Documento J/15063
Il seguente documento è una lettera di un comandante delle Brigate Garibaldi, Achille "Marchino" Lanza, operante in Friuli, il quale era stato inviato con una piccola squadra a concludere un accordo con i partigiani jugoslavi in merito alla condivisione di informazioni su SCP-███-IT. L'eventualità allarmò i generali del CLAN, che temevano un'insurrezione comunista guidata dai garibaldini, e SCP-150-IT fu inviato con il compito di impedire l'accordo con ogni mezzo e recuperare informazioni sulle risorse anomale degli jugoslavi. Maggiori informazioni sul caso sono disponibili nel documento dedicato.
09/02/1944
All’attenzione del Capitano Taglia
Non si è concluso nessun accordo, ma la causa di ciò non è da attribuire alla nostra negligenza, né a quella dei compagni jugoslavi. Un evento terribile, che ancora non riesco a spiegarmi.
Siamo giunti alla base concordata la sera del 2 Febbraio senza inconvenienti. Per la squadra è stato un grande sollievo: abbiamo trovato riserve di cibo, alcol e tabacco lasciati dal nostro contatto e dormito su comodi materassi. È sembrato opportuno a me e Augusto lasciarli sfogare per la notte, ma la situazione è sfuggita di mano e non siamo più riusciti a calmarli. Hanno continuato a festeggiare per due giorni approfittando della lontananza del nemico e della tempesta che proprio dopo il nostro arrivo ha iniziato a infuriare sul Canin. Durante il secondo giorno alcuni uomini ubriachi di vino hanno affermato di vedere una luce che si muoveva poco distante dalla casa e che si era spenta subito dopo; di guardia non c’era nessuno, perché la distanza dal nemico e la tempesta ci avevano fatto credere non fosse necessario, nessuno aveva voglia di abbandonare il caldo della casa e infradiciarsi solo per i deliri di una manica di ubriachi, così si è offerto Augusto di andare a controllare per calmarli. È rientrato dopo non molto assicurandoci che il campo era pulito, ma in quella mezz'ora è sicuramente successo qualcosa di orribile.
L’arrivo degli jugoslavi era atteso per il terzo giorno, ma la tempesta continuava a infuriare, pertanto ci preparavamo ad una lunga attesa. Io e Augusto (ammesso che fosse sempre lo stesso Augusto) siamo riusciti a calmare la squadra e a organizzare un più ferreo razionamento delle risorse. Il tempo si è calmato solo il quarto giorno e frattanto avevo già notato delle stranezze nel comportamento del mio secondo: si era fatto più silenzioso, mi sembrava irrequieto, credevo fosse l’importanza della missione ad agitarlo, così quella sera ho provato a parlargli. Non mi preoccupavo per lui, ero solo curioso di sapere cosa avesse per la testa, ma non ha voluto rispondere. Gli ho offerto un sigaro, siccome ho notato che aveva anche smesso di fumare e non aveva bevuto neanche un goccio, ma l’ha rifiutato con forza. Solo quando ho fatto per andarmene mi ha chiesto di rimanere e fargli compagnia, il che ancora mi sconcerta. Ho provato ad assecondarlo, ma ogni conversazione moriva subito. Soltanto quando parlavamo della missione si mostrava ansioso di portarla avanti e discutere più a fondo: quel diavolo voleva solo cavarmi di bocca quante più informazioni possibili!
In data 11/02/1944 Achille Lanza venne ritrovato deceduto nella sua stanza a Chiusaforte con una profonda ferita al cranio inflittagli da SCP-150-IT. L'anomalia avrebbe in seguito recuperato la lettera e custoditala fino al 1947, quando la consegnò agli archivi della Fondazione per la stesura del documento relativo SCP-███-IT.