Interrogatorio con ████ █████, ex preside di SCP-026.
Agente ██████: Grazie per il suo tempo, Signor █████.
█████: Si figuri, se c’è una cosa che in questi giorni mi abbonda è proprio il tempo.
Agente ██████: Allora andiamo subito al sodo. Lei era il preside di [REDATTO] durante il [REDATTO], è giusto?
█████: Sì, è così.
Agente ██████: Cosa può dirci a riguardo?
█████: Beh, ha sentito le dicerie, ne sono certo. La gente dice che fosse infestata. Io personalmente non affermerei proprio quello, ma effettivamente le cose diventarono strane verso la fine.
Agente ██████: Me ne parli.
█████: Vediamo un po’, c’erano le scale, naturalmente. Ne ha sentito parlare, immagino: salendo si contavano quindici gradini, ma scendendo sedici. Sono certo che ci fosse un trucco, qualcosa come un'illusione ottica, ma non sono mai riuscito a capirlo. E c'è stato un libro di storia che è diventato completamente vuoto. [Pausa]. Tutti avvenimenti poco notevoli, penso, ma sa com'è. Le piccole cose si sommano. Le persone raccontano storie.
Agente ██████: Mi parli dei sogni.
█████: I sogni? Ah sì. La gente si lamentava di avere incubi. Per lo più gli studenti, ma anche qualcuno del personale. Era sempre riguardante la scuola che non finisce mai. Ci scherzammo su in primo luogo, ma la gente continuava a parlarne. Non ci ho mai creduto molto, ma beh, quando scoprimmo che i progetti non corrispondevano alla scuola ci sembrò più semplice trasferirci in un nuovo edificio. La scuola comunque era vecchia, e volevamo un nuovo inizio. E così le cose tornarono alla normalità.
Agente ██████: Capisco. C'è qualcos'altro che vuole aggiungere?
█████: Mhh. [Pausa] Non è niente di ché, ma magari potrebbe essere una nota a pie' di pagina in quel libro che sta scrivendo: a volte ho ancora dei sogni in cui sono nel mio ufficio, nella vecchia scuola. In questi sogni a volte faccio lavoro d'ufficio, altre volte parlo con qualcuno, ma è sempre da dietro la scrivania, proprio come ai vecchi tempi. Gradualmente però noto qualcosa di strano: nel sogno la campanella suona ma non sento nessuno nei corridoi. Nessuno studente che si affretta fuori o dentro la classe, niente chiacchiere, niente passi, nient'altro che la campanella. E non si ferma. La cosa pazzesca è che non ho mai realizzato che fosse un sogno fino ad allora. Sono in pensione da dieci anni, ma fino a quando non sento la campanella, credo ogni volta che sia tutto normale. Assurdo, no?
Agente ██████: Penso sia molto interessante, sì. Grazie mille. Se crede ci sia altro, non esiti a farmi una chiamata.
█████: Quando vuole.