Opportunità di Lavoro
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Un lunedì mattina, Aleksander Foxx fu svegliato nel suo appartamento a Londra da un odore di pane tostato che bruciava. Con la supposizione di star avendo un infarto, di cui colse l'ironia solo più tardi quel giorno, corse giù per le scale nel tentativo di raggiungere il telefono, solo per scoprire che sua figlia di sei anni stava tentando come una disperata di preparargli la colazione. Rise, la prese in braccio e le baciò la fronte, prima di sedersi con lei e mangiare toast carbonizzati e uova strapazzate. Aleksander disegnò una faccina col ketchup sulle sue uova e sua figlia ridacchiò.

Abbracciò la figlia ancora una volta, prima che andasse a scuola, poi tornò nella camera da letto, aprì il lucchetto dell'armeria personale nascosta dietro il suo comò e iniziò a prepararsi per il lavoro. Indossò i suoi migliori pantaloni neri di seta e una camicia di un bellissimo viola scuro, prima di infilare le sue due pistole d'ordinanza Mark-10 nelle fondine ascellari, in tutta la loro gloria di acciaio nero, e si mise una giacca nera sopra la camicia.

Poi, dopo aver richiuso a chiave l'armeria, Aleksander scese le scale, lavò le stoviglie, indossò il suo spesso cappotto di lana e uscì di casa, sotto la pioggia insistente di Londra, diretto agli uffici in cui era impiegato. Si fermò al piccolo chiosco del caffè nella piazza davanti alla sua palazzina per ordinare il suo solito espresso, che sorseggiò con calma, finché non si accorse di essere in ritardo di sei minuti per il lavoro.

Aleksander corse sotto la pioggia, attraverso le strade contorte e intricate di Londra, fino a raggiungere la sua destinazione: era un edificio piccolo e modesto, incassato fra una lavanderia e un negozio di alimentari. Aleksander fece scorrere il suo lasciapassare sulla porta, sfrecciò davanti ai pannelli di legno di quercia e alle sedie di cuoio, salutò la segretaria con la mano, poi fece scorrere di nuovo il suo lasciapassare ed entrò nell'ascensore; premé il tasto per scendere al ventiseiesimo piano sotterraneo.

L'ascensore si aprì, Aleksander uscì, corse davanti a un'altra segretaria e si precipitò nel suo ufficio. Per sua fortuna, nessuno si accorse che era in ritardo. Accese il suo terminale aziendale.

TERMINALE DA DIPENDENTE DELLA MARSHALL, CARTER E DARK
 
ID UTENTE: 4567832790
 
PASSWORD: LUCILLE2009
 
CREDENZIALI ACCETTATE. BENTORNATO, ALEKSANDER

Aleksander riuscì a bere ancora tre sorsi del suo caffè ormai raffreddato, prima che il computer finisse di avviarsi, e vide la notifica lampeggiante di un'e-mail nell'angolo. Non era la solita notifica cremisi, segno che era disponibile un nuovo contratto: era verdastra. Era un messaggio dai piani alti. Aleksander imprecò e lesse il messaggio.

Aleksander Foxx,
 
I vertici aziendali hanno richiesto un incontro con lei alle 11:00 nella sala riunioni 6.
Questo incontro è inderogabile. Non faccia tardi.
 
A presto,
La gestione superiore

A quanto pareva, qualcuno di importantissimo si era accorto che era in ritardo.


Sembrava che Aleksander fosse stato l'unico a prendere sul serio l'ordine di non fare tardi, perché ormai erano le undici e venti ed era ancora l'unico nella sala riunioni. Mentre si chiedeva se si trovava nella sala riunioni sbagliata, la porta si spalancò ed entrò un uomo anziano. Il nuovo arrivato fece una smorfia maligna e disse:

«Domando scusa per il ritardo. Sto avendo una giornata impegnatissima. E tu, Aleksander? Quanto sei stato impegnato, oggi?»

Aleksander deglutì:

«Parecchio, signore»

L'uomo si sedé davanti a lui.

