Data: 15 Aprile 1961
Presenti: Sovrintendenti Primo (Valenti), Terzo (Vinci), Quarto (Zanca), Quinto (Bajlovic), Sesto (Petrangeli), Settimo (Giusti), Ottavo (Amalfi), Nono (Balsamo), Decimo (Costa) e Undicesimo (Nemo).
Assenti: Secondo Sovrintendente (Greco).
Valenti: Bene, noto che ci sono quasi tutti. Direi che la riunione può avere inizio: cominciamo dall’operazione SIR-II del 7 Aprile scorso. Nemo, cosa dichiari in merito?
Nemo: In data 31 Marzo di quest’anno, il generale Giuseppe Santini mi ha fatto visita inaspettatamente. Era visibilmente furioso, convinto delle nostre operazioni per intralciare quelle del SISMA. Affermava che il SISMA — o meglio, lui — si sarebbe impegnato a contrastare la Branca fino a ridimensionarla per porla in dipendenza dal Sistema. Di certo non scherzava, è già da tempo che si annusano le loro intenzioni e loro stessi sono stati i primi a cercare di impedire il nostro operato. Da lì ho preso la decisione necessaria, dopo attenta considerazione, di eliminare l’ostacolo.
Vinci: Ed era necessario anche inviare un’intera squadra nel loro quartier generale? Ammazzare altri 15 uomini?
Nemo: Era necessario dare una prova di forza. Non c’è mai stato uno scontro diretto Fondazione-SISMA, finora, come mi auguro non accadrà in futuro, ma ciò significa che, mentre noi abbiamo una chiara concezione delle forze armate italiane, loro non hanno idea di cosa i nostri uomini siano capaci.
Petrangeli: E siccome non c’è mai stato uno scontro diretto tu hai ben pensato di aprire le danze.
Nemo: Al contrario, nessuno alzerà un dito contro di noi. Forse possiamo aspettarci qualche azione di rappresaglia nei prossimi mesi, ma non arriveremo mai a raggiungere la stessa intensità di scontri dell'ultimo anno né tantomeno ad altri scontri diretti: sanno di non poterci più abbattere senza il rischio di una guerra. In realtà, l'unico vero promotore di queste operazioni sembrava essere proprio Santini. Possiamo aspettarci presto un cambio di tono da parte loro.
Petrangeli: Questo come puoi provarlo? Avresti dovuto avvertirci prima di un’azione così sconsiderata, ci sono troppi elementi da analizzare.
Giusti: Scherziamo, spero? Quest’uomo ha ordinato una strage in pieno giorno nella capitale! Sedici morti. Ventiquattro feriti. A questo tavolo è seduto un terrorista e la vostra unica preoccupazione è come risponderà il SISMA? Un uomo simile andrebbe condannato a morte seduta stante!
Petrangeli: Non è questa l’occasione per discutere di morale. Abbiamo delle faccende urgenti da decidere. Inoltre, metà dei presenti dovrebbe trovarsi dietro le sbarre se dovessimo preoccuparci della legge.
Costa: E invece no! Sono d’accordo con Giusti, stiamo davvero glissando sull’omicidio politico di sedici uomini come una faccenda di minore importanza?
Nemo: Questo è il nostro lavoro, Costa. Sai bene quanto sia importante il nostro ruolo in questo paese e dobbiamo mantenerlo.
Costa: Ti rendi conto di quello che dici? Vi rendete tutti conto di cosa sta succedendo qui? Se lasciamo l’evento impunito costituirà un orribile precedente per gli anni a venire. È questo che vogliamo diventare? Uno squadrone della morte?
Nemo: Sbagli prospettiva. È quasi un decennio che si consumano azioni del genere da entrambi i lati, l’unica differenza è che non ci abbiamo mai messo i nostri uomini, ma burattini. Se avessimo proceduto per questa strada, è allora che la violenza si sarebbe normalizzata. Io ho voluto darci un taglio con un’esecuzione esemplare e sono certa che i Dirigenti coglieranno il messaggio.
Giusti: Questo sempre perché noi non abbiamo idea di cosa faccia la tua Sezione.
Nemo: Mi sembra di aver già esposto le mie ragioni: questo Consiglio le ha accettate e il Comando le ha approvate.
Giusti: Non posso essere l’unico a vedere quanto sia pericoloso quest’uomo. Non abbiamo idea di chi sia, non sappiamo cosa faccia né che genere di piani abbia in mente. Agisce senza tenere in minima considerazione il nostro consiglio…
Nemo: [Interrompendo] Io tengo sempre in considerazione il vostro consiglio, ma ci sono dei chiari motivi per cui la mia Sezione deve mantenere riservate le proprie ricerche. La mia ultima decisione è stata una necessità dettata dalla sicurezza di questo progetto, sarebbe stato impensabile metterla al vaglio in questa sede: avrebbe alimentato un dibattito troppo lungo e ne saremmo usciti di certo indeboliti! Ho dovuto agire da sola, così che questo Consiglio potesse ragionare sui fatti e su ciò che va fatto.
