Un Bambino a cui Insegnare
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Si rilassò per un istante, così da godersi il momento. Gli piaceva vere margine di manovra, e i bambini impauriti dal buio glene davano molto. Si chiese cosa avrebbe dovuta fare questa volta, mettersi sotto al letto? No… il bambino teneva dei peluche la sotto, e se avesse pensato che non lo avrebbero potuto salvare, prima o poi avrebbe imparato a fronteggiare il buio e nessuno voleva questo. Beh, forse alcuni sì. Quegli "uomini di scienza". Gli avrebbe fatto vedere che, per quanto volessero che gli umani fossero esseri razionali, chiamare piede una mano non faceva combaciare la definizione. Aveva già cominciato ad alzare gli animi contro di loro, espandendo l'immaginazione delle persone così che vedessero cosa sarebbe accaduto a se avessero lasciato blaterare quei ciarlatani.

Ma per ora, aveva un bambino a cui insegnare, e cominciava a pensare che la ventola sul soffitto potesse essere un buon mezzo.


Billy era sveglio nel letto con addosso il suo pijama a poix. Aveva gli occhi spalancati dalla paura, guardava da una parte all'altra della stanza, cercavano di vedere se c'era qualche mostro venuto per mangiarlo. Si tolse il lenzuolo e guardò sotto al letto. I suoi orsetti erano ancora la come sempre, tenevano posizione così che lui potesse dormire in sicurezza. Sospirando per il sollievo, Billy si rimise sotto alle coperte e guardò il soffitto. Provò a non pensare al video che aveva visto prima, un uomo mummia spaventoso che usciva dagli armadi delle persone e le mangiava ne sonno.

Si ricordò di dire la sua frase per la buona notte, "Bei sogni con bella gente", e allontanò lo sguardo dal armadio, sperando che la sua sorellona non si sarebbe messa a camminare al di fuori della sua stanza per spaventarlo come la notte scorsa.

Billy sperava davvero che non ci fosse nulla nel suo armadio. Decise di assicurarsene, e velocemente diede un'occhiata, così da tenere d'occhio l'uomo mummia. L'armadio era ancora chiuso, tutto era buio. Billy si rivolse di nuovo al soffitto, cercando di concentrarvisi. "Bei sogni con bella gente." sospirò a sé stesso, cercando con tutto sé stesso di non guardare l'armadio con l'angolo dell'occhio.

Finalmente fissò gl'occhi sulla ventola del soffitto, così poco minaccioso, la sue lame danzavano nell'aria con fare ipnotico.

C'era qualcosa di sbagliato nella ventola però, qualcosa di… sinistro. Le sue eliche danzanti non danzavano più nell'aria, ma la fendevano, la afferravano, occupando tutto lo spazio. Le quattro sporgenze non sembravano più una fonte di protezione come quando erano state accese, ma sembravano occhi, uno dei quali lo fissava direttamente. la catenina utilizzata per avviarlo si estendeva gradualmente come un lungo dito e avvolgendosi attorno ai piedi di Billy, risalendo lentamente fino al suo collo dove lo avrebbe strangolato mentre i suoi bulbi oculari osservavano.

Billy strinse a sé le coperte, se le mise fin sopra la testa. Ora sicuro nell'oscurità, chiuse gli occhi tentando di addormentarsi.

Non funzionò, non poteva smettere di pensare alla ventola, come sembrasse prendere vita, cercando di afferrare il ragazzino sotto di sé nella sua trappola. Attraverso le coperte, la sua immaginazione vide le eliche piegarsi come mani, estendevano la loro portata e rimuovevano gli occhi dalle loro cavità per gettarli sulle coperte attorno a lui, si avvicinavano lentamente, mentre la ventola stessa si staccava dal soffitto e cominciava ad ingoiare Billy. Vide l'interno della ventola, una gigantesca fauce aperta di denti e artigli, pronta a mangiarlo a partire dai piedi. Ne fuoriuscivano braccia verdi, afferravano i piedi di Billy e lo teneva fermo mentre veniva mangiato dal ventilatore. "Bei sogno con bella gente." Billy disse a sé stesso ora piangente, sentendo il peso soffocante delle coperte e l'opprimente aria calda che si facevano sentire sempre di più. Cominciò a far fatica a respirare, e con una mossa lesta, si tolse le coperte di dosso e fece un profondo respiro di aria fresca. Guardò rapidamente la ventola sul soffitto, ed era proprio com'era prima, girava lentamente col fare fascinoso che solo un ventilatore ha.