«Buono a sapersi. Il lavoro è stato interessante?»

«Sempre, signore. Il lavoro è sempre interessante»

«Bene»

L'uomo tirò fuori una cartella di schede dalla sua valigietta e gliela appoggiò davanti.

«Quanti anni hai, Aleksander?»

«Trentasei, signore»

«Sei un padre senza moglie?»

Il vecchio iniziò a sfogliare quella che sembrava una copia consunta del fascicolo personale di Aleksander. L'impiegato non si sentiva più le gambe.

«Sì, signore»

L'uomo alzò lo sguardo dalla cartella e serrò le labbra:

«Non hai la minima idea di chi sono, vero?»

Aleksander scosse la testa.

«Ce l'hai, in realtà. Mi chiamo Skitter Marshall»

Aleksander si sentì impallidire. Era già abbastanza grave dover parlare da solo con un vertice aziendale, ma con uno dei tre amministratori delegati? Il signor Marshall in persona? Cosa voleva un membro del consiglio di amministrazione da un Cacciatore come lui? Il signor Marshall fissò Aleksander con uno sguardo freddo e onnisciente:

«Rilassati, ragazzo. Non sei nei guai. Anzi…»

Serrò ancora le labbra. Poi gli domandò:

«Lavori per noi da un pezzo, vero?»

«Sì, signore. Sono stato un addetto alla sicurezza per tre anni e un Cacciatore per sei anni»

«Ti sei fatto una gran bella reputazione. Com'è che ti chiamano sul campo? Uomo di Muschio?»

«Cuore di Muschio, signore»

«Uhm… immagino che sia calzante. Un po' troppo letterale, per i miei gusti»

Il signor Marshall spinse via il fascicolo e gli chiese:

«Qual è il tuo grado?»

«Sono un tenente, signore»

«Be', congratulazioni: ora sei ufficialmente un brigadiere. Benvenuto fra i pezzi grossi»

Aleksander si sentì come se fosse appena stato colpito da un fulmine.

«La ringrazio, signore»

«Figurati. Sei il migliore per questo lavoro. Ora, ho un incarico importantissimo per te. Pensa, volevano te e nessun altro. Come dicevo, ti sei fatto una gran bella reputazione»

Aleksander tornò a sentirsi le gambe: stava tornando risoluto e sicuro di sé, com'era di solito.

«Eccellente, signore. Posso chiederle chi è il bersaglio dell'uccisione?»

Il signor Marshall fece una risata finta:

«Ho detto "benvenuto fra i pezzi grossi", ragazzo, e fra i pezzi grossi, niente è mai così semplice. Temo che dovrai ritirarti dal dipartimento dei lavori sporchi per un po'. Ti metterò a capo di un magazzino di stoccaggio a Est del centro di Londra. Puoi scegliere gli addetti alla sicurezza di Livello Uno che ti accompagneranno nella tua difesa»

Aleksander annuì:

«Sì, signore. Se permette, cosa c'è in quel magazzino?»

Il signor Marshall sogghignò:

«Non mi hai lasciato finire. Difenderai un magazzino che contiene sedici casse di manufatti anomali e tre umanoidi anomali nel solito coma da stoccaggio»

Aleksander annuì ancora. Il ghigno del signor Marshall si allargò:

«Dopodiché, mercoledì pomeriggio, verso le tre e mezza, la Fondazione SCP irromperà nella struttura, ucciderà il tuo intero squadrone della sicurezza e ti rapirà»


Su un treno merci che sfrecciava sui binari a tutta velocità, in un vagone pieno di casse non contrassegnate, due uomini armati di fucili automatici erano seduti a un tavolo improvvisato e giocavano a carte.

«Che ne dici di Ben Affleck? Fa abbastanza ridere»

«Alcuni dei suoi film più vecchi sì, ma quelli nuovi mi rompono le palle. Hai qualche sette?»

«Pesca. Hai qualche re?»

«Pesca. Hai qualche otto?»

«Pesca. Hai qualche sei?»

