AWTOK
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«Negli ultimi giorni, mi sono sentita molto più draconica» disse Jenny.

Le altre nove persone sedute intorno al cerchio annuirono ed emisero suoni comprensivi, mentre l’agente Griggs trattenne un lamento. Jenny spiegò:

«Ho preso ad accumulare soldi e a sentirmi avida e ingorda. Ieri ho cucinato un polpettone… e l’ho mangiato tutto in una notte. E mi sono chiesta sul serio come sarebbe dormire su un letto di monete…»

“Quindi stai dicendo che sei grassa, avida stronza?” pensò Griggs.

«Non so davvero che fare. Da un lato, voglio esprimere di più il mio lato draconico. Ma d’altro canto, ho preso quattro chili e mezzo; i miei amici e parenti pensano che mi stia comportando in modo strano…»

“Perché sei strana, stupida vacca”

Loredinal, il Maestro della Corte Estiva delle Alte Legioni Elfiche (noto ai più come Tom Smith da La Jolla), disse:

«Ebbene, uno di noi può pensare a cosa potrebbe aiutare la nostra sorella draconiana a risolvere i suoi problemi?»

Si fece avanti la giovane briosa Kasumiko (nata Vanessa Charleston da San Diego), che balzò in piedi dalla sua sedia facendo ondeggiare un po’ le finte orecchie da volpe che indossava:

«Io sì! Jenny, e se provassi a sfogarti coi giochi di ruolo? Se ti viene la tentazione di rapire una fanciulla, potresti chiedere ad un’amica di offrirsi volontaria per farsi legare»

Jenny sorrise:

«Non so se le mie amiche sarebbero disposte. E, in tutta onestà, non è la questione del rapire fanciulle che mi crea problemi. Il fatto è che mangio troppo e voglio accumulare soldi…»

Loredinal si rivolse a Griggs:

«Ombra Notturna, sei stato in silenzio. Non hai niente da aggiungere?»

«Eh? In realtà, no. Scusate, di questi tempi sono distratto» rispose Griggs.

«Ah, stai avendo problemi col resto del Consiglio dei Vampiri?» chiese Loredinal, per solidarietà.

“Più che altro problemi col resto di voi coglioni deliranti” pensò Griggs.

Invece gli rispose:

«Sapete che non posso parlarne, infrangerei i miei voti»

Tutti gli altri attorno al cerchio annuirono, comprensivi. Loredinal dichiarò:

«Bene, direi che abbiamo fatto progressi. Tenete giusto una cosa in mente, però: sembra che AWTOK stia curiosando in giro, temiamo che possa tentare un rapimento. Ricordate cos’è successo a Bianca?»

“Quell’adolescente arrabbiata che giuravi fosse stata rapita dagli agenti del governo, ma che poi è stata trovata in un covo di drogati a Compton?” pensò Griggs, sarcastico.

«Fate attenzione. Riunione conclusa»

Tutti quanti si alzarono e presero le loro cose. Jenny prese la parola:

«A proposito, ho fame. Qualcuno vuole venire a mangiare un panino con me?»

«Carne? Che schifo» rabbrividì Loredinal.

«Sono intollerante al glutine» precisò Zanna di Rasoio dagli Artigli Bianchi.

Kasumiko ridacchiò:

«Io ci sto! Vieni anche tu, Ombra Notturna?»

“Magari, se potessi spararti in mezzo agli occhi” pensò Griggs.

Ma le disse soltanto:

«Non mangio carne, ricordate?»

«Oooooh… è vero. Peccato. È ora di andare! Ciao!»

Kasumiko afferrò Jenny per un braccio e trascinò via la ragazza taciturna.

“Grazie a Dio” sospirò Griggs.


Griggs guidò per tre isolati, prima di sostare in un parcheggio e tirare fuori il cellulare. Controllò i suoi contatti, trovò il numero del suo supervisore AWTOK e avviò la chiamata. Una voce gli rispose dopo il primo squillo:

«Qui è AWTOK, a rapporto»

Griggs sospirò:

«Sono una manica di ragazzini scemi che giocano agli elfi e ai draghi. Mi è toccato andare alle loro stupide riunioni per tre settimane, posso smettere?»

«Hai confermato se tra loro ci sono dei post-vivi o dei non-umani?» chiese la voce.

«Cosa? No. Non ho confermato niente, perché non c’è nulla da confermare! È solo un branco di ragazzini dementi che giocano di fantasia!» insisté Griggs.

«Inaccettabile. Catturali e portali qui per ulteriori sperimentazioni»

Griggs sbuffò:

«Dannazione, mi prendi per il culo? Vuoi che consegni degli stupidi ragazzini, solo perché magari salta fuori che uno di loro è una sorta di fata magica?»

«È un ordine. AWTOK, chiudo»

Griggs grugnì e poggiò la testa contro il volante, quando la chiamata fu chiusa.

“Merda, ora mi tocca noleggiare un furgone” pensò.


«Oh, ciao, Ombra Notturna! Sei in anticipo» salutò Loredinal.

«Pensavo solo che forse potrei dare una mano, magari con le merendine. Sono stato molto sgarbato, in questi giorni» rispose Griggs.

«Capisco. La politica della corte dei Vampiri è quello che è. Kasumiko è in cucina, sta facendo il guacamole. Che ne dici di aiutarla?»

«Perché no» annuì Griggs.

Teneva l’indice premuto contro la fialetta nella tasca della sua giacca. In cucina, la ragazza carina con le orecchie da volpe stava canticchiando tra sé e sé, mentre sbucciava e affettava diversi avocado.

