Crediti
Chi sei?
Dove sei stato?
Ti sei perso?
Sarai ritrovato?
Tu, Sophia Light, sei una direttrice della Fondazione. Al momento, sei a capo della SSM Alfa-9. Torniamo indietro di qualche mese nel tuo passato. La SSM Alfa-9 è stata approvata di recente dal Comando O5. Oh, e qualcuno ha appena provato ad assassinarti. Ma non hai intenzione di lasciare che questo attentato ti impedisca di fare il tuo dovere.
Davanti a te, c'è una lista di fascicoli. Su di essi sono scritti i nomi di certi membri o "soci" dell'Ultima Speranza. Non hai ancora conosciuto alcune di queste persone. Fai un respiro profondo e apri un fascicolo.
SCP-2599. Zena Cho. Una manipola-realtà quattordicenne. Più nello specifico, una manipola-realtà difettosa.
Comando: SCP-2599 riceve l'ordine di volare.
Risultato: SCP-2599 compie un salto di 5 m di altezza. All'impatto col suolo, SCP-2599 si procura diverse ferite.
Secondo le note, è una ragazzina simpaticissima. Alquanto traumatizzata. Non è difficile immaginare perché. Sfogli i resoconti degli esperimenti. Condotti prima dal dottor Wensley, poi da Jean Karlyle Aktus. Il direttore Aktus aveva messo SCP-2599 in cima alla sua lista delle priorità. La reazione opposta a quella di chiunque altro leggesse le registrazioni degli esperimenti su di lei. Te compresa. Non perché eri preoccupata che avesse poco potenziale: al contrario. Nessuno ha capito quali sono i limiti di questa manipola-realtà; gli esperimenti sono su piccola scala: uccidere un classe D; saltare più in alto che può; far diventare dei ratti blu.
Immagina se qualche burlone le chiedesse di distruggere il mondo. Cosa succederebbe? Distruggerebbe mezzo mondo? O soltanto la sua camera degli esperimenti? Se ogni volta incasina l'ordine ricevuto in modo diverso, quanto può essere sicuro reclutarla? Ma qualcuno ha scavalcato la tua preoccupazione al riguardo, come fanno spesso nel progetto Resurrezione. Sospetti che l'abbiano approvato in gran parte perché i Sovrintendenti erano curiosi. E il direttore Aktus è noto per ricavare tesori dalla spazzatura. Tesori pericolosissimi.
Ma poi il direttore Aktus è quasi morto. Il progetto con Zena Cho è stato messo in secondo piano finché Karlyle non si riprenderà del tutto. Potrebbero volerci mesi. O potrebbe non succedere mai. Speri che non sia un segno del futuro dell'Ultima Speranza.
Non parti leggendo questo fascicolo, parti bussando alla sua porta. Ti accoglie un golden retriever dal muso brizzolato.
«Sophia Light. È passato davvero troppo tempo»
Sorridi:
«Ciao, Kain. Come te la cavi con SCP-017?»
«Seguimi. È casa. Ho di nuovo un personale. Sai una cosa? È grandioso. Occhio a quel raggio. Eri sprecata a lavorare con quel vecchio bonobo del dottor Bright. Avresti dovuto lavorare per me»
In privato, hai sempre ammirato il professor Crow. Partecipavi alle riunioni con lui e Jack ai tempi del Sito-19, lo ascoltavi mentre spiegava concetti ampli e idee sperimentali all'avanguardia, semplificati per farsi capire dai profani di qualunque fosse l'ambito in cui lavorava in quel periodo. A volte scrivevi il verbale di quelle riunioni; non perché dovevi, ma perché lo ammiravi e odiavi vederlo tornare sui suoi passi senza motivo. Si creava da solo la maggior parte della sua tecnologia adattiva. Quando Jack ti disse che aveva venticinque anni, non gli credesti. È stato molto tempo fa. Non lavori per Jack Bright o al Sito-19 da anni. Comunque, alcune facce sono difficili da scordare. Ricordi a Kain:
«Ero una biologa, tu fai ingegneria»
«Sì, ecco, il dottor Bright non fa niente»
Abbaia una risata e sale sulla rampa di una piattaforma di legno, così da poterti guardare più o meno negli occhi.
«Non è vero. Comunque, stai facendo un buon lavoro»
«Così mi dicono»
«Ci vuole tempo, Sophia. Quelli tra noi che ce la fanno, ce la fanno. Ehi, non mi stai mandando sul campo, vero?»
«Non era nei piani. Vuoi che lo faccia?»
«Diamine, no! Insomma, magari qualche viaggio. Sono troppo vecchio per le missioni sul campo. Ma se da qualche parte abbiamo un sito con spiagge tropicali da cui si possono guardare le balene, mi offro volontario per il trasferimento»
Sei ben consapevole di avere più anni del professor Crow.
«Vedrò cosa posso fare»
«Oh, nessuno vuole lanciare un osso al vecchio Kain. Ti perdono»
«Ti ho fatto includere nel progetto Resurrezione» gli ricordi.
Il professor Crow abbaia:
«Lo apprezzo tanto. Dico davvero»
«Lavorerai col dottor Mann. Non è chissà quale favore»
«Ne vale la pena. Dovremmo cenare insieme, qualche volta. Ma ora sei qui in veste ufficiale, vero?»
«Sì. In teoria, come direttrice di questo progetto, dovrei dirti cosa ritengo più utile per le missioni sul campo della SSM Alfa-9, in questo periodo. Nella pratica, è probabile che tu abbia idee migliori il doppio delle mie»
Le orecchie del professor Crow si tendono indietro e Kain sembra divertito:
«Probabile?»
«Hai già idee?»
«Diamo un'occhiata a queste cianografie. Forza, prendi un cuscino»
Il tavolo da disegno del professor Crow è alto una trentina di centimetri. Prendi un cuscinetto da giardinaggio accanto alla scrivania e ti ci inginocchi, per poi osservare i bozzetti. Kain prende una matita modificata coi denti e fa qualche correzione. Gli dici:
«Ha un'aria familiare»
«Dovrebbe. Vi integrerò alcuni degli altri progetti a cui sto lavorando. Artiglieria efficace, ottima sul campo di battaglia. Che te ne pare?»
«Lo si può pilotare a distanza?»
«Non vuoi proprio farmi divertire, vero?»
«La sicurezza è divertente»
«Guastafeste. Posso rendere sicuri gli interni»
«Sapevo di poter contare su di te»
La dottoressa Zyn Kiryu, ricercatrice straordinaria. Nota per la sua concentrazione risoluta, per la sua capacità di concludere una quantità incredibile di progetti in poco tempo. Se lo facesse chiunque altro, significherebbe che sta prendendo scorciatoie. Ma non la dottoressa Kiryu.
È molto cordiale quando parla con te. Ti ascolta con rispetto, quando promuovi questa nuova opportunità emozionante. Esprime gratitudine, quando le fai i complimenti per i suoi innovativi esperimenti di alterazione e ingegnerizzazione di anomalie biologiche. È molto cordiale, quando rifiuta tutte le tue proposte.
Non ti stupisce. Zyn Kiryu non è come suo fratello Mark. Non è solo competente, è ambiziosa. Dicono che sarà una direttrice fra tre anni, se tutto va bene. Non ha alcuna intenzione di compromettere la sua scalata della gerarchia, se o quando le cose andranno in vacca col "secondo Vaso di Pandora".
Due settimane dopo, uno sconosciuto misogino e ghignante appare nel tuo ufficio. Ti sventola in faccia credenziali di cui i membri del personale sotto il Livello 4 ignorano l'esistenza. Ti dice di chiedere alla dottoressa Kiryu del suo progetto "farfalle rasoio". Menziona SCP-2332 e SCP-143. Ti dice di parlarle del futuro. Ti dice di recapitarle il seguente messaggio: "SCP-408 si sente solo".
La mattina dopo, Zyn Kiryu accetta di lavorare nel reparto di Ricerca e Sviluppo del progetto Resurrezione. Entro mezzogiorno, la dottoressa Kiryu ha preso il controllo delle ricerche su SCP-408. Quella sera, sulla tua scrivania appare una fotocopia del fascicolo del tutto incensurato di Zyn Kiryu. Non l'hai chiesto tu e il tuo assistente Vaux non ha visto nessuno lasciarlo lì.
Mentre sfogli le pagine di rapporti, sbarri gli occhi. Allegata in fondo al fascicolo, c'è una nota scritta a mano su un foglietto di carta ruvida. È un dialogo tra due calligrafie:
"La nuova Kondraki?"
"Resisterà."
"Lo vedremo."
La nota non è firmata, ma non ti serve una firma. Hai capito che è uno dei Sovrintendenti. Il dottor Kondraki era uno dei "piccoli esperimenti" del Comando O5. Un esperimento che si spinse più in là di tutti gli altri. Andò a finire con la morte di centinaia di persone e l'esplosione del Sito-19. Quindi cosa diavolo intendono? Volevano che tu leggessi questa nota. O5-7 te lo dirà, se glielo chiedi di persona? È una prova? Dovresti avvertire Zyn Kiryu di ciò che potrebbe aspettarla? O dovresti tacere? Scuoti la testa.
Ti hanno "regalato" numerosi fascicoli sul dottor Kondraki. Sono in gran parte censurati e nessuno di essi c'entra in modo diretto col progetto Resurrezione. Come potrebbero esserlo? Il dottor Kondraki è sottoterra da anni. Eppure, per qualche motivo, O5-7 ha voluto farti leggere questi fascicoli. Sta cercando di aiutarti? È un'allusione? È un avvertimento?
Il defunto ex capo ricercatore del Sito-17 aveva molta voce in capitolo, riguardo alle ricerche sulle anomalie umanoidi. Aveva chiesto con insistenza la militarizzazione delle anomalie per anni, prima che succedesse tutto quanto. Prima della strage della SSM Omega-7 e dell'Incidente Zero. Prima che finisse tutto. Mentre leggi, si fa sera. Il tuo umore si rabbuia assieme al cielo. Intere pagine sono censurate e quello che non è censurato ti dà un po' di nausea. In quelle pagine ci sono fantasmi che ti perseguitano.
Ricordi quel funerale. Ricordi che non sapevi come sentirti. Ricordi lo sguardo gelido del dottor Gears. Ricordi il dottor Clef che evitava di guardarti. Ricordi i sospetti che si radicarono nella tua mente nel corso dei mesi. Ricordi cosa scopristi, anni dopo. Tutto questo, dopo che hanno definito Zyn Kiryu "la nuova Kondraki". Cosa dovrebbe significare? Cosa stanno tramando? Ha importanza? Metti giù le note: ti è venuto il mal di testa.
