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“Okay, ancora una volta: qual è la differenza fra magia ed alchimia?" chiese Victor, esaminando i globi pieni di elisir e filtri colorati in esposizione presso l'Emporio dell'Alchimista di Ed e Al.
“L'alchimia è lo studio e manipolazione dell'Etere, il medium fluido in cui tutta la realtà trova origine" recitò Iris, con l'attenzione rivolta alla varietà di catalisti alchemici che i due fratelli tenevano in magazzino. "Una specie di Materia Prima, paragonabile alla Teoria delle Stringhe per la scienza ordinaria. I corpi celesti generano correnti eteriche consistenti, e qui entra in gioco l'astrologia.
"La magia, intesa come Taumaturgia, è invece l'impiego di metodi rituali per focalizzare ed amplificare l'EVE in Radiazione d'Aspetto, dove per EVE s'intende la forza eterica che causa gli effetti-osservatore, come il collasso delle funzioni d'onda, e per Radiazione d'Aspetto una EVE sufficientemente intensa da causare effetti macroscopici. Poi, naturalmente, c'è la questione dei Distorsori di Realtà -”
“Come me?” interloquì Lolly, con voce soffocata; si era infilata in un vaso ermetico da un gallone.
“Esatto, proprio come te, che interagisci in misura minore del normale con il campo Hume e di conseguenza puoi creare radiazione d'aspetto con estrema facilità - essenzialmente, a piacere. A tutte queste forme di manipolazione si dà comunemente il nome di magia, il che può indurre in confusione.”
Iris rovesciò il vaso di Lolly e la riversò sul pavimento, dove riprese rapidamente la forma di un Clown.
“Però, essere un Dominatore di Realtà è di sicuro la magia migliore, dato che non dobbiamo imparare un mucchio di incantesimi e tutto il resto” si vantò Lolly. “Oh, ed è Dominatore di Realtà, non Distorsore di Realtà, perché dominiamo la realtà come i ragazzini manipolano gli elementi in quel cartone strafigo.”
Lolly spedì allegramente un soffio di vento verso Iris, che rimase imperturbabile come al solito.
“Preferisco Distorsore di Realtà” ripeté.
“Perché?”
“Perché sono inglese, e in Inglese 'Bender' è un termine omofobico.”
“Bene, smetterò di dire Dominatore quando voialtri smetterete di chiamare le sigarette 'fag'1”
“… Touché.”
La loro attenzione si spostò sulla vetrina del negozio, quando Ed l'Alchimista emerse dal laboratorio e posò una cassa di pozioni sul bancone.
“Ecco qua, Ms. Dark: 48 fiale di Filtro di Pattolo, cura garantita per ogni focolaio di Piaga di Mida” disse. “Io e mio fratello ci siamo commossi per i bambini trasfigurati in metallo. Si assicuri di dare un calcio in culo a Carter da parte di entrambi, d'accordo?”
“Mi creda, lo farei con piacere, ma se c'è una cosa in cui è bravo è evitare ciò che si merita. Credo sia per quello che lo sopportiamo." disse mentre prendeva una delle fiale per esaminarla. "Siete davvero riusciti a produrre tutto questo dopo aver ottenuto la nostra ondacorvo? Impressionante. Già che sono qui, l'Esimio Darke mi ha chiesto di cercare alcuni oggetti rari per un progetto su cui stiamo lavorando. Non è che per caso avete della carne di Antico Dio incarnato, vero?”
“Cosa intende con Antico Dio?”
“Le sue parole esatte sono state ‘Titani nati dal Caos Primordiale’. Credo voglia dire qualcosa sul livello di Mekhane, Yaldabaoth, il Re Scarlatto, altre divinità come quelle.”
“Spiacente, il meglio che abbiamo è una mummia di un guerriero Daevita di Tipo Black.”
“Hmm. Comunque impressionante.”
“Fin là. Tutti gli Amanti del Divertimento sono tecnicamente Tipo Black, e sono tutti vivi e vegeti” disse Lolly, avvicinandosi al bancone per accarezzare uno dei gatti di Al. "È molto più impressionante di un Tipo Black morto.”
“Sarebbe ancora più impressionante se fossero trattenuti da qualcosa di più robusto di un carrozzone da circo” ribatté Iris. “Un momento! Quella mummia non aveva per caso delle armi daevite con sé, vero?”
“’Temo di no.”
“Valeva la pena tentare. E del Siero Akivico di Purificazione?”
“Intende dire le Sue Sante Lacrime? Non ne abbiamo… ma su che diavolo sta lavorando l'Antico Darke, per volere tutta questa roba?”
