Crediti
♫ Everythin', everythin', everythin's gonna be alright this mornin' ♫

«Dico solo che stiamo ascoltando la stessa canzone da due ore»
Dietrich alzò gli occhi al cielo per la terza volta:
«Sì? E io ho dovuto sorbirmi la tua playlist attraverso due frontiere, Django. Tocca a me»
♫ Now when I was a young boy, at the age of five ♫
«Sì, ma gli Smashing Pumpkins sono quantomeno vari»
Il dottor Bridge armeggiò con la manopola di sintonia. L'agente Lurk fu rapido a schiaffeggiargli la mano. La mano fu ritratta, seguita da uno sbuffo:
«Sgarbato!»
♫ My mother said I was, gonna be the greatest man alive ♫
«Sul serio, Django. Se non ti piace Muddy Waters, puoi anche andare a cagare. Sono stufo delle tue lagne»
«Occhio, che faccio valere la mia autorità, stronzetto»
«Adorabile. Fai valere la tua autorità quanto ti pare, non cambierò canale»
«Ragazzi! È dal Kansas che vi ascolto fare i capricci per la radio. Ora la spengo»
♫ But now I'm a man, way pa… ♫
A quel punto, Alexandra annullò i privilegi XM sulla radio. Dietrich armeggiò col suo cellulare nel portabicchiere.
«Alex, non è affatto giusto. Alex, riaccendila! Alex?»
Il dottor Bridge incrociò le braccia, chiuse gli occhi e si accasciò ancora di più sul sedile:
«Il trattamento del silenzio»
L'agente Lurk buttò il suo cellulare sul sedile posteriore. Nello specchietto retrovisore, vedeva "Merle" che si godeva la brezza dal finestrino aperto. I loro sguardi si incrociarono e SCP-1471-A gli rispose a gesti:
TANTO-ASCOLTI-TROPPO-BLUES-DEL-CAZZO
L'agente Lurk girò lo specchietto retrovisore di lato, così non gli toccava guardarlo. Ma SCP-1471-A rimaneva visibile nel riflesso sul cruscotto. Dalla bocca di Dietrich uscirono le stesse parole di sua madre:
«Vabbè. Non siamo neanche a metà strada e sto già pensando di portare la macchina al fiume più vicino e annegarvi tutti e tre»
Django sbuffò:
«Tre? Compreso tu?»
Dietrich si limitò a borbottare ancora sottovoce. Il dottor Bridge gli chiese:
«Ehi, come mai non siamo andati al Sito-17 in aereo?»
«Prendere l'aereo significa fare richiesta; significa che c'è il tuo nome sulla lista passeggeri; significa burocrazia. Sono stato assunto per evitare la burocrazia il più possibile. Metà del lavoro di una spia è mantenere un basso profilo, Django»
Il dottor Bridge guardò fuori dal finestrino:
«Immagino che sia vero. Forse sono solo impaziente, ma un volo di un'ora sarebbe stato un po' meglio»
LÀ-DAVANTI
«Sta' zitto, porca…»
Dietrich lanciò un'occhiata al riflesso di SCP-1471-A, dopodiché alzò il capo di scatto e vide un posto di blocco della polizia, davanti a loro. Coni arancioni e volanti incanalavano il traffico lungo la strada, mentre facevano passare le macchine una alla volta. Le stavano ispezionando tutte. L'agente Lurk si unì con calma alla fila di vetture.

NON-È-LA-POLIZIA
«Qualcosa non va, Dietrich?»
CERCANO-LUI
«Non è un ordinario posto di blocco»
L'agente Lurk girò di colpo il volante, svoltò ed entrò nell'altra corsia dell'autostrada. Alexandra cinguettò nella radio:
«Ha ragione, dottore. La centrale locale sta facendo intervenire le pattuglie per un incendio»
GIÙ
«Giù!»
«Giù?»
Dietrich strattonò il colletto del dottor Bridge subito prima che il finestrino del passeggero si frantumasse. Un proiettile sfrecciò nella vettura e bucò il poggiatesta. Di certo, qualcuno stava sparando loro da dietro gli alberi. L'agente Lurk pigiò l'acceleratore al massimo e iniziò a sfrecciare in contromano.
«Vedi il cecchino, Django? È la stessa donna?!»
«Veniva dal bosco! Che cazzo ne so?!»
SPERO-CHE-VI-PIACCIA-IL-PIOMBO
Una raffica di spari li inseguì lungo la strada. I proiettili rimbalzavano sul tettuccio e sul cofano con ticchettii frenetici. Per loro fortuna, non era niente che la blindatura d'ordinanza sui veicoli della Fondazione non potesse reggere. Dietrich guardò nello specchietto laterale appena in tempo per vedere una pallottola di calibro quaranticinque bucarlo.