«Chelsea!»
«Sophia!»
Chelsea Elliott ti abbraccia. A tutto è concesso andare bene al mondo, almeno tra voi due, per qualche secondo, prima che tu lo rovini per sempre. Non hai tanti amici. Forse neanche la dottoressa Elliott. Eppure, per quanto sia inspiegabile, eccovi qua. Eri solita mandarle articoli di giornale e poi ne discutevate in videoconferenza. Chelsea ti mandava delle cultivar per le serre del Sito-41, sulle isole Svalbard. Ancora prima, vi eravate fatte visita in ospedale. Sì, proprio così. Hai degli amici. Ed eccoti qua, intenta a cannibalizzare queste amicizie nella mossa di carriera più rischiosa di sempre. Dopo l'abbraccio, le dici la verità:
«Non è stata una mia idea. Ho saputo di ciò che ti avevano detto solo dopo che ho accettato di aggregarmi. Dev'essere stato il Comando O5, ma non so chi…»
«Ti credo»
«Mi dispiace tanto. Non sapevo che ti hanno costretta a partecipare»
«Ho detto che ti credo. Ora puoi cambiare argomento?»
Non osi guardarla in faccia.
«A cosa hai lavorato, finora?»
«Sto aiutando Kain con alcune progettazioni. Mi sta insegnando un po' di ingegneria, così non deve spiegarmi tutto. Credo che il dottor Mann voglia che lo aiuti con… ehm… non l'ha detto»
«Cosa pensi del lavoro sul campo?»
La dottoressa Elliott sbarra gli occhi. Poi li stringe e cerca di incrociare il tuo sguardo; forse sta provando a capire se dici sul serio o cos'hai in mente.
«Intendi sul fronte? Col fucile?»
«Non saprei. Chelsea, ecco quello che so: il tuo talento da ricercatrice è sbalorditivo. Ma sei nell'Ultima Speranza, anziché in uno dei migliori laboratori della Fondazione, perché puoi trasformarti in una pianta»
La dottoressa Elliott sembra molto più preoccupata e sollevata al contempo, come se fosse contenta che qualcuno si sia deciso a dirlo.
«Questo ha un potenziale combattivo limitato»
«Non lo so io, non lo sai tu. Hai scoperto quel poco che sai su ciò che puoi fare per conto tuo, mentre facevi prove empiriche in segreto, nel tuo tempo libero. Non è neanche un inizio. Insomma, le piante. Puoi nebulizzare i materiali. Hai provato con Dendrocnide moroides, la pianta dei suicidi? Qualcosa di transgenico?»
Chelsea scuote la testa:
«Non ancora. Non volevo procurarmi danni permanenti»
«Ma potresti. A patto di avere un equipaggiamento di sicurezza e la capacità di sviluppare un controllo maggiore sulla reazione chimica»
«Me lo aspetto»
La dottoressa Elliott annuisce e si morde il labbro. Non riesci a capire quello che pensa.
«Sophia, non voglio diventare il prossimo Fritz Haber»
Devi rifletterci per un minuto, perché Fritz e i suoi fertilizzanti fecero tante cose buone al mondo, ma poi ti ricordi.
«Oh! Non essere il prossimo Fritz Haber. Era solo un'idea; dipende comunque da cosa ti inventerai. Saranno sempre ricerche e tu le dirigerai. Starà solo a te»
«Immagino di non poter dire che non mi incuriosiva» rimugina Chelsea.
È una scienziata nell'animo. Forse rimarrete amiche. Forse potrete barattare appunti sui percorsi biosintetici, le azioni enzimatiche e le sue enigmatiche proprietà anomale. La dottoressa Elliott sarà al sicuro ed efficace, assieme a tutta la SSM Alfa-9. E magari il sole orbita intorno alla Terra. Appena Chelsea esce, immagini di prenderti a schiaffi e prendi il prossimo fascicolo.
Non sei più Sophia Light.
Ora sei una donna guerriera solitaria. Il santuario interno della biblioteca arcana è avvolto dalle fiamme e dalla cenere, mentre il grosso dello sciame viene infine radunato in un ammasso amorfo che vortica come un ciclone impazzito. Sei ancora rannicchiata dietro il tuo scudo rettangolare danneggiato e abbatti gli ultimi superstiti con la tua balestra a ripetizione. La fessura nel tuo scudo fornisce un campo visivo sorprendentemente ampio. Stai ansimando:
«Bene, erano gli ultimi. Il Padrone dev'essere lì in mezzo»
Guardi attraverso la fessura e provi a sparare attraverso lo sciame, ma è troppo fitto. I dardi rimbalzano e si piegano contro la pelle platinica dei parassiti volanti. Nel frattempo, archi bianchi di fulmini arcani continuano a colpire mensole su mensole di manoscritti, che si inceneriscono. Tutta conoscenza perduta per sempre; ci vorrà almeno un secolo o due per recuperarla. Inarchi le sopracciglia, mentre la tua furia cresce. Ogni testo perduto aumenta la tua ira; è un'altra ferita, un'altra perdita.
«Ora basta. Ora basta!»
Ti alzi in piedi, prendi lo scudo e assumi una posa da carica. I tuoi spallacci sferragliano a ogni passo che fai. Sussurri:
«Mi aspettano»
Con un balzo possente, ti getti nel terribile campo di battaglia arando la terra con lo scudo; in netto contrasto col tuo precedente bisbiglio, gridi a pieni polmoni:
«Mi aspettano nel Valhalla!»
Con uno sforzo immenso, ti fai strada attraverso lo sciame e raggiungi il tremendo centro silenzioso, dove attende il Padrone. Egli ride, mentre srotola il suo lungo gancio e catena. Ti si avvicina con calma e metodo, con la sua terrificante armatura spinosa e argentata.
«I miei complimenti per esserti spinta fin qui, Bibliotecaria. Ma deve finire qui»
Getti la balestra e sfoderi il tuo falcione dorato. Fai roteare la lama e ti metti in posa da combattimento:
«Sono d'accordo, ma sei tu che morirai»
Voi due ballate. Ballate la danza terribile. Metallo che sbatte contro altro metallo, mentre l'uragano vortica intorno a voi. Zampetti in giro per l'arena per schivare le spazzate del gancio e catena. Si vede che sei stanca. Lo scudo e il falcione sembrano più pesanti a ogni secondo che passa, finché non senti un clangore assordante. Il gancio si impiglia nel tuo scudo. Strattoni, ma il Padrone tira più forte. Poco alla volta, ti trascina verso di lui.
«Suvvia. Pensavi davvero che sarebbe finita in un altro modo?»
Guardi alla tua sinistra e sogghigni:
«Di certo, non immaginavo che finisse così»
Con una rapida torsione e un possente sforzo, sganci lo scudo rettangolare dal tuo guanto e lo getti nello sciame. La catena vibra e strattona il suo padrone; lo trascina nel vortice di sua stessa creazione.
«No, no!»
In pochi secondi, viene trascinato nello sciame. La sua armatura e la sua carne si tritano in pezzi masticati di materia indistinguibile. Senza un Padrone, lo sciame si disperde e ronza fuori dalla finestra aperta della Grande Biblioteca; si lascia dietro solo un anello di catena. Zoppichi in avanti, prendi la catena, la esamini e la butti nel grande camino di pietra vicino all'atrio.
«Bene, ho finito»
Non sei più la donna guerriera solitaria.
>:/_SCANSIONE COMPLETATA
>:/_100%
>:/
>:/_45609 fascicoli identificati…
>:/_ELABORAZIONE…
>:/
>:/_45608 fascicoli mandati in quarantena
>:/_1 fascicolo eliminato
>:/
>:/_Correggere i fascicoli in quarantena? (Sì/No)
Ora sei Sophia Light.
Con te c'è l'agente Dietrich Lurk, l'ingegnere delle telecomunicazioni sul campo della SSMA Lambda-2 ("Nessun Nome Inserito"), che gioca al sostenitore tecnico e al custode delle IA per l'Ultima Speranza.
«Caspita. Quanto ci è voluto?» gli chiedi.
«Solo otto secondi, signora»
Dietrich fa scorrere il suo portatile verso di te. Dai un'occhiata ai dati e annuisci; la tua mente brulica di idee:
«E questo è lo stesso virus che ha storpiato il Sito di Ricerca-45 appena due mesi fa?»
«Proprio lo stesso, signora»
«L'AIAD vale davvero il suo peso in oro. E io che pensavo che fossero tutte ipotesi e sogni irrealizzabili. Cos'altro sa fare Alex?»
Alexandra cinguetta dal tuo cellulare e ti fa spaventare:
«Ho molte altre funzioni. Come le applicazioni da cellulare!»
«Come? Cosa? Va bene, devo ammettere che è piuttosto carino e un po' spaventoso. Ma quanto è rischioso? E se Alex si ribella?»
L'agente Lurk scuote la testa:
«Impossibile. È cablata per non fare queste cose. Ne è proprio incapace»
«Già! Non c'è neanche una cifra dissidente nel mio codice. Semper fidelis!»
Reclini un po' il capo e inspiri:
«Bene, penso di poterle dare il via libera per il personale dell'Ultima Speranza. Possiamo renderla attrezzatura d'ordinanza per gli agenti operativi, come prova»
Dietrich congiunge le mani:
«Grandioso. Inizierò ad allestire il tutto»
Non sei più Sophia Light.
«Stasera dovrebbe essere un turno più facile»
Django Bridge, SSMA Lambda-2 [Tecnico]
Venerdì 12 ottobre, 15:23
Sophia ha abboccato?
Sì: siamo in ballo, socio.
Vuoi dire al dottor Clef che ho piazzato Alex a spiare la SSM Alfa-9?
Sì, menzionerò l'installazione nel mio rapporto.
Ottimo lavoro.
A proposito, dobbiamo tenere d'occhio la passione di Alex per i racconti fantasy.
Sta diventando un problema.
Sei di nuovo Sophia Light e non sai ancora bene cosa pensare di tutto questo.
«E una donna entrò nella stanza, come un bicchiere d'acqua alto che era… ehm… alto»
SCP-2913, la mano, ti guarda mentre entri nella stanza. Consapevole di essere alta appena un metro e sessanta, non puoi fare a meno di sogghignare e alzare un sopracciglio:
«Che stai facendo?»
La mano alza il mignolo. SCP-2913 è il moncherino rovesciato di una mano, un polso a ossa scoperte che si mantiene in equilibrio su cinque dita. È alto circa quindici centimetri. Presumi che la maggior parte dei bicchieri d'acqua siano bicchieri d'acqua alti, in confronto a lui.
