Elemento #: SCP-150-IT
Classe dell'Oggetto: Neutralizzato
Procedure Speciali di Contenimento: In seguito alla neutralizzazione dell’anomalia, nessuna procedura speciale è richiesta per il suo contenimento. Fa eccezione, qualora dovessero emergere nuovi documenti riconducibili a SCP-150-IT, l’obbligo della Divisione Affari Legali di verificare ogni possibile menzione dell’anomalia, modificandola all’occorrenza per prevenire scenari di rottura del Velo.
Descrizione: SCP-150-IT è la denominazione assegnata a un essere umano mutaforma la cui reale identità rimane ad oggi incerta. L’anomalia era in grado di mutare completamente i propri connotati fisici entro i limiti della biologia umana, era pertanto in grado di modificare qualità come tratti somatici, altezza, età biologica e sesso biologico, ma incapace di alterare i processi chimico-fisici del proprio organismo per sviluppare caratteristiche animali, vegetali o fungine.
Nonostante non siano disponibili sperimentazioni o analisi di alcun genere sul corpo dell’anomalia, è noto che avesse pieno controllo della propria capacità metamorfica e che fosse in grado di avvalersene con disinvoltura a un ritmo sostenuto, arrivando a mutare il proprio aspetto più volte nella stessa giornata per il semplice gusto personale. Ciò gli garantiva inoltre la possibilità di rigenerare intere parti del proprio corpo nell’arco di pochi minuti, abilità che, combinata a quella di modificare la propria età biologica, l’avrebbe reso virtualmente immortale.
SCP-150-IT, attivo su suolo italiano dal 1943 fino alla morte avvenuta nel 1973, è stato un generale e uno stratega al servizio della Fondazione SCP, membro fondatore della Branca Italiana e primo delegato al ruolo di Undicesimo Sovrintendente. Di carattere riflessivo e riservato, non ha mai rilasciato informazioni sulla propria identità o la propria vita precedente al 1943: sono incerti età, genere, nome e luogo di nascita. Nonostante rapportandosi con colleghi parigrado e collaboratori fosse solito alterare il proprio aspetto in maniera incostante e non abbia mai adottato un nome proprio, di fronte a sottoposti di basso livello e in particolar modo in presenza di personalità ufficiali esterne alla Fondazione si presentava sotto la persona di Mattia Adriani, con l’obiettivo di mantenere segrete le proprie abilità anomale. Non è mai stato sposato, né ha mantenuto conoscenze a lungo termine al di fuori dell’ambiente professionale.
Sunto Biografico; Indice dei Contenuti
Origini e primi contatti con la Branca
Anni Quaranta
Anni Cinquanta
Anni Sessanta
Anni Settanta e Morte
Origini e primi contatti con la Branca
Alla Branca Italiana non sono disponibili informazioni precise sulle origini di SCP-150-IT in quanto tale documentazione non è mai stata desecretata dal Comando O5 in ottemperanza al Comunicato 1151, il quale sancisce la massima segretezza sulle anomalie impiegate dalla Fondazione per fini bellici o di guerriglia. Pertanto, la documentazione della Branca è limitata alle azioni compiute su suolo italiano in collaborazione con l’Ordine di Giano, il Comitato di Liberazione Anomalo Nazionale (CLAN)1 e tutte le organizzazioni minori che sarebbero poi fluite nella nuova branca. Il primo documento disponibile riguardante SCP-150-IT è la lettera di un capitano delle Brigate Garibaldi operante in Friuli, datata 1944.
Durante la 7^ Guerra Occulta, SCP-150-IT prestò servizio nei ranghi della MTF Iota-9 ("Freedom Fighters")2 su suolo italiano con il nome in codice "Nemo", venendo impiegato in azioni di spionaggio e controspionaggio rivelatesi fondamentali nello svolgimento della guerra sul fronte occulto (nonostante si siano verificati anche, all’occorrenza, interventi in ambito non anomalo) e distinguendosi per la propria efficienza e diligenza sul campo. Non mancarono contributi nella pianificazione delle stesse strategie della Fondazione, soprattutto nei mesi finali della guerra.
Al termine del conflitto, SCP-150-IT fu indicato direttamente dal Comando O5 per prendere parte alla costituzione del primo corpo dirigenziale della nascente Branca Italiana, venendo assunto come Direttore della Sezione Ispettorato e Ricerca (SIR). Nonostante il ruolo amministrativo, a causa delle particolari abilità sia anomale che spionistiche del soggetto e della precaria condizione in cui la neonata branca versava nell’immediato dopoguerra, SCP-150-IT continuò a prendere personalmente parte ad alcune importanti operazioni di intelligence, la più importante delle quali è l’operazione Guanto Bianco, intrapresa dalla Branca Italiana per direttiva del Comando O5 tra il 1946 e il 1950. L’obiettivo era la completa mappatura del panorama anomalo italiano e, qualora necessario, la neutralizzazione delle minacce per l’ordine internazionale. La Guanto Bianco è oggi riconosciuta come una delle principali ragioni che hanno permesso alla branca di raggiungere l’attuale posizione di egemonia sul territorio, consentendo alla Fondazione di tessere rapidamente contatti con le organizzazioni profittevoli e di contrastare quelle più pericolose. Tra i traguardi raggiunti grazie all’operazione Guanto Bianco si annoverano il concordato Fondazione-Chiesa3, il trattato Fondazione-Stato4 e il subitaneo soffocamento di una rivoluzione socialista di stampo occulto.