«Merda! Merda! Merda! Merda! Merda! Merda! Merda!»
TE-L'AVEVO-DETTO
Il dottor Bridge mugolò una risposta mentre si teneva la testa fra le ginocchia:
«Non sarebbe successo se avessimo preso l'aereo!»
«Django, Merle, state zitti!»
«Chi cazzo è Myrtle?!»
«Ragazzi, prendete questa uscita e andate in città. Uscite dall'autostrada. Possiamo seminarli in zone più popolate»
Gli pneumatici del SUV striderono, quando la vettura fece una derapata a sessantacinque chilometri orari su una strada principale che conduceva in città. Alexandra fu così gentile da anticiparli: fece diventare verdi i semafori dei quattro incroci successivi allo stesso tempo.
«Verde, verde, verde e verde. Tutto sgombro»
«Stupefacente, Alex! Ora trovaci un'altra uscita»
Il dottor Bridge armeggiava con una cartina stradale obsoleta nel vano portaoggetti, mentre Dietrich teneva d'occhio gli edifici vicini, per vedere se c'erano altri "poliziotti".
«Ricalcolo»
«Alex!» si accigliò Django.
«Scusi, dottore. Uhm… prendete la prossima uscita. È sulla…»
Gli pneumatici striderono ancora più forte di prima.
«…sinistra»
«L'ho vista. Però dobbiamo sbarazzarci della macchina»
Dietrich strinse la presa sul volante, mentre sfrecciava lungo la carreggiata vuota.
«Tra cinque chilometri c'è un deposito ferroviario. Potete parcheggiare là»
«Cazzarola. Alex, chiama anche i soccorsi. Rendila una priorità di Livello 4»
Il dottor Bridge ripiegò la mappa e la rimise nel vano portaoggetti.
«Va bene. Sono in linea col centralino del Sito-17, siamo nella portata di un elicottero di evacuazione. Ora li reindirizzo»
La voce Alexandra cinguettava nelle casse acustiche della macchina in tono positivo e confortante. Django tirò un sospiro di sollievo:
«L'autorità ha i suoi vantaggi»
Dietrich non rispose. Rallentò e, infine, entrò nel deposito ferroviario. Era in gran parte un museo di ruggine e guano. L'agente Lurk tirò il freno a mano e rimase in silenzio.
«Alex, qual è il tempo di arrivo stimato dell'elicottero?»
«Ventidue minuti, dottore»
«Non chiamarmi così»
Django scosse la testa e lanciò un'occhiata fredda all'agente Lurk. Aveva giusto il tempo per interrogarlo.
«Allora, vuoi dirmi che cazzo sta succedendo?»
Dietrich strinse gli occhi e sibilò:
«Non so di che cazzo parli, ma quel tono mi fa venire voglia di stenderti»
Il dottor Bridge si fece scricchiolare il collo, irritato:
«Eh, no. Sapevi che quelli non erano poliziotti. In più, ti guardi alle spalle ogni minuto, come se ti pedinassero. Ma soprattutto, non smetti un attimo di parlare da solo. E chi cazzo è questo "Merle"?»
GUAI
L'agente Lurk iniziò a sudare freddo e fece una risatina nervosa:
«Non faccio niente di tutto questo»
«In realtà sì, agente»
Dietrich si affrettò a spegnere il suo cellulare.
«E quindi? Credi che c'entri qualcosa con quelli che ci sparavano addosso? Ti ho appena salvato la vita, coglione!»
Il dottor Bridge esitò un po', poi guardò il suo poggiatesta bucato e disse:
«Senti, so che in te c'è qualcosa di strano, Dietrich»
UCCIDILO
Lo sguardo dell'agente Lurk guizzava tra SCP-1471-A e Django. Il dottor Bridge guardò nella direzione di "Merle", poi tornò a fissare Dietrich.
CI-SEGNALERÀ
UCCIDILO-PRIMA-CHE-ARRIVINO
«Smettila!»
L'agente Lurk uscì dalla vettura dopo quell'esclamazione. Django lo seguì e chiese:
«Di fare cosa? Dimmi che sta succedendo, Dietrich»
«No!»
Era come quando era un agente della SSM Mu-13. SCP-1471-A lo circondava da ogni lato: non importava dove si voltasse, quella presenza era nel deposito ferroviario assieme a loro. Persino quando chiudeva gli occhi, "Merle" lo fissava al buio.