«Scusa, mi sto esercitando a narrare»
Entri nella stanza della mano e ti siedi su una delle sedie, rivolta verso il grande televisore su cui la mano sembra ancora concentrata.
«Perché?»
«Perché la storia è troppo bella per non avere un grande narratore»
«Quale storia?»
«Mostri! Progetti segreti per salvare il mondo! Un protagonista dal fascino diabolico!»
Scuoti la testa, ma sorridi.
«Sai chi sono?»
«La dottoressa Light, credo? Dicevano che saresti arrivata oggi»
«Esatto. Sono a capo del progetto segreto per salvare il mondo»
La mano alza l'indice:
«Il mondo è davvero in pericolo?»
Rispondi a bassa voce, ma con fermezza:
«Sempre»
La mano indugia per diversi secondi, per poi distendere le dita e appiattirsi sul tavolo.
«Non sei sicura che sia pronto, vero?»
Ti stravacchi sulla sedia:
«Non lo sono. No»
La mano agita il pollice:
«Credo che sia la prima volta che qualcuno è del tutto onesto, da quando sono qui»
«Per forza. Se abbiamo intenzione di lavorare insieme, dobbiamo fidarci gli uni degli altri. Là fuori ci saranno persone che conteranno su di te. Se non sai reggere la pressione, moriranno»
La mano smette di muoversi.
«Sai come sono finito qui, vero?»
«Sì»
«Ho lasciato che Jimmy la facesse franca con molte cose. Non era sempre… c'erano volte in cui sapevo di poterlo fermare, ma non lo facevo. Avevo paura. Avrei potuto salvare delle vite. Invece restavo impietrito»
Ti riposizioni sulla sedia.
«Perché?»
«Non volevo stare da solo. Avevo trascorso la maggior parte della mia vita guardando tutto quello che faceva, come se fosse uno spettacolo. Ma era sempre lì. Non volevo che morisse»
Ti alzi dalla sedia e annuisci.
«Capisco»
«Davvero? Qualunque cosa distrugga il mondo, forse non distruggerà me. Ma poi sono comunque solo»
«Vuoi salvare il mondo?»
«Sì»
Ti fermi un attimo, dopodiché porgi la mano a SCP-2913:
«Grandioso. Abbiamo del lavoro da fare»
Non hai un fascicolo sull'agente della Fondazione deceduto il cui nome in codice era "Iceberg". Nessuno ha un fascicolo sull'agente della Fondazione deceduto il cui nome in codice era "Iceberg".
Il Tuttofare di nome Fedeltà ti rivolge un sorriso malizioso:
«Cosa le ha fatto credere che il progetto Resurrezione fosse dedito solo alla SSM Alfa-9?»
«Non lo credevo»
«Questo progetto è in lavorazione da anni, dottoressa. Lo chiamiamo progetto Resurrezione da prima che l'Ultima Speranza ci balenasse per la mente. E quale sarebbe il punto di chiamare un'iniziativa "progetto Resurrezione", se non tentassimo quantomeno di resuscitare i morti, in senso letterale?»
Scuoti la testa:
«Ma perché lui?»
Fedeltà fa una smorfia più ampia:
«Lo assegnarono al dottor Gears per un motivo, sa? Immaginavano che la sua impressionabilità compensasse la sua mancanza di bravura in qualunque cosa non fosse la burocrazia. Ecco, sa come andò a finire. Persino il suo sgradevole vizio delle molestie sessuali stava sparendo, verso la fine, e i capi progetto dichiaravano il successo assoluto, fino al momento esatto in cui si ficcò una pistola in bocca e premé il grilletto. Il dottor Gears lo plasmò eccome: lo plasmò in un cadavere con un buco nella nuca»
«Non darei la colpa a Charles: è un brav'uomo. Fece quel che poteva per l'agente Iceberg. Non è responsabile del suo fallimento»
«Fu il dottor Gears a trovare il corpo, sa? Vuole sapere come reagì?»
«Come?»
Fedeltà fa un sorrisetto:
«Non reagì»
«Non so perché me lo sta raccontando»
Fedeltà ridacchia:
«Concordo: siamo fuori argomento. Si tratta di Iceberg, non del dottor Gears. Con tutta quell'impressionabilità e così tanta ambizione e potenziale, eppure così poco talento innato a interferire con la malleabilità, l'agente Iceberg era la cavia perfetta per il reparto del progetto Resurrezione che si occupava di sfidare la morte»
«Era?»
Fedeltà preme un tasto su un piccolo telecomando. Davanti a te, la custodia della capsula d'acciaio si alza piano piano, fino a rivelare la sagoma all'interno. Fedeltà annuisce:
«Appunto. Purtroppo, l'esperimento non funzionò tanto bene. Quello che sta guardando è l'unico prodotto valido. I prototipi? Doverli vedere è più di quanto valga il suo lavoro»
La sagoma è immobile e silenziosa, come un cadavere, legata con lacci di metallo blu. Si capisce che è umana, ma non ha sangue. Il torace non si alza e abbassa. Ne riconosci i lineamenti: è l'agente Iceberg. Ha qualcosa che non va. Ti azzardi a indovinare:
«È un automa?»
«Oh, no: questa creatura è piuttosto umana. Forse è meglio definirla un cyborg o, per essere più ingiusti, un cadavere umano. Ciononostante, può animarsi»
Nella tua mente risuona la parola "macabro". Non sei mai stata una donna impressionabile, ma questo? Fedeltà si china e sussurra all'orecchio del cadavere:
«Alzati e cammina»
La sagoma apre gli occhi di scatto. Occhi freddi; anzi, gelidi. Si mette seduta e la brina si scrosta dai suoi abiti irrigiditi. Con uno strano rumore meccanico e sibilante, si muove e poggia un piede sul pavimento, poi l'altro. Davanti a te c'è un cadavere ambulante. Ti fissa, ma non con l'espressione vacua di un automa o uno zombi, bensì con uno sguardo familiare. È uno sguardo che conosci. Provi a nascondere lo stupore e lo chiami:
«Iceberg»
L'uomo risponde a bassa voce:
«Non sono Iceberg. Non ho un nome»
Iris Thompson. Una dei due membri ufficialmente riconosciuti della defunta SSM Omega-7 con una classificazione da anomalia. Quella che non uccideva tutti. Hai già avuto un incontro con lei. Ha avuto pure abbastanza successo. Ma non significa che sei fuori dai guai.
Hai un'intera lista di reclami che ti aspetta nella casella di posta. Tanto vale ingoiare il rospo.
Il primo reclamo è di un direttore arrabbiato per il blocco della modificabilità del fascicolo accessibile al pubblico di SCP-105. Predica e predica sul "dover essere onesti col resto della Fondazione sullo sbaglio che stiamo commettendo" e "sottintendere che l'anomalia è ancora contenuta a dovere secondo i protocolli ordinari". Inoltre, questo direttore non è contento del fatto che l'Ultima Speranza sta "violando le procedure speciali di contenimento di SCP-105". Questo è vero, visto che le hai ridato l'accesso alla sua fotocamera e stai sviluppando le sue proprietà anomale in modo attivo.
Mandi un messaggio a Vaux e gli chiedi di abbozzare una nota cordiale che citi le preoccupazioni sulla sicurezza e che prometta che tutti saranno informati quando o se le cose cambiano. Gli chiedi di rimarcare che un Sovrintendente può scavalcare le procedure speciali di contenimento, com'è successo in questo caso.
I reclami seguenti riguardano tutti lo stesso argomento. Più lamentele sulla mancanza di trasparenza da parte della struttura organizzativa della SSM Alfa-9. Dicono che, se andrà in vacca come il Vaso di Pandora, hanno il diritto morale di sapere come e perché. Vuoi essere più infastidita di così, ma non sono passati neanche dieci anni dalla tragedia della SSM Omega-7: alcune di queste persone sono difficili da biasimare. Almeno queste persone si stanno solo lamentando, invece di provare ad assassinarti.
Il resto dei reclami riguarda il ruolo da comandante di SCP-105 nell'Ultima Speranza. A quanto pare c'è stata una fuga di notizie, perché un buon numero di persone sembra sapere che Iris è già al comando di uno squadrone sul campo, dopo meno di un anno di addestramento militare. In un messaggio più arrabbiato degli altri c'è scritto: "certo, perché ha funzionato benissimo, con Abele". Dopo questa provocazione, si limita a elencare i registri pubblici delle persone uccise durante la breccia nel contenimento finale di SCP-076-2.
Sospiri e mandi un altro messaggio a Vaux.
Una nota di O5-7 ti ricorda di accertarti che i protocolli di terminazione di SCP-105 vengano aggiornati in orario, a seconda degli attuali progressi della bravura di Iris. La nota è co-firmata da altri nomi che non sei certa di poter sapere che esistono. Interessante: i Sovrintendenti sono schivi sui limiti massimi di SCP-105. Quanto potenziale ha quella ragazza? Quanto in là si può spingere la sua capacità di infilare la mano nelle fotografie? Se Iris ha davvero così tanto potenziale di sviluppo, perché sono così impazienti di spingerla a raggiungerlo?
Insomma, è pur sempre vero che la SSM Alfa-9 rappresenta l'onnipresente e intramontabile impulso dei capi della Fondazione di giocare col fuoco. Ha senso che vogliano scoprire cosa sa fare SCP-105. Tanto meglio, quando le conseguenze ricadono sulle spalle di qualcun altro. Le tue, in questo caso. Proprio magnifico. Almeno hai la sensazione di poterti fidare di Iris. Non è come Abele, né lo sarà mai. Vero?
Apri i rapporti sui progressi di SCP-105. Da quando hai chiacchierato con Iris, le sue proprietà anomale si sono ristabilizzate. Il suo miglioramento è lento ma costante, con l'accesso alla sua fotocamera originale. Ha un controllo migliore sulle fotografie scattate con altre fotocamere. Progressi piccoli ma significativi, visto che è passato così poco tempo.
È stata inoltre confermata la componente emotiva delle sue proprietà anomale. Di questo passo, sarà interessante vedere di cosa sarà capace tra sei mesi, tra un anno o persino di più. I pensieri ti scorrono nella mente senza freni: stiamo rendendo un'anomalia più difficile da contenere di proposito. Lo stiamo facendo. Lo sto facendo. Ti ricordi che la state rendendo più difficile da contenere dal punto di vista potenziale. Speri che non si arrivi a tanto. Anche in quel caso, hai fatto cose peggiori nella tua carriera alla Fondazione.