“Solo una cosina per passare il tempo” tagliò corto Iris. “È anziano, non esce più molto. Quindi, prendo il Filtro di Pattolo, un'oncia di catalisti abiogenici, una bottiglia di Argentovivo e una dozzina di tizzoni spettrali. Mettete tutto sul conto della corporazione.”
“Ehi Edward, ho notato che ci sono parecchie guardie rispetto all'ultima volta che sono stato qui.” interloquì Victor mentre guardava fuori dalla finestra nella strada affollata. “C'é qualche problema?”
“Non sarei autorizzato a parlarne - non vogliono creare panico, ma…” Ed piegò il collo verso la porta d'ingresso, per assicurarsi che nessuno stesse ascoltando. “C'é un serial killer in libertà. Una specie di goblin incestuoso del Casato degli Habsburgo.”
“Il Casato degli Habsburgo?” domandò Iris, aguzzando le orecchie.
“Esatto, pensiamo che si nasconda nelle fogne” disse mentre le appoggiava davanti il pacchetto di tizzoni spettrali. “Le Guardie sono scese già due volte, ma non lo hanno trovato. Come ci sia finito non lo so; da quel che ho sentito, ci sono migliaia di quei bastardi in Europa centrale. Sono così tenaci che persino la Fondazione sta avendo problemi a contenerli, e si dice che la Coalizione sia in procinto di andarci giù pesante con loro: faranno partire operazioni per catturare i loro battipista, marcarli e seguirli fino ai nidi, e poi fare terra bruciata. Spero che li riducano in cenere fino all'ultimo.”
Sobbalzarono tutti quando Lolly si irrigidì: il gatto si liberò dalla sua presa soffiando di dolore.
“Che cos'hai detto?” disse piano, contenendo a malapena la rabbia nella sua voce. “Hai davvero appena detto che vuoi che quei fascisti parafobici brucino vivi dei Freak?”
“Lolly, ragiona, so che ti ritieni un membro della Mano del Serpente e che non sei una fan della Coalizione, ma parliamo di cannibali psicotici che si riproducono come conigli, non di Freak innocenti.”
“Quindi il genocidio è la soluzione migliore? Fai quel che sai fare meglio?”
“Non sono dei genocidi. I loro organi direttivi contengono rappresentanti di 108 diverse fazioni occulte - compresa la Gilda degli Alchimisti - e hanno un'intera divisione dedicata a mantenere relazioni pacifiche con la comunità anomala.”
“Alle loro condizioni! Si aspettano che ce ne stiamo confinati nei Nexus, o in ghetti extradimensionali e fanno finta che non esistiamo perché finché siamo un segreto non abbiamo diritti e possono farci quello che vogliono! E tutti i Freak che non si sottomettono sono etichettati come parapericoli e ‘liquidati’! I Geo Sea sono nazisti che ci vogliono tutti morti o rinchiusi in una cella, li odio, e spero che quei goblin di Habsburgo se li mangino vivi!”
Lolly uscì infuriata dal negozio, sbattendo la porta così forte da mandare in frantumi il vetro e incrinare l'intelaiatura della porta.
“…dovevo scegliere meglio le parole in presenza di un tipo Green” sospirò Edward.
“La seguo… non l'ho mai vista in quello stato” disse Victor, correndo oltre la soglia malconcia.
“Ms. Dark, va bene se segno i danni sul vostro conto?” chiese Ed, un istante prima di accorgersi che era scomparsa assieme al pacchetto di tizzoni spettrali. “Ms. Dark?”
“Fratellone, hai spaventato di nuovo i clienti?” gridò Al dal retro del negozio.
“… Può darsi.”
Victor corse fuori nel bazar affollato, seguendo le tracce di una Clown angosciata. Fortunatamente, non dovette cercare a lungo: Lolly si era diretta nel vicolo dietro l'emporio e si era seduta contro un muro, abbracciandosi le ginocchia con la testa china, respirando pesantemente.
“Lolly? Lolly, stai bene?” chiese Victor, chinandosi al suo fianco.
“Mi dispiace. Quando sento la parola Geo Sea non ragiono più.”
“Già, l'ho notato” sorrise l'altro, ricordando il primo spettacolo in cui l'aveva vista esibirsi.
“Ma non immaginavo fosse perché pensavi a te stessa come ad un membro della Mano del Serpente.”