«Dietrich, fai un bel respiro e calmati»
TI-METTERÀ-IN-CELLA
«Smettila, Merle!»
PROPRIO-COME-TUO-FRATELLO
«Cazzo, smettila!»
L'agente Lurk cadde in ginocchio e si accasciò in avanti; il cellulare e le chiavi della macchina gli caddero. Questa volta, il dottor Bridge l'aveva fulminato per davvero. Django scaricò un rapido voltaggio e si avvicinò.
TE-L'AVEVO-DETTO
«Ora che ho la tua attenzione, chi è Merle?»
NON-DIRLO
Dietrich prese fiato e sollevò il volto dal terreno polveroso.
«Django, non posso dirlo. Mi rinchiuderebbero per sempre. Posso mantenere il controllo! Posso! Lo giuro»
Il dottor Bridge si sedé su una catasta di traversine ferroviarie e disse:
«Non credi che ti serva una valutazione psichiatrica, nelle condizioni in cui ti trovi? Non credi che ti convenga, in questo lavoro?»
L'agente Lurk strinse i pugni:
«Non sono pazzo, Django»
Il dottor Bridge alzò la mano e finì il discorso:
«Non mi interessa. Ho letto il tuo fascicolo, prima che partissimo: sei trasferimenti in un anno. Non so cosa nascondi, ma stai abusando della burocrazia della Fondazione per non farti notare»
Dietrich scosse la testa, ma era chiaro che Django aveva mangiato la foglia. Il dottor Bridge lo minacciò:
«Se mantieni il controllo finché non abbiamo finito qui, chiederò un altro trasferimento per te dovunque voglia andare, con la piena approvazione. Se tu o questo tuo alter ego vi mettete contro di me, ti consegnerò agli affari interni e lascerò che siano loro a occuparsi di te. Oppure ti schiaccerò di persona. Intesi?»
INFRANGERÀ-QUESTO-ACCORDO
L'agente Lurk si afferrò un ginocchio e si strappò di dosso i dardi fulminanti.
«Sì. Che garanzia ho?»
Il dottor Bridge prese il telefono di Dietrich e rispose:
«Nessuna. Nessuno ha mai garanzie, nella Fondazione. Però, come vedi, non ti ho sparato con una pistola vera»
Dietrich ridacchiò e si riprese il cellulare. La sua era una risata sincera e imbarazzata.
«Va bene. Affare fatto»
Si strinsero la mano con uno sguardo d'intesa, mentre SCP-1471-A scosse la testa con convinzione.
FINIRÀ-MALE
«Sta' zitto, Merle!»
Il dottor Bridge sorrise, guardò nella direzione sbagliata e annuì:
«Sì, sta' zitto!»
In lontananza, si sentirono gli elicotteri che si avvicinavano. Appena qualche minuto dopo, nel deposito ferroviario atterrò un elicottero della stampa rosso e blu; sulla fiancata, c'era scritto "Stampa di Contea Puntuale". Dietrich e Django arretrarono, quando il polverone li avvolse. Dall'elicottero scese un uomo slavo coi capelli castani e spettinati, con indosso un completo verde scuro dall'aspetto costoso. Li raggiunse di corsa e domandò:
«L'agente Lurk e il dottor Bridge?»
Django urlò per farsi sentire nel fracasso delle eliche:
«Siamo noi!»
«Fammi vedere il tuo tesserino!» gridò Dietrich.
L'uomo gli rivolse uno sguardo turbato, poi armeggiò con la sua targhetta della Fondazione e gliela gettò. L'agente Lurk annuì, soddisfatto:
«L'agente Aleksander Foxx? Senza offesa! Ci sono dei sicari che vogliono metterci sottoterra!»
L'agente Foxx annuì e fece loro cenno di salire sull'elicottero. Tutti e tre si precipitarono a bordo, ma non prima che Aleksander togliesse la spoletta a una granata incendiaria e la buttasse nel SUV aperto.
«Lasciate perdere la macchina! Decolliamo!»
La granata esplose. La vettura eruttò fiamme e fumo nero, mentre l'elicottero saliva di quota sopra le colline, diretto alla loro destinazione finale. L'agente Foxx si sporse verso l'agente Lurk e il dottor Bridge e annunciò:
«Quando atterriamo, vi saranno preparate due stanze. Sarete chiamati a rapporto domattina. Chiaro?»
Annuirono entrambi. A quel punto, Dietrich si stravaccò sul sedile, accanto a SCP-1741-A, e gli sussurrò:
«Ce l'abbiamo fatta»