Immagini di doverlo a entrambi, se lo stai facendo di persona. Lo incontri nella biblioteca sotterranea. Pile e pile di oggetti: il rifiuto di chiunque non ce l'abbia fatta, al Sito-17. Tu e l'agente Lament eravate scesi quaggiù in cerca di cianfrusaglie, una volta. Avevate trovato scarpe della vostra misura esatta. Troy aveva trovato una pila di libri che era appartenuta al suo vecchio amico Sandlemeyer, era uscito di corsa e non era più tornato. Ora che ci pensi, neanche tu.
Il rilevatore indicava che SCP-073 è quaggiù. Pensi di andare a cercarlo, invece lo chiami ad alta voce. Non ti piace farti sorprendere.
«Caino?»
C'è movimento in fondo alla stanza. Caino è alto e ha la pelle bronzea, con un petto muscoloso e movenze ampollose. Si avvicina con calma; la luce fluorescente proietta colori strani sulle sue protesi. Sta mettendo via una pila di scatoloni e indossa guanti di gomma lunghi fino ai gomiti.
«Sophia Light. Scusami»
«A cosa stai lavorando?»
«Gli effetti personali di Robert Blankenship. Non l'hai fatto giustiziare tu?»
«Oh. Sì»
«Vorresti vederli? Gli effetti personali»
«Non mi interessa, grazie»
«È comprensibile. Sei già stata qui una volta: sai che saranno registrati e poi, forse, tramandati a nuovi membri del personale. È così che funziona»
«Ti ricordi di me?»
Sono passati anni. Eri una ricercatrice di Livello 1, forse 2. SCP-073 si sfila i guanti.
«Ma certo. È bello rivederti»
Gli stringi la mano. Ti stupisci: il metallo è caldo. I suoi occhi sono luminosi e instancabili. Ti offre una sedia. Ti siedi. Gli dici:
«Grazie per esserti unito alla mia squadra speciale mobile»
«Non mi sarei perso questa occasione per niente al mondo, direttrice»
«Scusa se non abbiamo fatto questa conversazione prima. So che ti ha già parlato la direttrice Moose. Puoi dirmi la tua opinione generale sul progetto Resurrezione? Insomma, eri coinvolto nel Vaso di Pandora e hai anche informazioni storiche che non ha nessun altro»
Caino ridacchia:
«Che domanda sensibile. Ti dirò la stessa cosa ho detto a O5-2 quando è venuta da me all'inizio, quando era tutto solo un'idea: è più pericoloso di qualunque altra cosa, i vostri alleati si rivolteranno contro di voi e scorrerà il sangue. Per definizione, vi state affidando a ciò che non capite»
«Pianifico di ridurre la quantità di ciò che non capiamo»
«Potrebbe non funzionare. L'Ultima Speranza ha già versato il suo primo sangue. Non è stata neanche assemblata del tutto. Questo non ha precedenti»
Caino bada bene a non guardare gli scatoloni che stava mettendo sugli scaffali, etichettati "Robert Blankenship" con un pennarello nero. Anche tu non li guardi.
«Immagino di sì»
«Non lo trovi significativo?»
«Sai qual è il punto della SSM Alfa-9, giusto? Chi è stato reclutato? Moriranno parecchie persone. Lo sapevamo già»
«E se avete scagliato voi la prima pietra…»
Fai spallucce:
«Il personale senior ha una reputazione da mantenere, giusto?»
SCP-073 reclina il capo e ti chiedi se ti abbia sentito.
«Molto inaspettato»
Corrughi la fronte:
«L'incidente? Non lo considero inaspettato. Sapevo che sarei stata un bersaglio. Il resto della squadra non è stato né annunciato né registrato, al di fuori dei canali privati. La mia presenza al Sito-17 è dirompente»
«Non è questa la cosa inaspettata»
«E allora qual è?»
Caino ridacchia ancora:
«Molte cose. Che opportunità rara! Non vedo l'ora di lavorare con te, Sophia Light»
«Altrettanto»
Confusa, gli stringi la mano di nuovo. Le cose funzionano in un certo modo. SCP-073 si rimette i guanti e torna agli scatoloni, attento a non sfiorare il cartone con la porzione scoperta delle sue braccia. Lo fissi per un attimo, poi guardi gli scatoloni; dopodiché, quando è chiaro che non ti parlerà più, ti volti ed esci dalla stanza. Che uomo strano. Ma sei contenta che stia dalla tua parte.
«Vaux, stasera c'è qualcosa in ballo dopo le cinque?»
«Non ancora. Sapevi che la segretaria del dottor Bright lo chiama solo Jack?»
«Il dottor Bright butta anche portarotoli del nastro adesivo in testa alle sue segretarie, quando si annoia. Lo so. Ci sono passata»
«Quella con cui ho parlato ha detto che le butta in testa il rotolo stesso. È un po' diverso»
«Uhm… si è ammorbidito con l'età. Puoi chiamarmi Sophia, se vuoi»
«Sophia? Dio, no! Fa strano»
«Stasera non lavoro. Metti in attesa qualunque chiamata non sia davvero importante fino a domani»
Vaux alza lo sguardo dal telefono:
«Ma certo, dottoressa Light. È per il tuo cervello? Stai bene?»
«Sì, sto bene. Stasera c'è un evento. Ero convinta di perdermelo a causa del progetto Resurrezione, ma visto il tempismo… ehi, se tra due ore riuscissi a far mandare del cibo nella mia stanza, sarebbe l'ideale. Altrimenti, sentiti libero di prenderti un giorno di ferie»
«Oh! Grazie. Lo farò»
Prima di lasciare le isole Svalbard, avevi proposto di lasciare lì Vaux. Al direttore della sicurezza Barculo poteva servire aiuto per dirigere il Sito-41, Vaux ci lavorava da quando era stato aperto e lo conosceva tanto quanto te e il direttore Barculo. Oppure, come gli avevi detto, poteva farsi riassegnare altrove. Sparsi in giro per il globo, c'erano molti siti tranquilli in cui un giovane talentuoso che andava d'accordo con tutti poteva trovare un lavoro soddisfacente.
«Tranquilli. Tranquilli!» avevi esclamato.
Forse ti stai dissociando un po', ma se è così, è perché ti importa di quel diritto a tal punto.
«Vaux, apprezzo molto tutto ciò che hai fatto con me. Il nostro lavoro insieme. Ma questo sarà un circo degli orrori. Non voglio trascinartici»
Il tuo segretario ci aveva pensato per un po'. Era tornato due giorni dopo:
«Verrò con te, dottoressa Light. È importante. Voglio aiutarti»
Dentro di te, avevi tirato un sospiro di sollievo:
«Se non reggi, posso riassegnarti più tardi»
Ti aveva ringraziata, quindi speri di non star rovinando pure la sua vita. Il cibo che ti fa consegnare sono spaghetti con polpette, un'insalata e bruschette all'aglio. Mangi davanti al computer mentre lavori ad alcuni progetti secondari e, nel frattempo, controlli gli aggiornamenti su un altro schermo ogni paio di minuti. La lentezza è frustrante. Grazie a un collega nella divisione di spionaggio, perché è ovvio che la Fondazione sta tenendo d'occhio questa vicenda, ricevi gli aggiornamenti direttamente dalla NASA, quindi il problema non è il tempismo umano. Il problema sono i ritardi alla velocità della luce e i circuiti fatti dall'uomo, che operano a due miliardi di chilometri da casa. Non c'è rimedio per questo.
Accendi la musica. Si raccomanda ai dipendenti della Fondazione di custodire la propria umanità dedicandosi alle piccole cose. Andare in città e cenare fuori, fare sesso, giocare a bowling. Coltivare un orto. Fare opere d'arte. Metti in ordine le cartelle nel tuo desktop e ci rifletti: non è che sei contraria a questi consigli, è solo che per te non funzionano e basta, per vari motivi.
Per dirne una, non ti piace uscire dalla base. Ciò è dovuto in parte alla tua paranoia di essere riconosciuta. Puoi nascondere la cicatrice col trucco, ma chi te lo fa fare? Ma è questo il punto: l'umanità non sta solo nelle piccole cose. Le persone valgono più della loro capacità di andare in caffetteria o giocare a bowling. Non hai venduto l'anima alla Fondazione affinché il resto della popolazione mondiale avesse l'opportunità di coltivare un cazzo di orto. E una volta ogni tanto, l'umanità è proprio… il computer suona. Sullo schermo scorre un testo.
Sono le 11:49 UTC. Ottimo lavoro a tutti, la sonda New Horizons ha completato il suo volo intorno a Plutone e stiamo ricevendo le prime immagini. Si stanno caricando nel server. Ottimo lavoro, squadra.
Premi il tasto "scarica" e le immagini cominciano a riempire lo schermo. Fai un sorrisetto speranzoso: il puntino luminoso che rappresenta il futuro sembra un po' più splendente.
Non sei più Sophia Light.
Tu, Andrea Adams, sei un'agente speciale senior della Fondazione. Nel migliore dei casi, questo titolo è ambiguo. Come significava per te molto tempo fa, potrebbe voler dire che sei una segretaria glorificata con un titolo altisonante. Come significava per te meno tempo fa, potrebbe voler dire invece che sei un'investigatrice addestrata e una specialista del combattimento. Ora significa che sei annessa a ben due squadre speciali mobili: la SSM Alfa-9 e la SSMA Lambda-2. Tre, se si conta quella che non esiste in alcun registro organizzativo. E sei la vicecomandante di una di esse. Non ricordi l'ultima volta che c'è stata così tanta carne al fuoco, nella tua vita.
Nel momento in cui ti incontriamo, sei seduta alla tua scrivania negli uffici della SSMA Lambda-2 ("Ancora Nessun Nome Scelto"). C'è una grossa risma di cartellette davanti a te: profili di varie persone d'interesse per il progetto Resurrezione. Conosci alcuni di loro da anni, mentre ne hai conosciuti altri solo negli ultimi giorni. Questo è uno di quei lavori che ti è stato chiesto di fare; è stata la direttrice Sophia Light a chiedertelo, per giunta. Vuole un'opinione esterna sui membri del personale associati all'Ultima Speranza. Visto che li conosci tutti di persona, stai formulando i tuoi pensieri prima di compilare il tuo rapporto finale. Fai un respiro profondo e apri un fascicolo.
Prendi la cartelletta sulla dottoressa Sophia Light. La direttrice Light è nota per essere un "cardine". La definizione classica di tale parola è "base, sostegno, fondamento"; insomma, una componente di vitale importanza. Tra i dipendenti della Fondazione, un cardine è "una persona che, con ogni probabilità, viene linciata se addossano la colpa a qualcuno ai suoi ordini".