“Dopo il Circo, la Libreria è stato il primo luogo magico che ho visitato” iniziò Lolly. “Era incredibile; c'erano scaffali ampi come montagne che si stendevano a perdita d'occhio, e contenevano ogni libro da ogni iterazione del multiverso. Icky mi disse che era un Santuario per i Freak, come il Circo, e che le Vie non lasciavano entrare nulla di cattivo, e che se per caso qualcuno di cattivo fosse riuscito ad entrare i Docenti e il Dio Elefante ci avrebbero protetti; poi mi presentò delle persone della Mano del Serpente, e mi spiegò che tenevano la magia e i Freak lontani dalle persone che ci volevano distruggere o tenere segreti, e che sarebbero state le persone come loro a far sì che quelle come noi e la magia un giorno non dovessero più nascondersi.
"Il giorno in cui ho scoperto che la magia era reale è stato il più bello della mia vita. La mia vita è stata meravigliosa e incredibile, e ho dedicato la mia vita a condividere quella gioia con gli altri. Ogni volta che mi esibisco, mostro a persone nuove che la magia è reale e grandiosa, e i Geo Sea mi vogliono morta per questo. Ho amici che sono morti per questo. Vogliono morto chiunque voglia rovesciare la stupida Facciata, e ucciderebbero tutti i Freak del multiverso se potessero.
"Quando penso alla magia, penso al Circo e alla Libreria e ai giocattoli di Wondertainment e alle opere d'anarte strabilianti e ai vecchi, gentili Mekhaniti e ai Sogni degli Oneiroi. Penso a cose meravigliose e stupefacenti e odio quando le persone pensano all'anomalo solo come a qualcosa di mostruoso.
"… tu non pensi ancora a me come ad un mostro, vero?”
“Non ho mai -”
“Sì, lo hai fatto. Non sono stupida. Non è per questo che mi sei corso dietro? Perché eri preoccupata che il Clown mostruoso desse di matto?”
“Ti sono corso dietro perché sei mia amica, ed ero preoccupata per te” rispose Victor.
Per la prima volta Lolly lo guardò sorridendo, con le lacrime che ancora le rigavano il viso.
“Davvero?” domandò.
“Ascolta, non voglio iniziare una discussione sui diritti civili degli anomali, e penso che sia tutto parecchio più complicato di “buoni e cattivi”; però, so che non sei un mostro, e di sicuro non ti voglio morta o rinchiusa. E sì, forse non l'ho sempre pensata così… ecco perché sono contento di aver avuto l'opportunità di conoscere te e il Circo.”
“Ed ecco perché faccio quel che faccio” rise lei. “Cavolo, sono un disastro. Ho bisogno di un po' di Latte. Ascolta, non raccontare ad Icky che Edward mi ha fatto piangere, e quello che ha detto sui Geo Sea. Potrebbe prenderla peggio di me.”
“Non lo farò, promesso.”
“E nemmeno ad Iris.”
“Ecco…” Victor si guardò attorno, realizzando solo in quel momento che non sapeva dove fosse Iris. “Oh, merda.”
Mentre gli altri erano distratti dalla sfuriata di Lolly, Iris era uscita attraverso una porta laterale in un vicolo vuoto. Aprì un tombino con la mano bionica, e scivolò nelle fogne per un po' di caccia ai goblin.
Le fogne erano assurdamente spaziose, simili a quelle che la Dinastia Habsburgo chiamava casa a Vienna. Uno del loro lignaggio di sicuro sarebbe stato abile ad orientarsi e nascondersi in quel labirinto sotterraneo; era perfettamente logico che le pattuglie di guardie non riuscissero a trovarlo. La creatura non era stupida, ed era rimasta al sicuro nel suo nascondiglio finché non se ne erano andati; ma una giovane donna, tutta sola? Di certo l'avrebbe trovata abbastanza invitante da uscire allo scoperto.
“Ehi?” disse con un gemito, con la migliore voce da damigella-in-difficoltà che riuscì a produrre. “C'é nessuno lì? Sono… sono caduta nel tombino. Credo di essermi rotta una caviglia, non riesco a risalire. Per favore, qualcuno… ”
Sorrise quando udì avvicinarsi un leggero scalpiccio sulla pietra umida, e preparò un tizzone spettrale nella mano destra. Il rumore di passi era più forte ora, e presto poté udire l'essere bestiale che annusava furtivamente l'aria; emise un piccolo singhiozzo terrorizzato per attirarlo, e quello abboccò all'amo… sentì il suo fiato disgustoso alla base del collo.
