5-10 erano venute a visitare gli oracoli insieme. Ciascuno degli oracoli era un'anomalia in senso tecnico ma, come tutte le anomalie Scatola Nera, non avevano fascicoli delle Procedure Speciali di Contenimento. Nessuno, al di sotto del Comando O5 e dei loro Tuttofare, sapeva che esistevano. Non avevano numeri di serie, solo nomi in codice. L'oracolo che O5-10 aveva intenzione di visitare era "l'uomo d'acciaio".

O5-10 parlò poco, mentre facevano il lungo viaggio nel silenzioso vagone ferroviario di SCP-1489. Stringeva la presa sul suo tablet con più forza del solito. Sopra di loro splendeva una luna aliena e, in un cielo nero, scintillavano stelle ignote. Il treno fantasma sfrecciava attraverso le lunghe distese di sale del luogo tra i luoghi: la loro destinazione era lontana dalla realtà e dal tempo. O5-9 non si lamentava del suo silenzio e O5-10 le era grata per questo.

Il cielo nero si illuminò e l'alba innaturale giunse appena arrivarono a destinazione. O5-9 e O5-10 scesero a terra; ora stavano di fronte al vasto complesso di vetro che ospitava gli oracoli: uno degli Archivi della Biblioteca del Viandante. La struttura pendeva dal cielo come una ragnatela e solo gli ingressi toccavano terra. I guardiani dalle tonache bianche degli oracoli uscirono per incontrarle. Erano sempre silenziosi, perché non avevano la bocca. Le loro mani sinistre erano catene di ottone, attaccate a lanterne accese: erano dei Bibliotecari. Guidarono O5-10 lungo le sale della struttura in vetro smerigliato, fino alla camera dell'uomo d'acciaio.

Attraverso i muri traslucidi della struttura, O5-10 poteva vedere le vaghe sagome dei guardiani dalle tonache bianche che si muovevano come fantasmi in giro per il labirinto. Nella sala d'attesa adiacente, un ombra sfocata che era l'assistente di O5-10, la signorina Sale, camminava avanti e indietro. Una fila di ombre si annidava nella stanze annesse: altri oracoli che O5-10 si era proibita di visitare di sua stessa volontà. La camera era un atrio sul bordo del complesso, affacciata su una valle rigogliosa troppo sgargiante per essere mai esistita sulla Terra.

Su una bassa piattaforma decorata con intarsi d'avorio intricati, era accucciato un omaccione mostruoso dalle molte braccia; stava rannicchiato sotto una tonaca bianca e dorata che riempiva la stanza fino agli angoli. Aveva molte facce, ciascuna delle quali era una maschera intagliata in avorio, giada, legno di sequoia e ossidiana. L'unica altra cosa nella staza era una sedia d'osso, intagliata dallo scheletro di una bestia primordiale. O5-10 prese posto. L'uomo d'acciaio parlò:

«Benvenuta. Parla»


La risata dell'oracolo vibrò nell'aria. O5-10 disse altro. Egli rise ancora. O5-10 si spazientì:

«Mi stai ridendo in faccia un po' troppo. Forse è per questo che nessuno viene a parlare con te»

L'uomo d'acciaio rispose:

«Esisto per servire chi mi consulta, come gli altri oracoli. Sei libera di ascoltarmi o ignorarmi come ti pare»

«Allora parla»

«Molto bene. Sei l'ultima arrivata nel Comando O5. C'è stata una quantità insolita di aggiunte nel vostro consiglio, nell'ultimo ventennio. Tra cui la tua amica, O5-9»

L'uomo d'acciaio chinò lo sguardo. O5-10 fece altrettanto, fissando il pavimento di vetro. O5-9 stava nella valle sotto di loro, sul versante di una montagna vicina all'edificio di vetro. Era da sola, china sul suo bastone da passeggio. Forse stava solo aspettando. O5-10 non conosceva tutti gli oracoli di quel posto, il che non era insolito per un Sovrintendente. Pure quando si poteva sapere tutto, si sapeva che c'erano alcune cose che era meglio non sapere. O5-10 aveva preso in considerazione e scartato l'idea di visitare uno degli oracoli più potenti e alieni. O5-9 era sempre stata di tutt'altro avviso. L'uomo d'acciaio disse:

«È più umana di te. La più umana di voi tredici»

«Siamo tutti umani»

L'oracolo fece un'altra risatina:

«In senso tecnico. O5-9 è la tua alleata più forte. Ti rendi conto delle ramificazioni, vero? È il secondo Sovrintendente reclutato da meno tempo, dopo di te»

«Ho lavorato nella Fondazione più a lungo di lei»

«O5-9 è un'eccezione. È stata scelta per esserlo»