È colpa della direttrice Light, se stasera sei bloccata in ufficio, impegnata a esaminare fascicoli, invece di essere a una cena romantica. Mentre ne sfogli i contenuti, ripensi all'incontro che hai avuto con lei, quando ti ha rifilato questo incarico:
«Le valutazioni del personale non sono il tuo lavoro?» le avevi chiesto.
La direttrice Light aveva risposto:
«Sì. Ho già fatto il mio. Questo è tutto ufficioso»
«Non so quanto posso esserti di aiuto: conosco queste persone a malapena»
Sophia si era accigliata:
«È proprio questo il punto. Io lavoro con questi individui ogni giorno, tu no. Mi serve la prospettiva di un esterno, qualcuno che li giudichi in modo imparziale. Qualcuno che noti ciò che mi è sfuggito. E magari qualcuno che risolva alcuni problemi, prima che debba sottoporglieli»
Non arriverà mai più vicina di così al dire ad alta voce "Tav-666". La SSM Tav-666 non esiste in alcun registro organizzativo. Ha solo due membri: tu e il dottor Alto Clef. Persino gli altri membri della SSMA Lambda-2 sono ignari della sua esistenza. Questo perché la SSM Tav-666 è l'opzione finale: l'interruttore d'emergenza, per così dire. Se l'esperimento della SSM Alfa-9 va a finire come la SSM Omega-7, la missione della SSM Tav-666 sarà fare in modo che questa volta si contengano i danni, anche con l'uso della forza letale, se necessario.
Era scattato qualcosa nel tuo cervello. La direttrice Light non lo ammetterà mai a se stessa, ma spera che, imparando a conoscere le anomalie della SSM Alfa-9, tu possa diventare empatica nei loro confronti. Magari che esiti un po', prima di premere il grilletto. Spera che non diventi empatica al punto da risparmiare un'autentica minaccia, ma forse quanto basta perché tu non scelga subito la soluzione letale. Ti eri chiesta come sarebbe andata. Le avevi detto:
«D'accordo, ma non pretendere un resoconto dettagliato. Come ho detto, conosco a malapena la maggior parte di loro»
«Va bene. Prenditi tutto il tempo necessario: saremo ancora qui»
È stato lunedì mattina. Ora sono le due del pomeriggio di venerdì. Hai un appuntamento romantico in programma e ti piacerebbe davvero andarci. Metti da parte la cartelletta e rimugini su quale scegliere dopo.
«Perché è rosa?» chiedi.
Chelsea ti risponde senza il minimo entusiasmo:
«Avevamo un problema con gli agenti delle SSM che rubavano i nostri prototipi di armi e li usavano sul campo. Ci sono stati degli infortuni. Abbiamo iniziato a pitturarli di rosa, così sarebbero stati meno tentati di rubarli. Ha avuto un successo misto»
L'arma somiglia a una carabina M4, ma la canna è larga quasi il doppio e il ricevitore sembra rinforzato; il calcio pieghevole è stato rimosso del tutto. Inoltre, è stata pitturata di rosa brillante con cuoricini dappertutto. Sembra un fucile d'assalto per scolarette. Domandi:
«Dunque, a che serve quest'arma?»
«Stiamo solo sperimentando modi per darti la potenza di fuoco che ti serve in un pacco più piccolo. Questo fucile è camerato per le munizioni Beowulf di calibro cinquanta: non sono affatto abbastanza pesanti per frantumare una Tuta Bianca, ma dovrebbero bastare nella maggior parte delle situazioni. Se ti piace, puoi portarlo con te»
Qualcos'altro sul tavolo attira la tua attenzione. Prendi un anello d'argento dall'aspetto innocuo, con uno zaffiro, uno smeraldo e un rubino incastonati.
«Cos'è?»
Il sorriso della dottoressa Elliott si fa malizioso:
«Solo una cosuccia che sperimentavo nel mio tempo libero. Indossalo, poi gira lo smeraldo di novanta gradi in senso antiorario e premi lo zaffiro»
Ti infili l'anello nell'indice e armeggi con le pietre preziose. Un istante dopo, da sotto le gemme spunta un esile ago d'argento che si allunga per tutto il tuo indice. Chelsea ti spiega:
«Al momento è scarico, ma sto lavorando a un modello che si può usare per somministrare un agente chimico. Sieri della verità, tossine, antidolorifici…»
«Quando diamine avrò mai la possibilità di usarlo?»
La dottoressa Elliott fa spallucce:
«Be', non si sa mai. Di recente, fai molte più missioni d'infiltrazione; magari ti chiederanno di fare qualche altra operazione sotto copertura: assassinii, spionaggio, estrazioni…»
Sussulti:
«Non sono James Bond e questo non è Missione Goldfinger»
«Ripeto: non si sa mai. Potrebbe tornare utile»
È ora di passare al vero motivo per cui sei venuta a parlare con Chelsea:
«Se vuoi renderti utile, dovresti provare a costruire un'altra tuta. Mi chiedono tutti dove possono prenderne una come la mia e non posso dire che fanno male a chiederlo. Insomma, immagina Iris con una di queste, o l'agente Foxx!»
«Ne parlerò col professor Crow. Qualunque cosa abbia a che fare con la tuta compete a lui»
È la stessa risposta che ti dà ogni volta. Solo che stavolta non hai voglia di ricevere un rifiuto. Le dici:
«In tutta onestà, preferirei poter parlare di persona con l'elusivo professor Crow. Ho un mucchio di suggerimenti su come potremmo migliorare il modello di nuova generazione, a partire da quanto stringe il petto e le anche»
La dottoressa Elliott ti rivolge uno sguardo infastidito:
«Il professor Crow non riceve nessuno al di fuori del dipartimento di Ricerca e Sviluppo, tranne i comandanti delle squadre speciali mobili. Come ti ho già detto le scorse nove volte che me l'hai chiesto»
Sorridi e insisti:
«Bene, vediamo di arrivare a dieci»
Chelsea non ricambia il sorriso:
«Senti, se vuoi mandarmi un messaggio o una nota con tutti i tuoi suggerimenti, li passerò al professore ma, come ho già detto, è un tipo molto riservato. Non si incontra con gli esterni»
Come immaginavi. Ma non può andare avanti così per sempre: alla fine, il professor Crow dovrà incontrarti. Rispondi:
«D'accordo, allora. Ti scriverò le mie richieste e suggerimenti quando avrò tempo. Ma penso davvero che sarebbe meglio se io e lui parlassimo faccia a faccia»
La dottoressa Elliott sospira:
«Vedrò cosa posso fare, ma non ci metterei la mano sul fuoco»
Sembra che sia tutto. Ogni volta che provi a incontrare il famoso Kain Pathos Crow, qualcuno nel dipartimento ti ostacola. Ti chiedi perché il professor Crow sembra così insistente. Forse gli stanno solo antipatici i soldati.
Apri il fascicolo di SCP-1985. Jacqueline Johnson, "la Nostra Signora dell'Apocalisse" (che non è un titolo ufficiale). La foto raffigura una donna nera di alta statura dai lunghi capelli intrecciati. È una sorta di super-donna che viaggia verso mondi paralleli e assiste alle apocalissi. Dicono che sa come ognuno potrebbe distruggere il mondo. Lei stessa proviene da un'altra linea temporale, una dimensione cancellata senza lasciar traccia. È il rischio per la sicurezza più enorme di cui tu abbia sentito parlare.
Non è stata ancora reclutata nella SSM Alfa-9. Forse non ne farà parte. Gli addetti al suo contenimento protestano contro la sua inclusione, compresa Tilda Moose, la direttrice del Sito-19. Non sono irragionevoli, a giudicare dalle registrazioni che leggi, anche se sono censurate per più di metà. Questa donna può fungere da super-soldato, come te quando indossi la tuta, ma il suo scopo è viaggiare verso altre linee temporali e vedere come finiscono. Perché schierarla sul campo, dove la cosa più utile che può fare è prendere a pugni le cose? SCP-1985 sembra a suo agio in tutto questo, il che rende la faccenda ancora più strana.
Ma è un punto controverso. Non ti permettono né di vederla, né di parlarle. Nemmeno le persone che sanno qual è il tuo vero lavoro, il tuo incarico nella SSM Tav-666. Dicono che la stanno ancora esaminando, addestrando, e che la incontrerai quando assembleranno la SSM Alfa-9 al completo per la prima volta. Ciò ti fa ricordare che SCP-1985 sa come potresti distruggere il mondo e ti rende curiosa di scoprirlo. Ma, in ogni caso, non puoi chiederglielo. Perlomeno hai più tempo per metterti in pari col resto del tuo carico di lavoro. Chiudi il fascicolo.
Prendi la cartelletta su Dietrich Lurk. Tra le persone coinvolte nel progetto Resurrezione, questo agente ti confonde più di tutti.
Ricordi di aver chiamato il suo supervisore, il dottor Django Bridge, qualche giorno fa. Gli dici:
«Non capisco perché Karlyle ha scelto questo qua. Dimmi solo come sei rimasto coinvolto in questa faccenda»
L'uomo all'altro capo del telefono si prende un attimo per rispondere:
«Diciamo che mi sono offerto volontario. Voglio scoprire chi ha bruciato i miei archivi al Sito-66. Pare che sia un'informazione privata, perciò Dietrich è il mio unico tramite, a dirla tutta»
Ti stravacchi sulla tua sedia, poco convinta. Non usi mezzi termini:
«Sai, non hai davvero nessun cazzo di motivo per partecipare a questa operazione. Sei qui solo perché il dottor Clef pensa che accostarti all'agente Lurk sul campo sia una buona idea»
«E quindi?»
«Quindi cosa?»
«Perché questo dovrebbe squalificarmi?»
«Perché non farai altro che stare tra i piedi o farti sparare, Django. Non hai un addestramento tattico. Neanche Dietrich, ma almeno lui ha competenze da specialista che Alto ritiene utili. Ora, non posso riassegnarti senza discuterne col dottor Clef, ma voglio sul serio che tu cambi idea sull'unirti a questa squadra speciale mobile»
Il dottor Bridge non ti sta antipatico, ma è la verità nuda e cruda: la SSM Alfa-9 è una squadra d'assalto e la SSMA Lambda-2 è ancora più complicata. Quando inizieranno i casini, l'ultima cosa che ti serve sono due non combattenti da tenere d'occhio. È meglio se il dottor Bridge resta a casa al sicuro, dove può davvero fare del bene. La sua risposta è fredda:
«Capisco. Non posso biasimarti»
Ti fermi. Potrebbe essere più facile del previsto.
