Vivere La Vita Come Una Lingua
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Il direttore Alistair Vemhoff sospirò e si sfregò gli occhi. Si stava facendo tardi, e aveva appena letto tanto latino antico quanto ne poteva sopportare per un giorno. "Béni soit celui qui a inventé la ponctuation moderne." Ripiegando attentamente i suoi occhiali, spense il suo tablet e si alzò dalla scrivania. Un cento quarantacinquenne, finalmente cominciava a sentirsi gli anni addosso.

Anche coi trattamenti della Fondazione più recenti, la vita umana non poteva essere prolungata più di tanto. Non che se ne lamentasse. Non aveva avuto bisogni di occhiali da lettura fino ai suoi 80 anni buoni. Corse la sua ultima mezza maratona al 101o compleanno. I suoi capelli avevano cominciato a farsi sottili soltanto negli ultimi 20 anni in quanto il trattamento per la giovinezza si era fatto meno efficace. Ma non sentiva soltanto il processo fisico del invecchiare; il passare del tempo era quantificabile ovunque attorno a lui.

Ha visto quello che era un sito provvisorio diventare una delle strutture principali del Emisfero Boreale. Le generazioni di personale che era arrivato e se n'era andato mentre il Sito-120 si stava facendo realtà. Ci fu in tempo in cui Alistair conosceva personalmente ognuno al sito. Ora, si sentiva fortunato a riconoscere la metà dei volti che gli passavano accanto nei corridoi. Anche se per onestà, in centinaia al momento lavoravano a più progetti di quanti lui ne potesse tenere traccia. "Beris droojno, ne boodett groozno."

Anche se la lista dei progetti del sito si era espansa, il suo carico di lavoro era diminuito considerevolmente. i giorni in cui lavorava fino al sorgere del solo erano passati, i giorni in cui si dedicava a libro dopo libro nella speranza di comprendere i segreti nascosti nelle pagine della biblioteca impossibilmente antica. Dei tre milioni di libri che ospitava, solo circa trentamila erano in lingue note. Quando avevano cominciato, Alistair era fluente in 40 di queste, o anche soltanto il 0.98% delle lingue scritte. Anche prima di prendere in considerazione il danno causato dall'attacco della milizia di fate, i progressi erano lenti. ma tutto ciò è stato centinaia di anni fa, e proprio come una lingua, bisogna crescere ed espandersi pur di non andare perduti.

*PING* Il telefono di Alistair risuonò nella sua tasca. Uno dei tanti aspetti di questo trattamento per la giovinezza per cui era grato era il dono di una mente elastica. Stare al passo con la tecnologia era in un certo senso diventato un suo hobby. Si fermava in mezzo al corridoio per controllare il suo telefono, il direttore Vemhoff con tutta probabilità appariva al personale di passaggio come se stesse per aprire un messaggio essenziale dal Consiglio O5. Però, se chiunque avesse osato sbirciare il suo schermo, avrebbe visto il caricamento della app di Discord.

"Hey! Você está disponível para a sessão de hoje à noite?"

"Sinto muito, eu estava trabalhando até tarde, estou cansado."

"Não te preocupes velho :P"

"Sei libero domani? poderíamos estudar durante a pausa do almoço."

"De acordo, vovô, conversaremos mais tarde"

Gonçalo era un bravo ragazzo ed era abbastanza paziente da lavorare negli orari ingombri di Alistair. Sorvolando il tono informale e patronizzando il nomignolo di "vecchietto", Alistair era grato di avere qualcuno con cui parlare che stava imparando la lingua a sua volta. Fino ad ora, il portoghese era stato l'unica lingua romanza che non aveva toccato. Ovviamente, c'era sempre più lavoro da fare, più lingue da imparare, ma se ne sarebbe occupato domani. Gli ci era voluta più di mezza vita intera, ma Alistair aveva finalmente imparato a darsi una pausa.