Giusti: Hai "dovuto" agire da solo? E in che misura terresti in considerazione i nostri pareri se nei "fatti" segui sempre il tuo solo giudizio? Quest’uomo vive per se stesso, non ha morale, si fa beffe di chiunque altro come si fa beffe di noi presentandosi a ogni seduta con un aspetto diverso: per Dio, persino in questa occasione ufficiale gioca a fare la ragazzina e nessuno sembra preoccuparsene.
Nemo: Non sto giocando, Fabrizio, e sarei ben disposta a mostrarmi come meglio preferisci, se me lo chiedessi con appena un po’ di garbo.
Petrangeli: Per favore, non perdiamoci in quisquilie adesso.
Giusti: Consideri quisquilie l’impossibilità di fidarsi di chi dirige tutta l’intelligence di quest’organizzazione?
Petrangeli: No, quello no. In effetti ho anch’io una certa preoccupazione per il suo modus operandi. In questo modo non abbiamo avuto modo di ragionare sulle reazioni del SISMA o sulla possibile ricezione pubblica dell’evento. Speravo di non dover mai affrontare un problema di tale magnitudine.
Nemo: I miei uomini hanno già condotto tutte le ricerche necessarie negli anni passati e sarò ben lieta di passarvi i documenti dopo questa riunione. Posso assicurarvi comunque che la situazione non degenererà né il SISMA annuncerà al pubblico o alle altre organizzazioni che siamo stati noi ad attaccarli: vorrà evitare in ogni modo un conflitto aperto, almeno per i prossimi anni.
Giusti: Non è possibile trovarsi in una situazione simile. Tutti in questa stanza abbiamo accesso alle ricerche di ogni altra sezione, ma la tua si comporta come fosse un’organizzazione a parte. È una condotta intollerabile e domando che il Comando ne sia messo al corrente per una rivalutazione della sua posizione.
Nemo: Nessuno conosce quegli uomini come me e vi posso assicurare che non avranno nulla da ridire in merito. Credo che abbiamo discusso fin troppo soffermandoci sulla mia persona. Devo dedurre che il dibattito sull’operazione sia concluso?
Vinci: No, mi rifiuto categoricamente di chiudere questo punto senza prima aver affrontato la questione morale. La Fondazione dovrebbe essere un faro per l’anomalo, dovremmo guidare il mondo verso l’innovazione, non interessarci di questioni militari o politiche. Mi sembra che molti siano dello stesso parere e…
Amalfi: [Interrompendo] Io… non credo sia nelle nostre competenze giudicare questa situazione. Nemo e Petrangeli sembrano avere una visione abbastanza chiara della situazione.
Vinci: Ma per favore, questa storia sta degenerando verso il ridicolo! Primo, almeno tu, di’ qualcosa!
[Seguono alcuni secondi di silenzio]
Valenti: Se ciò che dice Nemo è vero e davvero il SISMA non deciderà di attaccarci, allora ha agito correttamente.
Giusti: [Battendo il pugno sul tavolo] Stai scherzando?!
Valenti: Rosanna, hai ragione: la Fondazione dev’essere un faro di progresso e credo che tutti qui condividiamo la tua affermazione, ma dobbiamo essere realisti. Per raggiungere il nostro scopo, abbiamo bisogno di una posizione privilegiata: come potremmo assicurarci che le nostre invenzioni siano utilizzate per il bene se dovessimo darle tutte in pasto al SISMA? Come faremmo a monitorare il panorama anomalo da una posizione di subordinazione?
Vinci: Non è possibile…
Costa: E dovremmo perfino sporcarci le mani con un massacro del tutto evitabile? Sul serio credete non ci fossero altre opzioni?
Valenti: È semplicemente così che stanno le cose: immagina se questo genere di azioni diventasse la norma. Immagina se la nostra indulgenza avesse portato davvero alla guerra. Se sedici morti possono evitarne un milione, possiamo solo accettarlo. Purtroppo certe situazioni richiedono fermezza.
Giusti: Dopo ciò per cui hai combattuto…
Valenti: [Interrompendo] Dopo ciò per cui ho combattuto, non lascerò crollare quello che abbiamo costruito. Ciò detto, sarebbe preferibile se in futuro i piani e le ricerche della SIR fossero condivisi almeno con me e con il Sesto Sovrintendente, per maggiore coordinazione.
Nemo: Sono contenta che le mie ragioni vengano comprese, almeno da qualcuno. Cercherò di aumentare la comunicazione della mia Sezione, per quanto possibile.