«Tu… d'accordo; allora manderai le carte di trasferimento?»
«No»
Ti pizzichi il setto nasale. Maledizione, Django!
«Quindi che stai dicendo?»
«Sto dicendo che capisco la tua preoccupazione, ma non mi interessa andarmene, a meno che non debba»
Il dottor Bridge indugia e senti il rumore di nocche che scricchiolano. Aggiunge:
«E poi c'è una cosa che non sapete davvero sull'agente Lurk»
«Cioè?»
Riapri il fascicolo del personale. Ti è sfuggito qualcosa? C'è qualcosa al di sopra del tuo livello di autorizzazione? Dopo una lunga pausa, Django rivela:
«È compromesso»
«Come?»
«Non ne sono certo»
«Sul serio? Non hai nulla di specifico?»
Django esita, prima di spiegarsi:
«Nulla di concreto. Non ancora. Ma sarai molto contenta, quando potrò dimostrarlo al dottor Clef. Mi serve solo tempo per capire fino a che punto potrebbe essere una minaccia potenziale»
Tamburelli la penna che hai in mano sulla scrivania e corrughi la fronte:
«Dietrich sarà anche un po' strano, ma è pulito. Ho controllato io stessa»
«Come no. Senti, mi sta bene se non vuoi farmi da balia. Mi prenderò la responsabilità delle mie azioni. Toglietemi dai registri ufficiali, rendetemi un consulente interno per le vostre comunicazioni. Quel che volete, a me non importa, va bene? Tenetemi nel giro e basta. Se resto in questa operazione, farò un favore a entrambi»
Fai rotolare la penna avanti e indietro sulla scrivania, pensierosa. E se il dottor Bridge avesse ragione e l'agente Lurk fosse davvero compromesso? Conosci Django Bridge in gran parte per la sua reputazione. Tutto ciò che è scritto nel suo profilo indica che è duro come una roccia. Il direttore Aktus ha garantito per lui. Tuttavia, Karlyle ha garantito anche per Dietrich Lurk il quale, secondo il dottor Bridge, è compromesso. Nel dubbio, è meglio procrastinare. Nel tono più autoritario in cui riesci a parlare, decreti:
«D'accordo. Ti concedo del tempo per convincermi. Sei mesi, per la precisione. Se non mi persuadi, o richiedi il trasferimento per conto tuo o ti faccio costringere dall'agente Foxx»
«Va bene. Buona giornata»
Il dottor Bridge riattacca. Metti via il cellulare e ti strofini la faccia. Questo lavoro è già abbastanza difficile senza smanettoni che provano a fare James Bond.
Chiudi il fascicolo dell'agente Lurk. Ci sono scritte le stesse cose di sempre: Dietrich è eccentrico, ma affidabile. Dicono tutti la stessa cosa; l'unico di tutt'altro avviso è il dottor Bridge. Se ha ragione, gli restano cinque mesi e ventisette giorni per dimostrarlo. Getti il profilo nella risma dei documenti letti e ne prendi un altro.
Prendi una scheda e leggi il nome sulla copertina: Aleksander Foxx. Un tizio interessante. Un tiratore comodo da avere al proprio fianco in uno scontro a fuoco. Ha pure una figlia carina.
Con una bottiglia di vino in una mano e una busta nell'altra, rimugini davanti alla porta, indecisa se bussare o suonare il campanello. Qualcuno ti batte sul tempo: una bambina con un pigiama rosa socchiude la porta e ti guarda a occhi sbarrati dalla fessura. Vi fissate per un attimo, in silenzio. La bimba si gira e grida nel corridoio:
«Papà! C'è una donna bellissima alla porta!»
Senti dei passi pesanti che ti si avvicinano, mentre una voce stanca risponde:
«Lucille! Cosa ti dico sempre sull'aprire la porta?!»
«Che non devo aprire di sera!»
«Esatto. Ma chi è che viene a quest'ora?»
Una mano indurita afferra la maniglia e spalanca la porta. Un uomo alto, con pantaloni eleganti e una camicia sbottonata coperta da un grembiule rosso, arruffa i capelli della bambina e ti guarda.
«Andrea Adams? Non ti stavo aspettando»
Annuisci:
«Pensavo di fermarmi qua»
Gli passi la bottiglia di vino, a cui Aleksander dà un'occhiata. Se la rigira tra le mani e ti lancia un'occhiata sospettosa:
«Chardonnay del 1942 dal vitigno di Zonnata? Nessuno mi porta del vino senza chiedermi di fare qualcosa»
Sorridi:
«Mi hai beccata. Mi serve il tuo aiuto per compilare la mia parte del rapporto della nostra…»
Ti mordi la lingua, ma alla bambina si illuminano gli occhi:
«Missione? Il mio papà è una spia in segreto?»
Aleksander si acciglia:
«Non sono una spia, sono un addetto alla sicurezza in una fabbrica di plastica»
Sua figlia pesta i piedi sul pavimento:
«Lo so, però che noia!»
L'agente Foxx ride:
«Non è noioso, è molto emozionante. Devo fare in modo che la concorrenza non rubi i nostri… ehm… contenitori»
Lucille corre via:
«I contenitori sono noiosi! Vado a giocare di sopra!»
«Va bene. Ti chiamo quando è pronto il dolce»
Aleksander le sorride mentre Lucille sale le scale, per poi voltarsi verso di te e farti cenno di entrare; il calore e l'affetto nel suo sguardo cedono il posto a una professionalità calma. Ti porge un cartone per dolci:
«Entra, sto facendo la meringa al limone»
«Bel grembiule, a proposito»
«Me l'ha comprato Lucille. Mi piace moltissimo»
«Ci avrei scommesso. Quanto manca al dolce, pasticciere?»
Stappi il vino e l'agente Foxx lo versa in due bicchieri. Sorseggi dal tuo. Aleksander chiude il forno e stringe gli occhi:
«Quindici minuti. Non abbiamo pensato più di tanto alla burocrazia, agente Adams. Per la maggior parte, abbiamo solo bevuto vino e parlato»
«Oh, quello? Ho finito quel rapporto ieri. Volevo solo parlartene in via confidenziale»
«D'accordo. Di cosa volevi parlare?»
«Perché sei nella Fondazione?»
«Mi pagate di più»
«Stronzate»
Aleksander indica il soffitto:
«Modera il linguaggio: c'è la bambina»
«Scusa. Cavolate»
«Cosa vuoi che ti dica, agente Adams? Sorpresa, sono una spia?»
«Be', non saprei. Alla Marshall, Carter e Dark non dispiacerebbe mettere le mani su alcuni dei nostri "contenitori"»
«La MC&D ha contenitori migliori di qualunque cosa abbiate voi»
«Può darsi, ma abbiamo comunque conoscenze sulla progettazione dei contenitori che non ha nemmeno la Coalizione»
«Sapete meno di niente su come si progettano i contenitori»
Corrughi la fronte. Aleksander continua:
«Sapete come immagazzinare i contenitori, ve lo concedo. Di certo, la "Solidi Contenitori di Plastica" ha i metodi migliori per immagazzinare i contenitori, ma non sapete niente su come si producono»
«Vedi, c'è la "Mano del Casalingo". Loro sì che sanno produrre i contenitori. Piccole dosi, merce di qualità. La Marshall, Carter e Dark sa come si vendono i contenitori. E la "Collezione Globale dell'Organico" sa come si buttano i contenitori. Ma la Fondazione immagazzina i contenitori»
L'agente Foxx alza le mani. Ti strofini la fronte:
«Dio, che mal di testa! Possiamo smettere di parlare di contenitori?»
Aleksander agita il suo bicchiere di vino e risponde:
«Va bene. Ma fidati di me: qui non ho scopi nefandi. A meno che non mi ordiniate di fare qualcosa di nefando»
«Bene, allora perché sei qui?»
«Perché lavorare per voi è un ottimo affare: mi pagate il doppio. Oltretutto, la MC&D ha devoluto un milione di dollari al fondo universitario di Lucille, come regalo d'addio. Vedi, agente Adams, sono al punto in cui mi pagate così tanto che non mi importa davvero del quadro generale»
Ti accigli:
«Perché, quanto sei pagato?»
Aleksander fa l'offeso:
«È da maleducati confrontarsi lo stipendio. Guadagno quanto basta»
«Sì, ma voglio capire se dovrei battermi per un aumento o no»
L'agente Foxx prende due presine da forno e ridacchia:
«Certo che dovresti. Hai altre domande?»
«Non proprio»
«A posto, allora. Rimani per il dolce, ti accompagno io a casa»
«Scusami?»
Aleksander indica il tuo bicchiere di vino:
«Hai bevuto due terzi di questa bottiglia. Non ti lascio guidare da sola»
Dopodiché, prende fiato e chiama sua figlia a pieni polmoni. Ti copri le orecchie. La bambina risponde dalle scale:
«Che c'è?»
«È pronto il dolce!»
«Va bene!»
La bimba si fionda giù per le scale e balza sulla sedia accanto alla tua. Ti fissa e ti mette a disagio.
«Che vuoi?»
Lucille distoglie lo sguardo:
«Somigli un po' alla mamma»
«Oh!»
La bambina torna a guardarti:
«Non fa niente. Anche la mamma era bella. Non l'ho mai conosciuta, però somigli a com'è nelle foto»
Volgi lo sguardo all'agente Foxx: sembra piuttosto triste. Sua figlia si rivolge a lui:
«Ora mi dai la meringa al limone, papà?»
Sorridi.
Accosti ai cancelli della struttura e abbassi il finestrino della tua macchina. Il sorvegliante nella cabina ti sorride, quando vede come sei vestita.
«Appuntamento galante, agente Adams?»
Gli passi il tuo tesserino identificativo e confermi:
«Sì, con la mia persona preferita al mondo. Sarò di ritorno prima di mezzanotte, non chiedo alcun perimetro di sicurezza»
«Ora del rientro prima di mezzanotte, nessun perimetro di sicurezza, confermo» ripete il sorvegliante.
Fa scorrere il tuo tesserino nel lettore, preme qualche pulsante e te lo restituisce. Ti rivolge un ghigno complice e aggiunge:
«Si senta libera di chiamare, se decide di stare fuori tutta la notte»
«Sarà il primo a saperlo»
Butti il tuo tesserino nella borsetta e indossi gli occhiali da sole. La tua destinazione è a un quarto d'ora di distanza in macchina, ma decidi di prendere la strada panoramica lungo la costa; guidi col tettuccio scoperto e il sole che tramonta alle tue spalle. A quest'ora, l'autostrada è quasi vuota, quindi dai gas al motore V8 della decapottabile; il vento ti scompiglia i capelli e senti il sapore della brezza marina sulle labbra.