O5-9 era unica: aveva scoperto l'esistenza dell'anomalo senza venire mai a sapere della Fondazione ed era stata reclutata nel Comando O5 senza mai scalare i ranghi della Fondazione. I Sovrintendenti avevano avuto bisogno di un nuovo O5-9 e volevano tantissimo una prospettiva esterna; per questo il nome in codice della nuova O5-9 era "la Forestiera". L'uomo d'acciaio affermò:

«Hanno investito molto in lei, non vorranno ammettere che il loro esperimento è fallito. Ma tu? Possono trovare un altro Archivista, proprio come quando hanno giustiziato il tuo predecessore. Magari ti sostituiranno con Sale, la tua assistente. O con quella direttrice eccezionale, Maria Jones»

O5-10 trasalì:

«Forse, allora, la mia stoltezza beneficerà qualcun altro - guardò O5-9 attraverso il vetro - sta aspettando un oracolo?» chiese.

«Sta parlando con una mia simile»

«Dove?»

La faccia più in alto dell'uomo d'acciaio sorrise:

«Nella montagna. L'Oracolo della Terra parla con pochissimi e solo per breve tempo. Sembra che O5-9 le piaccia. Forse non è una sorpresa»

O5-10 annuì. L'uomo d'acciaio disse:

«Stiamo divagando. Hai avviato questo progetto per conto tuo. Certo, con degli alleati, ma pochissimi. Perché?»

«Non pensavo che arrivasse a un voto del Comando O5» ammise O5-10.

«Ed è per questo che sei venuta qui»

«Sì. Immagino che sia per questo che sei un oracolo»

L'uomo d'acciaio ridacchiò con approvazione:

«Dimmi: che avevi in mente, quando hai deciso di agire così?»

O5-10 esitò:

«Ho pensato che chiedere perdono fosse meglio che chiedere il permesso»

«Il tuo predecessore sarebbe stato d'accordo. Concedimi questa opinione: secondo me, è questo che ha fatto di lui il Sovrintendente col mandato più breve, che io ricordi»

O5-10 pensò a SCP-003 e fece l'offesa:

«Non sono così folle, neanche lontanamente»

L'uomo d'acciaio sospirò:

«Toglimi una curiosità. Sai qual è stata l'ultima volta che il Comando O5 ha perso così tanti Sovrintendenti, nell'arco di venti anni?»

«La Guerra Civile della Fondazione» rispose O5-10.

«Sì. La creazione dell'Insorgenza del Caos da parte di Sovrintendenti ribelli. Sei al corrente dei dettagli esatti? O delle loro motivazioni?»

«Ma certo. L'uomo che era O5-7…»

L'uomo d'acciaio la interruppe:

«Frena, frena. Sì, l'allora O5-7 fornì la loro retorica. Fu lui a concretizzare le loro operazioni e a scegliere il nome. La sua retorica era molto efficace, lo è ancora oggi, come dimostra la grande cifra di giovani reclute promettenti che l'Insorgenza si accaparra. È vero che O5-7 era insoddisfatto e voleva che i protocolli fossero meno rigidi, ma non fu lui a fondare l'Insorgenza del Caos. In realtà, non aveva mai pensato di disertare dalla Fondazione»

O5-10 taceva. L'uomo d'acciaio proseguì:

«Non hai bisogno di me, per questa lezione di storia. Tutti i registri sono a tua disposizione»

«Sono stata impegnata. Al contrario di quello che credono tutti, sono pur sempre umana» ribatté O5-10.

L'uomo d'acciaio annuì:

«Ah, sì. Immagino che sia stata impegnata, in effetti. Ti invidierei, se fossi umano. Sei l'Archivista, O5-10: hai una conoscenza che manca persino agli altri Sovrintendenti. Sai quante volte il mondo è finito e quante volte è stato ripristinato. Ti si potrebbe pure considerare un oracolo. Eppure eccoti qua»

Le sue maschere fissavano il vuoto. O5-10 affermò:

«Sono venuta per sentire la tua prospettiva. Dunque, come racconteresti le origini dell'Insorgenza del Caos?»

«Tutto partì da Elizabeth Tate, all'epoca O5-11. Aveva una conoscenza troppo vasta per il suo stesso bene, persino per uno di voi»

«Cos'è successo?»

Le maschere la fissarono in modo eloquente:

«Era consumata da un'ossessione: voleva che la Fondazione facesse più ricerche sull'anomalo. Il suo nome in codice era "la Secondina". Sviluppò molte delle prime procedure speciali di contenimento della Fondazione. Era convinta che limitarvi a contenere le anomalie senza capirle vi ostacolasse. Secondo lei, quello che facevate non era affatto un vero contenimento»

O5-10 ebbe un'intuizione:

«Ho capito dove stai andando a parare. In effetti, sembrano i principi su cui è basato il progetto Resurrezione»

«O5-11 voleva pure che riclassificaste gli umanoidi come una categoria distinta. Faceva pressioni affinché i vostri soldati e ricercatori lavorassero alla pari con le anomalie umanoidi»

O5-10 esitò:

«La SSM Alfa-9 non è così radicale»

L'uomo d'acciaio allargò le braccia:

«Forse lo è, ma non vuoi ammetterlo. O5-11 obbligò il Comando O5 a confrontarsi col problema, come hai fatto tu adesso. Quando gli altri non si fecero influenzare, Elizabeth e i suoi alleati disertarono dalla Fondazione»

«Non penserei mai di fondare una seconda Insorgenza del Caos»

«Davvero?»