Il tizzone che teneva in mano divampò in una Fiamma Spettrale, inondando le fogne di luce. Il Nobile di Habsburgo ululò di panico e dolore di fronte all'odiato chiarore, coprendosi gli occhi e tentando di ritirarsi alla cieca, ma Iris gli afferrò la gola con la mano bionica, sollevandolo e sbattendolo contro la parete. Lottò ferocemente, ma smise all'istante quando Iris gli avvicinò alla faccia la Fiamma.
“Nein, nein, nicht das Licht! Bitte, wir geben nach!” gemette.
“Spiacente, non parlo bene il Tedesco. Hai detto che vorresti più luce?” sorrise Iris, ed aumentò l'intensità della fiamma.
“Nein, no, per favore!” supplicò. “Per favore, per favore ci arrendiamo, metti via das Licht!”
“Prima voglio darti una bella occhiata: sei una creatura così rara, dopotutto” rispose Iris.
L'essere era di pochi centimetri più basso di lei, ma sarebbe stato più alto se la sua schiena non fosse stata così orribilmente incurvata. La sua pelle era bianca e glabra, e ogni mano possedeva sette dita lunghe e piatte; le orecchie appuntite erano così larghe da sembrare quelle di un pipistrello. L'occhio sinistro, più largo, aveva la cornea nera e l'iride dorata, mentre l'altro appariva offuscato, con l'iride rossa; il naso era aquilino e sghembo, ma la cosa più grottesca era la bocca, che si apriva letteralmente da orecchio a orecchio ed era piena di molteplici file di larghi denti storti.
“Incredibile. Il prodotto di trecento anni di incesti accelerati e potenziati dall'alchimia, dozzine di generazioni senza alcun apporto di sangue fresco, il tutto rinforzato dall'abbattimento di ogni esemplare che non fosse la mutazione più mostruosa… sei un'opera d'arte!” si meravigliò Iris. “Non riesco a credere di aver avuto l'occasione di vedere uno di voi da vicino. Hai anche un nome, piccolo Nosferatu?”
“Freiherr Dagoburt von Habsburg. Per favore, sii clemente! Pensavamo che fossi una misera zotica, ma la tua forza ed astuzia sono segni di sangue nobile. Volevamo mangiarti, ma ora vediamo che saresti un recipiente degno della nostra progenie. Fornicheremo, ed entro due settimane i nobili prodotti della nostra unione si faranno strada nel tuo ventre e ne emergeranno, combinando le nostre linee di sangue!”
“Lusingata, ma sono piuttosto impegnata con la mia carriera al momento, quindi devo declinare” replicò Iris. Appoggiando la Fiamma Spettrale a terra, estrasse il suo vecchio taglierino e fece una piccola incisione sulla pelle del goblin, che sibilò indignato ma non tentò di liberarsi; una goccia di icore blu mezzanotte iniziò ad uscire dal taglio.
“Letteralmente sangue blu: brillante!” sorrise; poi usò il taglierino per intagliare un sigillo nella carne del goblin.
“Che stai facendo?” domandò.
“Solo un piccolo incantesimo di dissanguamento che conosco" replicò, intascando il taglierino e sganciando dalla cintura il recipiente ermetico che portava con sé. "Voi Habsburgo non siete i soli ad apprezzare il sangue blu nelle vostre vene; e se la Coalizione riesce nel suo intento, presto non avrà prezzo.”
“No, aspetta, ti supplico! Posso pagare il doppio del valore del mio sangue! Risparmiami e -”
“Oh, non voglio venderlo: lo donerò al mio Antenato, per assicurarmi di rimanere nelle sue grazie, e anche perché sono curiosa di vedere che uso ne farà. Inoltre, non posso permettertirti uccidere e spargere il terrore nel più grosso mercato delle pulci del multiverso: nuoce agli affari.”
Iris lasciò cadere a terra l'Habsburgo, ed iniziò a mormorare invocazioni nella Lingua del Caos. Il sigillo iniziò ad emettere sangue vaporizzato, depositandolo nel vaso aperto. La misera creatura iniziò a strillare in preda alle convulsioni mentre il suo corpo veniva svuotato dei fluidi vitali, agitando gli arti e scuotendo la testa in agonia; dopo aver perso le ultime gocce del suo nobile sangue, emise uno stridio assordante e il suo corpo si afflosciò.
Il cadavere essiccato era persino più orrendo di quando era in vita. Afferrandolo per la collottola, Iris lo gettò nel canale di scolo, perché le autorità del Bazaar potessero trovarlo e liberarsene.
Dopo essersi assicurata che il coperchio del vaso fosse ben chiuso, lo raccolse e lo fissò per un attimo, in contemplazione.
“E non è stata nemmeno la parte più bizzarra della mia giornata” sorrise fra sé.