Accosti davanti al molo proprio mentre il sole tramonta sull'oceano. Ti concedi un attimo per attivare il sistema di sicurezza della vettura. Ti metti la borsetta in spalla e ti avvolgi la sciarpa intorno al collo. Mentre attraversi il molo, alcuni passanti si voltano per guardarti, dopo che il rumore dei tacchi sulle assi di legno consunte attira la loro attenzione. Quando entri nel ristorante, il direttore di sala ti sorride. Ti accoglie con un rapido abbraccio e un bacio sulla guancia:
«Andrea, che bello rivederti. Il solito tavolo?»
«Ma certo, Jean-Pierre. Stasera ho voglia di vino bianco. Quali avete?»
«Uhm… ti andrebbe un Riesling? Abbiamo un'ottima annata da…»
«Jean-Pierre, non dirmi mai da che vitigno vengono: non voglio avere pregiudizi»
«Certo, scusa. Torno subito»
Il direttore di sala fa un cenno a un cameriere ben vestito, il quale ti accompagna su per una stretta rampa di scale fino a un piccolo balcone, dove si trova un tavolino con due sedie. È decorato solo con una tovaglia bianca e un vasetto con una rosa bianca. Ti metti a sedere e ti rilassi sulla sedia. Da quassù, puoi ammirare tutto il molo, ma sai e hai avuto conferma che per la gente sul pontile è impossibile vederti. È questo il segreto delle coperture e dell'occultamento: si tratta solo di trovare quegli angolini da cui tu vedi tutto e gli altri non vedono te.
Jean-Pierre arriva con una bottiglia di vino bianco, la cui etichetta è nascosta con un fazzoletto bianco. Versa un goccetto in un calice e ti passa il tappo per fartelo controllare. Dai la tradizionale strizzata e annusata al tappo, poi assaggi un piccolo sorso di vino.
«Sì, è proprio buono» sentenzi.
Il direttore di sala sorride e annuisce:
«Immaginavo che ti sarebbe piaciuto»
Ti riempie il calice, per poi scendere le scale. Prendi il bicchiere e lo alzi verso il sole che tramonta; stai a guardare le sfumature vermiglie attraverso il liquido giallognolo. Prima di bere, fai un brindisi solitario:
«Alla salute»
Non sei più Andrea Adams.
Fino a quasi un anno fa tu, Iris Thompson, non eri nient'altro che SCP-105, la ragazza che può infilare le mani nelle fotografie. Hai trascorso tutta la tua vita adulta contenuta dalla Fondazione: ben più di un decennio. Non ricordi con precisione quanto. Hai perso un po' di cognizione del tempo.
Ora, per la seconda volta, sei un'agente della Fondazione. La prima volta, tutti coloro che conoscevi e a cui volevi bene morirono. Da quando fai parte della SSM Alfa-9, hai svolto una sola missione sul campo. C'è ancora tempo. Ti incontriamo poco dopo che hai compiuto questa missione, in cui hai soccorso un gruppetto di persone da un manipola-realtà piuttosto sgradevole.
È ora di conoscere un paio di persone. Fai con calma: andrà bene.
«No, non così»
Dietrich ti sfila il cellulare di mano e ti mostra le impostazioni:
«Vedi, la password del wifi è cambiata. Quindi devi premere qui e poi metterci a mano la password nuova»
Ti riprendi il tuo nuovo telefono.
«Ma c'è scritto "dimentica questa rete". E se non la ritrovo più?»
Ti sforzi di non dare troppo a vedere quanto sei frustrata e confusa da questo diabolico dispositivo moderno, senza successo. L'agente Lurk ti rassicura:
«Non la dimentica davvero. Segui solo le istruzioni e sei a posto»
Annuisci e fai come ti dice, ma ancora non si connette. Ributti il telefono sulla scrivania di Dietrich e sbotti:
«Argh! Questo coso viene dall'inferno!»
L'agente Lurk se lo riprende.
«Fuochino: viene dalla Apple. Lo farò al posto tuo un'ultima volta, ma prima o poi dovrai imparare»
Inarchi le sopracciglia:
«Non è il tuo lavoro farlo al posto mio? Sei un tecnico, giusto?»
Dietrich non leva lo sguardo dallo schermo.
«Come diceva mio padre, se insegni a un uomo a pescare…»
«Non ti importunerà mai con domande di informatica?»
Abbozzi un mezzo sorriso. L'agente Lurk alza lo sguardo e ti strizza l'occhio:
«Sei una vera diavoletta, eh? Che stavo dicendo? Sì, il mio compito è aiutare tutti voi dell'Ultima Speranza a impostare i vostri telefoni speciali e altri dispositivi. Ma devi imparare la robetta di tutti i giorni»
Ti restituisce il telefono. Guardi il dispositivo che hai in mano e sbuffi:
«Cos'altro sa fare, a parte farmi incazzare?»
Dietrich gira intorno alla scrivania con la sua sedia su ruote e si accosta a te.
«Allora, so che non sei molto pratica di tecnologia recente. E di certo non è una Polaroid, ma hai mai scattato una foto con questi?»
Scuoti la testa. Dietrich ti mostra l'icona della fotocamera:
«Apri questa. Poi puoi scattare foto con la piccola lente sul dorso del…»
Senti uno scatto.
«Ops! Mi è scivolato il pollice»
Osservi la foto dell'agente Lurk e reclini il capo. C'è un Dietrich per nulla fotogenico, la sua ombra e una seconda ombra. Alzi lo sguardo dallo schermo in cerca dell'altra ombra, ma ne vedi solo una, la sua.
«Che c'è?» ti chiede.
«Niente»
Ti metti il cellulare in tasca e ti alzi.
«Grazie, ma ora devo andare. Ti telefono, se ho qualche problema»
«Certo, signorina. Fatti sentire ogni tanto»
Metti la mano sulla maniglia della porta e sorridi all'agente Lurk:
«Chiamami pure Iris»
Dietrich annuisce:
«Per gli amici sono Dee»
Giri la maniglia ed esci.
«Capito. Ci si vede, Dee»
Mentre i tuoi tacchi cavi fanno eco sul pavimento del corridoio, apri il cellulare per guardare la foto.
"Chissà se…"
Ti concentri e premi le dita contro lo schermo. Con tua sorpresa, l'ombra si muove. Si muove! Smetti di camminare, indugi e la punzecchi di nuovo. Anche stavolta, l'ombra si contorce come se fosse infastidita e si sposta dietro la testa di Dietrich. Batti le palpebre un paio di volte. Apri e chiudi la foto per vedere se riesci a far tornare l'ombra, ma è svanita.
Non sei più Iris Thompson.
Ora sei Dietrich Lurk.
«Merle, odio quando mi passi sopra così»
QUALCOSA-MI-HA-TOCCATO
«Ah, sì? Bene. Forse te lo meritavi. Ora spostati in un angolo, sto lavorando alle mie tabelle»
Non sei più Dietrich Lurk.
In teoria quest'uomo, l'agente Foxx, non sta con la Fondazione. Dal resoconto su di lui che hai ricevuto, sai pure che non è più davvero umano. Era un Cacciatore della Marshall, Carter e Dark. Da ciò che hai potuto estrapolare, è o era un sicario professionista. Cerchi comunque di avere una mente aperta. Non sono tutti come Abele. No, non ha senso pensarci. Questa non è la SSM Omega-7, né lo sarà. Sarà Caino a farti compagnia. Sarà lui l'anima della SSM Alfa-9, non suo fratello.
E se l'agente Foxx era un sicario, un assassino professionista, lo eri anche tu, dieci anni fa. Quando scappasti. Purtroppo, conoscere Aleksander di persona non fa nulla per dissipare le tue paure. È vestito di tutto punto: pantaloni di seta, cappotto di lana, una cravatta dall'aspetto costosissimo. Sorride tutto il tempo quando ti parla, come se fosse amichevole. Fa qualche commento sprezzante sull'Ultima Speranza nello specifico e sulla Fondazione in generale. Tuttavia, non fa commenti su di te. Non capisci quasi niente di ciò di cui parla, né vuoi davvero sapere perché tenta di fare trucchi con le monete; però è sempre cortese.
Ma il modo in cui ti guarda ti fa rabbrividire. Conosci quello sguardo: quell'indifferenza, quella freddezza disinvolta e calcolatrice. Lo sguardo di qualcuno che capisce come ucciderti pochi secondi dopo averti conosciuta e che tingerebbe la stanza con le tue viscere, se avesse motivo di farlo. Quest'uomo è un mostro. Un mostro senza guinzaglio o, perlomeno, con un guinzaglio che non vedi. Hai già conosciuto un individuo del genere. Puoi solo sperare che stavolta la Fondazione sappia il fatto suo. Che stavolta abbiano qualcosa di migliore di un collare esplosivo.
In alternativa, speri di riuscire a uccidere Aleksander prima che faccia quello che fece Abele. Intanto, fai un sorriso forzato e provi a non dare a vedere ciò che pensi, mentre l'agente Foxx blatera su una certa serie televisiva canadese che sembra non piacergli tanto. Sei sollevata quando lo congedi, ma non ti penti dell'incontro. Meglio sapere prima che farsi sorprendere dopo.
Non sei più Iris Thompson. Ora sei Aleksander Foxx.
Stai parlando con l'intervistatrice della SSM Alfa-9, di cui hai già scordato il nome:
«Vuoi sapere il mio segreto? Eccolo: conosco le ragazzine come lei, so come funzionano. Ben presto, mia figlia sarà un'adolescente»
L'intervistatrice precisa che SCP-105 non è un'adolescente: ha ventiquattro anni e sta per compierne venticinque.
«Davvero? Non l'avrei detto. Però è qui da quasi tutta la vita, giusto?»
L'intervistatrice risponde che aveva tredici anni; quindi sì, da quasi metà della sua vita. È scritto nel fascicolo che ti hanno dato.
«Non ho letto il suo profilo, ma si spiegano molte cose. È solo una bambinona. Tuttavia, alcuni principi valgono: i bambini vogliono solo capire se si è disposti ad agire al loro livello. Ma vogliono anche qualcuno che non abbia paura di fungere da figura genitoriale, capisci?»
L'intervistatrice sembra scettica.
