Ho finalmente deciso di fare questo lavoro, mi ci è voluto più di quanto pensassi a scriverlo ma devo dire, sono contento del risultato, però ora adesso tocca a voi a fare le reviews
http://scpsandboxit.wikidot.com/papyrus1902 (La sezione è Qualcosa Era Veramente Accaduto)
Riprendo quello che Ardi sopra ha detto, inoltre aggiungo di stare attento ad alcune piccolezze, per esempio " ma bensi" non è corretto andrebbe sostituito o con "ma" o con "bensi".
Se riesco a capire come fanno gli altri a recensire ti manderò precisamente quali parti aggiustare.
ahahahha pardon per il disagio.
MISTERIOSA CREATURA MIETE VITTIME IN SETTENTRIONE
Misteriosa Agenzia Governativa italiana dice:
Questa ripetizione è da evitare, magari al posto di misteriosa potresti mettere "Non identificata" (in relazione a SCP-015-IT). Agenzia Governativa italiana messa come misteriosa, deduco sia il SISMA?
Also. quel "dice" non si confà molto ad un titolo da Corriere della Sera: propendo per un "dichiara".
Sudavo freddo, mi tremavano le mani, e guardando i miei altri compagni di sventura, tutti avevano le stesse sensazioni e pensieri.
Secondo me è meglio: "Tutti sembravano avere le mie stesse sensazioni e i miei stessi pensieri"
il cielo si faceva sempre più scuro
In concordanza con i tempi precedenti e a seguire, meglio "il cielo si era fatto più scuro"
decidemmo di incamminarci verso sud pure noi e provare a cercare delle provviste e un veicolo, camminammo per le strade che tutti conoscevamo e amavamo, da qualche finestra filtrava della luce ma dubitavamo che erano altre persone ma bensì qualcuno che nella foga della fuga ha lasciato la luce accesa, nella città regnava il silenzio, si sentivano solo i nostri passi, sembrava che anche gli animali si fossero dileguati.
Qui c'è un problema, derivato dal periodo che risulta ipertrofico e che da l'idea di qualcosa di sconnesso, ma non in senso buono a livello narrativo. Consiglio di spezzare il suddetto periodo in vari periodi (IMO se ne possono ricavare altri due).
"Foga della fuga" è da evitare come espressione, fa scadere un attimino il tono complessivo di concitazione che vorresti dare.
Passò un'ora da quando scendemmo dal treno, il sole era del tutto tramontato, la notte dava un aspetto ancora più tetro e malinconico alla città, decidemmo di tagliare per un parco per uscire il prima possibile dalla città, il parco era desolato, come il resto della città, la cosa più inquietante era che sul prato era cosparso di cadaveri senza vita di cani, gatti e anche alcuni animali da fattoria, tutti quanti avevano un caratteristico morso sul lato, alla vista dei cadaveri affrettai il passo, per uscire il prima possibile da questo parco, quando sentimmo un fruscio fra i cespugli, seguito da un urlo, quando ci girammo notammo che mancava uno dei nostri compagni, rimaneva solo una traccia di sangue, da quel momento l'unico pensiero che mi passava per la mente era di scappare il prima possibile, il terrore ha preso il controllo del corpo e cominciai a correre seguito da tutti i miei compagni, corremmo a perdifiato verso l'uscita del parco, poi sentimmo un secondo fruscio e un altro dei nostri scomparve, riuscimmo ad uscire in tempo, ci fermammo due secondi per riprendere fiato, ma sentimmo un tonfo, era il cadavere di uno dei nostri compagni, era stato apparentemente buttato da un albero la vicino, anche lui aveva il caratteristico morso sul fianco, non eravamo al sicuro li dov'eravamo, ricominciammo ad incamminarci per allontanarci il più possibile dalla zona, nonostante ciò continuavo a sentire una presenza seguirci, ma ogni volta che controllavo in giro non c'era traccia di qualsiasi cosa fosse quella creatura malevola.
Come detto sopra.
la notte la rendeva stranamente tranquille
Typo.
L'idea di un racconto non canonico sulla fuga di 015-IT mi ispira, quindi non posso che supportare il lavoro. Unica cosa a cui però ti invito a fare attenzione è l'estensione dei periodi, a mio avviso parecchio ipertrofici e che lasciano al lettore poco spazio per respirare, facendo perdere interesse nella lettura. Se riesci, prova a spezzarli un poco, sono sicuro che gliene gioverà.
l'ho scoperto dopo essere usciti dalla stazione
Typo, presumo?
ognuno di loro aveva un titolo in comune:
Io metteri al posto di "in comune", "simile a questo", giusto per variare la tipologia delle testate di giornale che possono essere presenti per terra.
