Bambino in Fil d'Acciaio, 2002
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Bambino in Fil d'Acciaio

DENOMINAZIONE D'UFFICIO: 8098-[NYC]

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Foto raffigurante 8098-[NYC] in fase inattiva.


Autore: Davide Valentini.Affiliato al movimento anartista Are We Cool Yet?

Data: 22 ottobre 2002

Luogo: Firenze, Toscana

Dimensioni: 1,1 m × 0,26 m

Tecnica: Fili d'acciaio intrecciati, presumibilmente taumaturgia.

Luogo dell'Esposizione: Archivio Newyorkese

Descrizione: L'opera è una figura umanoide formata dall'intreccio di più fili di acciaio , che ne definiscono la forma seppur in maniera imprecisa.

Gli arti appaiono infatti deformati ed eccessivamente lunghi, tanto da raggiungere l'altezza delle sue ginocchia, mentre la testa in proporzione appare troppo piccola rispetto al resto del corpo.

Parti come le mani e i piedi sono invece assenti e sostituite da attrezzi da cucina quali forchette e padelle senza manico. Questi elementi sembrano essere stati aggiunti per mezzo di colla a caldo e per questa ragione tendono a staccarsi facilmente dall'opera.

In corrispondenza della caviglia destra, vi sono incise le iniziali "D. V.", in riferimento all'autore.

Eccezionalità: L'opera è in grado di muoversi, sebbene in maniera limitata, e pure comunicare. Ha dimostrato inoltre modeste capacità di pensiero e ha espresso più volte curiosità verso gli addetti al restauro, provando ad interagire con loro tramite veloci gesti con le mani o battendole ad intervalli regolari.

Data la sua completa inadeguatezza al moto, l'opera tende ad aggrapparsi, anche improvvisamente e spesso fallendo, al personale o a qualsiasi altra superficie entro il suo raggio di azione. Anche il semplice mantenersi in equilibrio risulta complesso, e questi si limita a “strisciare” o rotolare per fare piccoli spostamenti.

Per la maggior parte del tempo, specialmente la notte, l'opera passa ad una fase inattiva e non risponderà ad alcuno stimolo. Durante ciò, parte dei fili di cui è composta si dilateranno fino a formare una barriera spinata. Questi elementi sono in costante movimento e si sono rivelati aggressivi verso chiunque provi a danneggiare l'opera.

Non è chiaro se sia utilizzata come riposo o meno, ma questa fase può durare dalle 2 alle 15 ore circa, al termine delle quali tornerà alla sua forma normale.

Conservazione: Per via della sua natura animata, deve essere tenuta distante da qualsiasi altra opera esposta, specialmente se fragile. Al personale non incaricato è proibito interagire o stringere legami con essa, e non rispettare questa regola può portare ad un richiamo disciplinare.

Giudizio critico: Un'opera peculiare non tanto per come è in sé, ma per quanto può trasmettere. Dentro ad un corpo freddo e apparentemente privo di emozioni, vi è un essere vivente capace di esprimersi e provare il comune sentire umano. Nonostante ciò, è percepibile quasi un distaccamento tra questi due aspetti dell'opera, l'inanimato e il vivente, come se l'uno non fosse complementare all'altro, ma una mera unione artificiale. Ho notato più volte scatti involontari, quasi di sofferenza, prodotti dalla statua, e ciò mi ha portato ad una riflessione: quanto è effettivamente umana?

George Wessel


Provenienza:

22/10/2002: L'opera viene inviata in pessime condizioni all'abitazione dell'allora tutore dell'archivio di Firenze.

23/10/2002: Dopo essere stata rifiutata dall'archivio di Firenze, l'opera viene trasferita in quello Newyorkese sotto esplicita richiesta del suo tutore.

29/10/2002: L'opera viene restaurata con successo.

29/10/2002: L'opera viene esposta.

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