«Comunque, credo che sia andata bene. Mi è sembrata piuttosto timida, ma i bambini fanno sempre così quando li vedi per la prima volta. Da qui, le cose potranno solo migliorare»
La donna ti guarda come per dire "se lo dici tu…". Quelli della Fondazione sono incredibili: non hanno un pizzico di fede.
Non sei più Aleksander Foxx. Ora sei Alto Clef.
Hai una bottiglia di whiskey in una mano e un sigaro cubano nell'altra. Per i prossimi dieci minuti, sarai in pausa. Il cartello sulla porta del tuo ufficio avvisa tutti che non deve disturbarti nessuno, a meno che non stia per esplodere la bomba nucleare del sito. Il fucile a pompa sulla tua scrivania lo ribadirà, se qualcuno è così stupido da ignorare il cartello. Nessuno lo ignora da quindici anni: le notizie girano. Poi senti le risate. Tre voci diverse che ridono a crepapelle, nell'ufficio esterno.
Ti accigli subito. Non ti importa davvero se i tuoi subalterni si divertono, ma non farebbe per niente bene alla tua reputazione, se pensassero che sia indulgente con loro. I subalterni dovrebbero ridacchiare a bassa voce per paura che il capo li origli, non ridere come iene. Fai un respiro profondo, fai la tua miglior espressione da capo infastidito e spalanchi la porta. Ci sono il dottor Bridge e l'agente Lurk accanto all'agente Adams; tutti e tre ridono a più non posso di qualunque cosa ci sia sullo schermo.
«Che avete da ridere?» ringhi.
Andrea sbuffa:
«Stiamo leggendo la sua cronologia»
«La cronologia di chi?»
«Vieni a vedere!»
Obbedisci. Spingi via il dottor Bridge, per creare un effetto drammatico.
INFORMAZIONI PRIVATE
UTENTE: Foxx, Aleksander
PARTE UNO DI SEDICI
CRONOLOGIA DELLE RICERCHE
aste di armi antiche
armi antiche
rivoltella sequoia
farmacie vicine
farmaci per dormire
sindrome del sopravvissuto
dixie dots
che cazzo è dixie dots?
mia figlia vuole dixie dots
dove comprare dixie dots
è un giocattolo o cosa?
come evitare i parenti
non voglio parlare con mia nonna
è accettabile per la legge sparare a mia nonna?
è accettabile per la legge sparare a mia nonna se è un orso?
è troppo tardi per emanciparmi da mia nonna?
nascondersi da nonne abusive
indirizzi degli zoo locali
quanto è veloce un orso?
orsi
cinema locali
Alfred Hitchcock
non ho capito quarto potere
quarto potere spiegato
lavorare con un'adolescente
la mia capa è un'adolescente
come essere fighi
cosa piace alle adolescenti
adolescenti
cosa va di moda ora?
bella musica
che musica ascoltano i giovani?
agli adolescenti piacciono le armi?
gergo giovanile
fotografia
fotografia 35 mm
pellicola 20 mm
perché fare foto è difficile
fotocamere istantanee usate
istantanee
polaroid
è ancora accettabile fare l'uomo che corre?
come fare il verme Youtube
trucchi di magia Youtube
dove comprare carte
giocare a carte
azienda Bicycle
Bicycle azienda di carte
trucchi con le monete
come fare lo zio figo
rilassarsi
come rilassarsi
rilassati ce la puoi fare
Non sei più Alto Clef.
Ti hanno mandato in aereo a Detroit per conoscere un altro membro della SSM Alfa-9, approvata di recente. È una persona, se hai capito bene. Non ti hanno ancora autorizzato a sapere nulla al di là della sua denominazione da anomalia: SCP-2099.
Arrivi a un magazzino abbandonato dall'aspetto ordinario, in apparenza di proprietà della "Svelte Comunicazioni Pubbliche". Una volta all'interno, indugi davanti a un portone d'acciaio e aspetti che i membri del personale che ti accompagnano lo aprano. Ti offriresti di aiutarli, se avessi le mani.
«Mi raccomando, professor Crow, deve stare attento a non fissare la sua "disabilità"»
Ti chiedi se l'agente sta scherzando e alzi gli occhi al cielo:
«Lo terrò a mente»
Mentre percorrete la galleria, ti rendi conto che c'è qualcosa che non va. Ti accorgi che le dimensioni sono fuori posto. E le piastre nei muri sono delle dimensioni sbagliate. La Fondazione usa taglie omologate, blocchi prefabbricati, quando costruisce le strutture. L'agente segue il tuo sguardo e spiega:
«Non abbiamo costruito noi questo posto. Lo stiamo solo usando per ospitare il suo assistente»
«SCP-2099 deve farmi da assistente? Ho già un'assistente: Chelsea Elliott. È una botanica eccellente e un'anomalia affascinante; molto promettente»
«Allora il suo secondo assistente. Si occupa di molti progetti, professore: le servirà più aiuto»
«Mi sembra giusto. Perché non avete portato lui da me?»
«Vedrà»
Alla fine, varcate una complicata porta con sistema a tenuta d'aria ed entrate in quello che sembra un negozio di cianfrusaglie misto a un laboratorio. Ci sono scaffali dappertutto con dispositivi impilati alla rinfusa. Ci sono dei robot sull'attenti, mentre altre macchine ronzano o fischiano senza che si capisca a cosa servano. Ci sono pure raccolte di contenitori di vetro pieni di composti chimici dallo scopo dubbio.
Un braccio robotico su binari passa sopra di voi e si ferma per sfilare un foglio di carta da uno schedario, per poi proseguire. Resisti all'impulso di scodinzolare: è tutto ridicolo. E al centro del caos, c'è una piccola cisterna piena di liquido verde, in cui è immerso un organo umano.
«È un cervello?» chiedi.
L'agente fa una smorfia:
«Le avevo detto di non fissarlo»
«Salve! Sono l'emerito professor Valdez e questo è il mio laboratorio!»
Non hai parole.
«Il mio nuovo assistente è un cervello in un barattolo?»
«Il mio nuovo supervisore è un cane?» ribatte SCP-2099.
Guardi il cervello ancora per qualche secondo, prima di abbaiare una risata:
«Va bene, va bene, hai ragione anche tu»
«Speriamo che non ci tengano troppo al guinzaglio»
«Per lavorare con me ci vuole tanta materia grigia, eh!»
«A me sembra più un allenamento per tutto il corpo»
Ora la voce di SCP-2099 è più amichevole. Annuisci:
«Credo che possiamo lavorare insieme. Sì, penso che andrà alla grande»
«Mi fa piacere vederti scodinzolare con approvazione»
Ora sei Troy Lament.
Non lavori al progetto Resurrezione e, grazie al cielo, non lo farai mai. Forse. Si spera. Comunque sia, l'Ultima Speranza è stata un piccolo stravolgimento nella tua vita. Ora hai qualche conto in sospeso da sistemare, prima del tuo trasferimento. Uno di questi punti in sospeso ha appena spalancato la tua porta e fatto cadere un cartello su cui c'è scritto di bussare prima. Fai il sospiro più profondo di sempre e ti volti per occuparti dell'intruso. L'intruso è il dottor Everett Mann, scienziato pazzo domiciliato della Fondazione. Sei assegnato a lui da così tanto tempo che non te lo ricordi nemmeno. Solo la tua assegnazione al dottor Gears è durata di più.
«Agente Lament! Ho una splendida notizia!»
Sospiri: temevi che succedesse.
«Sì, dottor Mann?»
Everett è al settimo cielo:
«Mi hanno cambiato incarico! Si tratta…»
«Del nuovo Vaso di Pandora»
Il dottor Mann ci rimane un po' male:
«Oh, sì. Come lo sai?»
«Volevano farmelo dirigere»
«Oh, sarai tu il capo progetto? Però, è una notizia ancora migliore! Ti aiuto a fare i bagagli, poi potremo…»
«Ho detto di no»
«Eh?»
«Ho rifiutato»
«Quindi non verrai?»
Everett fa sempre fatica a riadattarsi alle novità che non vuole accettare. Rispondi:
«La trovo una pessima idea. Guarda cos'è successo la volta scorsa»
«Ma… ma speravo che… però mi farai visita, vero?»
Stringi un po' gli occhi:
«Ecco…»
Indugi. Non riesci a identificare il sentimento che stai provando, tutto ciò che puoi fare è paragonarlo a ciò che si potrebbe provare quando dai in adozione un adorato animale domestico che ha appena ucciso tua moglie. Offri un compromesso:
«Dubito che vorranno che ti faccia visita, ma ti scriverò. E quando avrai del tempo libero, sarei contento se venissi a trovarmi»
Non gli dici che sarai trasferito non appena il dottor Mann se ne andrà. Altri piani e altri posti.
SCP-105: E basta, immagino che sia tutto. Mi sento malissimo per quella donna che potrebbe perdere un braccio. Sai che non mi hanno detto come si chiama? Non riesco a decidere se così è meglio o peggio. Secondo me è peggio. Però sì, sono stata molto più brava del previsto. È andato tutto molto meglio di quanto pensassi.
SCP-073: E ora come ti senti?
SCP-105: Tutto questo mi pare ancora stranissimo. Voglio dire, guardami: sono la caposquadra della SSM Alfa-9. Come Abele prima di me. Oh! Scusa.
SCP-073: Non ti preoccupare.
SCP-105: Non volevo nominarlo.
SCP-073: Tranquilla, puoi dirmi qualunque cosa pensi. Anche se c'è di mezzo Abele.
SCP-105: D'accordo. [indugia] Insomma, sta per arrivare la prima "vera" missione dell'Ultima Speranza. Mi metteranno accanto altre anomalie.
SCP-073: Come ti senti al riguardo?
SCP-105: Non lo so. È un po' buffo, non trovi? Voglio dire, per le anomalie. Capisco che io stessa lo sono, ma… [indugia] Da una parte, ci sei tu. Dall'altra parte c'è tuo fratello. Nel Vaso di Pandora, era lui l'unica anomalia che è durata, a parte me. O forse dovrei dirlo al contrario, visto che l'intera SSM Omega-7 ruotava intorno a lui; nel senso che sono io l'unica altra anomalia che è durata oltre ad Abele.
SCP-073: Sì.
SCP-105: E ora non saremo io e un mostro omicida psicopatico. Eppure sono terrorizzata all'idea.
SCP-073: Perché?
SCP-105: [indugia] Non lo so. [indugia] Cosa farò? E se diventassi come lui?
SCP-073: Non credo che succederà.
SCP-105: Perché no?
SCP-073: Perché scegli di non essere come lui.
SCP-105: È sufficiente?
SCP-073: Alla fine, solo tu risponderai a questa domanda.
Cosa farai?