La creature poteva essere nei dintorni
Typo
ma dubitavamo che erano altre persone,
che ci fossero*
da quando scendemmo dal treno
da quando eravamo scesi*
decidemmo di tagliare per un parco per uscire il prima possibile dalla città.
Un po' troppi "per". Toglierei la parte sottolineata.
Il parco era desolato, come il resto della città [,] la cosa più inquietante era che il prato era cosparso di cadaveri senza vita di cani, gatti e anche alcuni animali da fattoria, [?] tutti quanti avevano un caratteristico morso sul fianco [,] alla vista dei cadaveri affrettai il passo per uscire il prima possibile da quel luogo.
La punteggiatura è da rivedere un poco. La prima virgola da me evidenziata la sostituirei con dei puntini di sospensione. Dove ho messo il punto di domanda, metterei una "e". L'altra virgola sottolineata la sostituirei con un punto. "Affrettai" o "Affrettammo", visto che non è da solo?
Sentimmo un fruscio fra i cespugli, seguito da un urlo, quando ci girammo notammo che mancava uno dei nostri compagni, rimaneva solo una traccia di sangue, da quel momento l'unico pensiero che mi passava per la mente era di scappare il prima possibile, il terrore aveva preso il controllo del corpo e cominciai a correre seguito da tutti i miei compagni, corremmo a perdifiato verso l'uscita del parco, poi sentimmo un secondo fruscio e un altro dei nostri scomparve, riuscimmo ad uscire in tempo, ci fermammo due secondi per riprendere fiato, ma sentimmo un tonfo, era il cadavere di uno dei nostri, era stato apparentemente caduto da un albero, anche lui aveva il caratteristico morso sul fianco.
Anche qui, la punteggiatura messa rende la lettura disagevole.
ciò continuavo a sentire una presenza seguirci
Gli darei una sfumatura diversa, del tipo "continuavo a percepire qualcuno, o qualcosa, che ci seguiva"
si stendevano per kilometri
Aggiungerei "di fronte a noi" dopo stendevano (che valuterei di cambiare in "estendevano")
qualche ora prima da parte di tutta la popolazione del Nord.
Mah, la parte sottolineata la trovo superflua e la eliminerei.
sapevo che oramai era arrivata la mia ora.
Aggiungerei un "ma" di fronte a questa frase
Lo trovo meglio rispetto alla scorsa volta, ma la punteggiatura ancora non mi soddisfa. Ti consiglio di rileggerlo più volte di modo da avere un quadro più chiaro di come questa sia effettivamente un po' ostica a vedersi. Penso comunque che, se la sistemi per bene, il racconto sia approvabilissimo.
Ok, sto dando una controllata generale, e delle cose che ti avevo segnalato a suo tempo non hai aggiustato un belino. Per cortesia, sistema queste (dubito siano tutte cose che rendano il racconto simile a quello del Buzzati, perché sono errori o di punteggiatura o nei tempi verbali). Fai quanto già avevo indicato mesi or sono, e posso approvare.
Dovevo venire ieri ma invece arrivo solo oggi.
Recensione!1
Stile:
Sul fatto dei periodi chilometrici, devo dire che comunque si riesce a capire quello che dicono, e se lo stile è voluto per imitare Dino Buzzati allora secondo me può andare.
Riga per riga:
Ione, ora so che vuole dire Ione
sono confuso. Non ho capito cosa c'entra la chimica.
Domenica 12/9/1995
Sarò pignolo, ma questa data casca di Martedì.
MISTERIOSA CREATURA MIETE VITTIME IN SETTENTRIONE
Misteriosa Agenzia Governativa italiana dice
Come Ardi.
foga della fuga
come Ardi, consiglio "fretta della fuga", decidi tu come ti pare meglio poi
la notte dava un aspetto
aveva
in giro non c'era traccia di qualsiasi cosa fosse quella creatura malevola.
piuttosto " in giro non c'era traccia di quella creatura malevola, qualsiasi cosa fosse."
rifugiammo in una a fattoria
un'altra
la grande fuga successa qualche ora prima
più che successa, meglio iniziata
era una creatura scura alta sul metro e novanta, aveva degli occhi luminosi e sei aguzzi denti, cominciò ad avvicinarsi a me, sapevo che oramai era arrivata la mia ora.
Credo che se stai per morire non fai una descrizione oggettiva di quello che vedi, piuttosto pensi alla famiglia, o che ne so. Secondo me la descrizione si può accorciare perché suona fuori luogo fra i pensieri del protagonista.
