Intercettazione Telefonica SIR-I - 163 - 14
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In data 15/01/20██ alle ore 19:02, una telefonata viene avviata dal numero telefonico 338 ███ ████ verso il cellulare appartenente a PdI-461, preso in custodia dalla SIR-I. Di seguito l'estratto rilevante dell'intercettazione effettuata dall'agente Hassani.
[INIZIO LOG]
L'audio è ovattato. Il cellulare è stato probabilmente messo in tasca in seguito all'avvio della chiamata. Si sentono varie voci maschili e solo una voce femminile, identificata come quella di SCP-163-IT. Le voci rimangono incomprensibili per via dello sfregamento e per mancanza di segnale. Dopo 26 minuti, l'audio è nuovamente intellegibile.
Voce maschile 1: Proxima Vesta, salga pure.
SCP-163-IT: Sì… va bene…
Si sente il suono di sportelli che si chiudono. Un automezzo viene avviato. Il suono del motore è udibile da qui in avanti.
SCP-163-IT: Dove mi state portando?
Voce maschile 1: Alla nostra sede legale, ovviamente. Per la sua promozione, gliel'ho già spiegato.
SCP-163-IT: Giusto… signor D'Amato, può dirmi come stanno i miei figli?
Sig. D'Amato Stanno più che bene, Proxima Vesta. Sarà felice di sapere che la famiglia che se ne prende cura li ha ricoperti di regali natalizi e li hanno portati in vacanza in montagna. A Cortina d'Ampezzo. Si stanno divertendo un mondo.
SCP-163-IT non risponde. La qualità dell'audio si abbassa per un minuto.
SCP-163-IT: Bugiardo…
Sig. D'Amato: Mi scusi?
SCP-163-IT: Tu non hai idea di dove sono Lucio e Anita… vero?
Sig. D'Amato: Proxima V-
SCP-163-IT: Marianna! Io mi chiamo Marianna! E per colpa del mio ex-marito i miei figli odiano il freddo, la neve e la montagna.
Sig. D'Amato: Beh, le cose possono c-
SCP-163-IT: Dimmi la verità.
Sig. D'Amato: Io… mi ascolti, Proxima Vesta. Quel che conta è che i suoi figli sono al sicuro, no? Sono sotto la nostra sorveglianza. Quello è l'importante, che importa di dove si trovano? In più non si deve preoccupare di loro, il suo ruolo nella Hecates Company è di immensa importanza. Quando assumerà la sua nuova posizione, avrà poco tempo di preoccuparsi per i suoi figli.
La qualità dell'audio si abbassa nuovamente.
SCP-163-IT: Continui a dire bugie… ma anche io ti ho mentito.
Sig. D'Amato: Come, prego?
SCP-163-IT: Sono tre settimane che mi fate quei… "test attitudinali". Che mi mettete alla prova e mi date "promozioni". Mi sentivo la testa esplodere con immagini e suoni che non c'erano, non riuscivo a dormire, volevo morire…
Sig. D'Amato: Sono solo degli effetti collaterali minori. Le abbiamo fornito dei tranquillanti per quello.
SCP-163-IT: Funzionavano, sì. Poi ho smesso di prenderli una settimana fa… e ho cominciato a capire cosa vedevo e cosa sentivo.
Sig. D'Amato: Proxima Vesta, è inaccettabile! La sua salute è la nostra pr-
SCP-163-IT: Vedo Sara e Rosa.
La voce del signor D'Amato si interrompe per qualche secondo.
Sig. D'Amato: Come… cosa…
SCP-163-IT: Cucinano assieme. La piccola Rosa sta mescolando un impasto… sta facendo una torta con la mamma per il suo papà che è al lavoro fino a tardi. Si trova su un furgone blindato diretto alla sede legale della sua amata compagnia.
Sig. D'Amato: Proxima Vesta, le devo chiederle di smetterla. Tenetela ferma, datele i tranquillanti.
Voce maschile 2: Sissignore!
Si sente del movimento all'interno del furgone.
SCP-163-IT: Vedo anche Sergio e Susanna e Paola.
Ogni movimento si interrompe. C'è di nuovo silenzio.
SCP-163-IT: Stanno preparandosi la cena. I loro papà o mariti non sono ancora tornati a casa. Sarebbe terribile se al loro ritorno trovassero solo macerie in fiamme.
Sig. D'Amato: Signora Casagrande. Si dimentica che noi abbiamo i suoi figli. Non importa cosa pensa di fare o di poter fare. Mi basta un solo messaggio. Uno solo. E la prossima volta che vedrà Lucio e Anita, sarà sulla cronaca nera.
SCP-163-IT: Non è solo sui tranquillanti che ho mentito.
Sig. D'Amato: E su cos'altro?
SCP-163-IT: Io so che non avete i miei figli… perché li riesco a vedere in questo momento. Sono in una stanza asettica con due letti, stanno guardando un film insieme… e hanno pianto perché non sono con loro. Ci sono uomini alla porte, armati, in uniforme. Non sono in montagna, non c'è la neve e non c'è nessuna puttana con tre facce da nessuna parte!
La qualità audio si abbassa notevolmente.
Sig. D'Amato: Non si azzardi a parlare della nostra-
SCP-163-IT: I fornelli della famiglia D'Amato hanno avuto un malfunzionamento. Sara non se n'è accorta, il gas è acceso da almeno dieci minuti.
Sig. D'Amato: Lei non può farlo! Sta mentendo!
SCP-163-IT: Fermate questo furgone adesso. Fatemi scendere e andatevene il più lontano possibile da me. Oppure non fermatevi e dei vostri larēs farò pire su cui arderanno i corpi di coloro che dite di amare.
Silenzio segue per un minuto. Il furgone si ferma e gli sportelli si aprono.
SCP-163-IT: Sandro. Dammi il cellulare.
Il cellulare viene estratto dalla tasca presumibilmente da uno degli agenti e l'audio non è più ovattato.
SCP-163-IT: Ti ringrazio. Sergio ti ammira molto. Abbraccialo forte quando tornerai a casa.
SCP-163-IT scende dal furgone, il quale riparte immediatamente, e poi si porta il cellulare all'orecchio.
SCP-163-IT: Pronto?
Agt. Hassani: La sentiamo, signora Marianna. La voglio informare che i suoi figli sono al sicuro con noi.
SCP-163-IT: Oh, grazie a Dio! Siete la polizia? L'esercito? Potete venirmi a prendere, per favore?
Agt. Hassani: Non si preoccupi, signora Marianna. Abbiamo cominciato a triangolare la sua posizione poco dopo l'inizio della telefonata. Una squadra è in arrivo alla sua posizione, non dovrebbe metterci più di mezzora. Rimanga dov'è e andrà tutto bene.
SCP-163-IT: Certo… è un problema se non metto giù?
Agt. Hassani: Al contrario, è più sicuro se resta in chiamata. Come si sente?
SCP-163-IT: Un po' meglio ora. Lei è davvero gentile, sa? Come si chiama?
[FINE ESTRATTO]
Nota: In seguito ai recenti sviluppi riguardanti l'entità identificata come SCP-163-IT, una versione aggiornata e definitiva del documento corrispondente è stata compilata e resa disponibile. Accedi alla versione aggiornata del documento.