«Dannazione. Prendili. Ehi, Nicholas Cage ha fatto qualche film di recente? Mi piaceva, ne Il Mistero dei Templari»

«Niente di bello. Non ha fatto che peggiorare, dopo quella saga. Hai qualche… quelli sono spari?»

«Sembra che vengano dall'altro vagone. Preparati. Sembra che questo viaggio in treno sia appena andato a remengo»


Erano le prime ore del mattino di giovedì, quando O5-4 ricevé due rapporti consecutivi nella sua casella di posta; due rapporti che sarebbero parsi del tutto scollegati a chiunque altro. A lui, invece, dicevano che aveva concluso uno scambio di grande successo.

Rapporto Incidente - Incursione in un Magazzino della Marshall, Carter e Dark

 
Alle ore 15:45 di mercoledì pomeriggio, in data ██/██/████, la SSM Pi-1 ("Damerini di Città") ha irrotto con successo in un magazzino della Marshall, Carter e Dark a Londra, in Inghilterra. Il nemico ha subìto sei perdite e un agente operativo di classe Cacciatore della MC&D si è arreso. È detenuto in una cella nel Settore 3 del Sito-19. È stata allegata una lista dei manufatti reperiti.
 

Rapporto Incidente - Attacco di Aggressori Ignoti a un Treno Merci

 
Alle ore 17:00 a Parigi, in Francia, un treno merci che conteneva dodici anomalie di classi varie, comprese otto anomalie di classe Safe e tre anomalie di classe Euclid, è stato attaccato da un assalitore ignoto. A quanto riferito, nessuno degli addetti alla sicurezza che difendevano questi oggetti è sopravvissuto. È stata allegata una lista delle anomalie perse.
 

O5-4 non poté fare a meno di sorridere; in fondo, in quello scambio, la Fondazione era decisamente la parte che ne aveva tratto più benefici.


Elemento #: Umanoide Anomalo L452D1430
 
Classe dell'Oggetto: Euclid
 
Procedure Speciali di Contenimento: L'umanoide anomalo L452D1430 deve essere detenuto in una cella di contenimento normale per umanoidi di 3 m × 2,5 m × 2 m. Davanti alla cella dell'umanoide anomalo L452D1430 devono essere appostate 2 guardie per tutto il tempo e la stanza deve essere arredata soltanto con un materasso in gommapiuma e un gabinetto ordinario.
 
Quando gli vengono serviti i pasti, è di vitale importanza che l'umanoide anomalo L452D1430 riceva solo cibi morbidi e nessun utensile. Inoltre, la sua cella deve essere perquisita due volte al giorno, in cerca di attrezzi o armi improvvisati.
 
Descrizione: L'umanoide anomalo L452D1430, in precedenza noto come Aleksander Foxx, è un uomo caucasico. I registri indicano che l'umanoide anomalo L452D1430 è nato a Ontario, in Canada, nel 1978, il che significa che ha 36 anni. L'umanoide anomalo L452D1430 ha i capelli castani e gli occhi marroni, pesa 81 kg ed è alto 2 m. La sua schiena presenta numerosi tatuaggi dalle forme geometriche e dai motivi vari.
 
Dopo essere stato catturato dalla Fondazione durante un'incursione in un magazzino della Marshall, Carter e Dark, l'umanoide anomalo L452D1430 è stato detenuto in una cella normale per umanoidi finché, durante un esame clinico, non si è scoperto che non ci sono organi interni nella sua cavità toracica, la quale invece è del tutto piena di

«Smetti di scrivere»

Un uomo con un completo blu scuro si precipitò nell'ufficio del dottor Gunnel e gli chiese:

«Chi diavolo vi ha dato il permesso di trasferire Aleksander Foxx?»

All'improvviso, il dottor Gunnel era più confuso che mai:

«Era una procedura ordinaria: abbiamo scoperto che aveva proprietà anomale e…»

«E se aveste letto il suo fascicolo da prigioniero, avreste scoperto che c'era scritto di non trasferirlo in nessuna circostanza»

Il dottor Gunnel si alzò:

«Abbiamo ignorato quell'indicazione, perché abbiamo scoperto che aveva proprietà anomale. Mi stai almeno ascoltando? Chi sei tu per entrare a testa alta nel mio ufficio e gridarmi in faccia?»