L'idea è bella, è scritto abbastanza bene. Quando lo sistemi passerò ad approvare, adesso non ancora purtroppo.
sono confuso. Non ho capito cosa c'entra la chimica.
L'avevo anche detto all'inizio che per capire meglio bisognerebbe leggiere il racconto di Buzzati prima
Ho applicato le modifiche richieste (finalmente, aggiungerei)
Astro è tornato, a Approva :)
era per quello che tutti quanti stavano scappando a Sud?
Da quello che ho visto a suo tempo, ci vuole l'iniziale minuscola.
il cielo si era fatto più scuro
Valuterei anche "incupito".
da qualche finestra filtrava della luce(,) ma dubitavamo che erano altre persone(,) bensì qualcuno
Virgole.
nella fretta della fuga ha lasciato la luce accesa
aveva*.
alla vista dei cadaveri affrettai il passo per uscire il prima possibile da questo parco.
quel* parco, ma, per evitare di ripetere "parco", ti suggerirei: "da quel luogo".
era stato apparentemente buttato da un albero la vicino
Non mi suona benissimo.
non eravamo al sicuro li dov'eravamo
Questo l'avevi già chiarito implicitamente prima, non conviene ribadirlo (IMHO).
cominciammo ad avere più speranza
Proverei a riformulare questa parte.
la porta trovammo nulla che una pozza di sangue
Forse è meglio "solo", oppure una riformulazione del tipo "non trovammo nulla, eccetto…".
saremmo dovuti scappare fino a trovare un posto sicuro
In verità, qui io direi "dovevamo scappare".
sfinito dal tutto quel camminare
da*.
Linguaggio/Tono: L'ho trovato discretamente buono, a suo modo contribuisce a rendere l'idea della corsa, affannata e disperata, del protagonista.
Finale: IMHO, l'unica cosa che manca al tuo racconto è un finale vero e proprio. Però non è mia intenzione spingere più di tanto a fartene mettere uno.
Giudizio complessivo: Nella sua semplicità, mi è piaciuto.
Approvazione: Attualmente, no.
Ho apportato le modifiche e quindi è pronto di nuovo per le recensioni
Errori:
l'unico pensiero che mi passava per la mente era di scappare il prima possibile
era scappare, senza di
era stato apparentemente caduto da un albero,
non funziona, propongo Gettato invece di Caduto
ma ogni volta che controllavo in giro, non c'era traccia di quella creatura malevola
una virgola fra soggetto e complemento.
Stile:
Non riesco a leggere "piacevolmente" con queste frasi enorme piene solo di virgole. Lo so che lo fai per avere il racconto simile a quello di Buzzati, ma io ti consiglio di riscirvero con la punteggiatura "aduguata", per dare un tono più drammatico; così sembra quasi una lista della spesa. Ma se vuoi fare come quel racconto puoi farlo, è una scelta tua.
Sistema quei due errori piccoli e confermo l'approvazione.
città, decidemmo di tagliare per un parco per uscire il prima possibile dalla città.
Il parco era desolato come il resto della città,
Triripetizione di “città”
era che il prato era cosparso
Ripetizione di “era” che non mi fa impazzire, facilmente evitabile
, scappai il più velocemente possibile
Al posto della virgola mettici un punto. Comunque ti consiglio di ricontrollare la punteggiatura, mi sembra che devi aggiungere un po’ di punti.
Stavamo avendo un momento di tranquillità, quando una mano arrivò da sopra il ramo dell'albero lì vicino e prese il mio ultimo compago rimasto, scappai il più velocemente possibile, il terreno era molto accidentato, rischiavo da un momento all'altro di cadere, sentivo lo scrocchiare delle foglie cadute dietro di me, mi stava seguendo, corsi più veloce che potevo, ma proprio in quel momento il peggio accadde, inciampai e caddi, riuscii a girarmi in tempo e vidi per la prima volta il carnefice di tutti i miei compagni, era un'alta creatura scura, aveva degli occhi luminosi e sei aguzzi denti, cominciò ad avvicinarsi a me, pensai alla mia famiglia, sperai che fossero al sicuro da qualche parte al sud, sapevo che oramai era arrivata la mia ora.
Ecco proprio di ciò che stavo parlando, in tutta questa parte non hai utilizzato punti. Capisco che non vuoi interrompere la tensione, però alle volte servono lo stesso.