Nel 1955, terminato il decennio di "gestione diretta" della Branca Italiana e istituito il Consiglio dei Sovrintendenti, SCP-150-IT assunse la carica di Undicesimo Sovrintendente. In virtù della maggiore libertà acquisita e a causa del crescente numero di organizzazioni apertamente o segretamente ostili, ritenne opportuno assumere una linea operativa della Sezione Ispettorato e Ricerca sempre più autonoma rispetto alle direttive della Sovrintendenza, sia per ragioni di sicurezza in ambito contro spionistico, sia per un personale rifiuto del consiglio dei colleghi pari grado. Tale condotta valse all’anomalia una cattiva fama all’interno della Fondazione, contribuendo alla tesa atmosfera degli anni 1950-60. La mancanza di coesione interna è riconosciuta come una delle cause del momentaneo declino della branca di fronte all’autorità del SISMA, che sotto la dirigenza del generale Giuseppe Santini5 verso la metà del decennio aveva iniziato a sperimentare la cosiddetta strategia della guerriglia.
Lo stesso SCP-150-IT espresse le proprie preoccupazioni:
«[…] se uno solo dei presenti in sala, no, se uno solo dei nostri sottoposti dovesse rivelarsi una spia o se uno solo dei nostri alleati tramasse alle nostre spalle, segreti militari e politici di interesse internazionale potrebbero finire nelle peggiori mani. […] Allora capite bene che non è possibile per la mia Sezione collaborare con le vostre, né per me condividere i miei piani.»6
D’altro canto, i Sovrintendenti Terzo (Vinci), Settimo (Giusti) e Decimo (Costa) espressero particolare preoccupazione per le modalità dell’anomalia, che più volte avrebbe condotto, senza l’avallo del Consiglio S5, operazioni per l’eliminazione dei leader dei gruppi manovrati dal SISMA, avvalendosi spesso di collaborazioni con organizzazioni di stampo mafioso e/o, imitando la strategia avversaria, Gruppi d’Interesse locali.
Le tensioni proseguirono fino all’inizio del nuovo decennio, quando il drammatico culmine del conflitto non dichiarato tra le due organizzazioni spinse entrambe le parti a una silenziosa distensione. Infatti, alla luce dell’episodio romano, l’intera vicenda sollevò non pochi dubbi all’interno della Sovrintendenza, fino alla proposta di rimuovere SCP-150-IT dall’incarico di Undicesimo Sovrintendente; nonostante ciò, il Comando O5 preferì non retrocedere l’anomalia, pur suggerendo una condotta che limitasse il rischio di generare pericoli alla sicurezza del Paese. Anche il SISMA, temendo le capacità militari della Fondazione, ha preferito ridurre gli attriti. Gli anni tra il 1961 e il 1967 videro dunque un aumento della diplomazia e della collaborazione con le altre organizzazioni e una diminuzione generale della violenza nel mondo anomalo.
Nonostante la stabilità che si iniziava a considerare ormai raggiunta, i moti del 1968 evidenziarono la presenza di profonde faglie all’interno della comunità anomala occidentale, che ebbero profonda eco in Italia. Ispirati dalle idee promosse nei trattati e nei manifesti dei Gentilshommes Humanistes, nacquero movimenti di unione e sensibilizzazione all’anomalo guidati in particolare dalla popolazione giovanile del nexus di Nova Cannae e dalla comunità italofona del Porto Libero di Gorična.
I movimenti a carattere sociale degli ultimi anni Sessanta, che la Fondazione non ebbe difficoltà a mantenere sotto il Velo, prepararono il campo per un più grande pericolo alla segretezza dell’occulto: all’inizio degli anni Settanta trovò grande popolarità nel pubblico anomalo europeo l’attività della Mano del Serpente, che assunse il ruolo di guida e coordinatrice delle numerose iniziative che proliferavano sotto la promessa di un porto sicuro in cui rifugiarsi e scambiare le proprie idee. In effetti, non fu possibile per la Branca Italiana raccogliere molte informazioni sulle organizzazioni riunitesi sotto il suo ombrello, principalmente a causa della natura elusiva della Biblioteca del Viandante.
Con l’aumentare di organizzazioni normalistiche7 di carattere eversivo sempre più organizzate e pronte all’azione, divenne prioritaria la raccolta di informazioni sulle loro formazioni e la predisposizione di piani atti alla loro neutralizzazione. SCP-150-IT dispose quindi l’operazione Guanto Verde, destinata a non ottenere lo stesso successo del suo precedente postbellico, alla quale prese personalmente parte.
In data 09/02/1972, SCP-150-IT si infiltrò tra le fila del gruppo Azione Normale con l’identità di una recluta catturata e presa in custodia dalla Fondazione, con l’obiettivo di raccogliere quante più informazioni possibile sulla Biblioteca del Viandante, il numero di gruppi che vi trovavano sede e le relazioni tra essi facendo rapporto settimanale a un agente intermediario stanziato a Nova Cannae. Nonostante ciò, i rapporti si interruppero a solo un mese dall’inizio dell’operazione; l’anomalia aveva già espresso nei suoi rapporti precedenti il dubbio di aver attirato sospetti su di sé, immaginando che sarebbe stato presto necessario abortire l’operazione. SCP-150-IT è stato ufficialmente dichiarato disperso in azione in data 23/03/1972; nei mesi successivi, il Primo Sovrintendente ordinò diverse missioni di recupero, ma tutte fallirono nell’identificare e ritrovare l’anomalia, finché a un anno dalla sua scomparsa non gli fu dedicata un'epigrafe nella sala memoriale del Sito Virtus, la quale, priva di date di nascita, morte o nome legale, recita semplicemente:
In memoria di Nemo, Sovrintendente. Virtuoso e giusto, sempre Protesse la Sicurezza della Fondazione e del Paese.
Riposi in pace.
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