Quando avevano cominciato nel 1916, era stato spinto dal desiderio di tradurre l'immensa biblioteca di SCP-5292. Alcuni libri erano stati abbastanza facili, in quanto richiedevano soltanto che il testo venisse trasferito. Altri, però, contenevano lingue andate perse o distaccatesi dalla storia conosciuta. Nonostante le sfide, il suo gruppo aveva fatto dei progressi nel corso dei decenni. Ciononostante, fu solo quando raggiunsero il 46% della traduzione nel 1971 che fecero una grande svolta: Un'intera sezione di libri era stata scritta in lingue un tempo credute essere soltanto parlate. Poterla decifrare è stata una scoperta fantastica anche se li aveva portati indietro di 18 anni. "C'est la vie."

Il lavoro era lento ma soddisfacente parola per parola, pagina per pagina, scaffale per scaffale. La biblioteca da qualcosa di inconoscibile era diventata qualcosa di familiare, ben note, quasi come una casa. E mentre ogni volume veniva attentamente esaminato e catalogato, il direttore Alistair Vemhoff diveniva sempre più consapevole del passare del tempo. I membri del personale che lui aveva introdotto al mestiere cominciarono ad andare in pensione sotto ai suoi occhi. Degli avanzi tecnologici di cui aveva solo letto nella fantascienza ora erano nel palmo della sua mano. Ma comunque la grande "Biblioteca di Babele" rimaneva la stessa. Oltre ai libri, le uniche due costanti fra quei corridoi erano lo stesso Alistair ed SCP-5292-2, l'entità nota come "Il Guardiano".

L'entità eterea incappucciata legata allo spazio non euclideo della biblioteca era "David, fratello di Noè," o soltanto David, dopo tutti quegli anni. David aveva fatto compagnia ad Alistair per molte notti inoltrate, l'unico volto familiare in uno sconfinato oceano di cambiamento. Seppur l'entità non potesse aiutare coi lavori di traduzione, nel ultimo secolo una compagnia diffidente si era evoluta in qualcosa che ricordava un'amicizia.

Loro due non parlavano un gran che delle loro vite personali, ma potevano parlare dei giorni andati come dei vecchi amici. David era stato lì quando il direttore Alistair Vemhoff non era che un Capo della Ricerca. Era stato lì quando la Fondazione aveva scoperto la biblioteca sepolta al di sotto delle miniere. E, se si credesse a "Il Guardiano", era stato lì quando venne posata la prima pietra della biblioteca. E sarebbe rimasto lì anche dopo che l'umanità sarebbe diventata un lontano ricordo.

Ad Alistair non era ancora andato giù il come Rivera fosse stata data alle ortiche dopo l'attacco della Triumviraté. Il Consiglio dei Direttori, nella narrativa successiva allo scontro, l'aveva dipinta come una leader dalla testa calda. Alistar era rimasto al gioco, ma con tutto il personale che veniva trasferito al sito, il numero di persone che avevano conosciuto la vera Rivera era diminuito. Inevitabilmente, la storia artificiale del sito divenne tutto ciò che conoscevano. Non la sua determinazione, non il suo fascino per l'ignoto, non la leader umana che aveva dei progetti per questa anomalia sotterranea. Nient'altro che un personaggio di una storia scritta per fare da lezione così da ispirare l'unità e alzare il morale nel personale.

Mentre il direttore Alistair Vemhoff si dispose per la notte, pensò a Rivera, a "Il Guardiano" e a Gonçalo; Passato, presente e futuro. Colore che avevano reso il Sito-120 ciò che oggi era, coloro che avrebbero determinato ciò che sarebbe diventato e coloro che avrebbero deciso che significato avrebbe avuto per la storia. Spegnendo le luci di casa sua, si chiese come sarebbe stato ricordato, anche se questi pensieri non gli occorrevano nelle notti tranquille, quindi non ci rifletté a lungo. Aveva vissuto una vita straordinaria, molto più lunga di molte altre. Era caratterizzata da tanti volti, da tante storie e da tanti anni, e non ne poteva essere più grato. "Tovim Ha'Shnaim Min Ha'Ehad"

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