A sua Immagine: Intermezzo 5
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16/08/2007:

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«Ci sono cose che è meglio non avere sulla coscienza»

L’agente Lament stava in mezzo al baccano del Sito-19, guardando fuori dalla finestra e osservando il paesaggio; una parte della sua mente si stava sforzando di elaborare il fatto che il mondo, a tutti gli effetti, c’era ancora. Che tutti erano ancora vivi. Che era successo. Si sentiva come se avesse lo stomaco annodato e non voleva altro che intimità. Ma non era da solo. Poteva sentire i due uomini, entrambi membri del personale di basso livello, che parlavano in mezzo al baccano. Udiva le loro voci, ma non li stava davvero ascoltando.

«Qual è il problema di quel tizio? Si è fatto di acidi?»

«No, lavora col dottor Gears» rispose l’altro.

Il primo ridacchiò:

«E allora? Gears sembra una brava persona»

«Resta pur sempre uno di loro, comunque»

«Be’, che cazzo, allora. Vado a chiedergli qual è il suo problema…»

Il rumore di un sommesso battibecco alle spalle di Lament riportò la sua attenzione su quello che succedeva nella stanza. Guardò il loro riflesso nel vetro: quello più alto stava stringendo con forza il braccio dell’altro e gli sussurrò tra i denti:

«Non farlo. Lezione numero uno quando si lavora con questa gente: ci sono cose che è meglio non avere sulla coscienza»


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