«Ombra Notturna! Che bello vederti!» squittì, prima di abbracciare Griggs.

«Loredinal mi ha chiesto di aiutarti col guacamole. Ti serve una mano?» chiese lui.

La ragazza ridacchiò:

«No, stavo solo preparando una seconda manciata di avocado, così ho subito una scorta pronta quando il guacamole sarà finito. Perché non porti questa ciotola al tavolo delle merende?»

«Certo» annuì Griggs.

Prese con calma la ciotola di guacamole, la portò al tavolo nel salotto e poi, dopo essersi accertando che nessuno lo vedesse, aprì la fialetta e ne versò il contenuto nella salsa verde. Si prese un momento per mescolare con un cucchiaio di legno e, una volta compiuta la missione, rimise la fialetta nella tasca della gacca e…

«Cos’è quello? Flunitrazepam? Gamma-idrossibutirrato?» chiese Kasumiko, fredda.

Griggs si voltò di scatto e lei lo colpì subito al petto con una pistola elettrica. L’uomo cadde a terra urlando, mentre l’elettricità attraversava il suo corpo e lo faceva fremere convulsamente.

«Lore!» chiamò Kasumiko.

«Arrivo!» rispose Loredinal.

Entrò nella stanza di corsa, portando con sé una sorta di copricapo che somigliava ad uno scolapasta con decine di fili attaccati, e lo mise sulla testa di Griggs, ancora in preda alle convulsioni. Griggs urlò:

«Figli di puttana! Fottuti… li troverò e li consumerò! Niente può placare la fame degli Autoch!»

«Lo sto perdendo! Dannazione, il contenimento sta fallendo…» esclamò Loredinal.

«Esegui… merda!» imprecò Kasumiko.

Griggs levitò a mezzo metro da terra e si avventò su di lei, spalancando la bocca con un’ampiezza innaturale e rivelando delle mostruose fauci piene di zanne affilate come rasoi. Loredinal lo placcò e cercò di staccarlo da lei, ma fu lanciato dall’altra parte della stanza da un braccio dalla forza sovrumana, sbattendo la testa e giacendo svenuto sul pavimento. Kasumiko gridava e lottava, cercando di recuperare la sua pistola elettrica, ma il mostro che prima era Griggs era troppo forte e la stava strozzando. La sua vista si annebbiò e poi… la testa di Griggs svanì, staccata dal corpo con un morso da un’enorme testa da rettile coperta da coriacee scaglie cremisi.

Il corpo decapitato di Griggs si accasciò a terra, mentre il drago che l’aveva ucciso sputò la testa sul tappeto. La creatura iniziò a mutare, contorcersi e rimpicciolirsi, dopodiché Jenny Lee si inginocchiò, con la bocca e il petto sporchi di sangue. La ragazza vomitò sul pavimento, poi si mise a piangere.

«Porca troia…» mormorò Kasumiko.


«Secondo te, quando troverà un altro ospite?» domandò l’agente Lore del Team di Valutazione 296 (“Scudo d’Aquila”).

«Intendi l’Autoch? Non ne ho idea. A volte ci vuole un anno, altre volte un mese, altre volte ancora soltanto un giorno»

L’agente Miko mise la mano sulla spalla del suo compagno di squadra e gli diede una gentile scossa di incoraggiamento, aggiungendo:

«Lo troveremo. Guarda il lato positivo: stavolta non ha ucciso nessuno»

«Abbiamo comunque parecchi amnestici da somministrare e una ETP da valutare» rimarcò Lore.

«Perché non lasci che me ne occupi io? Tu aiuti a coordinare le “pulizie”» suggerì Miko.

«Certo» sospirò Lore.

Ma non perse tempo e tornò nella casa per aiutare i Lavandai a cancellare le prove. Miko si prese un momento per ricomporsi, poi andò nel giardino sul retro, dove una Jenny dall’aspetto miserabile era ancora seduta ad una panchina di pietra, con la bocca e le guance ancora sporche di sangue, schegge d’osso e vomito. Ebbe un brivido quando Miko si sedette accanto a lei e la avvolse con un braccio.

«Bel lavoro, piccola. Bel lavoro» sospirò, accarezzandole i capelli.

«Non so cosa sia successo, sono solo entrata per aiutarvi e l’ho visto strozzarti, mi sono infuriata così tanto e di colpo ero alta nove metri e gli ho staccato la testa con un morso…»

A quel punto, la ragazzina cominciò a piangere, urlare e imprecare, per poi fare risate nervose. Ci volle parecchio, prima che Jenny si desse una calmata. Ma ci riuscì, alla fne. Miko rise, arruffandole i capelli:

«Be’, spero che abbia fatto il pieno di donzelle in pericolo per un pezzo»

«Per un bel pezzo» annuì Jenny, ridacchiando.

Sarebbe stata bene, pensò Miko, e si alzò spiegandole:

«Ascolta, Jenny, devo andare ad aiutare gli altri a ripulire tutto. Per te arriverà un tizio… vedilo come una sorta di assistente sociale per quelli come te… ti aiuterà ad abituarti alla tua nuova vita. Ora che sei una para-entità “liberata”, dovrai avere a che fare con delle stronzate aggiuntive»

«Va bene. Ci rivedremo?» chiese Jenny, con un sospiro.

“Spero di no” pensò Miko.

Ma rivolse un sorriso gentile a Jenny e si alzò per rientrare nella casa.

«Miko?»

«Sì?»

«Sei davvero una kitsune? E Loredinal è davvero un…»

«Principe elfico? – Miko rise – Vite passate e anime aliene? No, non credo in quella roba. È fantasia»

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