Płótnek, 1998 - 2009
voto: +9+x
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Płótnek

DENOMINAZIONE D'UFFICIO: 1455-[RU]


Autore: Małgorzata Płużyna

Data: 1998 - 2009

Luogo: Łódź, Polonia

Dimensioni: 7,2 m x 5,4 m × 0,84 m

Tecnica: Crescita organica controllata

Luogo dell'Esposizione: Salone delle Alte Colonne, Grande Archivio Russo, San Pietroburgo

Descrizione: L'opera è un esemplare di Caudacambia canescens domestica1 con una massa di circa 24 tonnellate, ritraente sulla propria superficie vari soggetti, per lo più di natura paesaggistica.
La rappresentazione dei soggetti avviene attraverso la produzione di pigmenti grigio-neri da parte dell'opera (che "a riposo" appare assumere una colorazione avorio) e la crescita e movimento di estensioni organiche atte a creare spazi d'ombra, creando effetti di chiaroscuro. Conseguenza collaterale a questo processo è la possibilità di osservare le rappresentazioni solo a livello frontale.
L'opera muta la propria composizione a intervalli casuali di tempo, in genere non inferiori ai 5 minuti, che tendono ad aumentare di durata nel caso essa percepisca la presenza di persone nelle sue vicinanze.
I soggetti raffigurati sono ventinove, ivi elencati in ordine di frequenza espositiva:

  • 8 paesaggi ritraenti delle pianure nei pressi di Łodz. Nonostante sia difficile da percepire data la natura dell'opera, dagli alberi sullo sfondo si può notare come sette presentino paesaggi primaverili e uno soltanto invernale;
  • 6 paesaggi cittadini ritraenti il porto di Danzica2. Dalle analisi della planimetria rappresentata si è scoperto che essi traspongono vedute della zona durante gli anni '30;
  • Un ritratto dell'autrice e del marito. Data la morte di quest'ultimo nel 2002, si pensa che questo soggetto sia stato uno dei primi ad essere realizzati;
  • 4 paesaggi ritraenti le rive del fiume Vistola. La città di Płock compare sullo sfondo di tre di essi;
  • Una visione aerea del Cremlino di Mosca;
  • Una vista frontale del palazzo della Lubjanka, a Mosca;
  • 3 paesaggi ritraenti grandi campi di grano3;
  • Un ritratto di un uomo anziano, vestito in giacca e cravatta e con buona parte del viso sostituita da un'area monocromatica più scura del resto. L'autrice si è sempre rifiutata di identificare il soggetto del ritratto;
  • 2 serie di figure astratte che seguono uno schema radiante avente al centro una figura circolare riempita da delle celle esagonali. Questi sono gli unici soggetti apparsi anni dopo la donazione dell'opera all'Accademia, presumibilmente di creazione dell'opera stessa. Il loro significato è al momento sconosciuto;
  • 2 ritratti aventi come soggetto un gruppo - tre nel primo, cinque nel secondo - di uomini che indossano uniformi simili a quelle appartenenti agli alti ranghi del Comitato per la sicurezza dello Stato (KGB). Non è stato possibile determinare l'identità dei soggetti rappresentati.

Eccezionalità: Le capacità occulte dell'opera si riflettono nella sua composizione: essa è infatti in grado di cambiare pigmentazione, forma e dimensione delle proprie estensioni con relativa velocità - un cambio completo di soggetti tende a durare 20/30 secondi - tramite processi biologici al momento sconosciuti.
L'opera presenta inoltre un grado di coscienza medio-alto ed è in grado di ricevere stimoli uditivi, al punto di essere in grado di comprenderne di complessi, come la richiesta di mostrare uno specifico soggetto tra quelli nel suo repertorio di immagini; pare tuttavia comprendere unicamente la lingua polacca.
L'opera comunica con l'esterno tramite la produzione di pigmenti colorati nella parte inferiore del suo corpo, mostrando sfumature cinabro durante la distribuzione di nutrienti, sfumature color rosso carminio quando in ascolto di personale addetto alla sua conservazione o di visitatori abituali e sfumature vermiglie se interpellato per nome. Per ragioni ancora sconosciute, a partire dal 2011 l'opera produce grandi quantità di pigmenti blu il 5 di ogni mese, che durano per l'intera giornata.

Conservazione: L'opera è stata montata al di sopra di un'intelaiatura verticale, al cui interno è presente del terriccio per facilitare la distribuzione di sostanze nutritive a contatto della porzione di micelio. Il terriccio viene sostituito ogni due mesi circa. Nonostante la bassa produzione di spore, due assistenti specializzati devono ripulire giornalmente la sua sala d'esposizione per evitare visibili accumuli.

Giudizio critico: È un'opera che parte da un presupposto insolito e raggiunge un risultato sorprendente. Una composizione tanto strana quanto unica, che riesce a dimostrare il suo valore. Non sono tanto i soggetti stessi dell'opera a interessare - nonostante anch'essi siano degni di nota e particolarmente curati per essere realizzati da una mano inesperta - ma il modo con cui essi sono stati realizzati.
Vedo qua scardinato il presupposto, purtroppo ancora radicato nell'Accademia, che esistono solo certi modi adatti a creare arte, solo alcune tecniche e presupposti convenzionali. Troviamo invece arte viva nel più inaspettato dei modi. L'auspicio generale che quest'opera dovrebbe dare a qualsiasi artista o anartista che sia: non è tanto il mezzo che rende arte, ma la passione che la plasma.

Adrian Semyonov, Supervisore alle Arti Visive


Provenienza:

21 Ottobre 1998: Małgorzata Płużyna, da lungo tempo membro dell'Associazione Polacca per la Raccolta di Funghi Anomali4, riceve in affidamento un germoglio di Caudacambia.

Tra il 1998 e il 2009: Płużyna si dedica alla crescita dell'opera.

17 Aprile 2009: Płużyna informa Lubomir Szymański, assistente dell'Accademia anche lui appartenente a APRFA, di voler donare l'opera all'Accademia5.

19 Aprile 2009: Vengono svolte delle negoziazioni tra l'Accademia e l'Associazione per l'acquisizione dell'opera, che hanno esito positivo.

24 Aprile 2009 L'opera viene rimossa dall'abitazione di Płużyna e trasportata alla Sede Russa dell'Accademia.

14 Ottobre 2009: L'opera viene esposta nella Sede Russa dell'Accademia.




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