L'oracolo aspettò qualche secondo. I due si fissarono in silenzio, prima che proseguisse. Tutte le maschere guardavano O5-10 negli occhi:

«Certo che non lo faresti mai. Ma i tuoi colleghi potrebbero credere di sì. Se obbligassi la Fondazione a scontrarsi con la Coalizione Globale dell'Occulto, chi vincerebbe?»

O5-10 fissò l'uomo d'acciaio. Non era la prima volta che aveva sentito quella domanda, ma nessuno gliel'aveva mai posta in modo così diretto.

«Non mi rispondi?»

«Dunque, la Coalizione ha molte più risorse paramilitari attive. Ha legami diplomatici diretti con gli Stati membri della Nazioni Unite, il che le dà la libertà di muoversi tra le nazioni. Tuttavia, è intralciata dal suo ruolo di forza pacificatrice e di intervento affiliata all'ONU. Ha molte meno risorse paranormali, ma ha più probabilità di usarle. Noi abbiamo il vantaggio difensivo, loro quello offensivo. Però la Coalizione non entrerà in conflitto aperto con noi, finché non siamo una minaccia esistenziale: tiene troppo alla segretezza. Tutto questo è teorico»

L'uomo d'acciaio rispose:

«Molto presto, potrebbe diventare meno teorico. Che mi dici dell'URAI?»

«L'URAI?»

«O magari l'Iniziativa Orizzonte? E l'Insorgenza, se dovesse ricevere una nuova ondata di supporto? La Mano del Serpente? I Figli Dimenticati? Persino l'UIU, con un nuovo afflusso di finanziamenti?»

O5-10 perse il filo del discorso:

«Non capisco»

L'uomo d'acciaio domandò:

«Cosa succederebbe, se spingessi tutte queste associazioni a mettersi contro la Fondazione allo stesso tempo? Chi vincerebbe?»

O5-10 si sentì un vuoto nelle viscere:

«Non lo so. Non possiamo saperlo»

«Ma dovreste comunque farvi questa domanda»

O5-10 guardò ancora O5-9. Come per risposta, O5-9 voltò le spalle alla montagna. Guardò la valle e alzò il suo bastone, come se fosse Mosè che divideva il Mar Rosso. Nella valle fece eco un rombo di tuono. La terra tremò. In lontananza, una vasto altopiano si sollevò in aria. O5-10 osservava la scena, stupita. Il tuono diventò più fragoroso, poi si fermò, assieme alla nuova mesa boscosa al centro della valle. O5-9 abbassò il bastone da passeggio e osservò quello che sembrava opera sua. O5-10 sorrise. L'uomo d'acciaio tornò a parlare:

«C'è un altro nome che dovresti tenere a mente, oltre a quello di Elizabeth Tate: Benjamin Kondraki»

O5-10 scosse la testa:

«So che O5-8 farà questo paragone, ma è stupido. Il dottor Kondraki distrusse il Sito-19 di proposito. Per questo doveva morire»

«Allora perché il Comando O5 ha aspettato così tanto, prima di ordinare il suo assassinio? Cosa l'ha convinto ad agire, alla fine?»

«Non sono sicura di cosa voglia insinuare»

La faccia più in alto dell'uomo d'acciaio fece una smorfia:

«Certo che lo sei»

O5-10 si voltò dall'altra parte. Ne era davvero sicura, era solo che non voleva fare quel parallelismo. Grazie al potere di cui godeva nella Fondazione, il dottor Kondraki aveva fatto una campagna per militarizzare le anomalie. Aveva promosso l'espansione delle squadre anomale come il Vaso di Pandora; perché non avrebbe dovuto farlo, visto il suo legame con SCP-408? Aveva iniziato a depennare da solo, senza l'approvazione dei suoi superiori. Il Comando O5 aveva temuto che fondasse un'altra Insorgenza del Caos. I Sovrintendenti avevano concluso che lasciarlo vivere era troppo pericoloso. E poi c'erano gli altri agenti che la morte del dottor Kondraki aveva messo a tacere.

«Cosa mi consigli di fare?» chiese O5-10.

«Quello che avresti dovuto fare all'inizio: vai dagli altri e chiedi il loro sostegno»

O5-10 annuì:

«Cos'altro?»

Per la prima volta dall'inizio del colloquio, tutte le maschere dell'oracolo ghignarono:

«Aspettati che ti vada malissimo. Se invece ti va bene, sii grata»

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