Billy di nuovo fece un profondo sospiro di sollievo, chiuse gl'occhi e fece un bel sogno, con bella gente.


Bill era seduto da solo nella stanza. Le sue pareti fredde e disadorne e le sue sedie vuote sembravano starlo fissando. Era arrivato in anticipo e stava cominciando a chiedersi quando sarebbero arrivati tutti gli altri.

Erano già passati quindici minuti dall'ora accordata e Bill stava cominciando a preoccuparsi.

L'unico ad essere famoso per arrivare in ritardo era il gestore delle Risorse Umane, e lo era solo quando stava per licenziare qualcuno.

Oh Dio, lo stavano per licenziare? Era stato un dipendente così bravo per tutti questi anni, cosa aveva fatto per farsi licenziare?

Aveva bisogno di questo lavoro, aveva tre figli ed una mogile, a malapena riusciva a mantenerli, se lo avessero licenziato… oh Dio.

Iniziò ad immaginarsi la conversazione.

Bob sarebbe arrivato, senza troppe cerimonie. Probabilmente canticchiando qualcosa. Si sarebbe preso il suo tempo per sedersi, avrebbe fatto finta di frugare fra i fogli nella sua ventiquattr'ore, avrebbe fatto finta che Bill non ci fosse. All'improvviso, avrebbe attaccato bottone, forse avrebbe sfoggiato quel suo sorriso.

"Oh, hey Bill, come va in famiglia?"

Bill non poteva lascargli dire quella frase. Aveva bisogno disperato di quel lavoro, in questo mercato, non c'erano speranze di trovarne uno nuovo, specialmente nel suo settore.

Bill sospirò, qualunque fosse il problema, non era nulla di buono.

La porta per la stanza iniziò ad aprirsi con uno scricchiolio. Bill si riprese dai suoi pensieri per vedere chi fosse. Bill strinse gl'occhi, era pronto ad ogni notizia.

"Scusami per l'attesa Bill, ma come puoi vedere nessun'altro si farà vivo. Ed ero un po' in ritardo, ho dovuto licenziare alcuni poveracci. Sono qui per darti delle notizie…" cominciò Bob, mentre avvicinava una sedia alla porta.

"Sputa il rospo." disse Bill fra i denti.

"Congratulazioni Bill! Avrai una promozione. In questi anni hai fatto un ottimo lavoro, hai dimostrato di avere la stoffa!"

La mandibola di Bill gli cadde dalla sorpresa. "C.. Cosa?"

"Ora sei a capo delle Finanze!" Bob sfoggiò il suo sorriso smagliante porgendogli la mano.

Bill glie la strinse lentamente, disse piano, "Non so cosa dire."

"Non c'è bisogno, ti trasferiremo al tuo nuovo ufficio proprio ora. Quindi fai i bagagli!" Bob aiutò Bill ad alzarsi.

Bill cominciò lentamente a sorridere, la giornata si stava facendo buona, e tutte le paura che aveva ora non c'erano più.


La giornata stava andando male.

Per tutto il giorno non aveva ricevuto che che stupide cose mondane, per lo più relative al lavoro, e con il nuovo sistema Illumilight per i bambini, nessuno aveva più paura di andare a letto.

Si stava annoiando altamente a forza di trovare modi per innovare vecchie idee.

Non c'era più nulla di cui avere paura, nell'ultimo paio d'anni, tutte le idee di mostri e creature dimenticate erano state dimenticate.

Avrebbe dovuto solo aspettare, l'umanità si dimentica sempre del perché fa certe cose, e l'uomo torna sempre a fare cose brutte quando le dimentica. Sopravviveva ancora ai limiti della civiltà, negli angoli bui del mondo. E se avesse imparato qualcosa dal genere umano, era la pazienza.

E così attese, aspettando che arrivasse il momento, preparandosi per il giorno in cui ce ne saremo dimenticati, ma fino ad all'ora, aveva degli impiegati da spaventare.

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