Allora, passando alle conclusioni, il racconto mi è piaciuto, c’è molta tensione, mi piace anche l’ambientazione, un’Italia ormai spaccata da questa anomalia, dove bisogna cercare medicinali e altre provviste, veramente molto figo. Problemino, la punteggiatura, non te l’ho segnalata, un po’ per tempo, un po’ perché non sono neanche io molto bravo con l’arte dei punti. Comunque ti consiglio di rivedere il testo, attento alle ripetizioni di “città”, trova un’altro termine. Quando hai messo a posto dimmi, passerò.
Sex
Molto interessante come racconto, ho trovato solo alcuni piccoli errori:
decidemmo di incamminarci verso sud pure noi e provare a cercare delle provviste e un veicolo.
decidemmo di incamminarci verso sud pure noi per provare a cercare delle provviste e un veicolo.
la cosa più inquietante era che il prato aveva cosparsi i corpi senza vita di cani,
Magari "la cosa più inquietante era il prato cosparso di corpi senza vita di…
Ci fu silenzio per un po', ma fu rotto da rumore di passi veloci,
Ci fu silenzio per un po', ma fu rotto dal rumore di passi veloci,
Per il resto va bene, approvato.
Approvo mi sono interessato molto mentre leggevo un lavoro degno di Papyrus.
e ognuno di loro aveva un titolo in comune
Sarebbe meglio dire "ognuno di loro aveva lo stesso titolo".
dubitavamo che erano altre persone
Dubitavamo che fossero altre persone.
da qualche finestra filtrava della luce ma dubitavamo che erano altre persone bensì qualcuno che nella fretta della fuga aveva lasciato la luce accesa
Questo periodo è troppo lungo e non ha nemmeno un segno di punteggiatura, lo riscriverei.
Passò un'ora da quando scendemmo dal treno,
Questa frase è grammaticalmente errata, la riscriverei.
ancora più tetro e malinconico alla città, decidemmo
Qui metterei un punto al posto della virgola.
la cosa più inquietante era il prato aveva cosparsi i corpi senza vita di cani
Metterei i due punti tra "prato" e "aveva". Poi, anche qui, sarebbe da rimpiazzare "aveva cosparsi" con "su di esso erano sparpagliati", che è più corretto.
Sentimmo un fruscio fra i cespugli, seguito da un urlo, quando ci girammo notammo che mancava uno dei nostri compagni, rimaneva solo una traccia di sangue, da quel momento l'unico pensiero che mi passava per la mente era scappare il prima possibile, il terrore aveva preso il controllo del corpo e cominciai a correre seguito da tutti i miei compagni.
Frase troppo lunga, la spezzerei con qualche punto/punto e virgola.
Corremmo a perdifiato verso l'uscita del parco, poi sentimmo un secondo fruscio e un altro dei nostri scomparve, riuscimmo ad uscire in tempo, ci fermammo due secondi per riprendere fiato, ma sentimmo un tonfo, era il cadavere di un uomo, pallido come un lenzuolo, era stato apparentemente gettato da un albero, anche lui aveva il caratteristico morso sul fianco.
Idem.
Allora. Per come la vedo io, questo racconto ha due problemi fondamentali:
1) Non si capisce assolutamente il contesto della storia, l'ambientazione, il motivo per cui i personaggi siano lì, dove siano esattamente, chi siano, quanti siano, ecc. ecc. ecc. Ora, io il racconto di Buzzati l'ho letto e quindi so di cosa si sta parlando, ma molti altri qui sotto non l'hanno fatto e, giustamente, soprattutto l'incipit li ha confusi. Scrivere un seguito diretto non significa poter saltare a piè pari qualsiasi espediente narrativo che ti permetta di dare contesto. Soprattutto se è il seguito di un racconto di uno scrittore esterno ed estraneo a questo sito e a questo universo narrativo. Quindi, direi che questo racconto avrebbe quantomeno bisogno di un incipit che riassuma brevemente cosa è accaduto in Qualcosa era successo.
2) La grammatica e lo stile. Capisco voler imitare il periodare di Buzzati, ma occorre essere in grado di saperlo fare bene affinché l'impresa abbia successo. Buzzati non scriveva frasi così lunghe e l'espediente della "frase mediamente lunga spezzata da virgole" non lo usava sempre. Tu commetti entrambi gli errori: frasi eccessivamente lunghe, che suonano pure sgrammaticate perché la forma non è delle migliori, e uso sistematico, in ogni periodo, dell'espediente stilistico di Buzzati. Il risultato finale è un lavoro formalmente ridondante e grammaticalmente poco curato.
Contenutisticamente, il racconto è anche carino e rientra nello spirito del racconto di Buzzati, che spingeva il lettore a immaginarsi il suo finale, ma formalmente è da rivedere in maniera abbastanza consistente. Per ora non approvo, ripasserò a testo revisionato.