L'uomo col completo blu gli mostrò un lasciapassare:

«Niente di che, sono solo il tuo superiore, idiota. Ora ascoltami con molta attenzione. Brucerai quelle procedure speciali di contenimento e cancellerai ogni menzione di tutte le sue proprietà anomale. Poi andrai dovunque lo stiate tenendo, aprirai la porta, te ne andrai e dimenticherai cos'è successo qui oggi»

«Per ordine di chi?»

«Di me»

«Chi sono i tuoi superiori?»

L'uomo sventolò il suo lasciapassare davanti alla faccia del dottor Gunnel:

«Il Comando O5»


Aleksander sapeva bene qual era il piano. Sapeva esattamente come sarebbe dovuto andare. Ormai, avrebbe già dovuto fare l'intervista finta, avrebbero già dovuto mostrargli le frasi da dire e avrebbe dovuto lavorare per loro. Farsi rinchiudere in una cella di isolamento non faceva parte del piano concordato. Proprio mentre pensava a tutti i modi creativi e cruenti in cui avrebbe potuto uccidere il dottore che gli aveva fatto questo, sentì la porta che si apriva. Si mise seduto sul suo materasso e vide un uomo in piedi sulla soglia, con indosso un completo blu.

"Finalmente" pensò.

«Era ora. Sono stato qui per tre giorni» si lamentò.

L'uomo annuì, comprensivo, e tirò un calcio sul pavimento:

«Chiedo scusa. Odio doverlo dire, ma questa è una struttura immensa, certe volte mettiamo le persone nei posti sbagliati»

Aleksander si alzò e fece spallucce:

«Vabbè. Passiamo al copione e iniziamo a filmare»

L'uomo annuì:

«Da questa parte, per favore»

Intervistatore: █████████
 
Intervistato: Aleksander Foxx
 
Premessa: Aleksander Foxx è un agente operativo della Marshall, Carter e Dark che ha lavorato per gli ultimi sei anni sotto il nome in codice di "Cuore di Muschio".
 
<INIZIO REGISTRAZIONE>
 
█████████: Aleksander Foxx, è vero che lavori come agente operativo per la Marshall, Carter e Dark?
 
Aleksander Foxx: Sì. Ho lavorato per tre anni come addetto alla sicurezza per proteggere la loro "mercanzia", poi mi hanno offerto una posizione nel programma dei Cacciatori.
 
█████████: Cos'è il programma dei Cacciatori, esattamente?
 
Aleksander Foxx: All'inizio?
 
[si reclina all'indietro sulla sedia]
 
Aleksander Foxx: Eravamo guide turistiche e scorte armate per i clienti che volevano andare a caccia di mostri. Alla fine, il programma è stato abbandonato, perché il tasso di mortalità dei clienti era troppo alto.
 
█████████: Quindi, dopo, sei tornato a fare l'addetto alla sicurezza?
 
Aleksander Foxx: No. Cacciatore una volta, Cacciatore per sempre. Ci chiamavano così perché eravamo i migliori: facevamo fuori le anomalie come voi fate fuori le cavie.
 
█████████: Potresti fare un esempio?
 
Aleksander Foxx: Un esempio? Certo. Ero a Budapest, nel 2006. Ho ucciso un cancro, un bestione che continuava a farsi crescere sempre più organi e arti, sopra quelli che aveva già. L'ho tagliato a fette, l'ho bruciato e ho sparso le ceneri. Diamine, non ho ancora finito di raschiarmelo via dal cappotto!
 
█████████: Può bastare. Se eravate così bravi nel combattimento, perché il programma è stato abbandonato?
 
Aleksander Foxx: Perché i mostri e i bambocci ricchi e vanitosi non vanno d'accordo.
 
█████████: Va bene. Allora cos'hai fatto, dopo che hanno cancellato il programma dei Cacciatori?
 
Aleksander Foxx: Ci hanno sparpagliati in varie parti dell'azienda. Io sono stato trasferito nel dipartimento dei lavori sporchi: ho ucciso gente ricca in cambio dei soldi di altra gente ricca per gli ultimi tre anni.
 
█████████: Non parli tanto bene della tua organizzazione.
 
[Aleksander Foxx sbuffa, si sporge in avanti e sbatte la sua sedia sul pavimento]
 
Aleksander Foxx: Perché dovrei? La Marshall, Carter e Dark ha ridicolizzato il mio talento. Sono un sicario bravissimo, ma il lavoro è noioso. Voglio qualcosa di davvero sostanzioso. Ecco perché mi sono arreso alla Fondazione di mia volontà.
 
█████████: Come, scusa?
 
Aleksander Foxx: Mi assumerete. Lo pianificate da quando mi avete catturato. Avanti, fatemi un'offerta.
 
█████████: Non sono autorizzato a parlare di questo.
 
Aleksander Foxx: Allora aspetterò qui, mentre vai a controllare.
 
[█████████ esce. Passano 15 minuti, prima che █████████ torni]
 
█████████: Ti offriamo il triplo dello stipendio che ti pagava la Marshall, Carter e Dark, in cambio di un'assunzione a tempo indeterminato presso la Fondazione SCP.
 
Aleksander Foxx: Accetto. Ho solo tre richieste e due domande.
 
█████████: Sentiamole.

Aleksander Foxx: Primo: non sono una delle vostre anomalie. Ho passato abbastanza tempo in cella.
 
█████████: Va bene. Sarai libero di andare e venire a tuo piacimento, come il resto del nostro personale.
 
Aleksander Foxx: Secondo: mi serve un assistente. Non avrei neanche bisogno di dirlo.
 
█████████: Consideralo fatto.
 
Aleksander Foxx: Terzo: avevo una cassa di armi, nel magazzino. Le avete prese? Erano dei collezionabili. Insostituibili.
 
█████████: Ci sono: le abbiamo depositate nell'armeria.
 
Aleksander Foxx: Eccellente. Ora, la prima domanda: qual è la miglior scuola privata della zona?
 
█████████: Scusa, non capisco la tua…
 
Aleksander Foxx: Mia figlia. Ha sei anni ed è una bambina dolcissima. Vuoi vedere le foto? Come non detto, sono nel mio cappotto. Inoltrami una lista delle scuole private del posto quando puoi e basta.
 
█████████: Va bene. Hai detto che avevi un'altra domanda.
 
Aleksander Foxx: Oh! Giusto! Dimmi una cosa, non vedo l'ora di saperla.
 
[Aleksander Foxx si alza]
 
Aleksander Foxx: Per l'esattezza, che piani avete per me?
 
<FINE REGISTRAZIONE>


Erano le sette di sera, quando finalmente l'aereo di Lucille atterrò. Aleksander era arrivato un'ora prima, giusto nel caso in cui sua figlia fosse in anticipo. Quando la bambina lo vide, mollò la sua valigia, lasciò la mano dell'assistente di volo, terrorizzandola, e corse dal padre. Lui le diede un enorme abbraccio da orso, mentre lei gridava:

«Papà!»

Aleksander fece un sorriso larghissimo:

«Ehi, piccola! Com'è stato il volo?»

«Bello! La signora gentile dell'aereo mi ha lasciato mangiare due biscotti interi!»

Aleksander rise e prese la figlia in braccio:

«Che buoni! Ma hai mangiato anche la cena, vero?»

«Sì!»

«Anche le verdure?»

All’improvviso, la bambina parve molto tiranneggiata:

«Non tutte le mie verdure. Non mi sono piaciuti i broccoli»

Aleksander la mise giù e le accarezzò la testa:

«Non fa niente. Avrai un sacco di tempo nella vita, per mangiare i broccoli. Ora prendi la valigia e ringrazia l'assistente di volo. Papà vuole farti vedere la sua nuova casa grandissima e parlarti del suo nuovo lavoro pazzesco»

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